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Autore: virgily    13/09/2010    2 recensioni
-che c'e' piccola?... non ti piace piu' come faccio l'amore con te?- domando' spavaldamente afferrandomi il viso con forza, quasi stritolandomi la mascella in quelle dita affusolate e bollenti; costringendo i nostri visi ad una vicinanza che era sconsigliata, se volevo rimanere lucida almeno per altri pochi secondi -e-e tu questo me lo chiami amore? eh Max? p-per te questo e' amore?-
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Max Green
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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just like a pill 

  tutto attorno girava veloce, sembrava non volersi fermare e intanto sento lo stomaco che cominciava a riggirarsi contorcendomi le budella. tenevo gli occhi chiusi e sebbe i conati mi stessero uccidendo sapevo che potevo resistere, dovevo resistere. nello stato pietoso in cui ero ridotta neanche ricordavo come mi chiamavo, ma sopratutto dove mi trovavo. sentivo la schiena indolenzita, le labbra secche e un gran mal di testa che stava mitragliando le mie meningi quasi fosse un'esecuzione... Faceva cosi' freddo. riaprii lentamente gli occhi, e cosi' compresi che non era affatto la stanza a girare, ma bensi' quei pochi neuroni che rimanevano nella mia testa. cercai di rammentare perche' mi trovassi dentro quella casa, o almeno era quello che tentavo di fare prima che cominciassi a sentire i sensi di colpa. sapevo bene in realta' perche' mi ero stesa sul pavimento, priva di sensi e quasi svestita, sapevo perche' una bottiglia di vodka mi fiancheggiava. sollevandomi appena dal mio rudimentale giaciglio lasciai che la copertina azzurra in lana morbida mi scivolasse sul grembo, scoprendomi il petto ancora nudo. poggiai una mano sul bracciolo del piccolo divano beje che stava proprio a pochi passi da me, e sorreggendomi a malapena mi rialzai, lasciando andare il telo, che fino a pochi minuti fa mi copriva regalandomi calore, sul pavimento; tutto quello che volevo adesso era soltanto rivestirmi e tornare a casa, scappare dall'uomo nero che anche per quella notte mi aveva fatto star male, come morfina scaduta era riuscito a peggiorare il danno che aveva gia' creato da quando lo avevo conosciuto, piuttosto che migliorarlo. grazie a dio i pantaloni non si erano poi inguattati chissa' dove, ma giacevano mansueti dall'altro lato della sala, poggiandosi leggeri sulla sedia che incorniciava un tavolo in legno scuro ; avvicinandomi appena pero' non riuscii a trattenere la mente per un viaggetto dritto dritto verso un'immediato passato:

 "era piu' forte di me ma non riuscivo a trattenere i gemiti, purtroppo sebbene la mia mente era nitida ed ero ben consapevole che quello che ci stavamo facendo era sbagliato, non riuscivo a tenere a bada quel lato di me che ormai aveva preso assuefazione da quel corpicino pallido, da quei modi di fare ammalianti e fottutamente seducenti... da quegli occhi tanto angelici e dolci quanto diabolici e spietati. oh si, sapevo bene che per lui io non significassi proprio nulla, che fossi la sua bambolina; la sua puttana. eppure in cuor mio ancora speravo che s'innamorasse di me, che quelle labbra che stavano lasciado segni marcati e violacei sul mio petto desiderassero di piu' del mio solo corpo. un fuoco stava man mano logorando le mie membra trasformandomi man mano in cenere, mentre il moro sopra di me continuava il suo bel lavoretto; sollevai appena lo suardo e in quel medesimo istante i suoi occhi penetrarono i miei, le sue iridi chiare folgorarono anche quel briciolo di buon senso che era sopravissuto a quell'atto carnale e proibito...

 -b-basta...- sussurrai appena lasciando che i miei occhi cambiassero traiettoria, era cosi' pericoloro per me ammirarlo... 

 -che c'e' piccola?... non ti piace piu' come faccio l'amore con te?- domando' spavaldamente afferrandomi il viso con forza, quasi stritolandomi la mascella in quelle dita affusolate e bollenti; costringendo i nostri visi ad una vicinanza che era sconsigliata, se volevo rimanere lucida almeno per altri pochi secondi

 -e-e tu questo me lo chiami amore? eh Max? p-per te questo e' amore?- domandai lasciando che una lacrima scorresse sul mio viso, mentre le sue labbra si curvavano in alto, assumendo un ghigno divertito e sadico. il moretto neanche si degno' di rispondermi che immediatamente fece uno scatto poderoso in avansi, salendo a cavaccioni sul tavolo ove mi costringeva a stare stesa sotto il suo corpo nudo e focoso, cosi' che potesse divertirsi con me, che cosi' stupida da sempre gli avevo permesso di farlo; cosi' che la mattina dopo, quando mi fossi risvegliata lui fosse gia' bello che sparito dalla sua ragazza... quella che tuttavia lo fa scappare ancora una volta da me. non appena si impossesso' nuovamente del mio corpo gracile e privo di forze per reagire lasciai che un'ennesimo sussulto di piacere sguasciasse fuori dalle mie labbra consumae dai suoi morzi avidi e lussuriosi."

 diedi un potente scossone alla testa, dovevo smetterla di fantasticare e tornare con i piedi per terra; Green adesso era dalla sua bella dama, e io pur odiandolo con tutto il cuore, sarei rimasta con i "segni" della sua passione sulla pelle, finquando non fosse tornato per rinnovarmi le ferite. mi rivestii a tempo di record e giunsi finalmente alla porta, e convita che finalmente sarei fuggita un'ennesima volta come una ladra spalancai la porta; rimanendo quasi senza fiato quando quelle stesse iridi che la sera prima mi avevano fatta impazzire erano tornate... e cosi' presto di quanto mi aspettassi...

 -M-max...-

 -Lyly- sussurro' stringendomi forte tra le sue braccia, amalgamando le sue labbra sulle mie, e stranamente non lascio' che i suoi canini le stuzzicassero a tal punto da farle sanguinare... no stranamente il moro le coccolo' nelle sue, lasciando che il loro sapore dolce e intenso invadessero i miei sensi. non avevo la piu' pallida idea di quello che mi stava succedendo, e non riuscivo ad avere paura "lyly quante volte te l'ho detto che Green e' un delinquente? lui si approfitta di te!" le parole della mia coinquilina, Johelle, risuonavano nella mia mente rimbombando in un'eco mescolato a un'insana ma piacevole sensazione di leggerezza. piano piano mi stavo lanciando a capofitto sempre piu' nel profondo del mio cuore... e tutto per colpa di quel bacio; di quello spudorato, sciocco e folle SBAGLIO

-c-che ci fai qui? cioe' si e' casa tua ma... cosi' presto, non dovresti essere da...- non riuscii a finire la frase che veloci ma delicate le sue labbra lasciarono l'impronta di un casto bacio' sulle mie labbra prima di fissarmi nuovamente dritta con il suo sguardo di ghiaccio fondente

-shh, non pensiamo a lei... pensiamo a noi piuttosto- ridacchio' spingendomi appena all'interno della sua casa, cosi' che potesse chiudere la porta con la sua delicatezza da mammut grazie a un leggero calcio che rieccheggio' nell'intero locale

-mha... mah M-Max! Non l'avrai mica...-

-Lyly. Avevi ragione tu... su tutto. Sono un bastardo, uno Stronzo. Ti ho fatto credere che con te mi divertivo soltanto- rispose stringendomi forte per i fianchi, nascondendo il viso nella mia folta chioma castana, assaporandone il profumo mentre lasciavo che la punta del suo naso coccolasse la curva pallida del mio collo

-e non e' cosi'?- domandai a mia volta mentre il visetto angelico del moro era finalmente giunto nuovamente vicino al mio, e la sua bocca sfioro' appena il mio orecchio, cosi' da recarmi un brivido equiparabile a una forte scossa elettrica, la qualche per secondi interminabili mi lascio' paralizzata nel mezzo di quell'abbraccio caldo e avvolgente

-no. non e' mai stato cosi'... Lyl io, insomma... tu- perplessa della sua inconsueta impacciataggine mi distaccai appena dalla sua presa, ammirando con mio stupore che le sue guanciotte candide era di colpo arrossite; erano rosee e vellutate... morbide come una pesca matura, la piu' bella che avessi potuto mai gustare. senza rispondergli, e quindi senza lasciargli via di fuga, mi avventai forte nuovamente tra le sue braccia e baciai le sue labbra di sorpresa. non ero certa che quello che stessi facendo fosse giusto o no, ma adesso non mi importava assolutamente nulla; eravamo soltanto io, lui e quello che ci univa, che ci rafforzava... e quello che quando eravamo diviso ci uccideva poco a poco consumandoci come carta lasciata andare tra le fiamme della passione: L'amore.

-e adesso di faccio vedere come faccio il vero amore con te...- sussurro' malizioso dipingendosi un sorrisetto beffardo mentre quasi magicamente mi ritrovavo sulle sue spalle, e a passo svelto mi porava nella sua camera da letto. la mia risata risuono' viva e allegra; a fanculo quello che diceva Johelle io amavo il caro Maxwell Green... ehhh e non posso farne a meno.

angolo autrice:

okay confesso e' una fic che mi e' venuta sul momento e credo non sia una delle mie migliori.

tuttavia mi piaceva l'idea di scrivere qualcosa su Maxie *-*

pertanto vi invito a recensire il prima possibile e a correggermi la' dove pensiate di aver sbagliato qualcosa.

un bacione!

Virgily

 

  
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