Anime & Manga > Naruto
Segui la storia  |       
Autore: Kimmy_90    28/08/2010    3 recensioni
Naruto Uzumaki, tu hai dei doveri. Naruto Uzumaki, tu hai un nome sulle spalle da difendere, e per me tu di quel nome non sei degno.
Non è solo tuo il sangue che scorre quando ti ferisci, Naruto Uzumaki. Non puoi ignorare i tuoi legami. Non puoi dimenticare il tuo passato.
Ricorda il tuo sangue, Naruto Uzumaki.
Non era nessuno, Naruto.
E' cresciuto. E' un eroe. E' l'Hokage.
Il tempo è passato anche su di lui, il tempo che sa scorrere inesorabile come poche altre cose al mondo sanno fare.
Ma Naruto non ricorda che non è solo figlio della foglia. Naruto trascura l'altra metà della sua famiglia, del suo genoma, della sua gente.
Era figlio di nessuno, ma nessuno è realmente figlio di nessuno.
Heru lo sa.
Heru reclama.
Heru lo odia.
Non del tutto.
L'UzuKage è tornato.
E l'altra metà del passato di Naruto bussa alla sua porta.
Genere: Azione, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Naruto Uzumaki, Nuovo Personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Dopo la serie
Capitoli:
   >>
- Questa storia fa parte della serie 'Uzushiogakure Monogatari'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A



Vento.
Lontano, distante.
Vento che portava dietro di se' una scia di odori e profumi nella sua mente antichi: inspirò, espirò - il petto ampio e possente, le spalle che si allargavano solide. Acquattato sul ramo, vedeva le mura di Konoha stagliarsi sull'orizzonte, imponenti – come se le ricordava. Una raffica tenue gli portò la frangia, nera e disordinata, sugli occhi: con un soffio la ricacciò indietro, per poi espirare sbuffando.
A lei quell'idea non sarebbe affatto piaciuta.
Ma lei non c'era.
Non c'era nessuno.
Erano solo lui e il suo coprifronte.
E Naruto.
Heru si flesse sulle gambe, spiccando un salto tanto violento da far ondeggiare il ramo in un dolorante rumore acuto.





1.Straniero


“Naruto?”
L'uomo gonfiò le gote d'aria, e poi espirò scocciato. “Cosa?”
“Il team dodici.”
Naruto levò un sopracciglio biondo, lo sguardo fra l'interrogativo e il disperato. “Ancora?”
Non era così che doveva andare.
I due Sarutobi entrarono nell'ufficio dell'Hokage litigando a gran voce, la più piccola sbattendo i piedi per terra – in un atto di portentosa maturità –, il più grande gesticolando oltremodo. Naruto li scrutò sottecchi, rassettando una pila di fogli, nell'attesa che i due finissero di battibeccare.
Non era decisamente così che doveva andare.
A dodici anni si può avere il cervello fumato, ma a sedici avrebbe dovuto già pensarci.
A diciotto era il momento di rendersi conto che assomigliava più a Jiraya che a suo padre – e che se ero-sennin aveva rifiutato la posizione di Hokage, un motivo valido doveva esserci.
Gli altri due ragazzini del team dodici, muti, si fermarono sulla porta osservando i due compagni con lo sguardo di chi è tristemente abituato all'ineluttabilità degli eventi.
Naruto Uzumaki, Rokudaime Hokage, andava pentendosi della sua posizione man mano che i giorni e gli anni scorrevano – e amministrare i due Sarutobi era uno dei motivi che più lo spingevano a chiedersi cosa diavolo gli fosse saltato in testa quando aveva accettato (con un sorriso più largo della sua faccia) di diventare l'ombra del fuoco.
“Silenzio...” cercò di moderare i due - che lo ignorarono deliberatamente.
“Ho detto – SILENZIO!”
Konohamaru strattonò Atsuri per la collottola, riportandola all'ordine dell'Hokage – che roteò gli occhi, svilito.
“Sei una pigna, Konohamaru-sensei, sei una pigna di quelle che solo in cu...” continuò a strillare la ragazzina, per poi ammutolirsi quando notò lo sguardo di Naruto incollato su di lei.
“No no - ” fece Naruto, notando che la genin aveva interrotto la frase a metà. “Continua pure - sono curioso di sapere come va a finire.”
Atsuri si zittì, mettendo un broncio epico. Incrociò le braccia al petto, chiudendosi a riccio – la frangetta dei capelli corti e arruffati afflosciatasi sugli occhi.
“Non potete continuare a venire qui a fare teatrino ogni volta che vi gira qualcosa.” sottolineò Naruto, sprofondando nella poltrona. “Cazzo, Konohamaru, che ha fatto 'sta volta?”
“Cosa non ha fatto.” precisò il jounin, lanciando un'occhiataccia alla cuginetta.
“Vi do dieci secondi per esporre le vostre ragioni.” fece Naruto, portando le mani in alto con i palmi aperti rivolti verso i due.
“Dieci...” iniziò a contare, abbassando un mignolo.
“Ma che diavolo..?”
“Nove...”
“Mi ha costretta a entrare in un letamaio!” esplose la genin, furiosa.
“Otto... che dovevate fare in un letamaio?”
“Recuperare un gioiello ingoiato da un cavallo -” rispose Konohamaru.
“Sette.”
“- e comunque la signorina non ci è entrata, quindi non vedo cosa abbia da lamentarsi.”
“Sei – sono andati gli altri due?”
“No, si è messa a fare i capricci, ed eccoci qui.”
“Cinque – pessimo, Konohamaru, davvero pessimo. Ma davvero dovevate recuperare un gioiello in un letamaio?” continuò Naruto, perplesso. “Che missione del cavolo.”
Lui lo dice?” strillò la ragazzina “Sei tu che smisti le missioni, Baka-Hokage!”
“Quattro – farò finta di non aver sentito, Atsuri. Tanto ti sospendo già per aver disobbedito agli ordini di un superiore – e per averlo fatto solo per la centesima volta. Tre.”
Cosa?!” gli altri due componenti del team dodici, da dietro, si sorpresero molto del fatto che dopo tale strillo adirato Atsuri non fosse saltata in aria.
“E anche Konohamaru.”
Cosa?”
“Due. Perché non è possibile che ci vai piano ogni volta che la ragazzina ha da ridire su qualcosa solo perché è la figlioletta di Asuma, diavolo. Uno. Vuoi che venga su un ninja o una bambinetta viziata di quelle che con la loro idiozia fanno suicidare un team intero? Ecco. Fine del tempo a disposizione. Dio, quanto vi odio, a voi due. Una settimana di sospensione. Tiè.”
Ai due Sarutobi si incendiarono gli occhi, le tempie gonfissime e i pugni talmente stretti che a tratti si sentiva a tratti l'odore del sangue che colava.
“Naruto, sia dannato il giorno in cui ho deciso che eri un figo! Riesci a farmi rimpiangere Tsunade, non so se te ne rendi conto!”
Rokudaime incrociò le braccia al petto, sbuffando.
Come gli fosse saltato in mente di voler fare l'Hokage, ormai non lo sapeva più. Cercava di essere equo e giusto, ma sembrava impossibile.
Sconfiggere Pain appariva come un'impresa mille volte più semplice che gestire i team di genin – e il team dodici in particolare.
Il ragazzo della profezia!
Colui che avrebbe cambiato il mondo!
Macché.
L'unica cosa che riusciva a fare era far imbestialire più o meno tutti. Il che, va detto, era equo - perché non c'è decisione più corretta di quella che scontenta tutti e non fa felice nessuno. Però era comunque uno schifo. L'unica cosa che lo rasserenava era il pensiero che la nuova alleanza ninja si faceva ogni giorno più solida.
Ma per quanto riguardava l'amministrazione locale, era una frana.
I due Sarutobi uscirono dalla sala a grandi passi furiosi, Konohamaru sbraitando con particolare teatralità.
Quando li vide scomparire dietro l'angolo, si afflosciò sulla scrivania, ricoperta di carte e documenti che non davano nessuna impressione di voler diminuire nel tempo – semmai, solo accumularsi.
“Neeh, oto-san – come cavolo facevi a fare 'sto lavoro?” domandò, gli occhi rivolti verso il soffitto spoglio.
“Ehm...” mormorò uno dei due ragazzini del team dodici, rimasto sulla soglia.
“Hu. Sì?”
“Noi che facciamo?”
“In che senso?” domandò Naruto, perso.
“Siamo – hem, senza sensei per una settimana.”
“Ah. Vero.”
I due ragazzini – uno moderatamente alto, biondiccio, l'altro robusto e moro – uno Hyuuga, per di più –, lo fissarono indispettiti.
Rokudaime sorrise, in uno di quei sorrisi larghi e semplici che, nonostante le tonnellate di scartoffie che era costretto di giorno in giorno a vagliare, riusciva a non perdere mai.
I due intuirono che non era una buona cosa.


***


Heru si incamminò placido verso la porta del villaggio nascosto della foglia, ammantato in un cappotto nero e malconcio, il cappuccio issato. Gli occhi azzurri saettavano su tutte le sentinelle appostate, di cui sentiva lo sguardo puntato addosso.
Sembrava che la foglia non fosse più molto protetta: di voci ne aveva sentite, ultimamente, ma non pensava che le cose andassero in quel modo.
Se solo avesse voluto, avrebbe potuto fare irruzione e giungere sino al palazzo dell'Hokage senza spendere una sola goccia di sudore.
“Buongiorno.” fece uno dei due ninja che sostavano nella casupola di legno. “Le dispiace avvicinarsi per l'identificazione?”
Heru si fermò, scrutando i due. Si avvicinò a loro, levandosi il cappuccio che gli aveva parzialmente celato il volto.
“Masamu Heru.” disse, la voce sconsideratamente grave e a tratti roca. “Mi scuserete per il cappuccio, ma non amo fare vedere... questa.” Sorrise, in un sorriso dolce e sereno, mentre la cicatrice che gli infestava metà del volto, prolungandosi sino a sotto l'occhio e lungo parte del setto nasale, si contorceva sotto la spinta dei muscoli.
Porse un documento all'uomo, che lo osservò con inaudito disinteresse.
“Quanto si ferma?”
“Un paio di giorni, credo.” rispose, stringendosi nelle spalle.
Il ninja lo osservò, incapace di non sentirsi avvolto da una sensazione di tranquillità che sprigionava quello. Masamu aveva un'aria rassicurante, forse dettata dalla sua infelice cicatrice di cui di intravedeva la continuazione lungo il collo e sino alla parte scoperta delle spalle.
“La disturba se le domando come si è procurato la cicatrice?” domandò l'altro ninja di guardia, apparentemente più giovane dell'altro. Ricevette una sottospecie di malcelata gomitata sottobanco da parte del collega.
“No, nessun problema -” rispose Heru, sorridendo sempre in quell'espressione tenue e totalmente asimmetrica. “ - non sempre le scorte sono... funzionali, sapete. Purtroppo è un dato di fatto, spero di non offendervi – ma commerciare seta e diamanti non è cosa semplice e felice.”
Il ninja restituì all'uomo il documento, con un lontano inchino di scusa. “Mi spiace. Buona permanenza a Konoha, Masamu-san.”
“Grazie.” Heru si risollevò il cappuccio sul volto, allontanandosi dalla postazione verso il centro del villaggio.




_____________________________________________


*_*
ho deciso di farlo.
macino questa storia da un po', e, sì: tonnellate di OC! A partire da Heru, che è il mio ciccio-baciccio-pasticcio, personaggio su cui ho speso moltissimo tempo e di cui avrò una ventina di character design, che anche vi proporrò (più in la', prima fatevi la vostra idea in testa, poi se volete potrete guardare i chara :) )
Insomma, spero di non deludere. Occhio agli aggiornamenti che saranno salterini, mi spiace. I Frutti dell'Oblio ha la precedenza su tutto, quindi prima mi preoccupo di quella storia.
E' la prima volta che mi cimento in una cosa del genere... speriamo ben.
Davvero spero che piaccia.

Baci
Kimmy

   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Naruto / Vai alla pagina dell'autore: Kimmy_90