L’orgoglio paga bene.
{Rosalie x Emmett}

Rosalie guardava Isabella Swan di sottecchi, un lungo ciuffo biondo che le ricadeva sul viso come se volesse nascondere quello sguardo fin troppo tagliente.

Lei non parve notarlo, tutta concentrata sulla piccola Renesemee, ora capace di saltare come una vera vampira.

Il sorriso di Isabella – perché lei non la chiamava come gli altri, per Rosalie sarebbe rimasta un’estranea a tutti gli effetti - acuiva il suo dolore, le labbra fremevano e la ragazza riusciva a trattenere la rabbia soltanto morsicandosi la lingua.

Nonostante l’apparente tregua tra le due giovani vampire, Rosalie covava quel rancore e risentimento in disparte, quando nessuno poteva notare il suo vacillare psicologico.

Perché se c’era una cosa che Rosalie detestava ancora di più della debolezza, era l’umiliazione.

Emmett la conosceva bene, evitava di carezzarle il volto in segno di compassione, evitava di baciarla sulla fronte o sulla guancia in quei momenti di puro crollo della sua fierezza.

Solo con lui, con il suo scimmione, Rosalie aveva aperto la bocca e aveva fatto trapelare un brontolio sommesso, seguito da un sospiro che aveva detto più delle parole.

Nulla di più, comunque. Solo un sussurro.

“Nessuno riuscirà più a farmi del male; vincerò il dolore con la rabbia.” Aveva bofonchiato, forse involontariamente, mentre Emmett le passava un piatto da lavare.

Lui aveva poggiato il bicchiere che aveva tra le mani e le aveva sfiorato una spalla nuda, le mani umide di sapone e un sorriso speranzoso che gli increspava il viso.

Emmett la conosceva bene, benissimo.

Dopo la rabbia, arriva sempre il modo per sfogarla.

“Questa sera sesso.” Pronunciò lei, con un gesto di stizza.

“Come desideri, Rosalie.” Il vampiro annuì, palesemente felice.

“Ah, violento.”

Era fatta così, Rosalie, si teneva tutto dentro, fuori un guscio impenetrabile, dentro una morsa di dolore.

Ma permetteva ad Emmett, solo a lui, di alleviarle il dolore con il suo goffo amore.

Solo allo scimmione che aveva la fortuna di condividere con lei l’eternità.

Per Emmett, l’orgoglio e il dolore di lei pagavano pegno tutte le sere.

E tanto anche.

{337 parole, escluso titolo}

Disclaimers: I personaggi di Twilight appartengono alla loro autrice, Mayer, e non sono miei. Non intendo avvalermi della maternità di essi, utilizzati senza alcuno scopo di lucro.

Note Glob:

Questa fic è giunta seconda a pari merito al contest indetto da Only_me sul forum di EFP, “Characters & Quotes”, e devo essere sincera, ci speravo.

Non posso non ammettere di aver fatto errori che potevo evitare, però qualcosa mi diceva che ce l’avrei fatta.

Ad ogni modo, sono contenta. Seconda pari merito su 14, o su 10, considerando i vari pari, è un risultato di tutto rispetto.

Con una flash, poi, bé, sì, sono fiera di me.

Non affronto Twilight da tempo immemorabile, per via di molti fattori, però il mio ritorno è stato apprezzato.

Dedico questa fic a tutte le partecipanti del contest, podiste o meno, perché si sono impegnate quanto me nella stesura delle loro opere.

Quindi, faccio loro i miei più sentiti complimenti e spero di re-incontrarle in altri contest.

Ringrazio anche Only_me, che ci ha giudicato.

Qui sotto lo schemino della valutazione.

Originalità: 9.5/10

Grammatica: 10/10

Forma: 9.5/10

Caratterizzazione personaggi: 10/10

Attinenza al tema: 7/10

Gradimento personale: 10/10

Totale: 56/60