La purpurea luce dei fari, irradiava le ciocche viola che spuntavano dalla chioma dorata di Eve. Le note di una ballata si diffondevano in tutto il locale, gremito di coppie che spinte dall'atmosfera romantica, si scambiavano effusioni, sotto lo sguardo invidioso di chi invece non aveva nessuno al proprio fianco. Ed Eve, non era da meno. Era sola, e l'ultimo barlume di speranza stava per sgretolarsi quando, per l'ennesima volta diede una controllata all'ora. Le 23:40 e Ville non si era fatto vivo. La donna si strinse nelle spalle, mordicchiandosi le labbra, come ogni volta che era tesa, nervosa. Si guardò ancora una volta intorno ma non incontrò nessun volto amico. Tanto meno l'unico volto del quale conosceva ogni singolo dettaglio. In prima fila, Eve si era arresa a fissare la cantante, che con quella voce vellutata, ipnotizzava il pubblico raccontando loro di un amore nato dal nulla, delicato. Di quella strana sensazione che provi quando lo stomaco comincia a solleticare e il cuore batte all'impazzata. All'improvviso ci fu uno squarcio di luce. Eve sentì un tocco gelido che le stava stringendo la mano. Ebbe un sussulto, e quasi come se avesse paura che quel contatto fosse frutto della sua immaginazione, si impegnò a catturare quella stretta tenendola ben salda tra le sue dita minute. Avvertì chiaramente i suoi occhi colmarsi di lacrime, per l'emozione. Finalmente la donna si decise a voltarsi verso di lui. I loro sguardi si catturarono a vicenda. Ed eccolo lì, il suo Ville. L'amore che aveva sempre cercato, ora aveva un nome. E non c'era bisogno di dire qualcosa. Quella stretta, valeva più di fiumi di parole. Lui era con lei, l'amava. Lentamente, Ville sciolse la stretta solo per cingerle i fianchi, costringendola a guardare solo lui. La voleva solo per lui. Si ricordava bene della promessa che Eve era riuscita a estorcergli in un certo senso.

Se entro mezzanotte non ci sarai, mi metterò l'anima in pace. E allora non dovrai cercarmi più.

Lui che odiava i ricatti, i compromessi, non sentì il peso di quell'ultimatum come una minaccia. Eve non era capace di questo. Sapeva che pronunciare quelle parole le era costato tanto. Ma più che altro sentì il peso del rischio. Il rischio di deludere ancora una volta la persona più importante della sua vita.

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