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Autore: veronica94    04/09/2010    1 recensioni
la storia parla della misteriosa morte di Antinoo, un personaggio di mia fantasia, che rivela il suo segreto alla nipote della sua assassina.
Genere: Horror, Mistero, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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LA STORIA DI ANTINOO

 

Quel sabato del ventotto marzo del 1781 era stata organizzata una festa dal conte Harvey, per dare il benvenuto alla Primavera.
Costui aveva invitato i signori più in vista, con le rispettive mogli.
La festa era iniziata sin dal pomeriggio, nel vasto giardino del conte, curato ogni giorno dai giardinieri più capaci.
Verso sera gli ospiti si erano trasferiti all’interno della casa, che era stata interamente riscaldata per l’occasione.
Il conte di Harvey era un uomo giovane e allegro, che amava le feste come molti. Era alto e bello, le sue ospiti desideravano stare accanto a lui. A parte una ragazza. Lei si chiamava Chiara Olzer, era stata invitata come sorella minore del miglior amico del conte Harvey, il quale si chiamava Alberto Olzer.
La signorina Olzer non era per niente contenta di stare alla festa, avrebbe preferito vedersi di nascosto con un ragazzo poco più grande di lei, Robert, un giovincello ignorante e rozzo, con il quale Chiara si divertiva soltanto.
Lei non credeva nell’amore. Riteneva che fosse inutile, e alla stessa maniera lo erano gli uomini in generale. Quest’ultimi servivano solo per far godere di tanto in tanto le donne e anche per farle soffrire.
Così Chiara preferiva starsene sola in disparte, lontana dall’attenzione. Ella mandava occhiate minacciose al conte, ma forse si trattava solo di tristezza.
Dal canto suo Harvey era più interessato a lei che a tutte le donne troppo rumorose e affascinanti che si ritrovava a fianco.
Chiara l’aveva vista poche volte, suo fratello non le permetteva di uscire troppo spesso, anche quando andava dal conte, lei rimaneva sempre fuori dalle loro conversazioni.
Solo una volta si erano parlati, quando si erano presentati, però sempre sotto la sorveglianza del fratello.
Durante quella sera il conte guardava la ragazza con interesse nuovo, per la festa aveva un vestito molto elegante, di colore scuro, non come i soliti dai colori allegri che era costretta ad indossare.
Quell’abito era perfetto con la carnagione pallida e i capelli lunghi e scuri acconciati in una crocchia sulla nuca, da dove cadevano morbidi boccoli che le arrivavano a metà schiena.
Era molto carina e il fatto che se ne stesse sempre così in disparte incuriosiva Harvey, che era molto attratto da lei e dalla sua persona piccola e fragile.
Ad un certo punto Chiara uscì dalla sala troppo affollata per dirigersi nel giardino, a lei così famigliare, per prendere aria e rinfrescarsi.
Il conte la vide, si allontanò dalle donne scusandosi, per poter seguire la ragazza.
Quando le fu alle spalle lei si voltò.
“cosa volete da me, signore?” chiese un poco spaventata, poteva immaginare le sue vere intenzioni.
“niente... solo conoscervi, se non vi dispiace.” Rispose, calmo, il signore.
“bene... facciamo due passi.” Propose la ragazzina, iniziando a camminare nel giardino.
“per quale motivo vi siete appartata?” domandò l’uomo.
“avevo caldo, lì dentro... ed ero stufa.” Replicò schietta Chiara.
“mi dispiace di ciò, voi siete Chiara, vero? La sorella minore del mio amico Alberto Olzer.”
“sì.” disse.
Adesso i due stavano per entrare in un boschetto, molto distante dall’abitazione.
Superati alcuni alberi la ragazza iniziò a sedurre abilmente il conte Harvey.
Lei iniziò a baciarlo delicatamente sulle labbra, lui rispondeva con ardore. Era da tutta la serata che desiderava le sue rosee labbra, ora finalmente poteva averle.
Ad un certo punto lei scivolò sul collo del conte, il quale stava per entrare in estasi.
In quei momenti di follia iniziava a parlarle.
“forse non ci crederete mai, ma il mio nome è Antinoo! Come quello che pretendeva Penelope di Ulisse... avete mai letto l’Odissea? È un’opera magnifica... cosa state facendo?”  chiese il conte Harvey.
La ragazza aveva fatto scivolare la mano verso la propria coscia e stava alzando la gonna, mostrando le calze e le gambe.
Gli premette la bocca sulla sua e lei alzò la gamba scoperta verso i fianchi di lui, avvolgendoli.
Ma lui non poteva vedere il riflesso sinistro della luna che si specchiava sulla lama di un coltello infilato alla sommità della calza.
Chiara, senza timore, prese silenziosamente il manico, si allontanò dall’uomo e infilò la lama nello stomaco di lui, senza sporcarsi di sangue.
Intanto il conte Antinoo Harvey era caduto in ginocchio nell’erba tra due grandi abeti.
Una macchia scura iniziava a dilagarsi, Chiara Olzer si ritrasse indietro di alcuni passi.
Il suo odio per gli uomini l’aveva condotta ad uccidere pure il migliore amico di suo fratello, d’altronde come aveva già fatto con un amico di Robert e con altri ragazzi che si erano abusati del suo corpo; li aveva uccisi tutti. Senza pietà.
Guardò il corpo, pulì il coltello e lo rimise al suo posto. Poi si incamminò nella direzione del prato, guardò che non ci fosse nessuno, poi si fece qualche giro sul parco per calmarsi e per rassettarsi un poco.
Infine tornò alla festa per aspettare il fratello, per poi tornare a casa.

Il giorno seguente Chiara prese il quotidiano sulla tavola e cercò l’articolo che annunciasse la morte del conte Harvey.
Lo trovò alla terza pagina, era piuttosto breve.

È MORTO IL CONTE HARVEY, TROVATO STAMANI.
Il famoso conte Harvey è stato trovato da un giardiniere, che sistemava la tenuta del conte dopo la festa della sera prima, quest’uomo, di cui non faremo nome, ha trovato il corpo senza vita di Harvey in prossimità del bosco. Probabilmente egli è stato assassinato da qualcuno, poiché portava tagli profondi all’altezza dello stomaco anche se non è stato trovato alcun coltello in prossimità del corpo.
Verrà sepolto nel cimitero di famiglia, assieme ai genitori e al fratellino morto poco dopo essere nato.
Che egli riposi eternamente in pace.

Questo era l’articolo.
A Chiara sfuggì un sorrisetto, che simulò subito in una smorfia di dispiacere quando entrò nella stanza il fratello.
La ragazza andò ad abbracciarlo per consolarlo e aveva la faccia triste, ma nei suoi pensieri era molto felice, di una felicità insana, quella era la sua prima vittima importante, e il fatto che nessuno l’avesse scoperta rendeva la faccenda ancora più emozionante!

Vent’anni dopo Chiara venne vista mentre uccideva l’ennesimo uomo alla stessa maniera, venne messa in prigione.
Qualche mese dopo morì pure lei, a causa della malnutrizione del carcere.

Nel 1881 una ragazzina, di nome Angela Olzer, con la passione delle case abbandonate dall’uomo, ma abitate dai fantasmi degli antichi proprietari; aveva in programma di entrare a curiosare la casa sulla collina, dov’era morto il conte Harvey, il caso vuole che ella ci vada proprio il ventotto marzo.
Era notte quando arrivò al cancello, si guardò in giro, per assicurarsi che non ci fosse proprio nessuno.
Tutt’intorno era deserto.
Angela scavalcò.
Dall’altro lato le sembrava strano guardare la strada, come se non fosse più la stessa. Quindi si girò, sconcertata, verso il giardino.
L’erba che una volta doveva essere corta e ben tenuta risultava alta e selvaggia. Il bosco dov’era avvenuta l’uccisione si era esteso a dismisura dopo cento anni esatti.
Angela entrò nel bosco, spinta da una curiosità che non aveva mai sentito dentro.
In quello che una volta doveva essere il centro del boschetto si trovavano delle mura alte, chiuse da un cancello decorato alla maniera gotica. Angela notò che esso era stranamente aperto, spinse un battente ed entro. Era un cimitero, un antico cimitero, su tutte le tombe c’era il nome della famiglia Harvey. La ragazza cercò di ricordare il nome dell’uomo ucciso un secolo prima, ma non le veniva in mente.
Iniziava con la A.
Si fermò, senza rendersene conto, alla tomba di un certo Antinoo Harvey. Ora che lo vedeva si era ricordata di quel nome.
Si avvicinò alla lapide, appoggiò una mano su di essa e la guardò per un poco, qualcuno le aveva detto che era stata una sua prozia ad ucciderlo, ma lei non ci aveva mai creduto.
Ad un certo punto la sagoma di un uomo varcò silenzioso il cancello e si avvicinò alla ragazza.
“sei identica a Chiara.” Sussurrò all’orecchio di lei.
“chi siete?” domandò Angela. Senza voltarsi. Aveva paura di vedere l'uomo, lei credeva nei fantasmi, ma non ne aveva mai visto uno sul serio; la faccenda le provocava un pò di inquietudine anche se cercò di non mostrarla.
“Antinoo Harvey, l'ultimo proprietario di questa tenuta.” A quel punto lei si girò e lo vide in faccia.
Non era esattamente in carne ed ossa, forse stava pure sognando, ma al momento non le interessava, anzi voleva saperne di più di Antinoo e Chiara. Quell’uomo stava parlando della... sua parente?
“potreste raccontarmi la vostra storia, signore? Vorrei sapere se questa Chiara sia una Olzer.” Domandò lei gentilmente.
Fu presto accontentata. L’uomo le raccontò della sua storia, senza tralasciare alcun particolare.
Quando egli terminò lei affermò: “io non avevo mai creduto che Chiara avesse fatto davvero questo, ma sappiate che io non farò mai ciò che ha fatto lei.” gli sorrise, si alzò e uscì dal cimitero.
Fuori dall’entrata Angela si voltò e vide Antinoo scomparire.
Entrambi quella sera trovarono la pace che era stata negata loro da un secolo.
 

  
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