Eri ancora in grado di
piangere, Kurt?
Quando ti guardavi allo specchio, cosa
vedevi? Eri ancora vivo, Kurt, o eri già morto?
I tuoi occhi... quelle magnifiche perle
blu che foravano lo schermo nel quale cantavi disperato, avevano
ancora un barlume di vita, o forse erano del tutto spenti, vuoti?
Ti
penso, e non posso fare a meno di
chiedermi se la morte dell'anima coincida sempre con la morte del
corpo. Se ogni tanto non sentissi come la sensazione che quella massa
non ti appartenesse, che quelle braccia non fossero nemmeno tue, e ti
sentissi paralizzato, intrappolato dentro quella gabbia fatta di ossa
e carne che gli altri vedevano come se fossi tu. Ma quello non eri
tu, o almeno, non lo eri più. Vero?
Cosa provavi quando ti alzavi dal
letto, ed andavi in bagno la mattina? Quando per lavarti e farti la
barba, eri costretto a vedere
il riflesso del tuo volto nello specchio? La pelle chiara, non
più
semplicemente pallida, ma con una sfumatura giallastra decisamente
poco sana, che ti dava quell'aria malaticcia, o più
semplicemente da
drogato. Nemmeno quelle occhiaie un po' viola, un po' brune che ti
appesantivano gli occhi contribuivano al conferirti un aspetto sano,
un aspetto normale.
Ma quando mai sei
stato normale, Kurt? Quando mai sei stato come gli altri?
Solo tra i membri
della tua famiglia, ancora più solo in mezzo ai tuoi fans e
amici, o
presunti tali. Credo che la popolarità ti abbia fatto male,
sai?
Almeno quando non eri nessuno, nessuno si aspettava niente da te, eri
libero da legami e responsabilità. Poi è arrivato
il successo, la
popolarità. Sembrava bello, subito, vero? Quel mondo fatto
di
lustrini e riflettori, donne facili e tanti, tantissimi nuovi amici
che improvvisamente ti avevano trovato il massimo... Era bello Kurt?
Sentirsi per la prima volta popolare, al centro dell'attenzione?
Ma non è passato
molto tempo da quando ti sei accorto che la realtà era
un'altra. Che
dietro quei sorrisi falsi, quelle parole vuote, non si nascondeva
altro che tanta, tanta indifferenza.
Perchè no, a
nessuno è mai importato davvero di te. A nessuno. Altrimenti
non
avrebbero permesso che tu ti riducessi così, non ti
avrebbero
lasciato andare così a fondo, sempre più immerso
in quelle acque
torbide e viscose che ti entravano dalle narici mentre tentavi
disperatamente di respirare, di dare un po' di ossigeno ai tuoi
polmoni. Ma essi venivano solo invasi da quel liquido sporco, denso,
soffocante. Ti hanno lasciato annegare, Kurt, stavi morendo davanti
ai loro occhi, e nessuno ha fatto niente per aiutarti.
O forse sei tu che
glielo hai impedito? No, non credo. Ti guardavano, e vedevano dei
soldi che camminavano, un talento da sfruttare. E se la droga ti dava
ispirazione per i tuoi testi, se la depressione era la molla che ti
faceva andare avanti, chi erano loro per interferire? E non credere,
lo sapevano dove ti avrebbe condotto la tua vita, forse speravano che
non ti saresti suicidato così presto, ma sapevano benissimo
che non
potevi durare molto. Ma per loro era conveniente. Dopo morto saresti
diventato un mito, e le case discografiche avrebbero guadagnato forse
ancora di più.
Forse non è mai
stata colpa tua, pensavi che fossi tu ad avere fallito quando salivi
sul palco e non provavi più niente di fronte al pubblico, ma
come
potevi amare quel mondo che era lo stesso che ti aveva prosciugato
del tutto, che aveva portato via ogni singolo brandello della tua
anima già fragile, immatura, spaventata e sola?
Eri troppo puro per
vivere su questo mondo marcio e corrotto, per quanto banale questo
possa suonare. Ma quando penso a te, vedo un bambino troppo
cresciuto, troppo ingenuo per capire i meccanismi che governano la
vita, per comprendere la cattiveria e la malizia degli adulti. Quante
volte sei rimasto deluso dalle reazioni della gente, quante volte non
li hai capiti? Quante volte loro non hanno capito te?
Ma io
ti capisco, Kurt, io li vedo
i tuoi occhi, persino attraverso uno stupido computer, persino a
distanza di vent'anni. Solo dei ciechi avrebbero potuto non
accorgersene, di quanto stavi male. Nei primi video sei disperato, ma
negli ultimi sembri del tutto morto, un guscio vuoto che va avanti
per inerzia. Il tuo desiderio più grande era andartene in
una
fiammata, non morire lentamente, ma non lo sapevi che eri
già privo
di vita? Non ci credo. Me ne sono accorta io, come puoi non essertene
accorto anche tu?
Non eri più capace
di amare, ti hanno tolto tutto.
Anche
le lacrime, non avevi nemmeno più quelle. Per questo mi
chiedo, c'è
speranza per chi è ancora in grado di piangere? Se gli occhi
sono
morti, ma da essi sgorgano ancora le emozioni, che ne è
dell'anima?
Rimane ancora qualcosa di lei?
Per questo ti
chiedo, eri ancora in grado di piangere il giorno che ti sei tolto la
vita?
*****
Buongiorno^^Ultimamente mi escono solo queste riflessioni sulla vita di Kurt e sul suo personaggio, mi dispiace non riuscire a continuare le altre fanfiction.
Comunque, questo pezzettino non è niente di che, solo un piccolo spunto che mi è venuto in mente ieri sera. Non ha nemmeno la pretesa di essere una fiction vera e propria. Solo... boh. Solo questo.
Enjoy^^