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Autore: Rinalamisteriosa    05/09/2010    7 recensioni
Improvvisamente si ricordò di una cosa.
"Oh, quasi dimenticavo..."
S'inginocchiò e aprì la sua borsa, individuando subito un sacchettino di carta bianca ed estraendolo, per poi richiuderla dall'apposita cerniera. "Avevo conservato qualche moneta, così ho pensato di usarle per comprarvi questi".
Con tutte e due le mani, strinse al petto il prezioso sacchetto e fissò tutti e tre con un sorriso incerto ma emozionato.
"Cosa, Lucy?" si premurò di chiederle dolcemente la sorella, dimenticando per un momento di essere stata troppo dura prima, mentre Peter ed Edmund si scambiavano un'occhiata interrogativa.

- Seconda classificata e premio 'Miglior IC' allo "Sweets' contest" indetto da Only_Me -
Genere: Generale, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edmund Pevensie, Lucy Pevensie, Peter Pevensie, Susan Pevensie
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nick Autore: Rinalamisteriosa

Titolo: Little, sweet present

Fandom: Le Cronache di Narnia (C.S. Lewis)

Personaggi/Pairing: Edmund, Lucy, Peter e Susan Pevensie (No incest!)

Genere: Generale, introspettivo, sentimentale

Rating: Verde

Avvertimenti: One-shot

Introduzione: Improvvisamente si ricordò di una cosa.

"Oh, quasi dimenticavo..."

S'inginocchiò e aprì la sua borsa, individuando subito un sacchettino di carta bianca ed estraendolo, per poi richiuderla dall'apposita cerniera. "Avevo conservato qualche moneta, così ho pensato di usarle per comprarvi questi".

Con tutte e due le mani, strinse al petto il prezioso sacchetto e fissò tutti e tre con un sorriso incerto ma emozionato.

"Cosa, Lucy?" si premurò di chiederle dolcemente la sorella, dimenticando per un momento di essere stata troppo dura prima, mentre Peter ed Edmund si scambiavano un'occhiata interrogativa.

NdA: Ecco che torno con una shot. Anche questa senza troppe pretese. (Nelle note finali riporto il motivo!)

E' ambientata in un venerdì qualunque dopo "Il principe Caspian" e per certi aspetti mi sono ispirata ai due film, per altri al libro. Però al tempo stesso è indipendente dalla trama, quindi non consideratelo un missing moment.

Lucy è il personaggio principale della vicenda, e spero di aver centrato sia lei che i fratelli e la sorella, di aver spiegato bene tutto ciò che intendevo trasmettere.

Il ricordo inerente ai bastoncini l'ho inventato di sana pianta (sto pensando di farne un prequel, così capirete da dove nasce ^^)

Ah, non sono esperta di metropolitane, ci ho provato XD

Spero vi piaccia ^^

 

 

 

*

 

 

 

La stazione della metropolitana di Londra era sempre affollata, sia di mattina che di pomeriggio, soprattutto di studenti provenienti dalle diverse scuole della capitale.

Susan e Lucy Pevensie, arrivate alla fermata giusto in tempo per salire su quella in partenza, avevano trovato solo due posti liberi e si erano sedute, appoggiando le borse cariche di testi scolastici ai loro piedi.

Adesso dovevano aspettare di raggiungere la prossima fermata per ricongiungersi ai due fratelli, che frequentavano un altro istituto.

"Susan, vuoi?"

La più piccola delle sorelle aveva tirato fuori dalla tasca della divisa rossa due cioccolatini ancora incartati e glieli aveva messi davanti.

"Grazie". Ne prese uno. "Io invece ho comprato una rivista, per passare il tempo..." aggiunse la più grande, sfogliandola dopo aver scartato e messo in bocca il delizioso cioccolatino al latte.

"Di cosa parla? Spero non sia quello che penso..." mormorò piano Lucy, prima di coprirsi uno sbadiglio improvviso con la mano e poi conservare quello che le era rimasto.

"Cronaca rosa".

"Ecco, appunto! Una noia mortale, ma come fai?"

"Lo capirai quando sarai più grande, Lu", rispose solo, facendola sospirare annoiata.

Quel giorno non aveva avuto il tempo di farsi le treccine, perciò aveva semplicemente avviluppato i capelli in una coda di cavallo - proprio come la sorella - e indossato il solito cappello grigio perla con la striscia arancione.

Con gli occhi puntati sulla galleria che sfrecciava a gran velocità fuori dal finestrino e il buio che parzialmente la oscurava, Lucy appoggiò il gomito sul vetro, chiuse la mano sinistra a pugno e la schiacciò contro la guancia.

Pensò alla sua amata Narnia, ad Aslan e al fatto che soltanto lei ed Edmund vi avrebbero fatto ritorno, un giorno e inaspettatamente.

Chiuse gli occhi, li riaprì soltanto quando i rumori si acquietarono e capì che la metropolitana stava nuovamente sostando per accogliere altri passeggeri.

Stavolta lo spazio si riempì quasi del tutto e Lucy dovette salire sul sedile per riuscire a scorgere dei visi familiari tra tutte quelle teste arruffate o coperte da cappelli.

"Lucy, dai, rimettiti seduta!" la richiamò Susan, contrariata.

"Un attimo, solo un atti-... ecco, li ho visti! Peter, Edmund, da questa parte!" esclamò, agitando una mano in aria e scendendo solo dopo il secondo ammonimento autoritario della maggiore.

Facendosi largo tra i passeggeri, i fratelli le raggiunsero, esattamente quando il mezzo si apprestava a ripartire.

"Oggi i professori non la smettevano più di spiegare e assegnare compiti per casa... non vedo l'ora di tornare a casa, e voi?" domandò subito il fratello maggiore, seccato ma anche di buon umore. Era venerdì, perciò nei prossimi due giorni niente scuola per nessuno di loro.

"Io avevo due verifiche, eppure non sto qui a lamentarmi..." intervenne pragmatica Susan, senza distogliere lo sguardo dalla pagina della rivista che stava tentando di leggere.

"Peter, lasciala stare: diventa sempre più noiosa", la prese in giro Lucy, ricevendo in cambio un leggero pizzicotto sul braccio. "Ahi, ma è la verità!"

"Lucy non ha tutti i torti, Sue", le diede manforte il fratello, sorridendo amabile.

"Lo vuoi anche tu?" chiese, voltando pagina. "Ed, per favore, aiutami a far capire loro che non sto facendo niente di male!" chiamò in causa l'altro fratello, che si stava reggendo ad una sbarra per non venire sballottato di qua e di là.

"Ehm... non stai facendo niente di male, però non capisco: come fai a leggere con tutta questa confusione? Non ti distrae?" le fece notare Edmund con ovvietà. Lucy e Peter annuirono, poi scoppiarono entrambi a ridere.

Stavolta fu Susan a sbuffare. "E va bene, d'accordo! Avete vinto voi, la riprenderò a casa, immersa nella solitudine e nel silenzio della mia camera".

"Che è anche... a-anche la mia, ti ricordo", commentò Lucy, ricomponendosi e guadagnandosi un'occhiata seria e intimidatoria da parte della sorella, mentre questa si chinava per riporre la rivista in mezzo a tutti i suoi libri.

Improvvisamente si ricordò di una cosa.

"Oh, quasi dimenticavo..."

S'inginocchiò e aprì la sua borsa, individuando subito un sacchettino di carta bianca ed estraendolo, per poi richiuderla dall'apposita cerniera. "Avevo conservato delle monete, così ho pensato di usarle per comprarvi questi".

Con tutte e due le mani, strinse al petto il prezioso sacchetto e fissò tutti e tre con un sorriso incerto ma emozionato.

"Cosa, Lucy?" si premurò di chiedere dolcemente la sorella, dimenticando per un momento di essere stata troppo dura prima, mentre Peter ed Edmund si scambiavano un'occhiata interrogativa.

"Questi..."

Tese decisa le braccia verso i fratelli e lo aprì, rivelando finalmente il suo contenuto: quattro dolcetti piatti e rotondi dalla pasta dorata, ricoperti da uno strato di zucchero a velo, e quattro bastoncini - lunghi come grissini - ricoperti di cioccolato e cannella.

"Lucy, beh... devi aver raccolto parecchie monete per questi dolci! Non dovevi!" insinuò Susan, che non sapeva proprio come spiegare il comportamento della sorellina.

Edmund aveva distolto immediatamente lo sguardo, Peter invece aveva assunto un'espressione pensierosa.

"Io credo ci sia un motivo... questo, per esempio", prese uno dei bastoncini e se lo rigirò tra le dita, "mi ricorda i pezzetti di legno che per gioco immergevamo nella cioccolata fusa, poi Lucy raccoglieva dei fiorellini e disponeva piccoli petali sopra la farcitura..."

"Esatto! Proprio così!" esclamò lei, raggiante; poi domandò: "Questi invece cosa vi ricordano?" e prese in mano un dolcetto rotondo.

"Pensateci bene, non è difficile!" li incoraggiò.

"Quelli che ci servivano i fauni con il tè delle cinque, per caso?" provò Susan. "Cara Lucy, hai avuto un pensiero dolcissimo, dico davvero! Ma... ormai la nostra vita è qui. Lo sai che non sta bene pensare sempre a..."

Notò che le persone vicine li stavano fissando esterrefatti, perciò sviò il discorso con questa domanda comprensiva: "Hai capito, non è vero?"

Il sorriso luminoso di Lucy si tramutò in una smorfia di dispiacere e delusione.

"Sì... s-sì, ma le mie intenzioni erano buone. Questo tu lo capisci, non è vero Susan?"

La sorella maggiore non replicò: si limitò a metterle una mano sulla spalla e poi a girarsi verso il buio profondo della galleria, preferendo isolarsi piuttosto che stare dolorosamente al gioco.

Era l’unico modo, a suo parere, per non farsi prendere dalla nostalgia e dalla tristezza. Una maschera di rassegnazione che magari… chissà! Un giorno sarebbe anche potuta cadere.

"Grazie di cuore, Lucy", pensò di smorzare la tensione Peter, abbracciandola. "Io ho apprezzato molto il gesto, a differenza di questa miscredente qua!"

Lo disse in tono così basso e ironico che lo sentì solo la diretta interessata, e ne fu tanto lieta da sorridere nuovamente. "Figurati... Ehi! Come mai Edmund non ha ancora detto una parola?"

Sciolsero l'abbraccio fraterno e si voltarono, entrambi perplessi, verso il fratello, che sembrava parecchio indifferente, quasi distaccato da tutto ciò. Lucy mosse due passi verso di lui, il sacchetto stretto in una mano.

"Cosa c'è?" s'interessò, un po' preoccupata. "Non sei contento?"

Finalmente lui le prestò attenzione, mostrando un'espressione indecifrabile e seria - era sempre stato quello più abile a contenere le proprie emozioni e i propri pensieri, prima di esternarli al momento giusto.

"Non è questo il punto, Lucy: forse, ti sarà passato di mente che in cambio di montagne di dolcetti io vi ho tradito. No, immagino di no..." chiarì, suonando aspro e grave. In un certo senso anche nervoso, come se cercasse di allontanare un pensiero particolarmente molesto.

"N-non è stata colpa tua... comunque sei cambiato tantissimo, quello che hai fatto allora non si ripeterà mai più!"

"Ha ragione lei, Ed", s'intromise Peter. "E poi, non ci ha certo fatto questo regalo perché uno di noi sia preso dal rimorso o dai sensi di colpa, non credi?"

Edmund guardò in modo eloquente Peter e la sorella, poi chiuse gli occhi, emise un sospiro leggero, li riaprì e adocchiò il sacchetto tra le mani di lei.

"Beh, posso...?"

"Certamente!"

Lucy gli passò senza indugio il sacchetto, e quando fece per andare a sedersi tra Susan e il finestrino ebbe l'impressione di sentire le scuse del ragazzo alle sue spalle. Delle scuse sincere, che difficilmente uscivano dalle sue labbra bloccate dal solito orgoglio tipico dei ragazzi.

Fu sempre lui a spartire i dolcetti zuccherati e i bastoncini di cioccolato e cannella nelle mani delle rispettive sorelle e del fratello, due per ciascuno.

Ed era più mite e tranquillo quando ne assaggiò uno, scoprendolo dolcissimo e friabile: un'esplosione di zucchero e soffice impasto lungo il palato e giù per la gola.

E la piccola Lucy, fissandolo attentamente, non poté non pensare a quanto fosse veramente cambiato suo fratello, dopo l'inganno architettato dalla Strega Bianca per metterlo contro di loro e contro gli abitanti di Narnia. Persino contro lo stesso Aslan, ma la forza del perdono, il sacrificio necessario di sangue innocente e il suo coraggio nell'affrontare la nemica a rischio della propria vita, durante la battaglia, l'avevano fortunatamente salvato.

Lucy, prima del suo cambiamento positivo, non aveva mai serbato profondo rancore nei suoi confronti: finiva per perdonarlo sempre, anche quando la trattava male, o scherzava su fatti che per lei erano reali e non bugie o frutti della sua immaginazione, oppure quando la spingeva via perché non voleva essere sfiorato, figurarsi abbracciato.

In fondo era suo fratello, come poteva odiarlo?

Voleva molto bene a tutti e tre, nessuno escluso. E a Narnia, nei panni dei Re e delle Regine, avevano trascorso momenti indimenticabili e - forse, anche se lei sperava vivamente di no - irripetibili.

Consumarono il suo regalino senza dire una parola, il che tutto sommato era un buon segno: non c'erano smorfie di disgusto che facessero pensare al contrario.

Una ventina di minuti e la metro, che correva lungo l'abituale sentiero con i tipici rumori e scossoni, sarebbe giunta alla loro destinazione, nella stazione di Finchley.

 

 

 

"Prepariamoci a scendere!" li esortò Peter, intuendo che il mezzo stava rallentando a poco a poco.

"Raccogliamo tutte le nostre cose. Lucy, quello..."

"Lo metto in tasca, okay? Non sono incivile, invece di lasciarlo a terra lo getterò in seguito", assicurò Lucy alla sorella, che si riferiva al sacchetto accartocciato e che aveva già preso la sua borsa dal manico, precedendo a testa alta gli altri tre verso la gente già accodata in prossimità delle porte scorrevoli.

Il fratello maggiore le stava dietro, tenendo con fare protettivo la mano libera sulla sua spalla; Lucy affiancava Edmund, che aveva la borsa a tracolla, le mani nelle tasche e non era più teso per la faccenda di prima.

In seguito a un brusco scossone, lei si aggrappò al suo braccio per non cadere.

"Tutto bene?" domandò il fratello, e lei sentì che anche il tono della sua voce suonava più calmo e gentile.

"Sì", confermò allora in un sussurro sollevato, accennando un sorriso sincero.

Non potrebbe andare meglio di così..., si ritrovò poi a pensare, mentre tutti e quattro si muovevano lentamente per attraversare il confine ordinario tra la metropolitana e la stazione.

 

 

 

FINE

 

 

 

 

 

*-*-*-*-*

Seconda classificata: Rinalamisteriosa, con Little, sweet present

 

- Originalità ed attinenza: 15/15 ? trovo questa fic molto originale, perché descrive i fratelli Pevensie nel mondo reale – non a Narnia – e li rende quasi ragazzi normali. Molto buona l'attinenza, hai utilizzato i dolci in modi diversi, e grazie a questo hai il punteggio pieno.

- Grammatica e forma: 13.8/15 ? mannaggia a questi errori! Un errore che ho considerato di battitura e tre errori grammaticali hanno abbassato il tuo punteggio.

- Caratterizzazione personaggi: 5/5 ? io adoro Lucy; e Edmund; e Peter. Susan un po' meno. Li hai resi perfetti, secondo me molto IC rispetto a quelli originali, e l'introspezione di Edmund e Lucy è stata davvero buona. Peter risulta perfettamente credibile, e anche Susan, più attaccata alla realtà che a Narnia.

- Gradimento personale: 5/5 ? mi è piaciuta davvero molto. È la prima fic che leggo su questo fandom, nonostante sia una fan sfegatata dei libri e – un po' meno – dei film. Mi sono piaciuti molto il tuo utilizzo dei dolci e l'introspezione di Lucy e Edmund, Peter che è sempre amorevole con la sorellina e Susan che, crescendo, si allontana irrimediabilmente da Narnia. Brava!

Totale: 38.8/40.

 

 

Ulteriore nota: Non mi aspettavo di ottenere un risultato simile, insomma *__* con un fandom così meraviglioso eppure poco conosciuto come Le Cronache di Narnia è... è un bellissimo traguardo personale! Sono proprio contenta!

E pensare che poco più di due mesi fa, quando ho messo per iscritto la fic - senza troppo impegno in verità, perché allora non avevo ancora le idee molto chiare riguardo alle differenze tra film e libri. Si nota vero? >.< - e l'ho consegnata per questo contest multifandom, non ero riuscita a procurarmi tutti i libri ^^'

Poi per fortuna ho avuto modo di trovare quelli che mi mancavano, di leggerli e rileggerli e di fare le dovute riflessioni XD posso quasi affermare che Narnia non ha più segreti, per me.
Ah, una cosa: io ho parlato di stazione della metropolitana, perché ho fatto una piccola ricerca e nella foto che ho visto era tale e quale a quella che si vede nel film. Nel libro invece si parla di treno e nodo ferroviario, quindi diciamo che ho preferito attenermi superficialmente alla ricerca... lo dico giusto per chiarire un possibile dubbio. Come detto pure sopra, non sono esperta!

Comunque alla storia ci sono affezionata, perciò eccola qui per voi, riveduta e corretta ^_^

Per chi volesse vedere il bannerino, ecco qui il link:

http://i473.photobucket.com/albums/rr95/OnlyMe93/rina.jpg

Ne approfitto per ringraziare la giudice Only_Me e per congratularmi nuovamente con tutte le altre partecipanti!

Per finire, grazie a chi ha letto e a chi vorrà commentare: ogni vostro complimento, consiglio o critica sarà per me uno stimolo a fare sempre meglio =)

 

 

Alla prossima!

 

 

Un bacione!

Rinalamisteriosa

 

 

EDIT: Sono la solita scema XD

No, non me lo sto dicendo perché ho cancellato e ripostato tutto, ma perché sentivo che avrei dimenticato di fare un altro chiarimento, precisamente su Susan.

All’inizio mi veniva più facile immaginarla come la tratta Lewis nel corso dei libri, per questo la giudice non ha avuto molto da ridire.

Ma poi ho pensato che non tutti apprezzano questa Susan, così ho trovato un compromesso: ho cambiato una frase che la riguarda e che in effetti adesso suona meglio.

Scusatemi tanto >.< spero sia tutto, che non ci siano altri problemi…

 

 

 

  
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