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Autore: prudence_78    26/07/2010    14 recensioni
Lettera ad una bambina che sta per venire al mondo, il padre non c'è più, una lettera di scuse per raccontarsi un po' e per dirle che le vuole bene.
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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E' una lettera che avevo in mente da tanto, un modo per ricordare qualcuno a tre mesi dalla morte, uno sfogo. spero vi piaccia.

Ciao piccola,

mancano due soli mesi alla tua nascita, ed io dovrei essere la persona più felice sulla faccia della terra, dovrei andare in giro con tua madre a scegliere i vestiti per te e a finire di comprare i mobili per la tua cameretta.

Dovremmo essere in un negozio a decidere se stanno meglio i mobili rosa od un colore neutro visto il padre che ti ritrovi. Un omone di due metri, che suona in un gruppo metal con la maschera di Hannibal Lecter potrebbe comprare dei mobili rosa per sua figlia?

Io sì l'avrei fatto.

L'avrei fatto per te, per darti quell'infanzia normale che io non ho avuto, per vederti felice come non è mai successo a me piccola.

Uso il condizionale perché purtroppo non posso fare tutte queste cose, ho fatto una cazzata tre mesi fa, e mi è stata fatale. Ho preso della droga, ho mischiato la morfina ed un suo sostituto sintetico, il fentanyl e sono andato in overdose, mi hanno trovato in un bagno in un albergo dell'Iowa con una siringa ipodermica al fianco senza vita.

Non volevo andasse a finire così, volevo esserci a settembre in quella stanza di ospedale con Brenna, volevo davvero vederti, vedere quel miracolo che io e lei avevamo creato insieme, io un ragazzo cresciuto in una cittadina sperduta nell'Iowa che riesce a creare una cosa così meravigliosa come te.

Non lo potrò fare, mi perderò tutte quelle cose che i padri fanno, le prime poppate, i primi bagnetti, i pannolini da cambiare alle tre di notte, darsi i turni con la mamma, i primi giorni di scuola,le prime cotte, i primi ragazzi, il giorno del tuo matrimonio.

Vorrei solo che tu non mi odiassi piccola per quello che ho fatto, vorrei davvero che tu capissi come ci sono finito in quel bagno, e vorrei che tu mi credessi quando ti dico che mai e poi mai avrei voluto lasciare te e tua madre da sole.

Solo che non è facile, la mia vita non è mai stata facile, vorrei provare a raccontartela perché tu capissi qualcosa di me, perché se ti baserai su ciò che dirà la stampa verrai a sapere che io facevo parte di una band di satanisti e che mi merito quello che mi è successo. Non stanno affatto così le cose.

Sono nato e cresciuto a Los Angeles, e poi quando ero piccolo i tuoi nonni, i miei genitori, si sono trasferiti nell'Iowa. Che stato del cazzo.

Non ho avuto una infanzia facile, crescere nell'Iowa non è facile, non offre molto sia da piccolo che da giovane, e allora o ce la fai a venirne fuori o cadi giù, in una delle peggiori spirali che ti possano capitare. E' per cercare di sfuggire da quella realtà che cerchi rifugio nella droga, o diventi un delinquente.

Nel 1992 ho conosciuto altri tre ragazzi dell'Iowa e abbiamo deciso di formare una band, con il tempo altre persone si sono aggiunte altre se ne sono andate, siamo diventati 9 e così sono nati gli Slipknot.

Maschere in faccia, tute da carcerato ed un suono duro da spaccare i timpani, voce urlata di Corey che raccontava di disperazione di soprusi di storie familiari alle spalle tutt'altro che semplici, genitori mai conosciuti, storie difficili per niente facili da digerire. La stampa al solito ci odia, perché non affrontiamo tematiche tranquille perché i nostri live non sono tranquilli, perché prendiamo in giro le boy band.

In quel periodo conosciamo anche le problematiche legate all'alcool e alla droga, Corey tenta il suicidio, nel 2004 mi arrestano.

Pensavo di essere in grado di controllare tutto, non avrei mai pensato che sarebbe potuto finire tutto così, quando ho sposato tua madre ero la persona più felice del mondo, quando ho saputo della tua venuta ero ancora più felice, se mai potesse essere possibile. Eppure...

Eppure penserai che non ti amavo abbastanza visto che poi mi sono infilato un ago in vena in quella stanza d'albergo e ci sono crepato.

Errore piccola, ti amavo e ti amo tutt'ora. Vorrei davvero essere lì con te ed aiutarti in tutti quei momenti tristi e felice che la vita ti riserva, e a mio modo ci sarò, sotto forma di ricordo, sotto forma di angelo custode, spero in qualche modo che tu mi somigli in qualche tratto somatico in modo che la mamma possa sentirmi ancora vicino a lei.

Sappiate che vi volevo e vi voglio un mondo di bene.

Con immenso amore

Paul.

1972 - 2010

  
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