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Autore: amimy    01/09/2010    3 recensioni
“No. Non è vero.” rispose immediatamente Rex, scuotendo la testa. “ Non è vero. Stai mentendo!”
“L’ho vista, Rex. Mi dispiace.” disse Jonathan, guardandolo negli occhi.
“No!”
Dess afferrò Rex per le spalle, tenendolo stretto. “Rex. Rex, calmati.”
Gli occhi di Rex lampeggiarono di disgusto e rabbia verso Jonathan. L’acrobata si sporse in avanti, ma Dess lo fermò con un’occhiataccia.
“Guardami. Rex,guardami. Devi stare calmo, d’accordo? Non vale la pena di fare sciocchezze. Prima ascolta il resto, ok?”
Il Vedente strinse i pugni, fremendo, ma annuì.
Genere: Drammatico, Sovrannaturale, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 8 - Secrets

 

I’m searching for answers
‘cause something isn’t right

 

<< E’ pronta la colazione, dormiglioni! >> trillò una voce fastidiosa nell’orecchio di Dess, facendole provare l’impulso di mettere la testa sotto il cuscino e continuare a dormire. Solo che… dopo qualche istante, la ragazza realizzò che non poteva farlo, perché non aveva nessun cuscino a portata di mano: aveva la testa appoggiata al bracciolo del divano. Del divano di Costanza Grayfoot.

In un istante, la Polimatematica fu sveglia. Mettendosi seduta con un salto, cercò di scacciare l’annebbiamento che infestava la sua mente. I suoi occhi ci misero qualche istante per abituarsi alla luce. Alla fastidiosissima, molesta luce del sole, notò Dess. Attraverso l’enorme vetrata che costituiva la parete di fronte a sé, si rese conto che ormai doveva essere giorno fatto. Aveva davvero dormito così tanto?

Lanciando un’occhiata verso il divano di fronte a quello su cui era sdraiata lei, vide che Jonathan aveva le sue stesse difficoltà a svegliarsi del tutto. Vide l’Acrobata stropicciarsi gli occhi e passarsi una mano nei capelli scompigliati, e provò una fitta di senso di colpa; ovviamente, non gli aveva potuto rivelare quello che Rex le aveva detto riguardo le intenzioni degli Oscuri. Meno persone lo sapevano, meglio era. Però… dopotutto, che male avrebbe potuto fare Jonathan? Doveva aver sofferto molto dopo aver lasciato Jessica, e proprio quando pensava di aver ricostruito una vita normale, erano arrivati loro a rovinargliela. E ora, ciliegina sulla torta, gli nascondevano anche dettagli che avrebbero potuto rivelarsi vitali. Dess non andava certo fiera per questo, ma quella notte Rex le aveva fatto giurare che non ne avrebbe parlato con nessuno; infrangere un giuramento era fuori discussione, nonostante la cosa le pesasse.

“Perdonami, Flyboy.” Pensò, mentre costringeva la sua faccia ad assumere un’espressione allegra.

<< E Rex? >> domandò, accorgendosi che il terzo divano era vuoto. Le pieghe nella stoffa testimoniavano che qualcuno aveva dormito sonni agitati proprio lì, quella notte, ma non c’era altra traccia del Vedente. Fortunatamente, Dess non fece nemmeno in tempo a preoccuparsi, che vide Rex seduto di fronte alla tavola imbandita per la colazione.

<< Buongiorno! >> esclamò allegramente lui, e Dess grugnì. Troppo buon umore di mattina la irritava.

<< Buongiorno >> biascicò Jonathan, riuscendo quasi miracolosamente a scendere dal divano senza cadere a terra. Avevano passato una nottataccia, e tutti quanti avevano avuto modo di addormentarsi quando ormai erano le tre di mattina passate. Erano esausti, o perlomeno sembravano esserlo Jonathan e Dess. Ma dopotutto, ragionò la giovane, forse Rex era abituato e dormire poco. Le venne in mente che non aveva idea di cosa facesse il Vedente per vivere, prima di essere risucchiato come tutti nel nuovo “problema del momento”.

Anche Dess riuscì a trascinarsi fino al tavolo della colazione, e l’odore del bacon che le riempì le narici l’aiutò a svegliarsi.

***

Jonathan era disteso sul solito divano, e con gli occhi che si rifiutavano di chiudersi stava contando i piccoli buchi sul soffitto. La calma blu della Mezzanotte era calata su di loro da diversi minuti, e nonostante il giovane avesse visto chiaramente gli occhi di Rex aprirsi, nessuno di loro sembrava avere programmi per quella notte.

In punta di piedi, l’Acrobata si avvicinò alla grande vetrata che dava sulla terrazza e aprì la porticina, uscendo nell’aria tiepida dell’Ora blu.

Era bello stare all’aria aperta, pensò con un mezzo sorriso il ragazzo mentre si appoggiava alla ringhiera. Sotto di lui, la città immobile sembrava l’immagine data da una videocassetta messa in pausa: non un suono, un movimento. O forse no. Jonathan si raddrizzò, cercando di tendere il più possibile le orecchie. Sembrava assurda, ma gli era sembrato di percepire un rumore. Un suono tanto lieve da essere quasi inesistente, ma era quasi certo che ci fosse stato. E non veniva dall’interno dell’appartamento, quindi non potevano essere stati Dess o Rex.

Circospettò, l’Acrobata fece scorrere l’occhio su tutta la terrazza, sulle strade congelate sotto di lui, persino sui tetti circostanti. Ma non vide nulla. Con una punta di sollievo, si disse che era un idiota e che si era lasciato sopraffare dall’ansia. Se ci fosse stato un Oscuro o qualcun altro, in zona, l’avrebbe senz’altro notato.

Fece appena in tempo a formulare il pensiero che si sentì afferrare da dietro e trascinare malamente nell’ombra a ridosso del muro. Aprì la bocca per urlare, ma quando vide il volto del suo aggressore si bloccò.

<< Ottima decisione. Non agitarti, non mordo. Ma io e te dobbiamo parlare, Jonathan. Ci sono delle cose che non ti sono state dette, e io sono qui per rimediare. >> esordì seccamente Madeleine, appoggiando la schiena al muro con uno sbuffo di stanchezza.

<< Di cosa stai parlando? E... tu cosa ci fai qui? Eravamo tutti convinti che gli Oscuri ti avessero rapita! >> esclamò Jonathan, confuso.

Madeleine si strinse nelle spalle. << Gli Oscuri? Non dire sciocchezze. Mi sono nascosta. Non ho intenzione di essere rintracciabile quando succederà. >>

<< Quando succederà cosa? Basta misteri. E fra l'altro, grazie al tuo trucchetto della sparizione siamo ricercati dalla polizia. >>

<< Fidati, credo che a questo punto la polizia sia l'ultimo dei vostri problemi. Se me lo permetti, ti spiegherò tutto. >>

Jonathan le fece cenno di continuare, e l'anziana Telepate sospirò rumorosamente. << So che Rex non ti ha detto tutto, quindi ti spiegherò io come stanno le cose. La verità è che quelli che hai visto nel capannone non sono gli Oscuri che conoscete voi. Sono diversi, letteralmente una nuova razza. >>

 << Come sarebbe a dire...? >> la interruppe l'Acrobata, ma lei lo fermò.

<< Lasciami terminare; anche dopo tutti questi anni sei sempre il solito chiacchierone impaziente, eh? Ad ogni modo, stavo dicendo che esiste una nuova razza di Oscuri, mentre quelli che conoscete voi sono tutti, o quasi, estinti. >>

<< E perchè si sono riuniti? Cosa c'entra Melissa? Per l'amor del Cielo, tu sai cos'hanno in mente? >>

<< Credo che tutti voi ricordiate quel Samhain di dieci anni fa piuttosto bene, mi sbaglio? Bene, è questo che gli Oscuri hanno in mente. Un nuovo Samhain. Però per sempre. Le lacerazioni ricominceranno ad estendersi, fino ad inghiottire tutto il mondo. E a quel punto... puoi immaginarti il risultato. >>

<< Illimitate provviste, una caccia infinita. Ma perchè mi stai dicendo tutto questo? >>

<< Perchè... >> la donna prese un respiro profondo, lanciando un'occhiata di sbieco verso la stanza dietro le vetrate in cui dormivano gli altri. << Non mi posso più fidare di Rex. E' troppo coinvolto. E non è tutto. Ci sono dei Midnighters che non hanno buone intenzioni come voi. Sono persone malvagie, che hanno stretto accordi con gli Oscuri. E questi fra questi Midnighters, ce ne sono anche alcuni che ricoprono posizioni importanti, di prestigio. Non solo ragazzini come voi. Persone potenti. Che se scoprissero la vostra esistenza, non esiterebbero a mettersi contro di voi con ogni mezzo possibile pur di permettere ai loro alleati Oscuri di portare a termine il loro piano. >>

<< Quindi siamo spacciati? E' questo che mi stai dicendo? >> chiese il ragazzo, sentendosi sempre più confuso ed irritato. Aveva la sensazione che gli stesse sfuggendo qualcosa, anche se non sapeva cosa.

<< No. Quello che ti sto dicendo è che dovete stare attenti, molto attenti. E che non puoi fidarti di Rex. Lui sa quanto dti ho appena detto da molto tempo, e ha preferito tenerlo segreto. Inizia a chiederti perchè l'abbia fatto. >>

Madeleine lanciò una lunga occhiata diffidente a Jonathan, come se stesse valutando cosa dirgli. Infine, esordì: << Dovete trovare Melissa. Lei è l'unica che può aiutarvi. >>

Poi si voltò, e iniziò ad arrancare verso la piccola stala antincendio di cui Jonathan notava soltanto ora l'esistenza. Quando, diversi minuti dopo, l'Ora Blu terminò e il mondo tornò alla vita, l'anziana Telepate era scomparsa nella notte.

 

 

Buongiorno ragazze! Ebbene sì, non è un miraggio: ho davvero aggiornato! Vi domando scusa per il ritardo, non pensavo che ci avrei impiegato tanto a buttare giù qualcosa di vagamente decente. Prima di tutto, mi sento in dovere di ringraziarvi tutte e tre per i bellissimi commenti. Ogni volta che leggo un commento qualunque per questa storia inizio a saltellare come una pazza, e ora che siete addirittura in tre mi sento ancora più esaltata di prima *-* Vi ringrazio tutte, anche se purtroppo non ho il tempo di ringraziarvi una per una perché sono di fretta, e altrimenti dovrei rimandare la pubblicazione del capitolo dato che adesso devo uscire, ma prometto che la prossima volta vi ringrazierò in modo decente.

Oh, la canzone all’inizio è A Dangerous Mind dei Within Temptation

Un abbraccio a tutte, spero che il capitolo sia stato di vostro gradimento. E’ un capitoletto di passaggio, ma dal prossimo capitolo in poi le cose dovrebbero iniziare a risolversi per i nostri poveri Midnighters.

P.s.: Luna, ho cambiato font e dimensione. Questo è più leggibile? XD

 

   
 
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