Serie TV > Kamen Rider W/Drama
Ricorda la storia  |      
Autore: SHUN DI ANDROMEDA    13/09/2010    1 recensioni
[Kamen Rider W][Ep49]
"Se solo una doccia potesse portar via ricordi e sofferenza come porta via schiuma e corpo dalla pelle…
Se solo una semplice doccia potesse rimettere tutto a posto…"
Il Gaia Impact è stato scongiurato e Philipp è morto.
Ora Shotaro deve fare i conti con la sua coscienza e con una sorta di Grillo Parlante rosso fuoco.
DEDICATO AI TV-NIHON PER AVERCI REGALATO I SUB DI W!
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

SHOWER

Se solo una doccia potesse portar via ricordi e sofferenza come porta via schiuma e corpo dalla pelle…

Se solo una semplice doccia potesse rimettere tutto a posto…

§§§

Dopo gli avvenimenti che avevano portato all’impedire il Gaia Impact, Shotaro aveva trascorso molto tempo nel piccolo bagno dell’agenzia Narumi sotto il getto bollente dell’acqua e malgrado le proteste di Akiko, si ostinava a restarci anche per parecchie ore.

Lo aiutava a riflettere quando era particolarmente assorbito da un caso, diceva lui, eppure sia Terui che la stessa Akiko si erano accorti che in realtà trascorreva molto tempo sotto l’acqua anche in quei momenti di calma e noia che spesso erano frequenti a Fuuto.

“Non ne posso più!” esclamò un giorno la ragazza, colpendo col dorso della mano la tazza piena di tè, “Ti giuro, appena esce da lì gli metto le mani al collo!” dichiarò stizzita, cercando di concentrarsi sul suo tè mentre Ryu la fissava neutro: “Akiko-san, non mi sembra il caso di farla così tragica.” Notò Accel, osservando con espressione leggermente pensierosa la porta del bagno da cui sentiva chiaramente lo scorrere dell’acqua.

“Ryu-kun, Shotaro è lì dentro da almeno un paio d’ore, e fa così ogni santo giorno! Non è normale!” replicò rabbuiata, “Capisco che abbia bisogno di stare da solo… Ma non può affogarsi. Non è un pesce.” borbottò lei con aria cupa, “Philip-kun manca anche a me,” ammise, “E capisco che il rapporto tra loro era totalmente diverso da quello che c’era tra me e quella biblioteca ambulante, ma Shotaro non può nascondersi in eterno dai suoi fantasmi.” Concluse seria, mescolando distrattamente il contenuto della tazza; Terui la osservò con un sopracciglio inarcato: “Non credo che Hidari abbia tutta questa voglia di finire al Creatore. Ma se la cosa può farti star più tranquilla, andrò a vedere se è ancora tra i vivi.” affermò il poliziotto, alzandosi dalla scrivania.

§§§

I sensi attutiti del detective non registrarono subito la presenza dell’amico, ancora intorpiditi dall’acqua bollente che avvolgeva come in un abbraccio il corpo snello del Kamen Rider ma solo il richiamo di Ryu li riscosse a sufficienza da permettergli di rispondere.

“Sei ancora vivo?” gli chiese questi, dando un colpetto di nocche al vetro del box doccia, “Akiko-chan era in pensiero per te.” Aggiunse, tendendo l’orecchio per recepire qualunque segno di vita da parte di Joker.

“Si, sono vivo.” replicò secco, senza muoversi dalla propria posizione contro il muro umido, “La prossima volta, bussa prima di entrare.” lo rimproverò, prendendo un asciugamano poggiato proprio sopra il vetro e avvolgendoselo attorno ai fianchi per poi uscire.

Un altro canovaccio gli piombò in faccia senza tanti complimenti: “Asciugati anche il cespuglio che hai in testa.” disse solo Ryu, sedendosi sul coperchio chiuso del water e incrociando le braccia al petto, in attesa di qualcosa.

Hidari non lo calcolò minimamente, apparentemente concentrato nello sfregarsi convulsamente i capelli eppure qualcosa sul suo viso, un’ombra quasi, mostrava chiaramente i suoi pensieri, pensieri che la lunga doccia non avevano minimamente cancellato e che niente, forse, poteva spazzare via.

“Hai finito di fare la bella statuina e di spiccicare almeno una parola?” la voce di Accel lo fece sobbalzare dallo spavento, “Hidari, non sembri nemmeno tu, cosa ti prende?” chiese il Sovrintendente con aria seria; già, cosa gli prendeva, si chiedeva Shotaro, come poteva rispondere se nemmeno lui sapeva in realtà cosa lo tormentasse?

Eppure era già passato quasi un anno da quando aveva chiuso Xtreme Memory…

Forse avrebbe dovuto ricominciare a vivere.

“Continuo a pensare…” cominciò a voce bassissima, ma pareva che Terui lo stesse sentendo perfettamente visto che tese l’orecchio per ascoltare, “Continuo a pensare che forse sono stato io a uccidere Philipp.”. Poche e concise parole che ebbero l’effetto di una doccia gelata per Ryu.

“Cosa te lo fa pensare?” chiese Accel sorpreso ma senza staccare un attimo gli occhi da Shotaro, “Hai dovuto farlo, lui sapeva che ormai non gli restava più molto… è stata la vostra ultima trasformazione assieme e ha permesso di impedire il Gaia Impact.” disse sibillino.

Hidari alzò di scatto la testa con gli occhi leggermente lucidi: “Ho chiuso io Xtreme Memory! Tecnicamente, sono stato io!” gridò, dando un colpo al bagnoschiuma in bilico sul bordo del lavandino con la mano, facendolo così cadere, “E per quanto provi a scacciare via questo pensiero, mi continua a tormentare!” esclamò visibilmente scosso.

“E pensi davvero che trascorrere la tua vita sotto una doccia possa alleviare ciò che senti dentro?” chiese estremamente severo il poliziotto, “Ascoltami bene, Hidari, Philip non era un’idiota, era Cyclone, la parte destra di W, la tua parte destra. Ha agito come meglio pensava. Credi davvero che crogiolandoti nel dolore da prima donna tu possa cambiare qualcosa? No, ti rispondo io. Ora tu esci di qui e ti rimetti a quella diavolo di scrivania a compilare rapporti o a cercare iguane smarrite, sono stato chiaro?” decretò Accel, uscendo a grandi passi dalla stanza, “Tra cinque minuti ti voglio fuori di qui, sono stato chiaro? Philip non vorrebbe vederti così rammollito.” concluse, sparendo nel corridoio.

Non ebbe nemmeno bisogno di controllare se veramente Joker fosse tornato alla sua scrivania.

Il ticchettio inconfondibile della macchina da scrivere parlava per lui.

Con attenzione e in estremo silenzio, si avvicinò alla porta del bagno con una lucida chiave in mano, la infilò nella toppa e girò tre volte, sorridendo appena.

Almeno un problema era risolto.

Per l’altro…

Beh, lui mica era attrezzato per fare miracoli ma confidava nel tempo.

Si, forse era il tempo l’unica vera chiave che avrebbe del tutto messo a posto le cose.

   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Kamen Rider W/Drama / Vai alla pagina dell'autore: SHUN DI ANDROMEDA