Anime & Manga > Saint Seiya
Ricorda la storia  |      
Autore: Diana924    24/08/2010    1 recensioni
" Mi chiedo se leggerai mai questa lettera. Questa lettera, in cui ti racconto tutto, ora è inutile avere segreti per te. Perché? Io sto per morire, e quindi sarò sincero, per la prima volta in vita mia ". Roma 1494: in un palazzo un giovane scrive la lettera più difficile della sua vita... è una Death Mask/ Aphrodite, con un piccolo accenna Aphrodite /Shun.... quello che ho scritto è confermato da diverse ricerche in rete
Genere: Drammatico, Introspettivo, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Andromeda Shun, Cancer DeathMask, Pisces Aphrodite
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

allora... questa storia mi è venuta in mente al mare, all'inizio doveva essere più lunga, poi l'ho trasformata in questa.

Mi chiedo se leggerai mai questa lettera. Questa lettera, in cui ti racconto tutto, ora è inutile avere segreti per te. Perché? Io sto per morire, e quindi sarò sincero, per la prima volta in vita mia. Avevo dieci anni quando arrivai a  Roma per la prima volta, come pupillo del cardinale. Pupillo, o dovrei dire amante, o puttana, come dicono tutti.

So quello che dicono di me, e degli altri, e non me ne sono mai curato. Io ero superiore mi ripetevo, poi ci siamo conosciuti.

Ricordo quel giorno. Eravamo appena entrati a Roma, e cavalcavamo per le vie dell’Urbe, io e gli altri cinque. << Spostatevi pezzenti, spostatevi >> urlavamo, come il giorno prima, come altri mille giorni prima. Tu mi vedesti per la prima volta, e Shura mi indico come “ la puttana preferita del cardinale “. Non nego di esserlo stato, ora è inutile, ma la verità era che ero molto di più. Solo tu, e il giovane Shun mi avete capito, e mi avete amato per quello che ero. Quel pomeriggio, mentre eravate alla locanda di donna Vannozza entrammo noi. << Donna Vannozza, del vino >> << Subito mio caro, solo del vino? >> Fu allora, penso, che ti rendesti conto che ero un uomo, anche perché sono davvero lontano dal concetto di virilità.

Me lo dicono tutti, dal cardinale all’ultimo dei frati, e io lo so, e non m’importa, io sono superiore. << Aphrodite caro, che gioia vedere voi e i vostri compari, che ci fate qui, la cena e il letto di SE sono lontani >> Aphrodite, così mi chiamò, e io risposi.

Il mio nome è l’unica cosa che tacerò qui, è l’unica cosa che mi è rimasta, il resto l’ho donato.

<< Mio caro vescovo, noi andiamo dove ci pare, finché al nostra presenza non è richiesta >> rispose Shun, << Molto bene, impari >> Shun è il più giovane, ha solo tredici anni, e SE mi aveva affidato l’incarico di istruirlo, compito che ho svolto egregiamente, sono sempre stato bravo a traviare gli altri.

<< Allora, madonne, vi presento l’ambasciatore napoletano >> << Onoratissimi >> rispose Vittorio, facendo l’inchinò.  Fu la prima volta che ti vidi e pensai che avevi un aspetto ordinario, ma questo mi piacque. Molto, era così eccitante vedere qualcuno che non ti fissava con schermo o con lussuria.

<< Il vostro nome? >> << In Inghilterra ero Death Mask >> << E noi chiameremo così, andiamo ora, SE ci attende >> Non mi hai mai detto il tuo nome, e io ho fatto lo stesso, solo i soprannomi che ci hanno dato.

La mattina dopo ero al balcone con Shun. << Cosa osservi? >> << Il Carnevale >> << E’ bello >> << Come me >> << Mi nascondi qualcosa? >> << No, perché dovrei? >> << Hai ragione >> << Oggi è un giorno speciale >> << Verissimo, la tonsura, è oggi >> << Non cambierà niente, lo sai vero? >> << Certo! >> << Siamo cortigiane, e puttane, e questo è un serraglio, anche se è fatto di ragazzi, un serraglio >> << Un giorno andrò via, e sarò vescovo, o cardinale >> << Allora ti basta aspettare che SE diventi papa >> << Come fai? >> << Cosa? >> << Aspettare, sono dodici anni che aspetti, dodici anni durante i quali SE ti ha messo le mani addosso, ti viola, e tu stai zitto, subisci, Vittorio dice che ti piace, è vero? >> << Forse, è il mio destino >> << Essere sodomizzato da un vecchio? >> << No, vedere il lusso e non toccarlo, cercare la bellezza e non trovarla >>.

Sono sempre stato bravo a raccontarmi bugie, soprattutto a me stesso.

Ci siamo rivisti a Ostia, al castello, per un ricevimento. Tu e Shura eravate venuti a cavallo, noi in lettiga.  << E’ bello rivedervi >> ti dissi, ed ero sincero, ed era bello esserlo. Tu non rispondesti, ma mi osservasti, con lo stesso sguardo indifferente. Quante cose ti avrei voluto fare, anche stenderti a terra a suon di pugni purché tu la smettessi di fissarmi in quel modo.

Poi, mentre vagavi nel castello ti afferrai per il colletto e ti baciai, a lungo, godendomi per la prima volta un bacio, uno vero. Tu non rispondesti, e ne fui felice. << Qui no, ciuri >>. Ti ho chiesto in seguito che volesse dire quella parola e mi hai detto che vuol dire fiorellino, sembro così fragile ai tuoi occhi, a quelli del mondo?

Poi sentì dei passi. << Aphro, il cardinale ti vuole vedere >> era Shun, che mi cercava, e dopo averti dato un bacio sulla guancia lo seguì.

Quella notte pensai a te, a come doveva essere passare una notte con te, mentre il cardinale Giuliano della Rovere abusava di me. A un certo punto immaginai il tuo viso, ed ebbi un orgasmo violentissimo. Forse ti amavo da allora, ma non lo ammisi con me stesso, la persona che ho ingannato più di tutti.

Tre giorni dopo mi portarono la tua lettera. Volevi vedermi, di notte, da soli, fuori Roma. E io c’ero, quella sera Shun era di servizio e io mi ero allontanato di nascosto.

Eri fuori Roma, sulla strada che porta al mare. << Messer, io … >> Non terminasti di parlare, perché ti baciai, con una passione che non conoscevo e un ardore sconosciuto. << Avete mai amato un uomo? >> ti dissi mentre mi spogliavo. << Messere, sono siciliano, non fiorentino >> << E allora dovete imparare >> risposi, mentre ti spogliavo.

Tu non facesti nulla, semplicemente ti lasciasti andare. Fu allora, sotto le stelle di Roma, lontano dall’uomo che dodici anni prima mi aveva privato dell’innocenza, allora, mentre ti facevi strada dentro di me, mentre io guidavo la nostra danza sfrenata, allora pensai che amavo, che anch’io avevo diritto all’amore << Ti amo >> dissi, non appena finimmo, prima di rivestirmi.

Poi salii a cavallo e corsii via, era meglio così, per tutti. Ho pensato spesso che forse tutto sarebbe andato meglio se ci fosse stata solo quella volta. Quante altre volte ho visto il cielo di Roma, quante volte mi hai avuto, lì, sul prato, vicino il Tevere, tante, forse troppe, ma non mi pento.

Poi il cardinale ci disse che il re di Francia sarebbe venuto in Italia, per avere il regno di Napoli. << Cosa farai? >> mi disse Shun, che era l’unico a cui avevo parlato di te << Di cosa parli? >> << Del siciliano, non sono stupido, si vede che sei innamorato >> << Io non lo amo, ma devo salvarlo >> << Dai francesi o da te stesso? >> << Non lo so, non lo so più >> << Corella >> << Lo credi? >> << Fidati >>. Quella sera, in Vaticano c’erano tutti. Anche noi sei eravamo lì. << Corella, Corella, ce lo date un bacio? >> << Perché mai abate? >> << Non fate così Michelotto >> << E’ arrivato >> Allora lo feci. Lo baciai, davanti ai cardinali, davanti alla famiglia del Santo Padre, davanti a te. << Perché? >> << Cosa? Io non ti amo >> << Sai una cosa? Nemmeno io, era solo lussuria! >> urlasti così, e credo che solo Shura e Shun avessero capito tutto, tu no.

E ora i francesi sono qui, il cardinale a Ostia, tu al sicuro, e io … a morire, com’era stato detto. Addio. Ti amo

<< Cercatelo, cercate la puttana del Della Rovere >> Il giovane smise di scrivere e si mise la lettera nel farsetto. << Eccolo, uccidetelo, pagherà per il suo padrone, il cane! >> e poi … sangue, e dolore. << Cardinale Giuliano della Rovere, ecco cosa facciamo dei vostri ragazzi >> Disse uno di loro. Prima di scaraventare il giovane, agonizzante, fuori dalla finestra. La lettera scivolò via dal farsetto e volò, mentre i francesi depredavano al città Eterna.

note:

Forse i eprsonaggi sono un po' troppo OCC, chiedo venia. Personalmente ritengo che solo Death Mask, Shura, Aphrodite, Camus e Milo siano adatte per uan fan fiction storica. Per i Bronze invece ci vedo benissimo Shun, Ikki e Seya. Che Giuliano della Rovere, papa Giulio II fosse gay e che amasse i ragazzi, è un fatto ormai assodato. La storia si svolge nel 1494, prima della venuta dei Francesi. E...

- Scusa, ma perchè io devo avere questo ruolo?

- Perchè lo dico, zitto, e ora fatti prendere le misure

- Io non farò Lucrezia, puoi scordartelo

- Sei testardo, ma io lo sono di più

- Io non farò Cesare

- Nè io Corella

- Cos'è una ribellione?

- Si

- C'è bisogno di un colpo

- d'aria?

- No signori. In testa!! * colpisce con la padella

- e non sperate che si rompa, l'ho fatta rinforzare per le vostre teste. Shun, " Capodanno 1500 ", dobbiamo fare le prove per gli abiti, ora che sono mezzi svenuti

+ colpisce tutti e tre con la padella*

Sui vostri schermi, se gli attori me lo concedono " The Borgias/ Los Borgias/ I Borgia/ Les Borgia", la Vera Falsa storia della famiglia!!

   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Saint Seiya / Vai alla pagina dell'autore: Diana924