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Autore: Keiko    28/08/2010    1 recensioni
Io ero quella che stava all’ultimo banco e non usciva mai fuori, nemmeno per le interrogazioni.
La ragazza è intelligente, ma si blocca a causa della timidezza. Non sappiamo come aiutarla.
Voti carenti, al massimo la sufficienza, solo grazie alla garanzia della media scolastica tra i voti delle prove scritte e le interrogazioni orali.
Io ero la mediocre in tutto, vincevo solo con la chitarra in mano e un microfono.
Ho vinto solo perché avevo Josh e Zac con me e di questo ne sono consapevole.
Forse ho iniziato a diventare quella stronza quando ho cancellato la mediocrità e ho tenuto solo la patina rock: colori accesi, sorrisi smaglianti, espressioni da dura.
E’ stato così che ho smesso di essere un piccolo passero e ho preteso di spiccare il volo da sola.
Gli uomini non lo capiranno mai, ma basta un look nuovo – per una donna – per sentirsi padrona del mondo, una vincente che ha tra le dita le redini del proprio futuro.
Volevo cantare e ce l’ho fatta.
Con i Paramore, con il nostro “amore segreto”.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hayley Williams, Jeremy Davis, Josh Farro, Zac Farro
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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A Sweet Revenge © [14/03/2010]
Disclaimer: I Paramore (Hayley Williams, Joshua Farro, Jeremy Davis e Zachary Farro nella loro attuale formazione) e Chad Gilbert (chitarrista dei New Found Glory) sono persone realmente esistenti. La storia è frutto di una narrazione di PURA FANTASIA che mescola la mia visione di fan a eventi storicamente accaduti e rumors spulciati in rete, destinata al diletto e all'intrattenimento di altri fans. Non si persegue alcun intento diffamatorio o finalità lucrativa.
Nessuna violazione dei diritti legalmente tutelati in merito alla musica ed alla personalità degli artisti succitati si ritiene dunque intesa.



“Non è bello ciò che è bello, ma è bello ciò che piace”



Ha il sapore di uno schiaffo in pieno viso, un po’ come quando tua madre ti rimprovera e ti molla un ceffone in pieno viso e poi ti chiede scusa quasi piangendo mentre tu la fissi come se avessi davanti una pazza. Ha avuto lo stesso rumore secco e doloroso, il messaggio telefonico di J che ci diceva che mollava tutto. Che cosa sono i Paramore senza uno di noi?
Cosa siamo senza il pollice della mano destra?
Primati con la mobilità di scimmie, ecco cosa siamo.
Quando l’ho detto a Josh è scoppiato a ridere e mi ha abbracciata, anche se la voglia di ridere non ce l’aveva proprio.
E’ che io non ho capito perché J abbia deciso di mollarci durante il tour europeo, per di più avvisandoci quando era già salito sul primo aereo disponibile per gli Stati Uniti, nemmeno gli avessimo ammazzato la madre e giocato a shangai con le ossa delle sue dita.
L’ho scoperto appena ho avuto modo di riprendere contatti con lui, dopo che era volato placidatamente da un continente all’altro, ed è stata una doccia fredda, una cosa che mi ha fatto male per molto tempo.
Fa male ancora, a essere onesti.
“Cosa stai dicendo J?”
“Che me ne vado. E’ tutto un casino con voi, vi state prendendo per il culo a vicenda ed è una cosa che non sopporto.”
“Non ti seguo, J…”
“Sponge, cazzo, Josh scrive canzoni per te! Lo fa da sempre, ogni canzone ti calza perfettamente addosso. Ogni musica ti veste alla perfezione da capo a piedi, è tua sino al midollo ogni più piccola nota o parola. Sono per te. E tu che cazzo fai? Vai con quello sfigato.”
“Non è uno sfigato!”
“Cosa sarebbe uno che a nemmeno trent’anni sembra un boscaiolo dell’Utah e ha la staticità di una tartaruga millenaria quando sta sul palco?”
“J guarda che qui quello che sta facendo un mucchio di storie per nulla sei tu.”
“Senti Hayley, quando avrai voglia di capire davvero quello che sto cercando di dirti, i Paramore saranno solo una meteora nella musica americana. Passata e sparita, chiaro?”
Mi ha chiamata Hayley, e questo sta a significare che è davvero incazzato. Con me, per altro.
“Fai il poeta nei momenti sbagliati, lo sai?”
“Chad è uno sfigato, è Josh che può renderti felice.”
“Vaffanculo.”
“Perché ho ragione.”
“No, perché sei un emerito coglione.”
“Vedi qual è la differenza, Sponge? Che tu non capisci proprio dove finisce una cosa e ne inizia un’altra. L’hai fatto anche quando ti sei messa con Josh. Era un gioco, una cosa normale farlo… ma non era così per lui.”
“Si che era normale, J! Eravamo sempre insieme, io e lui e voi, come poteva finire diversamente? Era normale, a quindici anni quando sei sola ti appoggi totalmente al tuo piccolo mondo fatto di sorrisi e attenzioni. Per me era normale essere con Josh.”
“Era normale stare insieme?”
“Era normale si, J. Perché eravamo solo noi quattro, non c’erano possibilità di vivere fuori. Era tutto interno al nostro essere Paramore. Era tutto dentro di noi, alle nostre teste, alla nostra musica. Dentro sino al midollo.”
“Era normale mollarlo per un idiota?”
“Era normale finisse. E poi cosa cazzo ne vuoi sapere tu?”
“So che l’ho visto piangere, Sponge. E questo non lo digerisco.”
“Sei un grandissimo stronzo. Stai parando il culo a Josh.”
“Ti sto dicendo al verità.”
“Buon rientro a casa J.”
E’ che Jeremy non mi hai mai trattata come se fossi una stronza.
Nessuno l’ha mai fatto, perché io ero sempre dalla parte di quelli che erano perdenti di natura.
Capelli di uno slavato castano poi tinti di violenti rosso-arancio, occhi castani tendenti a un verde marcio poi truccati con tinte fluo, denti da Spongeboob che sono poi diventati un marchio distintivo: non sono mai stata il ritratto di quella che la scuola si scoperebbe alla prima occasione.
Io ero quella che stava all’ultimo banco e non usciva mai fuori, nemmeno per le interrogazioni.
“La ragazza è intelligente, ma si blocca a causa della timidezza. Non sappiamo come aiutarla.”
Voti carenti, al massimo la sufficienza, solo grazie alla garanzia della media scolastica tra i voti delle prove scritte e le interrogazioni orali.
Io ero la mediocre in tutto, vincevo solo con la chitarra in mano e un microfono.
Ho vinto solo perché avevo Josh e Zac con me e di questo ne sono consapevole.
Forse ho iniziato a diventare quella stronza quando ho cancellato la mediocrità e ho tenuto solo la patina rock: colori accesi, sorrisi smaglianti, espressioni da dura.
E’ stato così che ho smesso di essere un piccolo passero e ho preteso di spiccare il volo da sola.
Gli uomini non lo capiranno mai, ma basta un look nuovo – per una donna – per sentirsi padrona del mondo, una vincente che ha tra le dita le redini del proprio futuro.
Volevo cantare e ce l’ho fatta.
Con i Paramore, con il nostro “amore segreto”.
E’ stato per amore che siamo nati, che siamo ancora qui nonostante tutto e per cui Jeremy tornerà da noi. Siamo i Paramore perché lui è con noi, senza di lui saremmo un cuore sanguinante sino al prossimo bassista che non potrà mai sostituirlo. Perché di J ce n’è uno soltanto, per noi.
Anzi, io un bassista in sostituzione a Jeremy non lo voglio. Quando l’ho detto a Josh lui è scoppiato a ridere e mi ha detto che J tornerà.
“Torna sempre, deve solo passargli lo scazzo Hayl. Lo sai com’è fatto, deve sbollire per non incazzarsi con i primi che gli capitano a tiro.”
Il sottotesto era che avrebbe messo le mani addosso a me, l’ho capito chiaramente dalla telefonata che abbiamo avuto poco dopo il suo atterraggio a New York.
Che cazzo è questa storia che gli uomini devono fare sodalizio tra loro?
Anch’io sono amica di J, eppure lui non ci ha pensato due volte a dare a me della stronza e far passare Josh per la vittima.
Non è stata una cosa facile nemmeno per me.
Lasciare Josh ha voluto dire realizzare che forse non c’era niente di vero in ciò che sono stata negli ultimi anni. Che forse quello che io credevo amore era solo qualcosa di deviato dal nostro essere sempre insieme. Quando vivi a stretto contatto con persone che non sono parte della tua famiglia finisci inevitabilmente per cercare in loro un affetto che si avvicini il più possibile a quello che hai lasciato.
Inevitabilmente, poi, cerchi l’amore.
Cerchi una famiglia che sia la tua famiglia, quella costruita da te con le tue sole forze.
Per questo finisce che i tizi dei reality si innamorano o fingono di innamorarsi gli uni degli altri: è normale quando condividi il tuo spazio vitale per molto tempo con persone che non sono i tuoi genitori o i tuoi fratelli, cercare qualcosa che possa consolarti.
Noi esseri umani non siamo fatti per stare soli, siamo animali che devono vivere in branco.
Quando andavo a scuola, per esempio, il mio branco erano loro: Zac e Josh.
C’erano branchi composti dalle cheerleader e dai giocatori di rugby della scuola, oppure dagli appartenenti al club di pittura o di teatro. Formiamo piccoli branchi con le persone a noi più affini e andiamo avanti e avanti, finché non cambiamo e cerchiamo un altro branco.
Così sono finita tra le braccia di Chad.
Quando hai davanti il tuo mito di sempre e ti fa mille complimenti – e tu ti vedi comunque un cesso cronico e ti senti presa per il culo, con il tuo angioletto che ti dice “Attenta Hayl! Quello vuole solo una scopata e si vede che tu ci stai!” e okay, il tuo angioletto non parlerebbe mai così ma il succo del discorso non cambia di una virgola, e oltretutto non ti direbbe nemmeno una cosa che lascia presagire che tu sei un cesso, appunto – come fai a non illuderti di avere un altro fottuto sogno realizzato?
Non posso dire di non essere fortunata, ma è innegabile che l’amore – quello che ti fa impazzire con una sola telefonata – sia il sogno per eccellenza di ogni donna.
Se non fossi diventata famosa avrei cantato probabilmente in qualche bettola tra New York e Los Angeles, senza diventare famosa ma comunque facendo ciò che amavo.
La fama è arrivata perché avevamo qualcosa in più rispetto agli altri immagino.
Ad ogni modo dicevo, l’amore.
Io credo di aver amato davvero Josh, ma ad un certo punto era il cercare un fratello, la complicità che puoi avere da un tuo pari, non dall’uomo che ami.
Si è spento tutto poco a poco, e forse il nostro è stato uno stare insieme che era venuto naturale perché avevamo sedici anni, eravamo piccoli e lontani da casa.
Era inevitabile stare insieme per uccidere la solitudine del silenzio che ti prendeva la notte in una stanza d’albergo fredda e vuota.
E io odio gli alberghi, essere lontana da casa e sentirmi straniera in ogni luogo.
Era il riempire di risate le notti e le giornate, di sorrisi e lacrime le vittorie e le sconfitte.
Era stringerti e appoggiarti a qualcuno che ti amava per quella che eri, per la prima volta nella tua breve vita.
Josh è stato il primo a vedere la luce che avevo dentro, il primo a crederci.
Josh è stato il primo che ho amato, il primo che ho visto come un faro dentro un buio fatto di sconfitte e prese per il culo.
Josh è stato il primo che ho fatto soffrire con il mio egoismo, con il mio truccarmi pesante e sentirmi donna quando lui era ancora un ragazzino.
Tutti quei colori ci hanno divisi poco a poco: perché lì dentro si nascondeva il segreto di un’evoluzione verso qualcosa che non era più la ragazzina timida che non voleva suonare in pubblico ma la tigre fulva che solcava il palco del Warped Tour con al disinvoltura che aveva Gwen Stefani.
Josh amava la vecchia Hayley, non questa.
Lui amava quella che ero e che ho perso un po’ crescendo.
Noi donne siamo brave a cambiare con un po’ di trucco e abiti nuovi. Dopotutto lo shopping è la cura migliore alle delusioni d’amore, no?
Lui amava l’altra Hayley, quella che vestiva scazzata e non si preoccupava del trucco o di come stavano i capelli.
Poi ha iniziato ad amare quella che cantava le sue canzoni, che componeva le musiche sulle sue parole, quella che faceva facce buffe davanti alle telecamere.
Ero ancora io, dopotutto.
Poi è arrivato Chad, è arrivato il mito della me ragazzina a farmi i complimenti per le nostre canzoni.
E qualcosa è scattato, perché quella mano calda e grande che stringeva le mie, quella schiena forte che mi proteggeva dalla luce abbagliante dei riflettori, non avevano nulla a che vedere con le dita sottili di Josh e la sua schiena magra.
Josh era ancora un ragazzino e io cercavo un uomo.
Per quel motivo è finito tutto velocemente e J si è incazzato.
Io non so tacere, se ho qualcosa che mi sale dentro devo dirlo, che sia in musica o a parole.
J lo chiama egoismo, dice che non rifletto mai sulle conseguenze di quel che accade. E parla lui, l’idiota per eccellenza!
Io non volevo fare soffrire Josh, davvero.
E forse nemmeno Chad voleva far soffrire Sherri, ma come direbbe Frank “non c’è nulla di dolce nella vita senza che ci sia anche la sua controparte amara”.
Lui non lo meritava, lo so benissimo, ma Chad era il faro che doveva illuminare questo pezzetto della mia vita, per questo ho scelto di prendere la sua mano e lasciarmi condurre ovunque volesse portarmi.
Sono una donna fragile, una che non sa mai prendere una decisione senza chiedere consiglio.
E il consiglio – il primo che voglio – è proprio quello di Josh.
Sempre, anche quando forse a Chad da fastidio arrivare secondo sulle decisioni della mia vita.


Sapevo benissimo che con Hayley sarebbe finito tutto. Hayley è sempre stata vera, ha sempre mantenuto la promessa fatta a sua nonna di non perdersi mai di vista, come se il fulcro di una vita fosse dentro di noi. E’ una cosa che ho imparato da lei, questa: trova la forza dentro di te per poterla dare agli altri. Io non sono stato bravo in questo, lo so benissimo. Finché Hayley è rimasta una ragazzina potevo concedermi il privilegio di averla tutta per me, perché era facile tenere stretta una bambina timida che aveva paura del mondo. Ma poi il cucciolo di tigre è uscito dalla tana e ha sbirciato fuori, e il mondo gli è piaciuto. Con il cipiglio dei cuccioli ha guardato, ha giocato, ha osservato con la curiosità tipica di chi non conosce nulla, fino ad ottenere la consapevolezza di sé.
E’ stato questo a renderla diversa, migliore.
Come direbbe J è diventata un’egoista del cazzo, una rockstar montata, una stronza da prima pagina.
J però parla con l’incazzatura dell’amico diviso in due, che vede me steso a fare lo zerbino e lei felice mano nella mano con Chad.
Io mi sono incazzato perché Hayley mi è volata via dalle braccia troppo velocemente.
Perché non ho potuto combattere per tenerla stretta, come se fossi un condannato a morte che sa già di non avere futuro.
Non fa molta differenza, la verità è che Hayley è sempre stata un passo avanti a me ed ero io quello che veniva trascinato da lei, e non il contrario. La consapevolezza che tutto stesse finendo l’avevo da quando abbiamo iniziato a partecipare al Warped Tour. Lì c’erano musicisti con i controcazzi e noi eravamo solo dei ragazzini.
Chiunque poteva essere migliore di Joshua Farro.
Quando Hayley aveva scherzato con Frank Iero e avevano deciso di giocare insieme lasciandosi rotolare giù da una delle colline del parco, ho compreso che qualcuno come lui sarebbe passato e l’avrebbe portata con sé.
Al di là del nome che porti – puoi essere un nessuno e stare con una donna da sballo – c’è al musica che fai in gioco, c’è il tuo essere te stesso in un mondo che ti costringe a essere come vorrebbero gli altri. E quelli che restano sé stessi – come me o Frank o Hayley – inevitabilmente devono fare scelte dolorose.
L’unica cosa che so per certo, è che Hayley non voleva farmi soffrire.
Il tutto è stato amplificato perché siamo i Paramore, perché siamo famosi e perché siamo costretti a lavorare insieme.
Anzi, vogliamo lavorare insieme.
Se fosse successo a scuola, a Franklin, sarebbe stato più leggero e meno violento, non avrebbe scatenato la sfuriata di J e tutto il resto.
So perché l’ha fatto, J, e non è stato per l’amicizia che lo lega a me, ma proprio a quella che lo lega ad Hayley.
Perché lei, attualmente, ha rubato il marito ad un’amica.
Hayley Williams, che è sempre stata limpida come le giornate di primavera sulla nostra Franklin, si è sporcata con l’ipocrisia del mondo degli adulti.
Si è fatta trascinare dalla parte più sporca del mondo, del nostro mondo.
Quello dei tradimenti, dei sotterfugi, delle bugie e dei gossip che inondano la rete.
Hayley però è felice.
Quando tiene la mano di Chad e la mostra fiera in pubblico, è felice.
Sorride come non ha mai sorriso con me.
Perché le nostre mani potevano solo sfiorarsi quando eravamo sotto i riflettori, mai stringersi davvero.
Perché io ero costretto a fare proprio questo: guardarla da lontano, amarla solo nei ritagli di tempo, amarla sempre e comunque con la pacata rassegnazione di chi si sottopone ai sotterfugi della casa madre.
Amarla da lontano, seguirla sempre con lo sguardo come se avessi timore di vederla cadere a terra da un momento all’altro.
La verità è che Hayley Williams non cadrà mai.
Lei è nata per essere una stella, era piccola quando l’ho raccolta e poi ha iniziato a brillare e brillare, sempre più forte, come se potesse riscaldare tutto il mondo con la propria luce.
“Che hai Hayl?”
“Vorrei poter regalare un abbraccio a tutti quelli che ne hanno bisogno, Josh.”
“Vieni qui.”
Lei si accuccia accanto a me cingendomi la vita con il suo braccio sinistro e io le arruffo i capelli sulla nuca facendola sorridere.
“J tornerà, non ti preoccupare. Dagli qualche giorno.”
“Tu invece resterai, vero? Anche se farò scelte sbagliate e ti farò soffrire ancora?”
“Paramore.”
“E’ sempre la stessa promessa allora.”
Lei solleva un poco la testa, sorride di nuovo – perché ha capito senza aggiungere altro, ed è questa la cosa bella: con lei non ci sarà mai bisogno di spiegazioni – e poi la appoggia sul mio petto, chiudendo gli occhi al ritmo del mio respiro.
A poco a poco Hayley sarà solo Hayley, non sarà più un nome che mi farà battere il cuore all’impazzata ma saprà farmi sorridere come quando l’ho conosciuta, senza implicazioni di cuori che viaggiano a mille miglia al secondo e frasi balbettate.
Sarò di nuovo qui, e ci sarò sempre, per amore.
Paramour: da amore, amore segreto.
Il mio amore segreto per Hayley che ho messo in musica, in testi, persino nel nome della band.
Tutto, nei Paramore, è stato sino ad ora la manifestazione i n terra del mio amore per Hayley ed ora è tempo che questo amore si trasformi lentamente.
Ci vorrà tempo ma ripartiremo tutti da questo punto: pour amor, questa volta.
Per amore, solo e soltanto per amore.







Note dell’autrice. Chad Gilbert è il chitarrista dei New Found Glory. Dopo aver sposato nel 2007 Sherri DuPree – amica di Hayley Williams, per altro – entro la fine dello stesso anno i due divorziano e Chad si fidanza con Hayley. Per altro, nel febbraio del 2008 – due mesi dopo la fine del matrimonio tra Chad e Sherri -, i Paramore annullano diverse date del tour europeo a causa dell’addio alla band di un membro (non si è mai saputo chi fosse), per poi vederlo tornare.
La citazione di Frank è relativa al bullettin fatto dal chitarrista sul blog della band, a seguito dell’addio ai My Chemical Romance da parte di Bob Bryar. Anche l’aneddoto di Hayley e Frank Iero relativo al Warped Tour è vero e per altro, ne ho già accennato in un’altra fiction.
All’uscita del video “The only Expection” tratto dal 3° album dei Paramore, Hayley Williams ha commentato il video con la frase “Vorrei poter regalare un abbraccio a tutti quelli che ne hanno bisogno”. La fanfiction partecipa al secondo round del contest " mesi di Fedeltà", banditore Erisa.


   
 
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