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Autore: Theos    13/09/2010    0 recensioni
Questa storia noir, liberamente ispirata a 1984, è una delle prime FF che voglio prendere sul serio: scusate per come è scritta, ma ho bisogno di un po' di tempo per riabituarmi a scrivere storie, cosa che non faccio da un bel po'...spero solo che "Perduto nel tempo" possa piacervi, grazie a tutti!
Genere: Dark, Mistero, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Un suono metallico e stridulo mi riporta ala realtà. Mi fisso le mani, rosse, guardo il pavimento anch'esso rosso, e ammiro infine le gocce cremisi che lentamente scivolano giù per il muro bianco, rendendolo finalmente vivo e reale.
La colazione, a casa mia, è considerata sacra: ogni mattina alle 7 e mezza del mattino, la trimba infernale squilla e i videocontrollori si accendono. In famiglia, essendo 10, è difficile che ci si ritrovi tutti insieme durante la giornata, per questo mia Mà e mio Pà si sono organizzati in modo da poter riunire tutti per quel primo pasto "tanto importante". Mio Frà grande, Jiulio, è il primo ad arrivare dopo i miei, ed il primo a posizionarsi bello pulito e riposato alla grande isola in mezzo alla cucina. Dopo di lui, arrivano gli altri miei fratellini, uno dopo l'altro (tranne le due gemelle Mary e Consuelo che si muovono sempre insieme, una l'ombra dell'altra) che assonnati socchiudono gli occhi e ronfano quei pochi istanti di libertà, prima che la famiglia possa essere al completo. Per l'appunto, ogni mattina delle nostre inutili e noiose vite, l'ultimo ad arrivare in cucina, guadagnandosi il disprezzo dei genitori e l'odio di Julio, sono io. Mi chiamo Hito, ho 17 anni e vivo a Egao, una cittadella del grande impero Chichiu. Passo una vita normale, come tutti del resto. Non ho doti particolari, tranne forse una, la fotografia: amo fotografare ciò che mi circonda, ciò che reputo bello e diverso. Sono un amante del mondo, ma nello stesso tempo disprezzo ciò che è diventato. Ma lasciamo stare questi discorsi filosofici, torniamo alla nostra cara colazione: come vi ho già detto, nonostante a casa mia la colazione sia sacra, io un po' me ne frego, e approfitto sempre della confusione generale per riposare ancora qualche minuto al caldo del mio letto. Dopo un po', naturalmente, il videocontrollore inizia a darmi fastidio, mentre mi fissa con quel suo unico occhio nero meccanico, incastrato nel muro, che ti controlla freddo e impassibile; così, decido di scendere anch'io. Quel che succede dopo si può anche immaginare: mi tocca vedere la mia numerosa famiglia guardarmi col sorriso stampato in faccia, mentre negli occhi gli brilla un luccichio intriso d'odio profondo. E' questa la mia famiglia in verità: una finta. Ma purtroppo, in questo mondo così bello ma così crudele, non esiste altro che falsità.

"Egao, splendida cittadella costiera, situata nella parte occidentale di Chichiu, vicino la metropoli Tosacho, è un bellissimo posto dove vivere: ogni strada, anche la più piccola, è perfettamente pulita; non ci sono criminali, e non esiste droga, fumo e alcool. Ogni casa, bianca come l'avorio, è uguale all'altra, ognuna bella come tutte le restanti, ognuna pulita e grande come il resto della cittadina. Gli abitanti, circa 2.000, sono cordiali e non conoscono l'odio. Per questo, Egao è considerata la città preferita da tutta Chichiu dove far crescere i propri figli, allevandoli con amore e tenerezza! Venite a trovarci, vi aspettiamo con...un CALOROSO ABBRACCIO!!!" Niente di più falso. Egao è un letamaio. E' un buco isolato dal resto del pianta, collegato solamente ad una metropoli ancor più schifosa a circa 220 km dal centro del paesino. Non ci saranno criminali, droga e alcool, ma è una dei centri abitati con maggior numeri di suicidi. Qui tutti hanno un falso sorriso stampato in faccia, qui tutti hanno paura del governo, che li controlla dalla centinaia di videocontrollori sparsi in ogni casa, in ogni strada, in ogni dannato cesso del mondo. Egao, come il resto di Chichiu, è un allevamento: è un ovile in cui si creano vittime e cavie per il governo, per "la nazione"! E il vero problema è che la gente non lo sa, o forse è meglio dire che ne è consapevole, ma nega l'evidenza. Qui tutti tremano semplicemente immaginando che qualcuno, possa essere diverso. Che qualcuno possa non essere una pecora. Questa, è la mia vita.

Questa mattina però, tutto era diverso: le trimbe non squillarono; i videocontrollori non si attivarono; nessuno scese le scale che portano dal piano superiore, dove si trovano le stanze, a quello inferiore dove la cucina è ubicata. Questa mattina del 13 settembre 2110, la guerra era iniziata.
  
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