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Autore: Selenite    18/09/2010    3 recensioni
Il Cielo sta oscurandosi di una tenebra profonda e fredda. Durante quella che dovrebbe essere la sua ultima Pioggia di Stelle, una bambina celeste si ritroverà ad affrontare il viaggio per salvare il Cielo e le Dodici Costellazioni, in compagnia di un alleato veramente speciale...
Una favola romantica e delicata, che parla di una bambina alla ricerca del vero significato della forza e della fiducia. Un viaggio alla scoperta del prossimo, ma anche alla consapevolezza di sè stessi.
Genere: Fantasy, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Falling Stars / Pioggia di Stelle

Era appena dicembre, un freddo ancora sconosciuto scivolava lungo le vie delle stradine sterrate di campagna. Una notte stellata si parava agli occhi, una piccola lacrima che venne asciugata da una manina timida e spaventata.
Conosceva quei luoghi a menadito, quella piccola mano paffuta e morbida, e percorreva con la punta delle dita il profilo delle colline lontane e delle montagne ancor più dietro, che alla luce della luna diventavano scure, orribili, spaventose.

C'era un che di malvagio, dietro a quelle montagne.

Il suo sguardo spaventato, offuscato ancora dalle lacrime calde che le riscaldavano a malapena le gote gelide, si rischiarò un poco riascoltando il suono ritmato e melodico della donna dei suoi ricordi, che cantava una ninnananna dolce, eterea.

Ninna nanna, dolce notte
il cielo è mare e tutto inghiotte;
la forte stella ti aiuterà
come un veliero che in mare ti guiderà.
Non aver paura e segui la scia
che tutto conosce e tutto porta via...”

Grenade si guardò attorno, i campi sterminati delle campagne sibilavano sotto i soffi delicati ma pungenti del vento invernale. Gli occhi guardarono indietro, verso casa, dove la luce della cameretta era ancora accesa, cercando di ingannare gli occhi severi del padre che, ormai, non sopportava più le sue fughe notturne alla ricerca della pioggia di stelle.
Grenade sapeva che sarebbe stata quella notte, si, lo sapeva. Aveva studiato con la mamma tutti i minimi particolari: i biscotti, le coperte di lana morbida, il thermos di latte e cioccolato, il cappellino con il peluche...era sicura che la sua mamma non le avesse mentito, che non le avesse detto alcuna bugia quando, guardando il calendario, aveva posto un dito su una data e aveva detto “Sarà in questo giorno” con quel grande sorriso che Grenade amava tanto.

La sua mamma...la sua bellissima mamma...

Nonostante fossero ormai passati tanti giorni, lei continuava a sperare che ella tornasse da un momento all'altro, per poter assistere assieme a lei alla pioggia di stelle di quella sera.
No, non l'aveva abbandonata. La sua mamma non l'avrebbe mai fatto.
Ormai mancava poco...qualche ora ancora e poi avrebbe visto centinaia, anzi...migliaia, milioni di stelle nel cielo e, se la sua mamma non fosse stata lì con lei, allora avrebbe potuto esprimere il desiderio di rivederla, di riaverla accanto a sé.

A Grenade mancava davvero tanto la sua mamma...così tanto che tutti i giorni chiedeva di lei al papà, ma lui scuoteva la testa, sorrideva e si limitava a dirle: “Tornerà presto”.
Ormai erano passati tanti tanti giorni, addirittura 6 colazioni senza di lei, ma la mamma non era tornata. Grenade si strinse nella coperta cucita in stile patchwork che le aveva fatto la mamma e strizzò gli occhi, asciugando le ultime lacrime.
-Lei verrà...- mugugnò con la sua vocina tenue e delicata, propria dei bambini -Vero cielo?-

Il buio venne spezzato da un ennesimo soffio gelido e la bambina si strinse nel suo pigiama a pezzo intero e nella coperta.

-Lo so che lei tornerà...- tirò su con il naso, perché le lacrime erano di nuovo prossime a scendere -Vero, stelline...? Luna bella...che stasera sei così piena...?-
Ma di nuovo nessuno le rispose, e la piccola scoppiò in singhiozzi disperati.
-Mamma...mamma, dove sei...?-
Il cielo sembrava non l'ascoltasse, così come il suo papà e come tutti gli altri. Ma il cielo, la piccola Grenade non lo sapeva, ascolta sempre i desideri dei bambini.
Soprattutto quelli disperati e sinceri.

***

Silenzio.
Da tutt'altra parte del mondo, precisamente in una casetta sperduta in una qualunque collina circondata da nebbie così fini che non si vedeva il cielo, qualcuno stava osservando il cielo grazie all'aiuto di uno strano modello di cannocchiale. Un ometto basso, vecchio, con due capelli bianchi in testa e una bocca sdentata, stava guardando assorto i movimenti del destino, ascoltando il rumore di quelle ruote che non si fermano mai sghignazzando ogni tanto come per dar maggiore enfasi al suo lavoro.
Si fermò un attimo, muovendo le braccia in movimenti circolari per sgranchirsi un po', poi scrisse qualcosa su un blocchetto degli appunti che sembrò tirar fuori dal nulla. Poi sorrise di nuovo, incurvando la testa di lato e pensando a qualcosa, poi di nuovo sorride e scoppiò in risate. Aprì la bocca per parlare, ma poi scosse la testa, come rendendosi conto che parlare da solo fosse inutile. Guardò di nuovo il cielo, stavolta senza bisogno del cannocchiale, e come sempre si stupì della visione della Via Lattea in pieno giorno, dei pianeti lontani che a lui sembravano così vicini, del Viale Stellato che le giovani stelle dovevano percorrere per diventare astri adulti...e poi si stupì di come guardando tutto questo cosmo infinito, che lui avrebbe saputo descrivere senza errori, potesse vedere in modo così pulito e perfetto anche il futuro.
-Eh...povera, piccola stella...non ti preoccupare, il destino del cielo è nelle tue mani, ma qualcuno ti darà certamente una mano...-

***

Più lontano, ma ancora vicino a quella casupola sulla collina, dieci giovinette stavano in piedi, dritte e zitte, ad ascoltare le parole di ammonito della giovane donna davanti a loro.
-Allora, siete tutti pronti?-
-U-un attimo...- disse timida la bambina che chiudeva la fila, guardando verso la ragazza con uno sguardo spaventato -No-non credete che si-sia presto per...-
La donna guardò seria la bambina e, dopo aver sospirato e scosso la testa per la scarsa determinazione in se stessa della piccola, le si avvicinò, ignorando le risatine delle compagne che la stavano innervosendo ancora di più.

Capelli azzurrissimi e occhi dello stesso colore, un diadema che aveva un pendente a forma di stella che le si parava in mezzo alla fronte, un vestitino particolare tutto nelle sfumature del blu e stivali fino al ginocchio che sembravano fatti di un materiale sconosciuto. Un pendente a goccia che le arrivava a metà busto, che la bambina stringeva con tutta la forza che aveva, come a volerne trarre coraggio.
Ah...era così carina, non ce la faceva ad arrabbiarsi con lei...

-Stellina...ormai è una settimana che cerco di prepararvi...perché sono riuscita con tutte ma non con te...?-
La bambina alzò la testa verso l'insegnante, facendo cadere all'indietro i capelli a caschetto e mostrando alla giovane donna i suoi occhioni intimoriti -Ma nella caduta ci faremo male ed io...io...ho tanta paura!-
La donna sospirò di nuovo, abbozzando un sorriso rincuorante, ma la bambina si limitò a deglutire ed abbassare di nuovo la testa. Ormai Stellina era irrecuperabile.

L'Accademia Stellare era l'unica in tutto il firmamento capace di istruire le giovani stelle alle magie basilari della realizzazione dei desideri.
Una volta venute in possesso di quei requisiti, le giovani stelle che hanno passato il primo esame vengono mandate nel luogo del secondo esame, il Viale Stellato, attraverso una cerimonia chiamata Pioggia di Stelle. Tale Viale Stellato non è altro che un lungo sentiero che le giovani stelle devono percorrere fino al Tempietto, visitando tutti e 12 i Casolari dello Zodiaco. Qui, le stelle più luminose della Costellazione che il casolare rappresenta sono in dovere di porre alle esaminande un quesito risolvibile solo con i poteri stellari e, a prova superata, rilasciare una Pietra di Segno. Raccolte tutte e 12 le Pietre di Segno, le giovani stelle dovranno poggiarle sul piedistallo del Tempietto e, così, superare l'esame e diventare Stelle Adulte.
In migliaia di anni di attività, la giovane Astri non era mai dovuta venire a patto con nessuna esaminanda. Ma Stellina era senza dubbio la ragazzina più enigmatica che aveva mai avuto modo di educare.
Inesperta e ingenua, era conosciutissima in tutto il Primo Strato di Cielo per via di sua madre e tutti si aspettavano molto da lei. Incapace nelle arti stellari, era l'unica in tutto il cielo capace di parlare con le Stelle Gassose e aveva una sensibilità fuori dal comune. Timidissima e impacciata, era capace di fare amicizia con chiunque e di farsi amare incondizionatamente per quello che era.

Ma purtroppo, come lo pensavano tutte le esaminande, Stellina compresa, Astri pensava che quella bambina non fosse ancora pronta per la prova del Viale Stellato.
-Stellina...hai passato l'esame scritto a pieni voti e sei degna di lode, però...non sono molto sicura che tu sia pronta alla prova del Viale Stellato, mi segui?-
-Ma...ma è quello che cerco di dirvi da una settimana!- ribadì Stellina, abbassando subito di nuovo la testa -Io non sono...brava come le mie compagne...-
-Oh Stellina, nessuno ha mai detto che non sei brava...- disse dolcemente Astri, posando le mani grandi e amorevoli sulle spalle della piccola -Dico solo che...-
-Oh insomma...- esordì una voce un po' più matura di quella di una bambina, dalla cima della fila -Lo sappiamo tutte qui che Stellina è stata ammessa alla prova solo perché sua madre è la Stella Polare- a quelle parole tutte le bambine, a bocca aperta, si voltarono verso la fonte di quelle parole.
Astri si voltò a sua volta, con sguardo assolutamente perplesso, accorgendosi che Stellina aveva abbassato lo sguardo e aveva sospirato amaramente, come faceva sempre.
-Signorinella, come ti permetti di dire certe cose?-la redarguì Astri, stringendo la presa delle sue mani sulle spalle di Stellina, la cui testa era ormai bloccata in quella posizione -Come...-
-Oh andiamo, signorina Astri- borbottò la piccola in cima alla fila, i cui capelli nerissimi penzolarono in avanti assieme al viso, quando questa si piegò perché tutte potessero vederla -Anche i nostri genitori sono contrariati per questo. Noi abbiamo imparato alla perfezione tutte le magie basilari, dalla Polvere di Stelle al Filo Astrale, ma Stellina non sa utilizzare niente di tutto questo. È solo capace di blaterare con i Gas del Cielo, e non siamo nemmeno sicuri che ciò che dice di sentire da loro sia vero- la bambina guardò Stellina e aprì la bocca in un sorriso beffardo -Non è vero Stellina...?-
Stellina rimase in silenzio per qualche secondo, tanto quanto bastò per attirare su di se gli sguardi curiosi di tutte le bambine. La signorina Astri stava per ricorrere ad uno dei suoi famosissimi rimproveri, ma la manina di Stellina la bloccò appena in tempo -Già-
Astri rimase stupita a quelle parole e si voltò verso la piccola, convinta che stesse in qualche modo piangendo o, comunque, avesse un'espressione triste dipinta sul volto.

Invece...

Stellina aveva un grandissimo sorriso dipinto sul suo volto piccino, guardava le altre stupita quanto loro e rideva, di gusto, di quella situazione.
Rise e rise per tanto tempo, scatenando le risa in tutti, tranne che in Astri.
Povera piccina” pensò poi, mentre vedeva che la piccola stringeva con così tanta forza il pendente che aveva le mani bianche per lo sforzo.
Stellina aveva un solo talento, un talento che quasi nessuna stella ha nel cielo. Sapeva ciò che la gente pensava di lei e condivideva i loro pensieri con tutte le sue forze. Si impegnava senza tregua ma non riusciva ad ottenere nessun risultato. Qual'era il suo talento, allora? Astri lo sapeva senza dubbio meglio di qualsiasi altra persona al mondo: Stellina aveva un cuore, sapeva ascoltare, sapeva amare. Nessuna stella era in grado di farlo.
Astri sperava che fosse proprio questa particolarità a rendere Stellina la più brillante delle Stelle, un giorno.

La strada su cui camminava era davvero sconsolante oggi, per lei.
Sapeva di non essere riuscita a fare niente neanche questa volta, e si sentiva davvero frustrata. Cos'altro poteva fare lei, che non aveva nessun talento? Se non impegnarsi, a Stellina non riusciva nient'altro che il dialogo con le Stelle Gassose. Ma non era un talento quello...era solo uno...come l'aveva definito Skye? “Spreco di risorse”.
Si...iniziava a pensarlo anche lei...
Stellina sospirò, scosse la testa nella speranza di allontanare i pensieri negativi e strinse forte forte il pendente della mamma. Non riuscì a liberarsi della tristezza, ma almeno poté occupare la mente con pensieri un po' più positivi.
Sua mamma l'amava...e lei amava tanto la sua mamma. Non era ancora pronta a diventare una Stella Adulta e lasciarla da sola. Aveva bisogno di lei.
Fermandosi nel mezzo del viale che portava a casa, vide il Burrone da cui si aveva la visuale di tutto il Secondo Strato di Cielo e vi si avvicinò, facendo sempre attenzione a non cadere.
Che bello...il Viale Stellato era così luminoso...e se faceva attenzione, si vedevano così bene i Casolari dello Zodiaco. Ahh...come avrebbe voluto andare anche lei in quel posto, scoprire così tante nuove cose, imparare ad usare meglio i suoi poteri e tutto il resto...e poi, da quel che le avevano detto, il Secondo Strato di Cielo era pieno di Stelle Gassose e lei avrebbe avuto sempre qualcuno con cui scambiare quattro chiacchiere. Però...
Come aveva detto Astri e come aveva ribadito Skye, lei non era pronta per la prova. Non sarebbe andata alla Pioggia di Stelle quella sera. Non avrebbe affrontato la prova.
D'improvviso, calde lacrime iniziarono a scendere sulle gote di Stellina, che iniziò prontamente a mugugnare nel vano tentativo di allontanarle. Ma non ci riuscì e ben presto i mugugni divennero sussulti ed i sussulti singhiozzi. Stellina si sentiva tanto sola...così sola che decise di fare una sciocchezza.
Senza nemmeno avere il tempo di fermarsi dal fare quella sciocchezza, Stellina prese a correre verso il Grande Giardino di Luce, dove sarebbe iniziata di lì a poche ore la Pioggia di Stelle.

Stellina singhiozzava ancora...ma non poteva farne a meno. Aveva così paura...
Non tanto per farsi male, non adesso. Tanto per il fatto che se l'avessero trovata lì l'avrebbero sgridata o, per lo più, mandata subito a casa. Ma lei non voleva rinunciare.
Per qualsiasi modo in cui potevano averla scelta per la prova del Viale Stellato, lei non voleva rinunciare a quella possibilità. Avrebbe dimostrato il suo valore sul campo, continuava a ripeterselo.
Ben presto quelle parole risultarono spaventose e false persino a se stessa.
Sospirando, si disse che se non fosse stata pronta, al massimo sarebbe stata bocciata in uno dei Casolari dello Zodiaco e quindi sarebbe stata rimandata a casa senza problemi.
Si...lei voleva provare...
Aspettò un'ora ferma immobile nel Giardino, che poi diventarono due ore e poi tre. Stellina non vedeva arrivare nessuno, non si capacitava del perché. Ormai mancavano pochi minuti alla Pioggia di Stelle, perché nessuno si era presentato?

Sorse in lei un brutto presentimento...

Fece per andarsene in fretta e furia, quando il Giardino di Luce iniziò a brillare.
-Mannaggia- disse Stellina spaventata -Devo andarmene, o mi butterà di sotto...-
Stellina prese a correre verso i limiti del Giardino di Luce, ma non riuscì ad arrivarci in tempo. Il Giardino di Luce innalzò le barriere, chiuse i limiti del Giardino, ed il conto alla rovescia cominciò.
-No...no, no, no! Non posso...non posso andare! Non sono pronta! Fermate i macchinari, vi prego!- Stellina mugugnò e iniziò a strillare, ma nessuno ascoltò le sue preghiere.
Non c'era nessuno ad azionare nulla, perché quel fenomeno era assolutamente naturale e nessuno poteva né azionarlo né fermarlo. Stellina scosse la testa, chiuse gli occhi e sperò in un incubo -Si...ora mi sveglierò e mi ritroverò nel mio letto a fare la nanna...-
Fu un attimo.
Sotto di lei si aprì un varco di tenebre e il piccolo corpo di Stellina fu inghiottito. Il Giardino di Luce si richiuse e, stranamente, ogni pianta, ogni anfratto del Giardino appassì.

Astri, intanto, guardava il Giardino di Luce con occhi stanchi -Rimandata...in tutta la storia dell'Accademia non è mai stata rimandata la Cerimonia...-
Appena la Luce fu spenta, Astri pensò che doveva essere successo qualcosa di tremendo nel Secondo Strato di Cielo, per aver dovuto sospendere l'esame di diploma delle giovani stelle. Non ci volle pensare più di tanto, però, perché in tutta quella storia c'era una cosa positiva: Stellina avrebbe potuto riprovare l'esame alla prossima Pioggia di Stelle.
Contenta, decise di andare da Stellina e darle di persona la bellissima notizia: sapeva per certo che la piccola avrebbe saltato di gioia e che, questa volta, avrebbe potuto sostenere l'esame in pari con le sue compagne.

Stellina sentiva di stare cadendo. Era una caduta che non le faceva nessuna paura, al contrario di ciò che pensava. Sospirò più volte, nel suo cuore, dal sollievo che sentiva -Mi chiedo solo...- pensò -Mi chiedo solo perché nessuno sia venuto, alla fine...-
Mentre cadeva, milioni di desideri le scivolarono addosso con una tale intensità da farle bruciare il corpo. Non era una sensazione malvagia, ma i desideri dell'umanità per una sola stella erano decisamente troppi. Stellina sapeva che il desiderio che lei avrebbe realizzato con il completamento dell'esame l'avrebbe scelta senza che lei facesse nulla.
Perciò doveva solo aspettare che lui la trovasse...e nel frattempo lasciarsi cadere.
-Eccolo...- pensò d'improvviso -È arrivato...-
Stellina sentì il suo corpo farsi caldo, un caldo davvero piacevole. E le parole del desiderio che lei avrebbe dovuto realizzare le si scolpirono direttamente il cuore.

Oh, piccole Stelle...ve ne prego...riportate da me la mia mamma, la voglio rivedere”

Stellina, non capendo perché, si mise a piangere.
In quel momento, anche lei desiderò fortemente rivedere la sua mamma.



***

Questa per me è una storia molto speciale. Mi ha accompagnata per anni e adesso spero, con tutto il cuore, di riuscire a darle la luce come si deve. Tengo tanto a questa piccolina dalla forza d'animo stupefacente. E nonostante sia a metà del racconto, continuo a sperare che riesca a trovare la felicità. Nessuno sa come possa andare a finire... Ma la speranza è sempre l'ultima a morire. Grazie a chiunque anche solo aprirà questo link per leggere.
Grazie di cuore!
  
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