Videogiochi > Final Fantasy VIII
Ricorda la storia  |      
Autore: Ninjaistinct    03/09/2010    2 recensioni
L'immagine che ci facciamo di una persona non sempre corrisponde alla realtà, ma l'importante è saper venirsi incontro e capire i propri limiti. Selphie, Irvine ed il loro movimentato San Valentino.
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Irvine Kinneas, Selphie Tilmitt
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Untitled Document

                                        On The Ways  Of  The Happyness

 

The Way of  Vanille- Jealousy

 

 

 

 

Febbraio.
Vi era un bel sole sulla costa di Balamb.
Contrastava con l’algido aspetto degli alberi ghiacciati e l’appena visibile distesa di neve.
In questa stagione era ancora più bella perché questo contrasto donava all’isola un gelido aspetto.

Era mattina al Garden, molti studenti si apprestavano a seguire la solita routine quotidiana: alcuni si stavano precipitando in classe per il consueto piccolo terrore di essere arrivati in ritardo, altri si fermavano in giardino prima di andare alle lezioni a vedere lo spettacolo ghiacciato della nevicata venuta il giorno prima, lamentandosi del freddo.

Vi era fra questi invece una ragazzina  con un cappotto giallo canarino che come al solito riusciva ad essere felice ad ogni stagione:
Osservava estasiata il paesaggio del giardino.
“Oh che bello!!!Per stasera se non ci fossero tutti questi impegni e per il freddo si poteva organizzare una bella festa di ballo sulla neve!”
Tutti la stavano osservando sorpresi dalla sua voglia di ricavare sempre il lato positivo delle cose.
Non a caso era il capo del Comitato del Festival Scolastico.
Inoltre era un giorno molto speciale.
Anzi quello era il giorno.
Mentre si allontanava sotto lo sguardo stupito di molti, Selphie pensava che oggi avrebbe festeggiato il san Valentino con il suo bel Cowboy dai capelli ramati.
Era elettrizzata e allo stesso tempo felice.
Notando ad ogni passo coppiette di studenti che passeggiavano insieme tenendosi per mano, sentiva un aura di romanticismo intorno a sé che le faceva aumentare la voglia di stare con il suo Irvine.
Era da quando avevano sconfitto la strega che lui di era dichiarato e quindi lei voleva festeggiare questo primo san Valentino insieme.
Questo pensiero le aumentò ancora di più la già notevole dose di euforia che aveva in corpo.
Aveva già pensato a tutto e voleva fargli una sorpresa in grande stile: con l’aiuto di Rinoa aveva chiesto il permesso alla  signora della mensa di farle avere un tavolo riservato tutto per loro, aveva scelto le tovaglie e le candele da abbinarvi.
Inoltre insieme a Quistis ( visto che Rinoa era persino peggio di lei, se si poteva esserlo) e all’aiuto della signora della mensa aveva provato a cucinare per ore e fra mille tentativi disastrosi ma divertentissimi - fra cui uno pseudo-incenerimento della cucina - era riuscita alla fine preparare qualcosa di commestibile.
Solamente che Quistis si era rifiutata da allora di essere stata coinvolta in altri suoi progetti.
Sì , decisamente aveva preparato tutto in grande stile.

 

Ora doveva recarsi da Zell che all’occorrenza fungeva anche da fabbro, a ritirare il regalo che lei aveva disegnato appositamente per il suo Irv.
Vi aveva messo ore ed ore a convincerlo ma alla fine aveva trovato un metodo efficacissimo ma alquanto dispendioso: aveva dovuto comprare una quantità industriale di panini e Zell senza farsi pregare, si era messo subito al lavoro.
Era proprio contenta della organizzazione che era riuscita a fare, aveva curato tutto nel minimo dettaglio senza tralasciare nulla.
Era riuscita persino a farsi imprestare da Squall un cd di musica o almeno se si poteva chiamare musica quell’insieme di suoni e gorgheggi che piaceva tanto ai ragazzi, che sarebbe servita come sottofondo alla romantica cenetta.

Voleva vedere Irvine felice e rilassato, farlo sentire importante come nessun altro al mondo.
Sapeva che lui non era perfetto, aveva i suoi difetti come quello di girarsi a vedere ogni bella ragazza che passava al Garden o in strada ma in compenso riusciva sempre a strapparle un sorriso nei rari momenti in cui lei si sentiva giù.

Tutto ad un tratto i suoi buoni propositi le si ghiacciarono addosso come la neve lì fuori.
Si diede un pizzicotto sperando che la visione davanti a lei fosse un frutto del suo eccessivo entusiasmo.
Non riusciva proprio a crederci.
Il suo Irvine nel bel mezzo del Garden stava abbracciando... un’altra  ragazza?
Spalancò quei suoi enormi occhi color smeraldo.
Purtroppo non erano traveggole ma una realtà fin troppo chiara.
Le dava fastidio quella assoluta e completa mancanza di rispetto, proprio davanti a lei per giunta.
Quando è troppo è troppo.
Un conto era lanciare un’occhiata alle gambe di una bella ragazza od attaccarci bottone ma un altro fare il gallo cedrone davanti alla fidanzata, per giunta il giorno di San Valentino!

Andò da lui sforzandosi di avere un tono pressappoco normale e quando gli fu davanti cercò di controllare il vibrante nervoso che le stava uscendo fuori ad ogni parola.

“ Ciao Irvy, come stai? Bene bene, vedo che hai trovato una nuova compagnia per il momento! ”

“ Selphie è solo un’amica che da tanto tempo non vedevo, aspetta che te la presento! ”

Stava per esplodere ma voleva risultare distaccata, non voleva dagli tutto quel peso perché il suo intento era quello di farlo sentire un mucchietto di cenere.
La ragazza vicino ad Irvine le stava sorridendo cortesemente.
Era alta, ben fatta con lunghissimi e lucenti capelli neri, pelle ambrata,labbra cremisi e grandi occhi color ebano .
Sembrava uscita da una qualche rivista di moda
Selphie decise subito a pelle che le stava tremendamente antipatica.

Non voleva darle soddisfazione di vederla esplodere in scenate davanti a tutti.

“ Non ti preoccupare ne parliamo a momento debito, magari stasera. ”

Il ragazzo cadde dalle nuvole.

“ Ma stasera dovevo andare con Nida a giocare a carte,è una rivincita importantissima…”

Queste parole l’avevano raggelata per la seconda volta, ora era come se sentisse punte di ghiaccio attraversarle il cuore.
Sperava vivamente che lui stesse scherzando come al suo solito.
Tentò di farsi una risatina per non pensare al grottesco della situazione.

“ Ma… non sai che giorno è oggi??? ”

Irvine spalancò i suoi occhi azzurro ossidiana, assumendo un’espressione sconcertata.
Proprio quella che Selphie voleva cancellare con un cazzotto ben dato.

“ Beh oggi c’è la rivincita col gruppo C.C.! Non vedo l’ora di parteciparvi, ovvio che poi quando arrivo ti porterò uno dei premi in palio se come al solito, riuscirò a vincere! ”

Era rimasta basita, sapeva che Irvine dimenticava le ricorrenze e che lui non stava scherzando.
Si sentì come fosse stata piccola ed insignificante e forse anzi sicuramente, per lui lo era.

Lottò con tutte le forze per non piangere,abbozzò con tutte le energie che aveva, un piccolo sorriso dicendogli “ Fa nulla, Irv allora… a stasera quando arrivi. ”

Corse con tutte le forze che aveva in corpo attirando come di consueto l’attenzione, sotto lo sguardo sconcertato e stupefatto di Irvine.

Andò di nuovo in giardino sotto la pianta di vaniglia incrostata di neve.
La fonte di tutti i suoi ricordi più belli.
Era lì dove lui si era dichiarato.
Dove con un timido sorriso, aveva sentito pronunciare le parole più dolci mai sentite in vita sua.
Era maggio ed i fiorellini stavano iniziando a prendere vita, Irvine l’aveva chiamata dopo la festa
della sconfitta di Artemisia e togliendosi il cappello le aveva preso le mani dicendole che era l’unica donna che lui avesse amato fin da bambino.
Lei per la prima volta si era messa a piangere di gioia.
Aveva sentito il contatto caldo delle labbra di lui sulla sua mano..
E aveva capito di amarlo profondamente perché lei era sicura che lui fosse assai diverso di come appariva.
Ma ora come ora non si sentiva più tanto sicura di quel che pensava allora.
Stavolta lui aveva attraversato il limite invalicabile della sua disumana pazienza.
E non era nemmeno più sicura di aver valutato bene Irvine.
Pensava di essersi solo innamorata dell’idea che si era fatta di lui, non della persona reale.
Si era vista crollare nel giro di un minuto tutte le sue certezze.
Lei era una persona che non si abbatteva mai ma questa volta nemmeno fosse stata Ultima Weapon ,
si sarebbe ripresa.

La cosa che la faceva arrabbiare era il fatto che non solo lui faceva velatamente il cascamorto con una ragazza e le aveva raccontato una bugia dicendole che era un’amica di infanzia.
Come ciliegina sulla torta anzi probabilmente la cosa peggiore.
Lui si era SCORDATO che oggi era San Valentino!
Una dimenticanza del genere non l’avrebbe fatta nemmeno Zell, benché ritenuto il più bambino della squadra e tanto meno Squall per quanto freddo poteva essere reputato.
Iniziò a prendere a calci quella pianta piena di ricordi che in questo momento si mescolavano alla sua rabbia e alla sua bruciante frustrazione.
Lei si era impegnata tanto per una cosa che credeva, in quel rapporto in cui era passata sopra a cose che nessuno avrebbe mai accettato: dal suo guardare giornaletti porno in sua presenza allo sbirciare altre ragazze ad alcune sue dimenticanze, certa comunque che nel momento del bisogno sarebbe sempre stato là a proteggerla.
Ma lei, a conti fatti, era così davvero importante per lui come le diceva?.
Evidentemente per lui non era così, ma allora perché continuare questa storia?
Iniziò a pensare che fossero tutte belle frasi quelle che gli diceva lui, ma del resto sempre e solo parole.
Quando non ebbe più nessuna forza si accasciò sotto la pianta e fu lì che iniziarono a comparire i primi lacrimoni.
-------------------------------------

Si era stupito non poco vedere quell’espressione ferita negli occhi di Selphie.
Benché lei avesse sorriso cercando di mantenere quella sua abituale allegria e giovialità, la conosceva benissimo, sapeva che quando lei si sforzava di apparire troppo allegra, era allora che lei soffriva di più.

Nonostante tutto però, non riusciva proprio a capire il perché della reazione improvvisa di Selphie.
Poteva capire per il fatto che si stava abbracciando una ragazza, ma in realtà era davvero un’amica d’infanzia ma per il resto, brancolava nel buio.
Manla era venuta a trovarlo dopo anni che non si vedevano, lei era la seconda ragazza che aveva cercato di creare un’amicizia con lui dopo il periodo dell’orfanotrofio.
Però nonostante il legame forte, non riusciva mai a cancellare il visino della piccola Selphie.
Fu quello il motivo che in realtà lo spinse a partecipare alla missione di uccisione della strega.
Quando sentì i nomi della squadra Seed che partecipavano alla missione, si era subito offerto come tiratore scelto.
Si spremette le meningi e cercò un motivo valido per la reazione di Selphie alle sue parole.

Lui di solito andava sempre con Nida e Zell nel salone delle Feste dove si teneva una volta alla settimana, il grande Torneo di carte indetto ufficialmente dal gruppo C.C.

Eppure oggi gli sfuggiva qualcosa, non capiva le strane espressioni degli amici al suo passaggio.
Sembrava  quasi che sapessero qualcosa a sua insaputa.

Manla vide la sua espressione turbata e colse al volo i suoi pensieri.

“ Irvine non è che forse si è ingelosita vedendoci insieme, ma glielo avevi detto che ti conosco fin da bambino? Avrà pensato che io sia una delle tue prede! ”

No, non glielo aveva detto, perché per lui Selphie era più importante di qualunque ragazza al mondo.

Molte volte non glielo dimostrava è vero, anzi si voltava a vedere le belle ragazze in giro.
E ad essere proprio sinceri, delle volte aveva un po’ delle manie da pervertito.
Nascondeva a malo modo negli armadi, delle riviste non propriamente da definirsi “innocenti”.

Pensava anche che quella ragazza aveva una pazienza da santo con lui.

“ Beh… Manla non esagerare. Io non ho mai avuto delle prede, tu mi conosci meglio che chiunque altro, sono le donne che cercano me.
Lo sai che nonostante il mio grandissimo fascino, non tradirei mai la mia fidanzata! ”

La ragazza rise divertita a questa sua frase.

“ Beh cosa c’è da ridere? E’ la verità! ”

“ Irv dai su non prendertela ma ne converrai anche tu che nonostante tu ci provassi con mezza Galbadia, non è che avessi tutto quel gran successo! ”

Non voleva ammetterlo, ma le parole della sua amica avevano centrato quella sua parte nascosta dell’orgoglio teneva celata per non rivelarla a nessuno.

Tanto meno a Selphie.

Si era addestrato una vita rimanendo da solo, in modo da potersi concentrare meglio come tiratore.
Aveva mille dubbi su sé stesso in realtà, ma quando rientrava al Garden si calava la maschera del gran gigolo.
Almeno con questa aveva una reputazione, creandogli quella sicurezza fittizia che gli mancava fin da bambino.

Non che le belle ragazze gli dispiacessero, anzi.

“ Se potessi darti un consiglio Irvine, non lasciartela scappare una ragazza come quella.
E’ riuscita ad accettarti per quello che sei e cogliendo quel lato dentro di te, così difficile a vedersi. E’ una ragazza speciale ”

Su questo Manla aveva perfettamente ragione.

“ Fossi in te andrei a vedere che cosa le è accaduto. Vai su corri, non aspettare un minuto di più. ”

Salutò la sua amica promettendo di farsi sentire.

Non sapeva dove andare a cercare Selphie, era fuggita via a razzo.

Nel frattempo incontrò Rinoa e Quistis.

Lo stavano guardando con sguardo allusivo unito ad un pizzico di malizia.
Non riusciva proprio a capirne il perché.
Andò da loro a chiedere se per caso avessero visto Selphie.

Fra scambi di occhiatine a vicenda, gli avevano detto di no aggiungendo:

“ Stasera sei libero? Se ti azzardi a prendere altri impegni noi… ”

Rinoa non riuscì a finire la frase, quando le arrivò una gomitata in un braccio da parte di Quistis.
Ecco di nuovo comparire quella aria vaga che aveva già riscontrato in precedenza.

In lui si infuse in un dubbio, cosa doveva succedere quella sera?

Non sapeva proprio che pensare, intanto stava iniziando a preoccuparsi per Selphie.
Era da circa due ore che vagava senza risultato nel Garden e fuori di esso.

Aveva chiesto a tutti ma non aveva ottenuto nessun risultato.

Decise allora di andare a cercare Zell, magari così riusciva finalmente a capire cosa stesse succedendo quel giorno.
Vide degli ospiti nel Garden, due ragazze con delle gonne molto corte.
Vennero da lui a chiedergli informazioni.

Continuava con lo sguardo a fissarsi sulle loro gambe perfette, benché stava cercando di reprimere con tutte le forze quel suo atavico istinto di ammirare le grazie femminili.

Malgrado tutto era sinceramente preoccupato per Sel , e andò via.

Si stupì persino lui stesso di questa reazione.
Di solito coglieva sempre l’occasione di stare insieme a delle belle ragazze, approfittando per poi dare un’occhiata ai loro “panorami”.

Ma da quando era cambiato così profondamente?

Trovò Zell impegnato dentro al Garage a fabbricare qualche oggetto di metallo.

“ Zell,mi senti ? Ehi, terra chiama Dincht! ” lo disse con una voce così forte che fra un poco al biondo non inciampava e batteva la testa da qualche parte.

 “ Salve carissimo, quale buon vento? ”

“ Sai mica dov’è Selphie? L’ho cercata dappertutto! ”

“ Beh qui non si è vista, ma è successo qualcosa ? Hai un viso preoccupato! ”

“ Beh vedi non lo so nemmeno io che cosa sia successo in realtà, mi ha visto con una mia amica
e poi quando le ho detto che andavo con te e Nida stasera alla partita di carte a premi del circolo C.C. è scappata via.
Non l’ho mai vista in quello stato. ”

Zell all’improvviso gli tirò un’occhiata fra il sorpreso e l’inorridito.
“ Ma che stai dicendo? Questa sera non c’è nessuna partita a carte del circolo C.C.! Per tutti i gallinacci, Irvine che cosa hai combinato !?!?!? ”

Nell’esclamare ciò si diede una fortissima martellata ad un dito.
L’urlo di dolore che ne venne dopo, rimbombò in ogni stanza del Garden arrivando perfino alla caverna di fuoco.

“ Non riesco a capire nulla, Sel che si comporta così, le risatine di Rinoa e Quistis, tu che ti metti a lavorare come fabbro ed ora questa tua reazione così ‘rumorosa’.
Ma che succede oggi? ”

Zell si massaggiò il dito martoriato.

“ Sveglia cowboy, cerca di non vivere sempre nel tuo mondo fatto di immagini pornografiche.
La tua ragazza si è impegnata come un matta ad organizzare tutto e tu che fai, nemmeno ti rendi conto che giorno è oggi! ”

Lo stava dicendo con un tono infervorato, tipico di Zell di quando voleva difendere una causa sua o di chi gli stava a cuore.

“ Un giorno o l’altro rischierai veramente di perderla se continui a non vedere mai ad un palmo del tuo naso! ”

Irvine si sentì colpito da quelle parole peggio se fosse stato centrato in pieno da un pugno nello stomaco.
Zell non contento, rincarò la dose.

“ Se proprio lo vuoi sapere, per la cronaca, oggi è San Valentino e Selphie ha messo in rivoluzione il Garden per poterti fare una festa a sorpresa degna di questo nome!!!
E per tua informazione io ho appena finito il portachiavi che voleva regalarti da appendere al tuo adorato Exeter.
Cerca per una volta fare arrivare il sangue al cervello, invece che ad altre parti! ”

Era talmente tanto infervorato che fra un po’ il ciondolo glielo aveva lanciato in testa.

“ Fossi in te andrei IMMEDIATAMENTE a rimediare il danno di colossali dimensioni che hai fatto! ”

Irvine si sentì come il peggiore assassino evaso dalla Prigione-D.
Quel che gli aveva detto il gallinaccio gli bruciava più di mille aghi sulla pelle.
Possibile che fosse stato l’unico a non rendersi conto dell’impegno e dei preparativi in corso?

Diede un’occhiata al portachiavi.

Notò che aveva la forma di un piccolo fiore di vaniglia.

Un ricordo simbolico caro a tutti e due.

Si senti un patetico, stupido e superficiale.

Quella ragazza lo amava più di chiunque altro, era l’unica che con la sua allegria e vitalità aveva capito il suo bisogno di essere amato ed incoraggiato, fin da bambino.
Aveva capito che dietro al suo provarci con tutte vi era un’insicurezza profonda.
E lei accettava sempre perché aveva imparato ad amarlo così.
Con i suoi dannati difetti che ora malediva.

Ora sapeva dove andare, non poteva indugiare un minuto di più.

Senza pensarci un minuto di più, corse con tutta la forza che aveva nelle gambe.

“ Era ora che ti dessi una mossa! ”

Vide il lontananza il sorriso di Zell che lo incoraggiava.

Corse più veloce di quanto fece in vita sua e la trovò proprio là, dove lui le aveva dichiarato il
proprio amore.

La vide rannicchiata come una bambina bisognosa di cure e questo gli strinse il cuore.

Le si avvicinò sapendo benissimo che avrebbe potuto ricevere un calcio, meritatissimo fra l’altro.

Selphie appena lo vide iniziò a tempestarlo di piccoli pugni e a chiamarlo insensibile, usando appellativi più forti come addirittura“bastardo”.
Vederla così arrabbiata lo scosse a tal punto che senza rendersene conto lui si mise a piangere.

Capì che lei stava facendo ciò che lui non avrebbe voluto al mondo, lo stava odiando.

Selphie si stupì vedendolo così, fu colpita dall’atteggiamento del ragazzo.

Tremando come una foglia Irvine disse tutto ciò che non era mai riuscito a dirle.

“ E’ vero io ho dimenticato San Valentino e tanto meno ti ho fatto alcun regalo.
Io ho tremila debolezze che nascondo a tutti, perfino a te perché me ne vergogno.
Non posso regalarti altro che darti quelle ed affidartele.
Perché nessuna minigonna o quinta di reggiseno potrà mai sostituite la bellezza del tuo sorriso e la meraviglia di quello che provo per te, che rendi piene di colore le mie giornate.
Tu che hai il sole dentro. ”
Aveva finalmente rivelato quei pensieri, quei dubbi che si portava appresso da anni come fardelli legati al braccio, si sentì sollevato, ma ora che ci era riuscito, voleva fare di più .
“ Manla la ragazza di oggi con cui mi hai visto, era davvero una mia amica d’infanzia, ma ad ogni modo non mi voglio più nascondere, tieni. ”

Le diede il libretto dove teneva appuntati i numeri di tutte le ragazze.
Stupita Selphie lo guardò e si rese conto che quel gesto doveva essergli costato veramente molto.
Per la prima volta capì che quelle di Irvine non erano solo parole.

“ Straccialo Sel, voglio davvero iniziare a rinascere come uomo e farlo insieme a te!”

Non ci pensò sue volte ed andò ad abbracciarlo, con un entusiasmo talmente rinnovato che entrambi caddero a terra.

Fu allora che notò il suo portachiavi appeso al collo del ragazzo come ciondolo.
Si commosse a tal punto che  Irv le dovette asciugare i lacrimoni che le stavano uscendo dagli occhi,
questa volta di gioia.

Selphie pensò che in fondo,  benché completamente diverso da come se lo era immaginato, quel San Valentino era il più bello che mai fosse riuscita a vivere.
Il più grande regalo che aveva ricevuto era finalmente tutto il cuore della persona che amava.
Debolezze incluse.
Mentre i due ragazzi si stavano baciando si resero conto che si stava mettendo a nevicare di nuovo.
Ma la cosa più bella fu vedere un piccolo fiore di vaniglia sbocciare in pieno inverno.

“ Selphie? ”

“ Sì ? ”

“ E’ bellissimo quel fiore la vero? ”

“ Già...”

“ Ma il più bel fiore… Sei tu. ”

   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Final Fantasy VIII / Vai alla pagina dell'autore: Ninjaistinct