Serie TV > Tutti pazzi per amore
Segui la storia  |       
Autore: Cinderella In Love    27/07/2010    2 recensioni
Corretto, apportati cambiamenti. Indaco dagli occhi del cielo. Immaginando il ritorno di Michele. (Seconda classificata al Return Contest 2010 indetto da 'amimy')
Genere: Malinconico, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Nuvole e Lenzuola.

 

‘Regala il sole a un davanzale da dove tutto sembra uguale,
regala il peggio che hai da dare,giusto per ricominciare,
fai quel gesto che sono anni che ti prometti di fare,
e regala l’anima una volta che,forse, non c’è niente di male..
regala un giorno di silenzio se c’è chi non sa ascoltare.
Ama chi ti vuole bene.’

(Alessandra Amoroso)

 

Il campanello.

 

Michele si diresse verso la porta, curioso di svelare chi potesse celarsi dietro ad essa; d’altronde, quella là fuori, era la notte più magica dell’anno e nessuno si sarebbe sognato di bussare alla sua porta, forse.

 

Sospirando, spinse verso il basso la maniglia e la trovò: era lei, Monica era davanti a lui e lo guardava profondamente negli occhi, sfidando il gelo della notte di dicembre che si stava lasciando alle spalle.

 

«Tu...» sussurrò Michele, guardandola.

Con sé aveva il suo piccolo, lo teneva in braccio.

 

Monica lo fissava, ma non rispose, non ruppe quegli imbarazzi e quei silenzi, schermati tra loro, perché accrescessero ulteriormente la loro voglia di ritrovarsi.

 

Le fece cenno di entrare e lei lo seguì.

Monica si sedette sul divano nero senza parlare e,intanto,sfilò il lungo cappotto grigio,mentre Michele, sedutosi davanti a lei su una poltrona, la guardava con il bambino in braccio, rimanendo,anche lui, in silenzio.

 

La voglia di parlarle era molta e fremente, ma tutto sembrava tingersi di vacuo in quel momento, come se le parole non potessero coprirsi, neanche velatamente, d’importanza e vago senso.

 

La realtà, d’altronde, non poteva rivendicare il suo spazio in una situazione tanto folle, ma,questo, non impedì a Michele di tenderle la mano che, bianca e tremante, sfiorava il cuscino affianco a lei.

 

«Sei venuta...» si lasciò sfuggire Michele, notando come le guance di lei fossero avvampate al solo sfiorarle le mani.

 

«Michele, lo vuoi tenere?» gli chiese Monica piano, rivolgendo lo sguardo primo a lui e poi al piccolo che stringeva tra le braccia.

Michele le sorrise e, alzandosi, le si avvicinò,per poi sedersi accanto a lei, che, con delicatezza

inaudita, le porse il cucciolo tranquillo e il tentativo di cullarlo, cercando di riconciliarlo al sonno.

 

Michele lo tenne con sé, tra le braccia, guardandolo mentre sgranava gli occhioni stanchi; mancava il respiro tanta era l’emozione di poterlo trattenere al tempo, questa volta, per molto più che per qualche istante.

 

Attesero in silenzio, guardandosi, che il piccolo si addormentasse per poi coprirlo, in modo da farlo sentire protetto dal freddo e dall’inverno vigente.

 

Monica accarezzò ancora il viso del figlio per garantire che rimanesse sommerso di quiete e bei sogni.

 

Poi, nel silenzio di quella stanza, s’accorse dello scrosciare d’un inizio di pioggia.

Si alzò, si diresse verso la porta a vetri, la quale s’affacciava fuori, e scostò le tende per poter godere a pieno della dolce malinconia che portavano con sé le gocce che, con le loro corse sinuose, rigavano i vetri.

Michele, stette per un po’ seduto,nell’intento di osservarla, stretta nel vestito bianco; poi, non resistendo alla tentazione di guardarla ancora, s’alzò e le si avvicinò tanto da poterla abbracciare, stando dietro di lei.

Monica, rimanendo voltata a guardare la notte,imperlata di pioggia lì fuori, si strinse nelle spalle per percepire sempre più il calore dell’uomo e del suo abbraccio di seta.

 

«Bella la pioggia, no?» domandò Monica, con leggerezza, disegnando con le dita sui vetri per ingannare l’imbarazzo.

«No.» le sussurrò Michele all’orecchio, lasciando le parole in sospeso- «Sei troppo bella tu...»

 

Monica si voltò fino a poterlo guardare in volto, non sciogliendo l’abbraccio dell’uomo che le cingeva i fianchi;  poggiò le mani sulle spalle di lui.

 

Si accorsero di essere,ormai, vicinissimi a un bacio.

Ma, in quel momento, Michele scosse il capo e, sfiorando le labbra di lei, le domandò incerto:

«Monica, che stiamo facendo?!»

 

La donna lo guardò e, sorridendogli, gli rispose.

«Non voglio litigare ‘sta volta...»- poi, divenne seria –«Voglio solo riprendermi la felicità…»

 

Si fermò un attimo, in silenzio; rimasero immobili.

 

Monica, appoggiando la fronte a quella di lui, sussurrò ancora.

«E tu?...Tu rivuoi la felicità?»

 

Michele avrebbe voluto risponderle sinceramente, dirle quel, tanto sospirato «Sì», ma non ci riuscì.

 

Quella risposta sentiva la tentazione d’impossessarsi di lui prepotentemente; in quello scappare inafferrabile d’attimi, Michele ci pensò.

 

Monica, forse, aveva ragione.

 

Non si oppose oltre a quel risuonante e vivido volerla.

 

Si avvicinò, si avvicinò fino a sfiorarle le labbra con le proprie, per poi fermarsi quel tanto che potesse bastare per impossessarsi di un soffio di follia.

 

Allora, si avvicinò ancora alla bocca di lei e, questa volta, vi rimase con il bacio che portava.

Fu un rincontrarsi vero, intenso nel suo cullarsi lento, dolce nel narrarsi autonomamente come una poesia sfuggita alla Passione e, inevitabilmente,  meraviglioso in quanto proibito.

 

Si guardarono per un po’, sfiorando il pensiero di sentirsi appartenenti e possessori uno dell’altro..

 e, poi, la portò altrove con sé.

 ~

 

Stringimi forte che nessuna notte è infinta.
Penso che è stupendo restare al buio abbracciati e muti come pugili dopo un incontro,come gli ultimi sopravvissuti. Forse un giorno scopriremo che non ci siamo mai perduti e che tutta quella tristezza,in realtà,non è mai esistita.

(Renato Zero)

 

 

Michele la scrutava nel profondo.

Gli era abbracciata, coperta a metà, teneva il capo poggiato sul suo cuore e la mano destra stretta alla sua.

 

Michele, accarezzandole il volto, liberava gli occhi di Monica dalle lacrime; lo faceva in silenzio, rispettandola.

 

Quegli occhi erano lucidi e stanchi, stanchi di provare paura.

 

Il suo pianto aveva cullato incessantemente tutto ciò  che la notte aveva loro concesso.

 

«Non mi lasciare…» sussurrò lei.

«Non ti lascio » la rassicurava, continuando a accarezzarle i ricci.
 

Quei ‘Non ti lascio più…’ rimbombarono con dolcezza infinita in quel silenzio immaginato, protraendosi per tutta la notte…

 
In quel mentre, la sveglia sul comodino annunciava Natale.

 

 



***
Scusate il ritardo, mi sono fatta desiderare parecchio questa volta! Non intenzionalmente, è che ho dovuto spedire un po' di contest, ripubblicare modificando tutta la storia 'E tu come stai?' perchè era tutta da sistemare(ù.ù-i giorni più noiosi della mia vita).. Poi ieri sera alle 2.00 spaccate,ho finito questo capitolo che spero vi piaccia e non deluda le vostre aspettative <3, io personalmente mi sono emozionata come una stupida, mi batteva il cuore, però non so, forse era per l'ora tarda e il sonno imminente..!!

Comunque vi ringrazio infinitissimamente per tutti i complimenti sull'ultimo capitolo!! Wooow, non pensavo vi potesse piacere così tanto l'apparizione di Cristina, che ho voluto giocarmi come asso nella manica perchè mi piace molto ed era,alquanto a effetto sorpresa nell'ambito della storia di Monica e Michele.
Pensavo che fosse giusto valorizzare il rapporto molto bello tra Cristina e Michele, e strumentalizzarlo per introdurre i pensieri di Monica, che si apre a nuove sfaccettature, ora vedremo cosa combinerà..

Grazie a tutte !! Spero vi piaccia <3

Smack Smack
Calime
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Tutti pazzi per amore / Vai alla pagina dell'autore: Cinderella In Love