In
My World And In My Heart
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di Freddy Barnes e EleMasenCullen
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di Freddy Barnes e EleMasenCullen
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Disclaimer: I personaggi di questa fanfiction purtroppo non ci appartengono, ma sono di proprietà di C. S. Lewis; la storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.
Chapter 1:
Memories
"Non
avrebbe mai funzionato, comunque..."
"Perché
no?"
"Ho 1300 anni
più di te!"
Era passato un
anno da quel memorabile scambio di battute, ma soprattutto era passato
un anno da quell'indimenticabile bacio.
Poi, il nulla.
Poi, tutto era
finito per me, Susan Pevensie.
Una volta
valicata la porta nell'albero che conduceva al mondo reale, alla vita
reale, da quel momento in poi non ero mai riuscita a trovare una
ragione, anche la più banale, per continuare a vivere.
Ormai, l'unico che avrebbe potuto dare un senso alla mia esistenza non
sarebbe mai più ricomparso alla mia vista, non gli avrei mai
più potuto parlare, non lo avrei mai più potuto
toccare, baciare... Mai più.
Era inutile che
continuassi ancora a pensare a lui, mi dicevo, ma, in fondo, sapevo che
erano solo parole, parole al vento, prive di significato.
Un solo soggetto
dominava tutti i miei pensieri, di notte, di giorno, in continuazione,
senza un attimo di tregua... Una sola parola rimbombava nella mia
testa: Caspian...
"Susan,
cos'è questa storia? Come hai fatto ad essere impreparata in
latino? Sui verbi deponenti, poi, che li so anche
io (più o meno)! La professoressa McGrant me l'ha detto...
Susan, non puoi continuare così! Prima le faccende
domestiche, e passi, ma adesso anche gli studi stai trascurando! Susan,
non hai altra scelta, devi dimenticare Narnia!"
Adoravo Peter
quando mi faceva le ramanzine. Tacqui come mio solito, sperando con
tutto il cuore che la smettesse di nominare quel luogo meraviglioso di
cui non osavo nemmeno pronunciare il nome. Ma mi sbagliavo.
"Lo so
perfettamente quello che provi, credimi. Ma è l'unico modo
per dimenticare anche lui!"
Basta.
Non sarei riuscita a sopportare una parola di
più. Mi alzai di brusco dalla sedia e lo guardai negli
occhi, con le lacrime che mi segnavano il volto.
"Tutto facile,
per te, vero? Come se si potesse cancellare dalla memoria tutto, dal
dettaglio più insignificante al ricordo più
bello! Così, da un giorno all'altro!"
E scoppiai in
lacrime. Come sempre. E, come sempre, Peter cercava di consolarmi, in
tutti i modi. Anche lui, dopo un anno intero, ormai ci aveva fatto
l'abitudine. Le sue parole mi concedevano un po'di sollievo e mi
confortavano, dandomi l'illusione che, in realtà, non fosse
tutto perduto. Ma alla fine le frasi di incoraggiamento con cui mi
consolava non erano sufficienti a colmare il dolore immenso che avevo
dentro. Era come una ferita: una ferita profonda, che può
offrire ogni tanto degli attimi di sollievo e dare l'impressione di
essere guarita, ma in realtà non si riesce mai a
riemarginare completamente perchè rimarrà sempre
quella cicatrice, la prova di tutta la sofferenza che si ha passato.
Così succedeva a me. Ricorrevo a tutti i sistemi possibili e
immaginabili, da fantasticare sul mio adorato re di Narnia per ore
intere, in continuazione, a provare a non
pensare a lui per giorni, a trovarmi un ragazzo che potesse distrarmi
dal mio vero amore, a buttarmi a capo fitto sullo studio per evitare di
trascorrere il tempo a sognare a occhi aperti... Di tutto. Ma niente,
anzi la situazione sembrava peggiorare con il passare del tempo:
l'immagine del suo volto, dei suoi bellissimi occhi e del suo splendido
sorriso mi appariva di giorno in giorno meno nitida. Non potevo
rischiare che pefino l'ultimo suo ricordo svanisse per sempre, non
l'avrei mai permesso. Alla fine, perciò, smisi di ricorrere
alle più svariate strategie, ma avrei voluto tanto che, come
me, anche mio fratello Peter lo facesse. Invece no. Lui credeva
fermamente nell'importanza e nell'efficacia dei metodi per cercare di
dimenticare, in particolare sosteneva le passeggiate all'aria aperta,
le gite in campagna e le visite ai parenti più lontani. "Ti
potrebbero giovare enormemente! Forza! Prova almeno!" mi diceva e
insisteva così tanto che ero sempre costretta a cedere.
Avevo già sperimentato di tutto, tanto valeva fare un ultimissimo,
sottolineavo, tentativo.
La sua non era
stata una cattiva idea: avevo proprio bisogno di prendere una boccata
d'aria, era da tempo immemorabile che non lo facevo.
L'unico
problema, l'unico piccolo inconveniente delle super organizzate gite
scelte accuratamente da mio fratello era che sbagliava completamente le
mete. La prima uscita era stata in un paesino dell'Inghilterra
settentrionale, posto meraviglioso, niente da ridire: splendido
paesaggio, mare incantevole, colline stupende, tanti boschi...
ecco sopratutto boschi, con centinaia di querce,
casualmente identiche a quelle che avevo lasciato in un contesto
diverso un anno prima...a Narnia...
"Proprio
l'ideale cercare di dimenticare un luogo visitandone un altro
praticamente identico" feci notare a Peter, con un tono molto aspro,
forse anche troppo. Peter fissava il suolo coperto di foglie, non
sapendo come giustificarsi, mentre Edmund e Lucy si guardavano a
vicenda, anche loro incapaci di ribattere a quella provocazione. Li
scrutavo con occhi gelidi, quasi sprezzanti, e, stanca di aspettare una
risposta che non sembrava arrivare, me ne andai, non senza replicare
ironicamente: "Proprio magnifico!"
Quando Lucy
poche settimane dopo mi propose un'altra gita, stentavo a credere alle
mie orecchie. Dopo quello che era successo! La guardai allibita e le
risposi: "E quale sarebbe la meta questa volta? Non so, lasciami
pensare... magari un bel castello medievale! Sì!
Meraviglioso!" e le chiusi la porta in faccia, buttandomi sul cuscino,
ormai costantemente bagnato di lacrime.
Non ce la facevo
più. Non potevo più continuare in questo modo, o
avrei finito per litigare con i miei fratelli tutti i giorni, e non
potevo permettermelo: erano gli unici che mi erano rimasti, non osavo
immaginare cosa sarebbe successo se non avessi avuto pià
neanche loro. Mi rigiravo e mi rigiravo nel letto, facendomi tante,
troppe domande e piangendo disperatamente, non riuscendo a trovare una
risposta...
Chissà se sarei rimasta
così per sempre, così malata, malata d'amore!
Note delle
autrici (che parolone! XD)
Salve a tutti!!!
Siamo Elena e Federica, due carissime sorelline con una passione in
comune: Le cronache di Narnia, o meglio il Principe Caspian,
ammettiamolo. Ed è proprio da questo amore folle e
irrealizzabile (cosa che ancora non riusciamo a comprendere XD) che
è nata la nostra storiella, "In my world and in my heart".
Abbiamo sempre sperato che l'amore dolcissimo di Caspiuzzo (che bel
soprannome XD) e della Susy si potesse coronare una volta per tutte a
dispetto di tutti i pensieri negativi di C S Lewis sulle donne e i loro
rossetti. Perciò rinunciamo al Viaggio del Veliero e a tutte
le altre avventure della saga per viverne una nuova più
romantica e senza dubbio particolare. Ci auguriamo tantissimo che vi
piaccia e che questo capitolo vi abbia fatto emozionare,
perché nel prossimo ci sarà una sorpresona che
...be', speriamo vi faccia sognare con noi!
Un bacione enorme
Elena e Federica
P.S. Recensite numerosi
please!!!! ^^
Credits per il titolo: Memories - Within Temptation
Credits per il titolo: Memories - Within Temptation