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Autore: PLIM4ever    31/08/2010    1 recensioni
La vecchia Yolanda della Chiesa della Violenza continua a vendere droga sotto il permesso della Triade; all'Hotel Moscow appartengono gli affari legati alla droga e ad alcune armi e la facilità di Mr. Chang di appropriarsi degli affari degli altri non sta bene a Miss. Balalaika; il controllo della droga non era mai spettato alla Triade e quindi, la Chiesa della Violenza sta facendo andare la droga fuori dalle tratte prestabilite dall'Hotel Moscow.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Per capire e apprezzare meglio la storia è necessaria una conoscenza anche superficiale dell’anime o del manga di Black Lagoon; buona lettura.

 

Dopo l’incarico ricevuto dalla sorellona in Giappone io e Rock eravamo finalmente tornati nella vecchia polveriera: Roanapur. La sera prima avevo bevuto molto e avevo sparato colpi di pistola per tutta la stanza; stranamente il sole non splendeva sulla città sanguinaria ma c’era uno strato sottile di nuvole che ricopriva il cielo.

-Che tempo del cazzo…

Mi misi i pantaloncini, presi le mie immancabili pistole e andai da Dutch.

-Ehi Dutch… qualcosa di nuovo?- dissi assonnata tenendo in bocca una sigaretta quasi finita.

-Voci… Balalaika ha scoperto le tratte di droga illecite di Mr. Chang e della vecchia Yolanda… ci sarà da divertirsi a Roanapur.

Dopo aver ascoltato le voci di città dal capo andai da Rock.

-Ehi Rock, vieni a berti qualcosa allo Yellow Flag?

-Certo, aspetta una attimo.

Uscimmo dall’ufficio e ci dirigemmo al bar da Bao; il locale, dopo che era stato distrutto dalla camerierina era un po’ distrutto ma tutto sommato non era un posto per bambini: lì stavano i maggiori criminali, le persone più sanguinarie e cattive di tutta la terra; non erano i cattivi dei film.

-Ehi Bao, dammi della birra…

-Anche a me grazie.

-Rock, perché non ti sei messo la camicia hawaiana che ti ho preso la mercato?!

-Sto lavorando!

-Arg! Colletto bianco del cazzo… allora Bao? Che racconti?

-Lo sai di Balalaika?

-Certo Bao, le voci arrivano più in fretta delle pallottole vaganti.

-Revy, spero che almeno stavolta non mi vorrai distruggere il locale vero?!

-Ehi, ma perché ti scaldi tanto? Stiamo solo bevendo.

Dopo quelle parole entrarono dei tipi, forse sottoposti della mafia russa… dopo qualche occhiata furtiva videro degli scagnozzi della Triade e in men che non si dica iniziò una sparatoria. Saltai dietro il bancone appena sentii gli spari e Rock cercò di fare lo stesso ma scivolo e rimase a terra come un povero ebete a guardare mentre pallottole volavano da tutte le parti.

-Revy! Maledetta le spese delle riparazioni te le faccio pagare tutte a te!

-Ma quelli sono dell’Hotel Moscow! Vai da loro a chiedere i tuoi sporchi soldi!

-Merda… dove è quello che stava con te?

-Merda, non è capace nemmeno di salvarsi le chiappe da solo… Rock, dove sei?

-Re…Revy… sono in mezzo alla sparatoria…

-Ma sei scemo?! Vieni subito dietro il bancone!

-Revy non voglio casini nel mio locale!

-E’ già abbastanza distrutto così, non potrei fare peggio io…

Rock sgattaiolò dietro il bancone con un’ aria da pesce lesso, come se fosse la prima volta che vedeva morire della gente.

-Rock ma che cazzo ti salta in mente di startene là in mezzo alla sparatoria?! Se muori dovremo trovare un altro mozzo!

-Scusa…

-Bene, si dà inizio alle danze!

Saltai sul bancone del bar mentre Bao e Rock stavano dietro a ripararsi cagandosi sotto dalla paura; era l’ora di far vedere a tutti quei tipi chi era Two Hands. Sparai il primo colpo e poi il secondo e andai avanti così fino a che non liberai la strada per uscire da quell’inferno di fuoco e sangue.

-Rock muoviti!

-Revy ti addebiterò tutto! Anche le munizioni!

Scappammo dallo Yellow Flag a tutta fretta e ci dirigemmo all’ufficio della Lagoon Company.

-Dutch…- dissi ansimante -la guerra è iniziata…

-Sembri delusa Revy…- disse Benny ridendo sotto i baffi.

-Bao ha detto che mi addebiterà tutte le spese di ricostruzione del bar…

-Stai tranquilla, tanto dice sempre così.

-Benny sta un po’ zitto! Comunque quelli dell’Hotel Moscow hanno iniziato per primi sparando ad alcuni tizi della Triade e poi io ho dovuto sparare agli uomini di Balalaika perché volevano uccidere anche noi.

-Fa niente. Abbiamo ricevuto un lavoretto facile facile proprio adesso.

-Di che si tratta?

-Curioso Rock? Beh, Dago, il nuovo capo della mafia italiana, vuole che lo scortiamo fino a Palermo; con i casini che si stanno creando in città anche io scapperei.

-Da quanto?

-Trentamila…

-Cosa?! Ma è una vera porcata! È troppo poco, contando protezione e benzina…

-Avida!- dissero Benny e Rock come per volermi incastrare.

-Zitti o vi faccio un buco extra nelle chiappe.

-Revy, trentamila ma ci verrà rimborsato tutto: munizioni e carburante.

-Bene! Allora stasera al porto! Contando anche che Dago non è né nel mirino dei russi né nel mirino dei cinesi… un lavoretto no preblem.

La sera ci dirigemmo al porto per aspettare Dago. Benny era in cabina a finire i preparativi degli strumenti per il viaggio, Rock aspettava solo che Dutch e il cliente entrassero mentre io ero seduta sul ponte pronta a sparare. Il mare tailandese era calmo e la luna era bassa: la poca visibilità era perfetta per utilizzare i nuovi mirini notturni che avevamo appena comprato da Eda per un prezzo conveniente; ero quasi sicura che la notte si sarebbe tinta di rosso… dopo non molto arrivò Dago con una scorta di cinque uomini.

-Che coniglio…

Sui tetti circostanti c’erano almeno cinque cecchini della mafia italiana pronti a sparare al minimo passo falso e pensavano di essere mimetizzati: anche se la luna era bassa e faceva poca luce noi eravamo lucidi e si vedevano distintamente e chiaramente i mirini di quei bifolchi.

-Ehi Revy, da quanto tempo…

-Ehi Dago… muoviti così possiamo partire.

Rock scortò Dago nella cabina e stette lì fuori a controllare la situazione; io ero sul ponte a osservare i possibili nemici mentre parlavo al microfono con Dutch.

-Dutch, quando arriveremo?

-Domani pomeriggio penso… non ci sono nemici, puoi tornare dentro.

-Non mi fido: il nostro lanciasiluri è veloce e può sfuggire al cacciatore, però se Balalaika ci manda ancora addosso la marina russa con i proiettili anticarro non penso che ce la faremo… non so se ti ricordi di Hansel e Gretel…

-Non me ne scordo, stai tranquilla… stai pure fuori e fai attenzione; le armi che hai con te?

-Le mie beretta 92, un RPG e una Wz63… penso bastino.

-Va bene, non avrai problemi. Benny Boy come va?

-Tutto a posto Dutch; non si vedono navi nemiche però Dago continua a lamentarsi e Rock non ce la fa più…

-E’ il lavoro, digli di resistere. Una chiamata…

-Dutch…

-Ehi, Balalaika… come mai chiami?

-Revy ha sparato addosso ai miei uomini…

-Scusala, la stavano attaccando…

-Fa niente, erano solo pedine e non è per questo che chiamo… volevo sapere la vostra merce…

-Beh, Balalaika… stiamo trasportando il buon vecchio Dago, nulla di che…

-Perfetto, pensavo stessi portando qualcuno della Triade. Allora tutto a posto; a presto Dutch.

-Dutch, la sorellona si è arrabbiata molto?

-No, chiamava solo per la merce.

All’orizzonte non si vedeva niente, tranne il buio più totale; il viaggio era appena cominciato e la guerra pure.

   
 
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