Crossover
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Autore: HHS_892    18/08/2010    3 recensioni
[...]Mettiamo le cose in chiaro: non ho la super forza, non sono super figa, non ho poteri, non ho abilità straordinarie, non sono un'intelligentona e conduco una noiosa vita normale[...]
L'estate è cominciata, c'è chi ha appena finito gli esami e deve fare serie decisioni sul proprio futuro rinunciando ai divertimenti dell'infanzia. La protagonista di questa storia è una ragazza che si è stancata di seguire il proprio sogno, ma uno strano giorno si troverà in un luogo dove la sua speranza e la sua fantasia protrebbero riaquistare vigore.
I personaggi di fantasia presenti in questa storia sono di viaria "entità" (tra cui Buffy e anime/manga/fumetti vari) e alcuni sono solo comparse.
Genere: Azione, Commedia, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Anime/Manga, Fumetti, Telefilm
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 8 – Passaparola
 
Alle sette e mezzo della sera la campana suonò per la fine delle lezioni, ogni alunno e insegnante uscì dalle sale, organizzate per assomigliare a una sorta di aule, e si riunivano ciascuno al proprio gruppo.
Non gli importava se il suo giro di amicizie comprendeva individui di razze e dimensioni diverse, era bello così ed era anche piacevole. In quel luogo tutti erano in armonia, non importava se in passato eri stato un bastardo, l’importante era pentirsi e tutti ti perdonavano tutto (o quasi).
Zuko non era l’unico con “precedenti”, certo, magari non aveva fatto carneficine, ma la sua parte da cattivo l’aveva fatta e ora, invece, era insieme alle persone alla quale anni prima aveva dato la caccia. Anche la sua cicatrice, seppur visibilissima, non bruciava più.
Era in pace… tutto era piacevole… aveva dei fantastici amici… ma il suo regno era crollato.
Da quando quegli stranieri invasero il paese del Fuoco tutto è caduto in rovina. In poco tempo anche le tribù dell’Acqua e il regno della Terra caddero sotto il loro dominio. Tutto poteva ricominciare d’accapo?
«Zuko, tutto ok?»
«Uh, si, certo, perché?»
«Ti vedo pensieroso…» fece notare il ragazzo con una freccia celeste tatuata sul capo.
Neanche l’Avatar, il dominatore degli elementi più potente dell’intero pianeta, era stato capace di tenerli a bada. Erano rimasti in vita solo il solito piccolo gruppo, tutti gli altri? Morti.
«Aang! Sokka! Zuko!» di corsa, dell’altra parte dell’enorme corridoio settecentesco, due ragazze si avvicinarono al trio. Le due ragazze erano: quella con la pelle più scura, Katara della tribù dell’Acqua e Toph, la cieca, del regno della Terra.
«Come mai tutta questa grande eccitazione?» domandò sarcastico Sokka, il fratello maggiore di Katara.
«Dicono che sia qui! Lo “scrittore” è qui!» urlò a squarcia gola Toph alzando le braccia al cielo euforica.
«Tutto potrà tornare come prima! Finalmente potremo riabbracciare papà e magari far tornare in vita anche la mamma!» aggiunse l’altra.
I tre ragazzi rimasero sbigottiti, indecisi se scoppiare a piangere o mettersi a saltellare per la felicità. Aang, il ragazzo con la freccia, decise la seconda opzione pochi secondi dopo.
Era da quando tutto era scomparso che si sentiva in colpa per non aver potuto fare niente, ma finalmente avrebbe avuto la sua rivincita.
Colui che invece non era convinto era Zuko, che preferì stare in silenzio ascoltando la discussione dei compagni.
 
«Smettila di lamentarti e studia!»  Jordan sbatté un libro in testa ad Agata.
«AH!» portò le mani alla testa guardando addolorante il direttore.
«Continua.» ordinò lui.
La lezione consisteva alla lettura, non la solita lettura, quella fatta con pace e serenità, ma un tipo di lettura ad alta voce, veloce, senza errori (ogni errore uno scappellotto), con un’analisi accurata. Insomma, per leggere un paragrafo, per quanto veloce poteva essere, ci impiegava quasi un quarto d’ora per tutte quelle volte che si fermavano a discutere.
«Non penso che uno scrittore faccia cose del genere.» replicò lei.
«No, uno scrittore non lo fa. Un vero scrittore ha l’esperienza, uno scrittore si impegna a fondo affinché il proprio lavoro risulti di qualità.»
«Ma ci vuole anche la passione.»
«Si, ma in questo caso tu non l’hai. E ora continua. Entro quest’anno devi diventare la migliore.»
Agata annuì imbronciata, riprese il libro che stava leggendo e ricominciò da dove aveva interrotto.
La lezione si protrasse fino alle dieci di sera.
«Adesso porta con te questo libro, inizia ad abbozzare qualcosa sulle ultime pagine. Non scrivere assolutissimamente sulle altre perché i guai che potresti provocare sarebbero immondi. Posso fidarmi o devo mandarti Buffy a tenerti sotto controllo? Ti assicuro che non è tenera.»
Agata prese il libro dalle pagine bianche e lo sfogliò fino ad arrivare alle ultime.
«Perché solo le ultime?»
«Perché sono fogli normali. Qualsiasi cosa scriverai sulle altre pagine diventerà realtà, qualsiasi cosa.» sottolineò «se tu dovessi scrivere con “l’abilità” che hai ora potrebbe scatenarsi il caos. In questi giorni, tutte quelle volte che non avremo lezione, dovrai stare a contatto con ogni essere vivente in questo edificio, dovrai conoscerli e dovrai studiarli. Non farti ingannare da come vorrebbero essere o da come vuoi tu che fossero.»
Jordan stese un attimo in silenzio per far assimilare ad Agata ciò che le aveva appena riferito, lei si limitò ad annuire, ma ciò che lo preoccupava di più era non trovare quell’entusiasmo negli occhi di quella ragazza.
«Quanti anni hai di preciso?» in quella domanda Jordan aveva assunto un tono rassegnato.
«Venti.» rispose come se non capisse il perché del tono di quella domanda.
«Che cosa ti ha spento?»
«La realtà.» disse decisa e serena.
 
Ormai era notte inoltrata, Beatrice percorreva il desolato viale circondato da arbusti di un verde splendente che, unito alle farfalle dorate al suo seguito, donavano un’atmosfera magica. Il suo sorriso beffardo era la testimonianza dei suoi pensieri, finalmente poteva vendicarsi sfruttando quella insulsa ragazzina; l’avrebbe convinta, anche con la forza, a realizzare ciò che con la sua magia non poteva fare, avrebbe avuto come schiavo quel reietto di Blatter*, il suo rivale, e avrebbe torturato lui e la sua famiglia all’infinito. Ora, però, doveva convincere tutti che era una strega buona e che non avrebbe fatto male ad una mosca. 
La sua vendetta sarebbe stata subdola e crudele. Non le importava far ritornare in vita le streghe che erano morte durante lo scontro contro quei strani individui. Solo lui e la sua fottuta famiglia.
Dall’altra parte del muretto l’uomo misterioso osservava la strega con interesse.
«Pssst!»
La donna si girò fulminea, come se i suoi pensieri fossero stati detti ad alta voce e qualcuno li avesse ascoltati.
L’uomo salì sul muretto e la guardò con un sorriso ammiccante, lei, al contrario, con disgusto.
«Salve dolcezza.» disse lui atteggiandosi.
«Sei uno di quei vampiri della cacciatrice?»
«Di chi? Qualsiasi persona sia questa cacciatrice non so chi sia. Io sono venuto per lei
Beatrice capì che stava parlando della scrittrice e sorrise avidamente.
«Cosa cerchi da me?»
«Diciamo che sei una bella donna.» rispose vago.
«Diciamo? Tsè, come si vede che sei gay.» continuò a sorridere per poi diventare seria «rispondi alla mia domanda.»
«So cosa vuoi dalla scrittrice. Ma non hai abbastanza potere per poter competere con tutti gli esseri presenti in questo luogo. Se ti unisci a me tutto sarà più semplice.»
Beatrice fece una risata fastidiosa «ah, si?».
L’uomo che pochi istanti era di fronte a lei era scomparso, in quell’attimo il suo sorriso scomparve dal suo volto come inquietata. Qualcosa in lei la convisse di unirsi alla folle idea di quel pazzo, era la cosa più conveniente.
 
Prima delle luci dell’alba una minuscola parte dei “pentiti” fu convinta da uno strano individuo ad unirsi a lui.
Meno tre giorni da ora. Scrisse sul suo taccuino.
 
***
*Blatter: si legge “Batora”, protagonista maschile di “Umineko no naku koro ni”.
 
I personaggi presenti in questo capitolo sono:
Zuko, Aang, Sokka, Katara e Toph di “Avatar, la leggenda di Aang”.
Beatrice, come lo scorso capitolo, di “Umineko no naku koro ni”.
 
A  Sarhita: ti ringrazio per le recensioni! Per me è davvero un onore che il mio modo di scrivere e che questa storia ti piacciano.
In realtà è tutto frutto di una totale improvvisazione che è iniziata partendo da un momento di noia.
Io e Agata, al contrario di quello che potresti pensare, non abbiamo quasi nulla in comune, se non l’unico fatto di esser italiane e di alcuni piccoli particolari non importanti per la storia. Mi diverto a muovere personaggi che con me non hanno niente in comune. XD
I personaggi non inventati appartengono a serie quasi sconosciute(ma anche odiate) alla maggioranza dei lettori non perché io sia una loro fan, ma perché penso che alcuni personaggi si debbano conoscere piano piano con altre sfaccettature come se fossero nuovi nonostante io cerchi di muoverli con i loro caratteri originali (non so se mi sono spiegata bene).
Spero di aver alimentato la tua curiosità.
 
Ogni volta leggere le recensioni per me è una vera soddisfazione! Ringrazio tutti coloro che lo fanno e anche coloro che semplicemente leggono e continuano a seguire questa storia!
Il prossimo capitolo lo pubblicherò al ritorno dalle vacanze!
Buon Agosto e alla prossima!
  
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