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Autore: Queen_Dair    09/08/2010    2 recensioni
Piccola storia scritta da me per un concorso di OS. La storia racconta la serata strana e dolce passata tra Kagome e Inuyasha durante la festa del ciligio in fiore. Buona Lettura.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Inuyasha, Kagome
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Note del autrice: premetto che ho iniziato a scrivere da poco per cui non sono granchè come scrittrice, ma spero comunque che questa piccola storia vi piaccia :P

“Kagome, noi siamo pronti per andare la festa.. datti una mossa o ti lasciamo qui.”

Kagome lanciò un’occhiata al arco e alle frecce che per tanto tempo le erano state utili nei suoi viaggi nel epoca Sengoku, poi sospirò ripensando al ultima volta in cui aveva visto e parlato con Inuyasha..anzi, litigato con Inuyasha e una goccia leggera e amara le bagnò il volto.

“allora sei qui. Speravo proprio di trovarti in casa!”

Kagome sussultò un attimo al suono di quella voce ma poi girò lentamente il corpo e la testa per accertarsi che quella non fosse solo frutto della sua immaginazione e lo vide lì, in piedi dietro di lei, vestito con il suo solito kimono rosso e con in mano la sua amica più fedele .. Tessaiga, la spada che suo padre gli aveva lasciato in eredità.

“Inu-yasha.. e tu che ci fai qui?”

“che ci faccio qui? Che ci faccio qui?? E hai anche il coraggio di chiedermelo dopo che te ne sei andata senza nemmeno salutare?” gli rispose lui con un tono seccato. Kagome non capiva il perché fosse così arrabbiato con lei, infondo era lui quello che si era baciato con Kikyo, ed era lei che aveva tutte le ragioni del Mondo per odiarlo. Dopo aver capito questo, riprese subito il controllo sulle proprie emozioni per iniziare ad urlargli dietro tutta la sua rabbia.

“me ne sono andata senza salutarti perché eri troppo impegnato per ascoltarmi!” rispose lei acidamente. Inuyasha scosse un attimo le sue orecchie da cane, avvertendo il disappunto nella voce di Kagome, ma non capendo a cosa si riferisse, glielo volle chiedere.

“impegnato a fare cosa?”

Kagome divenne tutta rossa in volto, ma alla fine urlando a squarciagola, glielo disse. “impegnato con kikyo intendo!”

Lui mosse di nuove le sue orecchie non capendo a cosa si riferisse esattamente.

“Kikyo ci ha aiutati ad allontanare Naraku, quando tu eri in pericolo. Io lo solo ringraziata. Che c’è di male? Non sei forse tu quella che mi dice sempre che dovrei essere più gentile con gli altri?”

“più gentile non significa fare quello.. quello.. che voi avete fatto!” disse in fine.

“ma di che stai parlando?” chiese lui sempre più confuso. “io so solo che dopo aver parlato con Kikyo, sono venuto da te e tu mi hai urlato dietro senza motivo, come stai facendo ora e poi te ne sei andata senza dire nemmeno una parola e Sango dice che lo hai fatto a causa mia.. perché? Che ho fatto stavolta?” Kagome si infuriò ancora di più vedendo che lui non capiva l’importanza di QUEL bacio. Stava per urlargli dietro tutta la sua rabbia ma venne interrotta da qualcosa, anzi.. da qualcuno.

“fratellone, sei qui! FANTASTICO! Questo significa che verrai alla festa con noi?”

“alla festa?” ripetè Inuyasha non capendo di che cosa stava parlando Sota.

“si certo, oggi ha inizio l’Hanami* e noi andiamo in città a festeggiare.. ci saranno anche i fuochi d’artifico, per cui devi assolutamente venire.” Gli disse, cercando di tirarlo per la manica della sua tunica. Inuyasha guardò Kagome e si accorse che era piuttosto contrariata per l’invito che gli aveva fatto il fratello.

“dai andiamo ragazzi, è tardi!”

“Kagome.. tu ci vai?” chiese Inuyasha, cercando di nascondere l’irrequietezza che aveva nella voce. Lei sospirò profondamente e poi gli rispose con un tono piatto.

“certo che ci vado.. altrimenti perché sarei vestita così?” chiese lei, indicandogli il bellissimo kimono rosa, decorato con petali di ciliegio nelle maniche e sotto la cintura. Lui la guardò deliziato e poi le sorrise.

“pensavo dovessi solo fare uno spettacolo a scuola.” Disse lui divertito. Lei iniziò a respirare sempre più affannosamente e i suoi occhi incendiarono quel mezzo demone che investito da quello sguardo omicida si sentì rimpicciolire in un secondo.

“Inuyasha… A CUCCIA!” disse lei arrabbiata e un secondo dopo, si sentì un enorme frastuono provenire dalla stanza di Kagome. Inuyasha era effettivamente caduto per terra seguendo l’ordine di Kagome - come i normali cani fanno con i loro padroni - grazie anche al rosario magico che era costretto ad indossare e che lo faceva ubbidire direttamente a lei.

***

Per tutta la giornata Inuyasha fu trascinato da una bancarella all’altra da Sota che non smetteva di sorridere alla presenza di quello che lui considerava il suo “fratellone”. La madre e il nonno, gli dicevano di lasciarlo respirare e anche di lasciarlo andare perché era venuto qui per passare un po’ di tempo con Kagome, non con lui, ma Sota rispondeva loro che Kagome era in giro da qualche parte con le sue amiche e che per questo motivo lui aveva il sacrosanto diritto di prendersi cura del povero Inuyasha. In realtà l’unica cosa che gli premeva era divertirsi assieme a lui, ma essendo ancora un bambino piccolo nessuno –tantomeno Inuyasha – osava contraddirlo.

Quando Sota trovò dei suoi compagni di scuola ed iniziò a parlarci insieme, Inuyasha capì che era giunto il momento di fuggire e di andare a cercare Kagome in giro per la città in festa. Fece un salto altissimo e si ritrovò sul tetto di una casa per avere una visuale migliore e localizzare meglio la sua “preda” . Non la vide, ma con il naso cercò di rintracciare il suo odore e appena lo sentì, si lanciò di tetto in tetto alla disperata ricerca di lei. Si fermò non molto lontano da dove era partito perché sentì l’odore forte e dolce di Kagome deliziargli l’olfatto, ma non vedendola, cercò allora di scovarla tramite il suo udito. Drizzò le orecchie e concentrandosi sul suono della voce di kagome, riuscì infine a raggiungerla saltando giù da un tetto per finire alle spalle di lei, spaventandola come solo pochi erano riusciti a fare.

“Inuyasha.. ma sei forse impazzito?” gridò lei. “mi hai fatto prendere un colpo!” lui abbasso le orecchie e si limitò a dirle un semplice “scusa”. Le amiche di Kagome nel vederlo piombare da loro così al improvviso, decisero che era giunto il momento di lasciare un po’ di spazio ai due piccioncini e se andarono velocemente inventando una scusa ridicola per evitare che Kagome cercasse di trattenerle.

“ecco.. le hai fatte scappare!” disse lei con un tono acido. Poi ricominciò a camminare per allontanarsi in fretta da lui, ma velocemente Inuyasha prese la mano di Kagome nella sua.

“mi dispiace..” disse in fretta, mentre lei si girò a guardarlo diventando leggermente rossa. “ma se non mi dici cosa ho fatto non potrò mai rimediare..” lei sospirò profondamente. Poi si spostò un po’ da lui per andare a sedersi in una panchina lontana dalla confusione sotto un bellissimo albero di ciliegio in fiore. Inuyasha la seguì e si sedette accanto a lei.

“tu proprio non capisci..” disse infine lei abbassando gli occhi.

“non capisco, cosa?” rispose lui con la sua solita aria confusa.

“vedi.. forse per te un bacio è una cosa di poco conto, ma per una ragazza, un bacio è importantissimo e si dovrebbe dare solo alla persona che si ama..” lui continuò a fissarla e lei proseguì. “ti ho visto.. con Kikyo ieri.. ho visto che vi siete baciati.” Disse alla fine lei. Lui divenne tutto rosso in volto ed iniziò a gesticolare con le mani per cercare di dare un senso alle sue parole.

“Kagome.. quello.. non significava nulla…” lei sospirò e lui continuò a parlare. “dico davvero. È stato solo un bacio che Kikyo mi ha voluto dare per ringraziarmi, ma per me non ha significato nulla..”

“davvero?” disse lei con una voce stanca.

“Kikyo fa parte del mio passato.. dovresti saperlo ormai.” Lei sbarrò gli occhi a quelle parole. Inuyasha non aveva detto nulla, ma allo stesso tempo aveva detto tutto e al improvviso sentì il cuore uscirle dal petto dalla felicità che provava e le guance diventare di un rosso acceso. Cercò di trovare le parole giuste per confessargli i suoi sentimenti più intimi.

“Inuyasha.. io…” il suono delle sue parole venne sovrastato dal frastuono che producevano i favolosi fuochi d’artificio. Kagome vide il viso di Inuyasha illuminarsi di gioia alla vista di quei fuochi di colore blu, rosso e verde e un sorriso sereno le comparve in volto.

“sono davvero belli.”

“si, sono bellissimi” rispose lei, appoggiando la testa nella spalla di Inuyasha per sentirlo più vicino.

***

Quella sera Kagome avrebbe voluto essere del tutto onesta con lui. Avrebbe voluto confessargli i suoi sentimenti e dirgli che lui era la cosa più importante della sua vita, ma anche se non era riuscita a farlo, infondo al cuore si sentiva comunque serena, perché sapeva che lui contraccambiava il suo amore e che avevano ancora moltissime serate intense e belle come quella, da vivere insieme.

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* L' Hanami è la tradizionale usanza giapponese di godere della bellezza della fioritura primaverile degli alberi, in particolare di quella dei ciliegi da fiore giapponesi. In quel periodo la festa è anche un'occasione per uscire all'aperto e consumare un sostanzioso picnic a base di sushi, con birra e sake in abbondanza all'ombra degli alberi fioriti.

   
 
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