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Autore: ellacowgirl in Madame_Butterfly    26/07/2010    3 recensioni
In questa fanfic (la prima che pubblico) NON ci saranno nè Bella nè Edward (ci sono fin troppe storie su di loro e mi sono stancata) ma la storia riguarderà il resto della famiglia, che reputo molto importante, in particolare Alice e Jasper. Una visita inaspettata (moooolto inaspettata) farà capolineo a casa Cullen, portando un pò di scompiglio e causando una serie di fatti che però non voglio anticiparvi! spero vi piaccia, anche se la continuerei a srivere comunque XD (non fraintendetemi) buona lettura
Genere: Avventura, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alice Cullen, Aro, James, Jasper Hale, Volturi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CaPiToLo 1

CAPITOLO 1

Jasper

Ero in camera nostra, sdraiato sul letto a leggere uno dei tanti libri che si potevano trovare in casa Cullen, mentre il mio adorato folletto era uscito insieme a Carlisle ed Emmett per andare a caccia nella foresta vicina. Sorridevo al pensiero di Alice che cacciava: riusciva ad essere leggera e a volteggiare delicatamente anche in un momento cosi brutale, come lo era uccidere un animale. Ma ammiravo lei e i Cullen, erano riusciti a diventare vegetariani senza troppo sforzo, spinti solamente dalla bontà d’animo di rispettare gli esseri umani, come lo erano stati molti anni prima, come lo ero stato io…

Già, ero sempre stato un assassino e ancora adesso faticavo a resistere a quell’odore… Ma per fortuna c’era Alice, lei riusciva sempre tranquillizzarmi e mettermi a mio agio…

Mentre ero assorto nei miei pensieri, sentì il campanello suonare: cosa molto insolita, dato che tutti i Cullen avevano la chiave per entrare in casa.

Scesi dal letto con le orecchie tese e mi diressi verso le scale per andare ad aprire: in casa c’erano solamente Esme e Rosalie ed io ero l’unico “uomo”, dato che Edward era in viaggio con Bella, quindi spettava a me fare gli onori di casa o comunque proteggerla nel caso fosse stato un malintenzionato.

Scendevo diffidente le scale, annusando l’aria ma non percependo alcun odore umano o di altra razza: doveva essere un vampiro che tuttavia non avevo mai incontrato e questo non mi rassicurò.

Appena arrivato nell’ingresso, Esme stava già aprendo la porta mentre anche Rosalie era arrivata e se ne stava leggermente in disparte, anche se i suoi bellissimi capelli biondi non potevano certo passare inosservati.

Ancora incredulo, cercai di fermare la mia madre adottiva prima che aprisse la porta, dato che non mi fidavo di chiunque fosse là fuori e dall’odore mi sembrava fosse anche un maschio…

-

Jasper: Esme, aspetta ad aprire. Non sappiamo chi sia.

Rosalie: da quando sei cosi fifone? – mi punzecchiò Rosalie con malizia

Jasper: semplicemente non mi fido.

Esme: ha detto di essere un nomade in cerca di un posto dove risposarsi un po’.

Jasper: e da quando i vampiri hanno bisogno di riposo?

Rosalie: eddai fifone, vorrà un po’ di compagnia dato che è solo.

-

Mi fidavo ancora di meno, ma lasciai che Esme aprisse la porta con fare dolce e premuroso. Il vampiro (maschio) che si presentò davanti a noi era biondo, magro ma abbastanza muscoloso, i vestiti erano davvero mal ridotti ma non sembrava minaccioso: solamente i suoi occhi rosso sangue non mi lasciavano tranquillo e le emozioni che potevo percepire in lui non erano troppo amichevoli, anche se sembrava innocuo.

Questo strano individuo non si presentò nemmeno e lanciò uno sguardo ammaliato verso Rosalie, che ovviamente lo aveva colpito subito mentre lei gli lanciava uno sguardo quasi di disgusto: se Emmett avesse visto come quello guardava Rosalie lo avrebbe fatto a pezzi. Ma come dargli torto? Se avesse guardo da cima a fondo la mia Alice in quel modo lo avrei azzannato all’istante.

Nessuno si muoveva, cosi mi feci avanti verso lo sconosciuto, senza essere troppo ospitale cosa che lo sguardo di Esme mi rimproverò, mentre lui si limitò a rivolgermi uno sguardo indifferente.

-

Jasper: e tu chi saresti?

James: sono un nomade, mi chiamo James.

Jasper: e cosa saresti venuto a fare qui?- Esme mi lanciò un’occhiataccia per il modo brusco con cui avevo rivolto quella domanda, ma quell’uomo mi irritava…

James: chiedo scusa, ma credo di aver perso l’orientamento e dato che ho percepito solamente in questo luogo la presenza di vampiri, ho pensato di chiedere aiuto.

-

Disse quella frase con un fare terribilmente ruffiano, una finta faccia angelica che non ingannò né me né Rosalie, mentre Esme gli aprì di più la porta e gli fece cenno di entrare in modo molto accogliente e con un sorriso sulle labbra.

-

Esme: prego, prego. Entra pure.

James: grazie mille, signora…?

Esme: Esme Cullen – ci indicò – e loro sono i miei figli adottivi Jasper e Rosalie.

James: piacere…

-

Fece una specie di inchino con la testa a me e a Esme, in segno di una finta gratitudine (o almeno a me sembrava cosi) mentre si avvicinò a Rosalie baciandole la mano. – enchanté–

Le disse in modo molto galante mentre lei sembrò pressoché indifferente a quel gesto. Mi vennero i brividi dal nervoso al pensiero che uno del genere potesse fare le stesse attenzioni alla mia Alice, che per una volta speravo non arrivasse.

-

Esme: posso offrirti qualcosa?

James: beh, mi trovo un po’ assetato ma dato che in questo territorio, che immagino sia il vostro, non posso cacciare esseri umani

Esme: oh non ti preoccupare, abbiamo scorte di sangue in abbondanza – lo interruppe dolcemente Esme, con quel fare sempre molto ospitale.

James: oh grazie ancora.

-

E cosi dicendo, quello strano e sospettoso individuo seguì Esme nella cucina mentre io e Rosalie ci lanciavamo uno sguardo poco convinto.
  
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