Crossover
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Autore: HHS_892    11/08/2010    3 recensioni
[...]Mettiamo le cose in chiaro: non ho la super forza, non sono super figa, non ho poteri, non ho abilità straordinarie, non sono un'intelligentona e conduco una noiosa vita normale[...]
L'estate è cominciata, c'è chi ha appena finito gli esami e deve fare serie decisioni sul proprio futuro rinunciando ai divertimenti dell'infanzia. La protagonista di questa storia è una ragazza che si è stancata di seguire il proprio sogno, ma uno strano giorno si troverà in un luogo dove la sua speranza e la sua fantasia protrebbero riaquistare vigore.
I personaggi di fantasia presenti in questa storia sono di viaria "entità" (tra cui Buffy e anime/manga/fumetti vari) e alcuni sono solo comparse.
Genere: Azione, Commedia, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Anime/Manga, Fumetti, Telefilm
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 7 – Onnipotenza
 
Dopo pranzo Natsumi non poté accompagnare Agata per fare un giro dell’accademia.
«Sarà per un’altra volta.» disse in preda ai singhiozzi.
L’argomento trattato pochi attimi prima aveva scosso Agata facendole rendere conto della situazione che quella stessa mattina il direttore le aveva accennato, ma non credeva fosse così grave.
Il pranzo divenne una lagna, ognuno trattenne le lacrime o si lasciò andare, raccontando la loro versione dei fatti. C’è chi aveva perso un intero pianeta, chi solo i genitori e amici.
«Nostra madre… i nostri amici… tutti. Tutti morti…» borbottò Natsumi singhiozzando mentre Fuyuki poggiò le braccia sul tavolo coprendo il volto.
«Abbiamo combattuto fino alla fine, ma non abbiamo potuto fare niente…» aggiunse il ranocchio rosso.
Agata stese lì ad ascoltare tutto il tempo la loro storia, pianse anche lei, ma fu in quel momento che si rese conto che poteva fare qualcosa e avrebbe tentato di capire come avrebbe potuto salvare tutti.
«Forse io posso fare qualcosa.» disse asciugandosi le lacrime.
I presenti la guardarono come se fosse un faro in una notte di tempesta, parevano dire “tu puoi?”.
«kukuku!» il ranocchio giallo emise una risata fastidiosa «allora ho capito chi sei.»
 
Durante tutto il pranzo mi assillarono con domande alla quale non sapevo dare una risposta. Il ranocchio giallo, Kururu, mi disse che aveva sentito parlare di me qualche giorno prima che io venissi. Diceva che solo chi faceva parte del mio mondo poteva salvarli, perché era l’unico mondo in cui le “forze del male” non potevano entrare. 
Caspita. - mi dissi – allora ho dei poteri. -
Solo procedendo con la discussione capii che, ahimè, non parlavano di me.
«Se sei qui vuole dire che sei la migliore nel tuo campo. Cosa fai, scrittrice? Sceneggiatrice? Regista?»
«Scrittrice.» mentii spudoratamente, ma in quel momento mi sentii onnipotente e orgogliosa di me. Mi accorsi che molti dei presenti in quella sala mi fissavano ed era calato il silenzio.
 
Per la prima volta mi sentii importante, avevo lasciato Natsumi e i suoi amici per conto loro per smaltire le lacrime, ma già neanche il tempo di allontanarmi dalla sala che mi accorsi che alcuni personaggi mi stavano seguendo.
Normalmente mi sarei sentita a disagio, anche in colpa e spaventata nel vedere la confusione che si stava creando in torno a me, per non parlare delle false speranze che stavo costruendo…
«Ciao.»
Una ragazza dai strani capelli color smeraldo si fiondò dinnanzi a me.
«Il mio nome è Shion Sonozaki, tu sei la nuova, giusto?»
«Si, sono io, Agata Condorelli.»
«Piacere di conoscerti. Vieni, ti presento alcuni miei amici.»
«Ferma lì stronzetta, lei verrà con me.» una donna vestita con un abito lungo ottocentesco e dai capelli oro si intromise tra me e Shion.
«Mi dispiace signora, ma Agata viene con me.» mi prese dalla manica della giacchetta e ci allontanammo lungo il corridoio sotto lo sguardo di quella donna dal ghigno minaccioso.
«Quella chi è?» domandai stranita.
«Beatrice, una tipa non proprio affidabile, si dice che sia la “strega senza limiti”, ma qui pare che i suoi superpoteri non funzionino del tutto.»
«Ah…»
Non so il perché, ma quella ragazza mi metteva i brividi nonostante fosse stata gentile con me. Mentre camminavamo la sua mano mi stringeva sempre di più il polso.
«Shion.»
«Si?»
«Il polso è mio.» le feci notare fermandomi.
«Oh, scusa!» allentò la morsa, per liberarmi del tutto dovetti scostarla.
Fu in quel momento che mi accorsi che aveva un non so ché di nervoso e inquietante.
«Allora, cosa c’è che non va in te?» le chiesi nervosa.
«Cosa? Ma di che parli?»
«Se vuoi il mio aiuto non c’è bisogno che mi trascini. Ma prima di poterti aiutare devo sapere come si fa!», in altre occasioni avrei avuto un atteggiamento più pacato, tuttavia mi sentivo minacciata da qualcosa.
«scusami…» balbettò dispiaciuta.
«Ascolta,» mi tranquillizzai «dimmi in che dormitorio sei, io intanto vado a parlare col direttore e dopo CASOMAI mi dirai che vuoi. Intese?»
Annuì, mi disse dove risiedeva e poi andai via.
Mi sentivo potente, eppure non era successo nulla per farmi sentire tale, ero sempre la stessa Agata, la solita e innocua Agata, solo un po’ più bugiarda.
 
Dietro la sua scrivania, alle prese con un castello di carte, il direttore Jordan si stava rilassando godendo ogni istante di quel momento, di certo non si aspettava l’arrivo di Agata senza l’avvertimento della segretaria.
Sbattendo la porta, presa dall’euforia, Agata entrò nell’ufficio facendo accasciare il fragile castello di carta.
«No, stai tranquilla, non disturbi mica.» borbottò sarcastico Jordan.
«Voglio sapere come si fa.»
«Basta che appoggi le carte una sopra l’altra con attenzione e-
«No, voglio sapere come posso salvarli scrivendo.» lo interruppi.
«Cosa ti ha fatto cambiare idea, il fatto che ti credono una vera “salvatrice”? Solo chi ha abbastanza esperienza potrà salvarli tutti. Pecchi di arroganza signorina, ci vuole così poco per farti montare la testa?»
Agata rimase in silenzio, poi disse.
«Non mi sto montando la testa, voglio davvero aiutarli! Ho ascoltato alcune storie e mi hanno convinta a credere in me stessa. Se ci vuole esperienza allora la farò! Posso farcela e sono fiduciosa.»
«Questa mattina non lo eri.» si alzò dalla poltrona «ma pazienza. Se pensi di potercela fare allora provaci.» prese un libro dalla libreria che circondava i muri dell’ufficio. «Io e questo libro saremo i tuoi maestri.» glielo porse.
«E’ bianco!»
«Lo è perché sarai tu a riempirlo. Incominciando a ora ti dirò le istruzioni, tu cerca di calmare i tuoi bollenti spiriti e di seguirmi senza conclusioni affrettate. E ora siediti che abbiamo poco tempo.»
 
***
 
Shion Sonozaki è uno dei personaggi dell’anime “Higurashi no naku koro ni”.
Beatrice appartiene a “Umineko no naku koro ni”.
 
Ringrazio coloro che seguono questa storia! Alla prossima!
  
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