Anime & Manga > Ransie la strega
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Autore: armony_93    21/08/2010    4 recensioni
-Val. Dov'è la mamma?-
Chiese la bimba con una vocina appena accennata e un forte accento straniero tuttavia in grado di parlare un giapponese perfetto. Il bambino le si avvicinò cingendole un polso con una manina e correndo verso l'uscita da quel lavorato giardino.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno
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{batticuore notturno vol.8 p.177}


Che faccio se Shun torna nel mondo magico come principe...?

Mi porterà con lui...? No, è impossibile. Sono scema...

Io e lui apparteniamo a strati sociali diversi. E prima di tutto...

...io non sono la sua ragazza...


Shun percorse con lentezza la strada di nebbia mentre rifletteva con attenzione al discorso appena avuto con i suoi genitori. Com'era possibile che nel passato fosse avvenuta una lotta per la successione al trono fra i principi? In ogni caso per lui il problema era risolto, non ambiva di certo a divenire il re del regno magico. Anzi, quell'incarico era solo un peso per lui che ancora sapeva così poco di quel mondo nonostante vi appartenesse. Era sempre vissuto come un umano, non avrebbe saputo da dove cominciare e poi... c'era un ulteriore problema.


Salì le scale che conducevano dal seminterrato al piano terra e quando uscì dalla botola si trovò nell'enorme salone d'entrata di casa Eto. Rimase pensieroso poggiandosi contro una parete con un sospiro mentre la sua mente vagava rapida. Eppure non riusciva a darne fuori, c'era qualcosa in tutto quello che stava accadendo che lo confondeva profondamente.


Si diresse al piano superiore quando improvvisamente la sua attenzione fu catturata da un annusare proveniente dalla sua destra. Voltandosi si trovò faccia a faccia con Yoko ancora trasformata in cane. Con un debole sorriso si chinò accarezzandole la testa e chiedendosi perchè nessuno le aveva ancora permesso di tornare alla sua forma originale. Tuttavia la cagnetta gli morse una mano e corse giù per le scale nel seminterrato. Shun sgranò gli occhi e corse all'inseguimento della giovane Kamiya.


-Kamiya vieni qui! Non puoi entrare lì!-


Gridò mentre la vede scomparire dietro una porta. Con un gemito di disapprovazione aprì la porta e iniziò a correre in direzione della cagnetta che continuava a correre in quella sorta di ambiente fittizio che ruotava intorno a entrambi. Il giovane Makabe si avvicinò a Kamiya riuscendo a prenderla in braccio e quando smise di correre si trovò in un giardino. Si guardò attorno spaesato mentre Yoko abbaiava contenta contro il petto del ragazzo che con un gesto rapido la lasciò andare al suolo.


-Ma che diavolo...?-


Prima che potesse dire qualcosa avvertì dei passi vicino e si voltò nascondendosi dietro a un cespuglio. Una bambina dai capelli biondi lunghi e lisci e gli occhi azzurri cielo correva nel prato con in mano delle margherite colte nel campo. Era piccola, gracile e così famigliare al ragazzo che rimase incantato da quella piccola e dolce creatura.


-Cleo! Vieni forza mamma e papà ci stanno aspettando.-


Una voce sempre infantile ma maschile provenne da lì vicino accompagnata dal rumore di dei passi. Apparve un bambino dai capelli neri con gli occhi azzurri come quelli della bambina. Shun rimase immobile quando riconobbe nelle sembianze di quel bambino se stesso da piccolo. Se non fosse stato per gli occhi...


-Val. Dov'è la mamma?-


Chiese la bimba con una vocina appena accennata e un forte accento straniero tuttavia in grado di parlare un giapponese perfetto. Il bambino le si avvicinò cingendole un polso con una manina e correndo verso l'uscita da quel lavorato giardino.


-La mamma? È appena tornata, corriamo!-


Shun facendo attenzione, con molta confusione in mente, lo seguì rifugiandosi dietro un nuovo cespuglio. Rimase immobile osservando l'entrata di una casa maestosa e moderna che non aveva mai visto prima d'ora. Solo quando vide i due bambini dirigersi incontro ad una figura slanciata il suo corpo si irrigidì.


-D...Dirk Carlo?-


Mormorò stupefatto sentendo i bambini chiamare il bel biondo “papà” mentre Yoko fra le sue braccia inorridiva perdendo i sensi. Shun non prestò molta attenzione alla cagnolina e si riconcentrò su quella scena così strana. Dirk Carlo aveva dei figli. Impossibile!


Un improvviso lampo nella sua mente lo riportò al fatto che aveva varcato quella porta poco prima per inseguire Kamiya. Doveva essere la porta del futuro. Allora Dirk si sarebbe sistemato avendo anche degli eredi. Chissà chi era la donna che lo aveva sposato e del quale si era innamorato.


Vide Dirk sorridere e carezzare la nuca del piccolo Val mentre aveva preso in braccio Cleo che lo abbracciava ridendo. Improvvisamente dei passi più delicati, ma marcati da dei tacchi risuonavano sempre più vicini. Shun si voltò avvertendo uno strano nodo di dolore allo stomaco. Una voce dolce risuonò vicina al dolce trio.


-Sono tornata.-


I bambini esplosero di entusiasmo e Val iniziò a correre in direzione di una sagoma che si era andata stagliandosi nell'ombra mentre la piccola Cleo scivolò dalle braccia del padre e corse anche lei verso la madre. Shun rimase impietrito nell'aver riconosciuto quella voce, leggermente cambiata ma comunque troppo famigliare.


I muscoli si tesero mentre Ranze faceva la sua entrata sotto la luce del sole. I capelli neri lunghi erano raccolti in una cocca sopra la nuca mentre delle ciocche corvine le incorniciavano il viso perfetto, il sorriso dolce sulle labbra mentre abbracciava i due bambini. La sua figura era più slanciata, una donna appena sbocciata. Il corpo sinuoso avvolto in un vestito delicato, di un bianco panna che si stringeva sotto al seno e ricadeva morbido fino al ginocchio. Elegante ma anche comodo, giornaliero. Shun rimase ammaliato dalla ragazza che sorrideva con quel sorriso perso che aveva sempre rivolto a lui.


-Valdrig, Cleo non potete sapere quanto mi siete mancati.-


-Anche tu ci sei mancata mamma!-


Rispose il piccolo Val stringendosi contro il corpo della mamma sorridendo contento. Gli occhi di Ranze si fecero umidi di lacrime e immediatamente Dirk si avvicinò ai tre sorridendo dolcemente. Si rivolse ai bambini baciando la nuca di Val e carezzando la testolina di Cleo.


-Andate dentro a prendere il regalo che abbiamo fatto alla mamma.-


I bambini raggianti si diressero dentro correndo mentre Ranze si rimetteva in piedi guardandoli con un sorriso divertito per poi avvertire le braccia di Dirk cingerle la vita con dolcezza e stringerla a se. Si voltò appena sorridendo con gli occhi che ormai avevano iniziato a liberare piccole gemme d'acqua cristallina. Dirk la fece voltare completamente verso di se e con una carezza le pulì una guancia dalle lacrime prima di impossessarsi delle labbra dolci della ragazza che gli cinse il collo con le braccia stringendolo a se.


Shun rimase immobile mentre dentro di lui si apriva un varco che gli inghiottiva il cuore. Possibile che quello che vedeva fosse il futuro? Il dolore lo investì come uno schiaffo che suscitò la rabbia contro se stesso nel proprio cuore. Strinse un pugno con forza fissando la ragazza che amava baciare Carlo.


-...-


Il suono di un campanello interruppe quello scambio di effusioni e la corsa frenetica dei bambini con in mano un pacco incartato. Dirk baciò la nuca di Ranze e si diresse verso la porta mentre avvertiva uno dei suoi uomini parlare con l'ospite. Ranze invece si chinò vicino ai suoi bambini e scartò il regalo che le avevano fatto i piccoli.


Shun si concentrò cercando di capire i pensieri di Ranze quando si rese conto che la presenza sulla soglia della porta era momentaneamente più importante. Si affacciò ad una finestra con discrezione. Come aveva immaginato sulla soglia vide una versione di se stesso più adulta.


Improvvisamente però i pensieri di se stesso da adulto gli balenarono nella testa.


Lei è tornata. Devo vederla. Eto... dove sei?


Quelle parole sortirono l'effetto di un pugno nello stomaco. Rimase immobile a fissare se stesso parlare e discutere con Dirk di questioni intenerenti con il Mondo Magico e dei problemi che lo riguardavano. Improvvisamente Ranze fece la sua comparsa sulla vetrata che dava sul giardino sul retro. Quando incontrò lo sguardo di Shun Ranze parve irrigidirsi ma tuttavia subito sciolse la tensione sedendosi su una poltrona.


-I bambini?-


Chiese Dirk con voce calma e tranquilla mentre Ranze volgeva lo sguardo su di lui con un brillio nuovo negli occhi e sorridendogli rispose.


-Sono tornati fuori a giocare. Salve Principe, ho sentito da mio padre che il regno è perfettamente sotto controllo grazie alla condotta di vostro fratello il Re e della Regina Fira. Voi invece siete sulla bocca di tutti per il titolo mondiale appena vinto.-


Si esibì Ranze in un piccolo inchino prima di parlare sorridendo con quell'espressione calma e felice.


Il pugilato, tutto ciò che mi è rimasto. Come alle medie quando mi venivi ad assistere in palestra. Ne è passato di tempo, sono cambiate decisamente troppe cose. Ti rivoglio. Non darmi del “voi” come fossi un estraneo, sono sempre io.


-Eto, dammi del tu. Lo sai che odio certe sciocche formalità. Comunque si di certo il lavoro non manca e riesco a farcela senza utilizzare i miei poteri, per me questo è tutto quello che conta. Posso ancora ritenermi un Boxer sena trucchi.-


Ranze sorrise debolmente incatenando lo sguardo in quello del moro e Shun avvertì i sentimenti del se stesso all'interno di quella stanza come una scarica di sentimenti a ondate continue e insistenti: rabbia, frustrazione, nostalgia, gelosia, amore...


Finché nella sua mente esplose un ricordo dello Shun all'interno della stanza. Ranze adulta contro un muro di quella casa deserta, le sue mani immerse nei capelli dello Shun futuristico mentre le mani dell'uomo erano scese a cingerle il corpo. Le labbra premute sul suo collo latteo e l'espressione estasiata della ragazza. Poi il suono rotto dai singhiozzi della voce delicata di lei che rimbombava nella testa “Non avremmo dovuto farlo. Io amo Dirk, è stato un errore in nome dei vecchi tempi. Un bellissimo errore ma irripetibile.”


Shun strinse i pungi invaso dal dolore di quei ricordi, si alzò e corse via seguito da Kamiya cane che zampettava al suo fianco. Il ragazzo si fermò abbastanza distante da quella casa e senza pensarci troppo iniziò a prendere a pugni un albero con tutta la sua rabbia. Improvvisamente chiuse gli occhi e poggiò la fronte contro quell'albero ansante. Sentì dei passi alle proprie spalle e quando riaprì gli occhi si trovò dentro casa Eto in piena notte. Si guardò sperduto attorno e percepì una presenza al piano superiore camminare con passo lento. Vi si diresse di corsa e una volta terminate le scale vide Ranze, la Ranze del suo presente camminare come assente da se stessa.


-L'eroe Zone è un nostro compagno.-


Mormorò in quello stato di trance Ranze dirigendosi verso una botola. Shun allungò una mano per afferrarle un braccio ma la sua mano vi passò attraverso e improvvisamente Ranze cadde a terra priva di sensi accasciandosi al suolo.


-ETO!-


La richiamò il ragazzo cercando di avvicinarsi, ma più correva e più la figura della ragazza scompariva inghiottita dalle tenebre. Chiuse gli occhi chiamando il nome della ragazza finché non avvertì l'aria cambiare, quando riaprì gli occhi si trovò a qualche passo dalla porta dalla quale era entrato. La aprì e uscì di corsa richiudendola con foga e rabbia non appena Kamiya fu fuori dopo di lui. Inspirò a fondo cercando di calmarsi assestando un pugno alla porta, quando improvvisamente un sospiro alle sue spalle lo fece voltare.


-Makabe è tutto apposto?-


Mori era alle sue spalle e lo guardava con un piccolo sorriso comprensivo. Shun inspirò profondamente non sapendo cosa dire, abbassò lo sguardo cercando di darsi una calmata ma il vampiro di fronte a lui gli chiarì le idee senza bisogno di ascoltare le domande che affollavano la mente del principe.


-Il mondo che hai visto era in realtà frutto delle tue ansie, dei tuoi desideri, delle tue preoccupazioni e di molti altri fattori. Era per metà un futuro vero e per metà un futuro fittizio.-


Shun sospirò rassicurato anche se il peso allo stomaco era rimasto. Alzò lo sguardo e sorrise in direzione del vampiro che sembrava divertito. Mori gli batté una mano sulla spalla e lo condusse al piano superiore chiedendogli come fosse andato il colloquio con il padre. Shun raccontò tutto omettendo però i pensieri che aveva carpito dalla madre e appena terminato di parlare si congedò dirigendosi al piano superiore.


Chissà cos'era vero e cosa no. … Zone, chi è Zone?


-SCEMA! STUPIDA! CRETINA!-


L'urlo di Ranze all'interno della sua camera lo distolse dai suoi pensieri. Rimase immobile dietro la soglia della porta per poi poggiarvi una mano contro e inarcando un sopracciglio chiese alla ragazza all'interno.


-Perchè stai urlando?-


-IIH! MAKABE!-


La ragazza comparve sulla soglia della porta con gli occhi lucidi e le guance arrossate per l'imbarazzo. Shun la guardò con espressione stralunata e confusa eppure nell'osservare il volto della ragazza avvertì un nodo allo stomaco sciogliersi.


-Non è niente! E solo un soliloquio... Bentornato...-


Notò una lacrima scivolare sulla guancia della ragazza e immediatamente i sentimenti di Ranze gli inondarono la sua mente. Avrebbe voluto accarezzarle una guancia e pulirle la guancia da quella lacrima eppure lei si voltò rapidamente verso l'interno della stanza mormorando con voce agitata.


-Aspetta un momento mi sistemo la faccia.-


-...-


Rimase immobile mentre il ricordo del futuro che aveva visto gli scorreva davanti al viso. Rivisse tutte le emozioni che aveva provato mentre vedeva quel futuro fittizio solo a metà scavare una fossa di dolore perfettamente nascosto nel suo animo. Quando una voce proruppe nei suoi pensieri, la voce di Ranze.


Shun! Non leggere i miei pensieri...

...Questi sentimenti così disgustosi...


Si riprese fissando la ragazza di spalle e non potè fare altro che allungare una mano verso di lei e assestarle qualche affettuoso buffetto sulla nuca. Poi avvertendo il bisogno di rimanere un po' da solo con lei le sorrise e proruppe con un:


-Oh! È calda la tua stanza...-








Nota dell'autrice.

Le parti in rosso sono tratte esplicitamente dal manga e riportate scritte. 



  
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