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Autore: Diana924    26/07/2010    0 recensioni
Margherita di valois, un tempo regina di Navarra e di Francia, ora solo duchessa di valois, ripensa alla sua vita, ora che LUI è re di Francia, e l'altra regina è madre...
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Regine ed amanti-Francia'
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Non appena seppe che noi due eravamo insieme corse da nostra madre e dal re nostro fratello.

Per fortuna ne fui informata e feci fuggire Enrico dalla finestra. Poi, i capelli sciolti come una vergine mi presentai a loro. Enrico mio fratello si mise di guardia alla porta.

Fu orribile, Carlo e mia madre mi picchiarono a sangue, sconvolti dall’idea che i loro piani politici fossero in pericolo.

Poi mia madre impiegò un’ora per rendermi di nuovo presentabile. Nel frattempo Enrico si era recato da suo zio il cardinale, e tutti i guisa decisero che doveva prendere moglie. Sua madre Anna d’Este gli fece sposare la principessa di Porziano, una vedova ricchissima. E io? Mia madre decise che avrei sposato mio cugino, Enrico di Navarra. Enrico era ugonotto, ma per mia madre questo non era un problema. Le trattative andavano a rilento, ma Jeanne d’Albret, mia zia e futura suocere, morì misteriosamente. Gli ugonotti dissero che mia madre l’aveva fatta avvelenare. Non so la verità,  non m’interessa saperla, non ora, non ora che sono passati tanti anni.. Ma ora Enrico era re di Navarra, e io sarei stata regina.

Il matrimonio avvenne il 18 agosto, e fu strano, davvero strano. Mia madre aveva chiesto la dispensa a Roma, ma questa fu fatta arrivare a nozze avvenute. Mio marito e i suoi amici ugonotti non parteciparono alla Santa Messa, ma rimasero fuori, sul sagrato, mentre il popolo gli urlava addosso.  Il giorno dopo mia madre mi chiese se avevamo consumato il matrimonio, perché se fosse stato il contrario si sarebbe potuto annullare il matrimonio. Risposi di no, era stato consumato.

Poi … accadde. Prima ferirono Coligny, poi, la sera stessa li massacrarono tutti, tutti gli eretici, con l’eccezione di pochi, vennero trucidati. So chi diede l’ordine. Enrico mio fratello, spalleggiato da nostra madre, Carlo si limitò ad approvare ogni cosa. Uno di quegli sventurati si rifugiò da me, implorandomi di salvarlo, di fare qualcosa. Riuscì a salvargli la vita, ma la salvaì solo a lui.

Le mie nozze, le mie nozze, erano maledette, tutti noi lo eravamo, avevamo tradito, e avremo pagato, tutti noi.

Dopo un anno da quel matrimonio sciagurato mi innamorai di nuovo, ma non di mio marito. Lui era sempre più rozzo e incivile. E aveva un’amante, scelta per lui da mia madre, la piccola Charlotte de Sauve. Il mio amante si chiamava Boniface de la Mole, un nobile marsigliese della corte di mio fratello il re. E siccome uno dei suoi amici, Coconas, era solo, lo feci incontrare con Henriette de Cleves, duchessa di Nevres. Mi volevo servire di loro per impedire a mio fratello Enrico di divenire re di Francia, ora che era di Polonia sarebbe stato lontano. Al suo posto sarebbe divenuto re Francesco d’ Alençon, che erra quello che meglio riuscivo a manipolare. Il mio Francesco, come e quanto gli ho voluto bene, quanto lo ho amato. Ma quello stupido si spaventò e confessò tutto a nostra madre e a Carlo. Noi fummo messi agli arresti, La Mole e Coconas furono invece impiccati nella piazza di Gréves.  Fu l’ultimo atto di Carlo, che poi morì, stroncato dalla tubercolosi.

   
 
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