Buona lettura! ^^
[Pensieri di carta.]
Parte uno - Carta.
Scrive e compone; s’arrovella, arrotola, strappa, accartocciato sulle sue stesse impressioni, col palmo a reggere la guancia dolce.
Restio a regalare pensieri di carta, incapace di condensarli in una boccetta d’inchiostro e affidarli ad un foglio, Lag medita di arrendersi. C’è qualcosa d’intrinsecamente difficile nello scrivere una lettera. E proprio lui, che può intravederne il cuore, leggerne l’anima, se ne sta lì, con la carta stretta fra le dita - come se quella fosse un’ancora, e il pavimento su cui è steso mutasse in oceano.
La verità è che non si fida. La carta da lettere è troppo fragile - come potrebbe mai sostenere il peso delle sue sensazioni...?
Parte due - Speranza.
In realtà, Lag non è capace di scrivere lettere.
Il banale concetto di trasporre in parole i propri pensieri, confidarli a qualcuno e sperare che questo qualcuno - occasionalmente fatto di carta e inchiostro - li porti a destinazione, davvero, non fa per lui.
Forse perché si tratta di barattare i più intimi segreti che possiede con un’attesa, più o meno lunga, infarcita di tante speranze.
E lui non vuole aspettare. Aspettare di riuscire a scrivere, aspettare di consegnargli i suoi pensieri di carta, aspettare che lui abbia voglia di leggerli e aspettare che gli dia una risposta. Aspettare una nuova speranza.
Sarebbe molto più rapido potergli sparare le parole direttamente nel cuore, già.