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Autore: Kilari    25/07/2010    3 recensioni
Ogni volta che gli stavo vicina era come se il mio cuore si frantumasse ed il rosso del suo sangue inondasse le mie guance. [dalla parte di Kilari]
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie '...Voglio TE!'
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"Ogni volta che gli stavo vicina era come se il mio cuore si frantumasse ed il suo rosso 
sangue inondasse le mie guance.
Hiroto era il mio principe azzurro ed io ero la sua principessa... ma perchè non lo voleva 
capire e si ostinava a pensare che Seiji fosse il ragazzo che amavo?
Tante di quelle volte avrei voluto gridargli i sentimenti che provavo per lui, ma tutte 
quelle volte il coraggio acquisito, sembrava svanire nel nulla...
Colpa delle sue parole, dei suoi gesti o dei suoi splendidi occhi scuri in cui mi perdevo?"
Pensai mentre finivo di mangiare le mie deliziose crepes.
Quando scesi dalle nuvole era troppo tardi, mi trovai circondata dai miei fans che mi 
chiedevano autografi, dediche e foto con loro.
Solitamente Hiroto appariva dal nulla in queste situazioni e mi portava al sicuro, ma in 
quel momento era impegnato in un servizio fotografo quindi avrei dovuto cercare uno 
stratagemma per uscire da quel caos da sola, l'unico problema era... che non mi veniva in 
mente nient'altro che non iniziasse per HIR.. e finisse con ..OTO!
Tutto ad un tratto i fans si fecero più vicini ed io mi alzai dalla sedia, ma purtroppo 
anche dietro di me era tutto affollato; chi mi stattonava per un braccio, chi per l'altro... 
Improvvisamente quella specie di tiro alla fune finì, e qualcuno mi prese per mano 
trascinandomi fuori dalle urla e le manate dei fans.
Si, doveva essere lui, il mio Hiroto... Ma appena lo guardai, fu come una doccia fredda, non 
era il ragazzo che amavo, ma il suo caro amico.
Rimasi perplessa, la tristezza iniziò a farsi sentire scendendo sottoforma di lacrime.
Giunti al sicuro, Seiji disse -L'abbiamo scampata bell eh?!
Poi guardandomi negli occhi sussurrò -Kilari? Ehy, che ti prende? Ti sei spaventata?
Io, maleducatamente urlai -NO!
E lui rimase senza parole, guardandomi scappare verso chissà quale meta.
Quel che avevo fatto era terribile, "Povero Seiji, lui voleva solo aiutarmi ed io mi sono 
comportata da vera stupida, come sempre" pensai cercando di addormentarmi, ma quella notte 
fu veramente impossibile chiudere occhio; i sensi di colpa mi tormentarono fino all'alba, 
quando finalmente riuscii ad appisolarmi accoccolata al cuscino.
Come ogni mattina la sveglia suonò, ma Na-San non accorse come faceva di solito, mi ricordai 
solo quando mio padre mi venne a svegliare che il mio caro gattino era in vacanza con la sua 
fidanzatina... Ancora una volta il mio viso fu coperto da un'ombra scura.
Avevo deciso, appena avrei messo piede fuori di casa, sarei andata a scusarmi direttamente a 
casa di Seiji.
Saltai la colazione, e nonostante la preoccupazione di papà, corsì a cercare il biondo 
componente degli Ships.
Giunta a casa sua, bussai e subito mi fece accomodare. Si stava vestendo era ancora senza 
maglietta, ma non mi sentivo imbarazzata, era come se fosse mio fratello maggiore.
-Seiji ti prego perdonami, ieri.. Stavo pensando ad una persona e mi sono distratta la folla 
mi ha circondato, non sapevo che fare..
Parlavo così in fretta che Seiji, mi offrì un bicchiere d'acqua e mi disse di rilassarmi.
Mi venne dietro le spalle ed iniziò a massaggiarmi la schiena; proprio in quel momento 
Hiroto aprì la porta della camera e ci vide, fece una strana espressione che non seppi 
decifrare e tornò da dov'era venuto.
Ancora una volta avevo combinato uno dei miei pasticci...

"Ogni volta che gli stavo vicina era come se il mio cuore si frantumasse ed il suo rosso sangue inondasse le mie guance. Hiroto era il mio principe azzurro ed io ero la sua principessa... ma perchè non lo voleva capire e si ostinava a pensare che Seiji fosse il ragazzo che amavo? Tante di quelle volte avrei voluto gridargli i sentimenti che provavo per lui, ma tutte quelle volte il coraggio acquisito, sembrava svanire nel nulla... Colpa delle sue parole, dei suoi gesti o dei suoi splendidi occhi scuri in cui mi perdevo?" Pensai mentre finivo di mangiare le mie deliziose crepes.

Quando scesi dalle nuvole era troppo tardi, mi trovai circondata dai miei fans che mi chiedevano autografi, dediche e foto con loro. Solitamente Hiroto appariva dal nulla in queste situazioni e mi portava al sicuro, ma in quel momento era impegnato in un servizio fotografo quindi avrei dovuto cercare uno stratagemma per uscire da quel caos da sola, l'unico problema era... che non mi veniva in mente nient'altro che non iniziasse per HIR.. e finisse con ..OTO!

Tutto ad un tratto i fans si fecero più vicini ed io mi alzai dalla sedia, ma purtroppo anche dietro di me era tutto affollato; chi mi stattonava per un braccio, chi per l'altro... Improvvisamente quella specie di tiro alla fune finì, e qualcuno mi prese per mano trascinandomi fuori dalle urla e le manate dei fans. Si, doveva essere lui, il mio Hiroto... Ma appena lo guardai, fu come una doccia fredda, non era il ragazzo che amavo, ma il suo caro amico.

Rimasi perplessa, la tristezza iniziò a farsi sentire scendendo sottoforma di lacrime. Giunti al sicuro, Seiji disse -L'abbiamo scampata bella eh?!

Poi guardandomi negli occhi sussurrò -Kilari? Ehy, che ti prende? Ti sei spaventata?

Io, maleducatamente urlai -NO!

E lui rimase senza parole, guardandomi scappare verso chissà quale meta. Quel che avevo fatto era terribile, -Povero Seiji, lui voleva solo aiutarmi ed io mi sono comportata da vera stupida, come sempre. Dissi sottovoce cercando di addormentarmi, ma quella notte fu veramente impossibile chiudere occhio; i sensi di colpa mi tormentarono fino all'alba,  quando finalmente riuscii ad appisolarmi accoccolata al cuscino.

Come ogni mattina la sveglia suonò, ma Na-San non accorse come faceva di solito, solo quando mio padre mi venne a chiamare mi ricordai che il mio caro gattino era in vacanza con la sua fidanzatina...

Ancora una volta il mio viso fu coperto da un'ombra scura. Avevo deciso: appena avrei messo piede fuori di casa, sarei andata a scusarmi direttamente a casa di Seiji. Saltai la colazione, e nonostante la preoccupazione di papà, corsi a cercare il biondo componente degli Ships.

Giunta a casa sua, bussai e subito mi fece accomodare. Si stava vestendo: era ancora senza maglietta, ma non mi sentivo imbarazzata, era come se fosse mio fratello maggiore.

-Seiji ti prego perdonami, ieri.. Stavo pensando ad una persona e mi sono distratta la folla mi ha circondato, non sapevo che fare..

Parlavo così in fretta che Seiji, mi offrì un bicchiere d'acqua e mi disse di rilassarmi.

Mi venne dietro le spalle ed iniziò a massaggiarmi la schiena; proprio in quel momento Hiroto aprì la porta della camera e ci vide, fece una strana espressione che non seppi decifrare e tornò da dov'era venuto.

...Ancora una volta avevo combinato uno dei miei pasticci...

 

   
 
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