Notes of Symphony
Capitolo primo: Il pentagramma
- Ho parlato con quel mio amico*.. Lo potrai incontrare dopo il concerto, ovviamente-
- Wow..-
Joe fece un lungo sospiro e riprese a parlare:
-La cosa non sembra interessarti molto; Fino al mese scorso eri così entusiasta all’idea di poter incontrare un musicista così famoso e ora non dimostri neanche un po’ di entusiasmo,che roba..-
Si sedette accanto a me sul bordo del letto dell’Hotel.
Non è che non sia felice, tutt‘altro. Solo che non voglio incontrarlo per la sua popolarità tra la gente ma in quanto sia un bravo compositore.-
- Lo so, Angy*. –
- Lo sai davvero Joe ? -
- Si. Ora ti saluto, le ragazzine della tua età dovrebbero essere a letto già da un pezzo. Ti ricordo che siamo in viaggio.-
- E io ti ricordo che non sono più un ragazzina e che anche tu sei in viaggio –
Gli risposi fissandolo negli occhi. Lui si grattò la gola e si alzò dal letto stiracchiandosi.
- Dove vai? –
- Qui non si può fumare,vado in terrazza –
- All’ora vengo anche io!-
- No,tu non vai da nessuna parte. Buonanotte –
- Uffa non è giusto..- Sbuffai
- Non ti preoccupare,non scappo da nessuna parte.- Rispose lui da dietro la porta.
“ Meglio che mi metta a letto, in effetti, è l’una e domani mattina ripartiremo. ”
Dalla finestra vedo una striscia di fumo di sigaretta provenire dal balcone della stanza accanto,quella di Joe..
...........
Entro in camera mia, accendo la luce e prendo la giacca. Prima di uscire apro l’anta del balcone e accendo una sigaretta lasciandola accesa sulla ringhiera.Non spengo la luce e chiudo la porta cercando di fare meno rumore possibile, un alibi perfetto. Scendo le scale e vado giù al bar, un drink mi aiuterà a dormire meglio.
Aprii gli occhi e la prima cosa che feci fu guardare l’orario.
- Mmmm.. –
Un verso proveniente nel posto a canto al mio mi riporta alla realtà.
"Altro che uno,saranno stati almeno cinque i drink dell'altra sera e come al solito ho esagerato. Devo riparare questo casino prima che Angy entri per svegliarmi."
Mi faccio coraggio e metto una mano sulla spalla alla donna accanto a me:
-Ehy scusa..-
Lei apre gli occhi.
-Mi dispiace ma devi andartene. -
Gli spalanca e si siede sul letto. Quando realizza che l'uomo con cui è andata a letto gli dice di andarsene svegliandola all'alba scuotendola mi dà uno schiaffo e si riveste uscendo dalla camera sbattendo la porta.
"Caspita,che ho fatto di male?Poteva essere un pò più delicata..Spero che Angy non abbia sentito nulla."
............
Eravamo saliti sul treno e accomodati nella nostra cuccetta dove non c'era nessun'altro.Iniziammo a parlare del più e del meno quando Joe mi chiese di mia madre.
-Io e la mamma sedevamo insieme sul prato del parco vicino casa nostra. Quel pomeriggio,dopo il nostro picnic settimanale, parlammo di tante cose e mi spiegò cos'era uno spartito. Lei era una giovane donna di trentadue anni, io una bambina di 6 anni e mezzo. Entrambi i miei genitori erano molto giovani e uniti. Mi sdraiai appoggiando la testa sulle sue gambe ammirandone i capelli lunghissimi che le arrivavano alla fine della schiena,ondulati e chiari che si abbinavano perfettamente alla sua carnagione pallida e i denti bianchi contornati da delle labbra sottili. I suoi occhi erano colorati di un verde opaco capaci di riscaldarmi con una sola occhiata.. Tirò fuori il suo flauto dalla custodia e iniziò a suonare una melodia che canticchiava sempre per farmi addormentare nella culla da piccolissima. -
Mi fermai e guardai fuori dalla finestra per poi rivoltarmi e fissarlo negli occhi.
-Tu hai il suo stesso sguardo,sai Joe? -
Si sporse dal suo sedile e mi baciò sulla fronte; Sapeva essere veramente affettuoso.
-Bhe se è come dici tu ne sono felice. -
-Hey perchè quella faccia,non mi dire che sei arrossita eh Angy? - Mi chiese ridendo.
- Ma figurati!! Non mi faccio incantare da un dongiovanni come te!-
- Ah ah ok. Mi ritengo pienamente offeso. - Alzò la testa e socchiuse gli occhi
-Neanche mi chiedi scusa?Vabbè all'ora io mi vado a fare un giro sul treno,ciao.-
-No Joe aspetta!-
Quando mi affacciai dalla porta della cuccietta joe era già sparito,come volatilizzato.
"Ma come avrà fatto?"
"Certo Joe è un ragazzo affascinante ma non di certo il mio tipo. Alto e magro sui ventiisette anni con i capelli dal taglio scalato, lunghi fino al collo e corvini. Ha dei fantastici occhi di un blu scuro coperiti in parte da qualche filo sottile di capelli.Porta un orecchino con una piccola campanella in oro bianco al lobo sinistro e una catenina di argento che gli contorna l'attaccatura del colllo al busto. Per il resto è sempre vestito con delle camicie bianche o nere,dei jeans non troppo attillati e una giacca scura."
Joe rientra accompagnato dal controllore.
-Guardi glielo assicuro che ho fatto il biglietto,diglielo Angy. -
-Scusi signorina favorisca il biglietto – Mi ordinò con tono cortese l'uomo dai folti baffi.
-A lei -
-Mmm..Lei è apposto ma per quanto rigurda il signor De Gas* ( Joe ) dovrò procedere con una multa. -
Quando il controllore uscì dalla stanza rimproverai Joe che era tanto disordinato da perdsere anche il biglietto del treno.
SPAZIO DELL' AUTRICE :)
Angy*\Angelique = Nome tratto dal film "Costantine"
De Gas* = Il cognome di un pittore del 1834 che mi piace mooooltissimo ^_^
Quel mio amico* = Personaggio a sorpresa!! ;)
Ecco che dopo mesi di assenza mi faccio viva presentandovi una nuova fic.. questa volta originale!!Spero che i sia piaciuto e che commentiate in tanti ^_^
Alla prossima settimana!!!
^_^