INTRODUZIONE (IN FORMA DI DIALOGO)
LETTORE: Un’antologia di poesie dedicate al mondo di Joss Whedon? Scusa se te lo chiedo, ma per caso sei matta?
AUTRICE: Sì, ma…
LETTORE: Utilizzando uno alla volta [ leggendo] tutti gli schemi rimici…
AUTRICE: Veramente sarebbe ritmici: schemi ritmici. Sono i tipi di verso: c’è un esempio per ciascuno dei versi tipici della letteratura italiana. Si comincia con i bisillabi, ovviamente, cioè i versi composti da due sole sillabe.
LETTORE: Lo so che cos’è un bisillabo. E magari ci sono anche le rime?
AUTRICE: Beh, sì, un po’ ce ne sono.
LETTORE: Perché?
AUTRICE: Perché ci sono le rime? Perché nelle poesie è tradizione che ci siano le rime. Anche Spike…
LETTORE: Lasciamo stare Spike, che se non ricordo male scriveva poesie orribili.
AUTRICE: Perché, che cosa ti fa pensare che le mie siano migliori?
LETTORE: Cominciamo bene. Ti ripeto la domanda: perché? Perché ti sei imbarcata in questa impresa?
AUTRICE: Ecco, veramente… mi sembrava un’idea carina.
LETTORE: Le idee carine sono un’altra cosa. Un’idea carina è comprarmi una torta per il mio compleanno. Mandare a James Marsters un cuore di pasta di mandorle è un’idea carina.
AUTRICE: In effetti, sempre meglio che mandargliene uno vero. Voglio dire…
LETTORE [con un gesto di fastidio]: Lo so che cosa vuoi dire. Quello che continuo a non sapere è perché ti sia messa a scrivere poesie sui vampiri.
AUTRICE: Non solo sui vampiri: su tutti i personaggi e su tutti gli avvenimenti del telefilm. Non posso permettermi di essere troppo sofistica sull’argomento delle composizioni, ho già abbastanza problemi a contare le sillabe e a fare le rime.
LETTORE: Contenta tu. E io perché dovrei leggerle?
AUTRICE: Per ripassare la metrica italiana?
LETTORE [socchiudendo gli occhi]: Siamo forse a scuola?
AUTRICE: Per farmi contenta?
LETTORE: [non parla ma piega la testa da un lato e incrocia le braccia]
AUTRICE: Perché sono brevi?
LETTORE: [sospirando] È già qualcosa.