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Autore: Avly    29/09/2010    8 recensioni
A volte sembra che anche Dio ti abbia abbandonato e non hai voce per gridare che hai sbagliato, quando ti convinci, che sarebbe meglio andare via...Ti osservo dall'alto, ti crogioli nel dolore, abbracci l'Oblio con gli occhi annebbiati, attratto da quella melodia che crescente di fa precipitare sempre di più...
Una piccolare storia che parla del Dolore, del Rimpianto, della Sofferenza e dell'Attimo in cui si può trasformare tutto questo in Illusione...Spero che vi piaccia!
Genere: Malinconico, Song-fic, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kei Hiwatari, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il freddo penetra nelle ossa come un pugnale dalla lama affilata, dilaniando la carne stanca ed inerme che non tenta neanche di sottrarsi a questo Supplizio Eterno

Un Anno fa le mie dita digitarono per scherzo, per sfida, per disperazione, forse per Destino quelle parole…Come dimenticarle...Non potrei mai, perché è da loro che è iniziato tutto ed ho scoperto EFP…E ora che è trascorso un anno voglio regalare ad EFP e a tutti voi questa piccola creazione, che spero possa piacervi e donarvi delle emozioni…Regalarvi un colore, un’emozione, anche solo un pensiero…Un qualcosa originato dall’amore fra cuore e penna…

PS: se posso un consiglio…Sentite la canzone^^ Da’ “carica e ambiente” alla storia!

Buona Lettura!

 

Tira su il Volume

 

Il freddo penetra nelle ossa come un pugnale dalla lama affilata, dilaniando la carne stanca ed inerme che non tenta neanche di sottrarsi a questo Supplizio Eterno. Cammini con passo lento e sinistro, gettando sprazzi del tuo immenso dolore sulla sventurata terra che calpesti e sull’aria che ha il Castigo di entrarti nel corpo e prolungare il tuo Tormento.

Perché sarebbe meglio che la vita ti scivolasse via dal corpo, almeno non saresti costretto ad udire le voci e le parole prive di colore del Mondo, ed i falsi raggi del Sole diverrebbero solo un fastidioso ricordo.

Invece no, la pioggia cade, s’infrange su di te come un pianto, come lacrime di compassione e pietà, che ti scivolano lungo il corpo privo di calore e cuore.

Ma non senti l’acqua…No, perché non avverti ciò che sfiora il tuo corpo, sei incapace di provare persino il fastidio ed il freddo. Ed è questo il problema principale; se sentissi il Male almeno sapresti di poter provare qualcosa…Ma non riesci ad odiare, a voler male, non riesci neanche ad urlare…Sei Inutile, Inerme e Impotente.

Solo attraversi queste strade bagnate dalla pioggia, senza soffermarti su nulla, guardando con occhi assenti e vuoti tutto quello che distratto ti passa accanto. Niente ti provoca una sensazione, nulla ti sfiora…Solo sei e solo resti.

Ad uno dei tanti incroci l’immagine di un vecchio dal viso incavato, segnato da rughe e stanchezza ti si avvicina, ma non ti tocca più di molto. Camminate di pari passo senza parlarvi, seguendo ognuno il filo dei propri pensieri fino a quando l’uomo non si ferma davanti all’edificio sinistro e piangente di una chiesa, sulla cui sommità la statua del Cristo accerchiato da un insieme accalcato di Angeli ti scruta con aria di rimprovero. Quella mano destra tesa verso di te sembra volerti indicare il Castigo, la pena da scontare, e gli Angeli partecipano con entusiasmo al giudizio del loro Signore riversando su di te sguardi di pietà e compassione…Ed è questo che odi…

Quella mano destra protesa come a volerti giudicare ti attira per qualche istante. Il dito è puntato verso di te e sembra come se anche dall’Alto dei Cieli tutti sapessero che hai un’anima da Peccatore ed una colpa da scontare. E te lo dice anche Lui, il Misericordioso…

Sorpassi rapidamente la chiesa come se volessi allontanarti anche dall’Immagine del Giudice oltre che da te stesso; cammini, passo dopo passo, respiro dopo respiro, dolore dopo dolore. Ed è infinito senza possibilità di scampo…Una lenta ed Eterna discesa verso l’Inferno che però non viene mai raggiunto con la Morte. Ti dici che è questa la tua Pena: vivere in una realtà che è peggio della Morte, continuare a vedere il Sole sorgere e la Luna succedergli continuando a dirti che sarebbe meglio andare via.

 

A volte sembra che
anche Dio ti abbia abbandonato
e non hai voce per gridare
che hai sbagliato
quando ti convinci
che sarebbe meglio andare via

 

Ma tu non ti opponi al Castigo, continui a camminare senza un pensiero preciso in mente, solo con un’immagine sfocata e tanto rimorso. L’acqua continua a bagnare i tuoi capelli argentei che a causa della pioggia sono diventati color piombo ed i tuoi occhi ametista indifferenti continuano a scrutare assenti le varie insegne dei locali di una delle peggiori strade della città.

E’ notte fonda, la città tenta di riposare cullata dal sonno, ma tu non ci riesci. Non dormi, non puoi dormire, non ti è concesso, perché ogni volta che solo provi a riposare il rimorso ed il dolore ti piombano addosso con cattiveria fino a che ti alzi ed esci a mischiarti con la massa generale.

Quante notti sono che la Luna non bacia il tuo viso addormentato prigioniero di Morfeo? Tante, troppe, non ricordi neanche tu il numero…

Un altro passo e poi ancora un altro, senza fermati mai, senza poter mai dire “Sono arrivato”. Non c’è più una casa, non più un luogo sicuro in cui far ritorno, perché in qualsiasi posto vai, le pareti, gli oggetti, i volti ti sussurrano parole di accusa, di colpa e tu non puoi far altro che uscire.

 

A volte resti immobile
col vuoto nella mente
non hai più la voglia
e non hai più niente
quando tutto tace
e ti resta solo la tua voce

 

I tuoi piedi si arrestano quando poco davanti a te, nascoste dalla pioggia e dall’umidità, alcune luci rosse richiamano l’attenzione dei tuoi occhi indifferenti. Probabilmente in un’altra vita avresti riconosciuto immediatamente il luogo e l’avresti evitato, preferendo un campo di beyblade o l’ombra di un albero a quel locale, in questo momento la tua mente è vuota, priva di volontà e retta solo dai sensi. Ti ritrovi a camminare senza sapere il motivo verso quella luce, come se il canto che proviene da quell’antro potesse rappresentare il tuo rifugio dalle preoccupazioni o semplicemente riparo dalla pioggia.

Perché sei vuoto, privo di un’utilità, di uno scopo, di una forza di volontà…Tutto. Tutto si è rivoltato contro di te, i tuoi amici, il tuo beyblade…La tua vita.

Non hai mai pensato di dover avere molto per essere felice, ad essere sinceri non hai mai pensato di poter raggiungere la felicità…Forse è sempre stato un obiettivo troppo irreale per poter essere raggiunto con i soli passi. Perché la felicità non esiste, non può essere permanente, può durare attimi, ma non sempre. Hai avuto momenti felici, ma ora loro, esattamente come il resto ti hanno abbandonato e ciò che ti resta è solo questo misero corpo bagnato, con segnati dentro i ricordi di quello che sei stato e la tua voce.

Voce che vuole solo poter urlare, uscire come il grido di un’Aquila tenuta alla catena, per poter gridare, solo gridare…Alzare la voce per farsi sentire per farsi udire…Per spargere uno sprazzo di dolore anche nel Cielo.

Ti avvicini alla porta di lacca scura del locale avvertendo immediatamente l’odore di un mix di fumi, alcool e tanta musica…Di certo non ci saresti mai entrato prima…Ma ora non sei più certo di nulla.

L’interno ti lascia del tutto indifferente, come se ancora stessi realizzando. Una lampada luccicante troneggia sulla pista da ballo, dove centinaia di persone compresse si muovono come tanti Diavoli che si agitano tra le braci dell’Inferno. Non ne distingui i volti, un po’ per il fumo, un po’ perché sono troppo mescolati per poterne inquadrare anche uno solo.

Sulla sinistra, tra i fumi colorati, un bancone di legno laccato di nero su cui ci sono posate bottiglie dai colori e dalle forme più varie. C’è tanta gente che fatichi a camminare, ma tra mille spinte riesci ad arrivare al banco dove il barman senza neanche guardarti ti porta sotto gli occhi un bicchiere con uno strano liquido biancastro. Sono i tuoi sensi a fermare la tua mano, evidentemente ancora qualche segno di reattività l’hai. Ti appoggi stancamente al bancone sollevandoti il cappuccio della felpa per non farti vedere in viso. Osservi tutte quelle persone che si muovono tra di loro senza seguire un ordine, un ritmo, ognuno semplicemente prigioniero del proprio istinto.

Ad un tratto ti fissi ad osservare l’uomo affianco a te, che con un bicchiere colmo in mano sta leggendo quello che sembra un giornale.

 

“Tragica morte per l’assistente tecnica dei BBA Hilary Tachibana, trovata priva di vita con i polsi legati e tre colpi di pistola all’altezza di fronte, cuore e ventre. Gli inquirenti indagano”

 

Chiudi di colpo gli occhi afferrando il bicchiere e vuotandolo in un solo sorso; il liquido ti scende liscio per la gola, infiammandoti le carni, ma non ti curi di spegnerle, anzi le alimenti mandando giù un altro bicchiere.

Vai avanti così, mandi giù bicchieri senza neanche sapere che cosa contengano, oramai anche i tuoi umani sensi sono stati annientati, ora nulla può preservarti dalla più attraente ma più letale delle Pene…La Perdizione, l’Oblio.

Perché è colpa tua, lo ripeti incessantemente con forza nella tua mente, mentre dentro di te le ultime vivide immagini del tuo tormento di susseguono sempre più confuse e sfocate…

 

“ - Vuoi battere Takao? Vuoi essere tu il migliore? Vuoi il Potere? Solo io posso darti quello che cerchi e che tanto brami Kai…Io e te abbiamo lo stesso sangue non dimenticarlo. Io so ciò che la tua anima brama più di ogni altra cosa – Gli occhi di Hito lo squadravano sicuri e seducenti, ma Kai doveva resistere, non poteva cedere ancora una volta davanti al fascino del Male. Non avrebbe mai più tradito ciò che era, non avrebbe perso i suoi compagni…Non poteva.

Eppure la sua vita era ruotata attorno a questo perno per tanti anni. Aveva fatto tutto per raggiungere questo obiettivo, e forse la continua sensazione di insoddisfazione che provava derivava proprio dal fatto di non riuscire a raggiungere la felicità…E forse la sua felicità era diventare il numero Uno.

Ma troppe volte aveva sbagliato, troppe volte aveva ferito Takao, Rei e Max per questo…

“Non posso”

 - Nipote mio, io lo vedo che non sei soddisfatto di te stesso. E’ evidente e del tutto normale che non ti bastino quei ragazzi e quella Hilary per essere felice. Loro non ti daranno mai ciò di cui hai bisogno per essere felice. La felicità Eterna Kai, è qui devi solo afferrarla

Non l’ho detto prima che la felicità Eterna non esiste? Solo che lui doveva ancora capirlo, come anche doveva ancora capire che la vera Felicità l’aveva già.

 - Accetto. Dammi quel bey e fammi entrare nella Vasca Omega


Tira su il volume
in un mondo infame
conta più l’andare
che la direzione
tira su il volume
che ti sentano di più
altrimenti hai perso tu
e intanto piove sulle parole
e intanto piove sulle parole

 

Ti trovi in mezzo alla confusione totale, in mezzo ai Diavoli danzatori dell’Inferno. I loro respiri mischiati ti arrivano alla bocca, ed il sudore ti si intacca ai vestiti, ma non ci pensi più…E’ come se non fossi più padrone del tuo corpo, ed il Dolore e l’Alcool ti conducono a scendere nell’Inferno ed unirti alla Danza dei Diavoli…

Il volume della musica si alza e tu ti muovi, ti agiti seguendo il ritmo della tua Colpa, scendi sempre più in basso, lì dove anche Dio dall’alto di quella Chiesa ti aveva mandato e dove il rumore della musica si fa più alto.

E la tua voce, unica compagna che ti rimane, viene liberata nella confusione generale, si disperde come un grido di disperazione fra tutti, ma nessuno lo sente poiché coperto dal volume della musica che si fa sempre più alto.

 

E fuori piove, il Cielo piange lacrime amare per lo stato di sofferenza in cui è costretto a vederti, ma sa che non può fare nulla per te…Perché nessuno può aiutarti a vivere. Piove su quelle ultime parole che ricordi di lei, sulle ultime note della sua voce che ti implorava di tornare indietro.

 

“ – Avanti Kai non diciamo sciocchezze…Che significa basta G-Revolution? – gli occhi castano scuro di una giovane ragazza lo osservano sconcertati ma ben decisi a risolvere al più presto questa situazione. Kai si avvicinò alla ragazza che non si mosse davanti a quegli occhi tanto diversi da quelli del ragazzo che amava. Perché non bastano due parole messe in croce per far cambiare idea ad Hilary. Lei amava Kai e lo amava anche per il suo carattere scontroso e introverso, e non avrebbe cambiato idea.

 -  Esattamente quello che ho detto. Mi sono unito alla nuova squadra della Hito Hiwatari Corporation – la sua voce non accenna ad una variazione di tono, rimane fredda come la sua anima.

-  Ma che diavolo dici? Ti ha dato di volta il cervello? Kai non ci credo, tu non puoi pensarlo davvero! Hito ti vuole usare, esattamente come ha fatto in passato! – la sua voce ora sta cambiando, non è più tanto sicura, ma non vuole lasciarsi intimorire da lui. Lo prendere per le braccia perforandolo con quegli stessi occhi che l’hanno legato a lei. Perché le basta guardarlo per far sì che l’anima indifferente e schiva di Kai Hiwatari si agiti ed entrambi sanno quanto sia importate la vicinanza l’una dell’altro.

E anche lui l’ama, le vuole bene, un amore immenso e sconfinato che però crede di rendere ancor più perfetto solo diventando il migliore una volta per tutte…Come se questo lo stesse facendo per lei. – Non cambio idea Hilary…Tra noi non cambierà niente – glielo sussurrò da vicino, assaporando l’odore fresco della pelle di quella creatura che con un gesto rapido lo scostò via.

- Come fai a dire che non cambierà nulla! Volti le spalle alla squadra del BBA, a Takao, Max, Rei, Yuri…A tutti i tuoi amici! E a me… - non lascia i suoi occhi, neanche quando pronuncia le ultime parole.

- Ma tu puoi venire con me –

Hilary scuote la testa decisa – No Kai. Io non ho alcuna intenzione di seguirti. Non lo faccio perché non ti amo, ma proprio perché ti amo non posso permetterti di distruggerti – stringe fra le mani il beyblade color acquamarina e lilla che le ha regalato il suo ragazzo al suo compleanno di qualche anno prima e grazie al quale è diventata un’eccellente blaider.

Kai sorrise amaramente a quella vista. Potere, lui bramava il potere e una volta ottenuto quello, sarebbe stato totalmente Felice…Con Hilary.

- Lo faccio per noi –

- No! Tu non lo fai per noi. Torna sui tuoi passi Kai o…O questa sarà l’ultima volta che mi vedrai

 

 Quando gli altri dicono
che hai torto se hai ragione
mordi rabbia
fino quasi a soffocare
quando la tua vita
sembra che ti cada tra le dita

 

E l’avevi mandata via…Come tanti anni prima avevi gettato Dranzer ai piedi di un Takao adolescente, così ora avevi consegnato il tuo fidato bey nelle mani della tua donna per poi andartene, pronto a usare il nuovo beyblade forgiato dalla Hito Corporation. Avresti raggiunto la Felicità solo con la Vittoria su tutti i blaider e allora Hilary sarebbe tornata da te…Ne eri certo vero? Povero illuso…La Felicità Eterna non esiste, puoi ricercare sprazzi di felicità da vivere all’ennesima potenza con chi hai nel cuore, ma non puoi pensare che questo sia per sempre. Vivi ogni attimo come il più prezioso con chi hai di prezioso…Ma avevi bisogno di capirlo…

 

 Continui a ballare mischiando il tuo fiato con quello di persone di cui non vedi neanche il viso, ma non è certo l’espressione di un volto che sta cercando. Sfogo, cerchi uno sfogo da scontrare con il tuo. Ed intanto il volume assordante della musica sale…

Corpi sconosciuti si strusciano contro il tuo e tu li segui, privo di controllo, fuori dalla tua razionalità, sciolto da un orgoglio annegato nell’alcool e prigioniero dell’euforia di quella musica che sale.

Perché tu credevi di essere nel giusto e sebbene tutti avessero provato a farti cambiare idea tu eri stato irremovibile.

E ora i tuoi denti azzannano la carne delle labbra dalla rabbia, perché hai perso…Ma non la Felicità o il Potere…No, ma la tua vita.

 

Tira su il volume
che per farti un nome
conta più gridare
delle tue parole
tira su il volume
che ti sentano di più
altrimenti hai perso tu
e intanto piove sulle parole
e intanto piove sulle parole

 

E tu gridi in mezzo alla folla, la tua voce si espande e si mescola con quelle degli altri, mentre tra le tue braccia passano corpi di donne che mai conoscerai e che non ti interessa conoscere. Devi solo sfogare la tua ira ed il tuo rimorso…E’ questo ora il tuo obiettivo primario.

Al diavolo sentimenti e sciocchezze varie. Solo tu, la Rabbia e il Volume della musica.

Non hanno senso tutte quelle parole cariche di emozioni o di buone intenzioni, solo aria calda per chi non sa come riempire le proprie giornate…Sgrani gli occhi a quel pensiero, irrigidendoti di colpo, come se fossi diventato di pietra. Nei tuoi occhi ametista compare una luce che li fa nuovamente accendere. La Ragione? La Follia? Non lo sai, non lo sapremo mai…Forse è solo l’ultima traccia perduta di quel ricordo che ha tentato di salvarti dall’Oblio della Colpa.

 

- A me piace la musica…Ti emoziona, ti carica, ti dona sensazioni irripetibili e uniche. Sentire la musica e lasciarsi trasportare da essa è un po’ come lanciare un beyblade per te – il vento le scompiglia dolcemente i capelli ma a lei non sembra dar fastidio; lo osserva divertita mentre i lembi della sciarpa danzano vivaci attorno al viso niveo del suo ragazzo sottraendolo alla sua vista. La ragazza stringe la sua mano con forza mentre si scioglie dalla sua presa e insinua il viso dietro il candido tessuto danzante.

- Ti lascia andare e ti riempie di vita. Può portarti malinconia o gioia, non fa differenza. Sono le parole ad essere cariche di emozioni e sensazioni – le sussurra lei a due centimetri dalle labbra. Sorride. Si sente strano ogni volta che sorride, come se quel leggero dispiegarsi di labbra valesse per lui quanto una di quelle sue canzoni…

 

Mentre gli occhi tuoi si accendono

 

Ma dura un attimo, il tempo di quel breve ricordo e la luce della Ragione, se mai era lei, scompare, viene inghiottita nelle viscere della Follia che rapida prende il pieno controllo di te. La musica si impossessa del tuo corpo comandando i tuoi gesti a suo piacimento. E’ una mano nera, ti usa, ti manipola e tu non puoi fare nulla per combatterla…Perché non ne hai la forza o non trovi un valido motivo per farlo. In fondo ora stai camminando in uno stadio di pura ilarità, ti senti leggero e privo di preoccupazioni. Forse anche loro sono annegate nell’alcool insieme ai tuoi sensi di colpa.

Ti muovi con malsana scioltezza, lasciando ondeggiare il capo stordito e negando ai tuoi occhi di vedere il tuo nuovo mondo, il tuo nuovo io…

Tra le tue carni sudate si fanno strada corpi di arpie dalle fattezze di donna che ti tentano e cercano di trascinarti con loro, e tu non le fermi. Avverti sulle labbra il sapore aspro delle loro bocche e un odore soffocante ti prende alla gola, ma non avverti il fastidio, o se lo avverti lo lasci correre perdendoti sempre di più nella tua Follia.

 

Tira su il volume
in un mondo infame
conta più l’andare
che la direzione
tira su il volume
che ti sentano di più
ora che hai ragione tu
e intanto piove sulle parole
e intanto piove sulle parole

 

E sì, basta con i pensieri senza fine e i sensi di colpa! A chi diavolo interessa del passato? Quello che è stato è stato, nulla lo può cambiare…E ci pensi davvero che il presente sia qualcosa di meglio, non è vero Kai?

Precipiti sempre più a fondo, perdi la tua identità e la tua anima…Perché potrai credere di stare meglio, di sentirti esaltato, appagato, assaggerai l’ebbrezza del potere…Ma poi non ti basterà, anzi ti corroderà da dentro, capirai che tutto quello che credevi di possedere altro non è che fumo…Lo stesso fumo denso di arrendevolezza e cedimento che stai respirando ora.

Il tuo corpo intrappolato negli abiti scuri e sudati si uniscono a quelli di una ragazza di cui non riconosci neppure il viso, non che ti interessi più di tanto…L’importante per te è sfogare, possedere la sicurezza di essere ancora Invincibile e Vivo…Ma questa non è vita, è macabra illusione.

 

Tira su il volume
in un mondo infame
conta più gridare
delle tue parole
tira su il volume
che ti sentano di più
altrimenti hai perso

 

Sei perduto, annegato e divorato dalle fiamme, eppure gridi ancora, la tua voce si fa strada faticosamente elevandosi più in alto di tutto e tutti, cerca disperatamente di salire al Cielo per farsi sentire da tutti…No per farsi sentire da lei. Non ci sono parole in quel grido, solo uno straziante rumore di chi ha perso non una sfida a beyblade, non un campionato mondiale, non una casa o una macchina, ma la persona che amavi e con essa una vita…

 

Vita che mai più tornerà come prima.

Vita che potrà ricrescere solo all’ombra della tua Colpa.

Vita che portata avanti sarà il tuo Castigo.

 

E dall’alto non posso far altro che continuare ad osservare questo ragazzo distruggersi con le proprie mani senza fare niente. Lo osservo e lo curo nonostante lui creda che io sia lontana, forse mi disprezza per questo o forse mi dà ragione, non lo so…Ma non lo lascerò mai solo.

Non lo faccio per qualcosa di speciale, lo faccio per una promessa che decisi di mantenere e che sono tutt’ora intenzionata a continuare. Lui non tirerà mai più un beyblade, ne sono certa…E come potrebbe visto che non si ritroverebbe neppure un Bit-Power? Comunque sia lui non giocherà più, ma io gli starò vicino…Sempre.

 

Lo vide allontanarsi facendo oscillare la sciarpa bianca che ancora le nascondeva i crini del suo ragazzo, oramai divenuto un minuscolo puntino all’orizzonte. Una lacrima scende dai suoi occhi finendo su di me che sono riposta fra le sue mani tremanti. Lei mi stringe forte, tanto che sulla pelle le rimangono i segni del disco d’attacco, ma non le importa.

Mi porta alle sue labbra con cui sfiora il freddo metallo blu scuro che mi custodisce. Avverto la sua paura e la sua tristezza e mi sento come se mi avessero privato di ogni energia.

- Ti prego stagli sempre vicino Dranzer…-

 

Glielo promisi sul prato accanto al fiume, lì dove Kai e Hilary si conobbero e dove tante volte mi sono trovata a combattere, un luogo che ha segnato l’inizio e la fine per tutti noi.

Rimasi al suo fianco per tutti i giorni a seguire fino a quando Hilary non prese quella decisione…Che sapevo l’avrebbe condannata.

 

- Hilary si può sapere dove vai? -

- Vado da Kai –

Lui scuote la testa sconsolato guardandola con i suoi soliti occhi apatici, ma in realtà è davvero preoccupato per la ragazza, ma non lo darebbe mai a vedere.

- Non otterresti nulla – la ferisce con quelle parole, è il suo intento dopotutto, così rinuncerà a quel proposito che equivale ad una condanna.

- Non cercare di fermarmi Yuri, ci andrò lo stesso. Lo riporterò qui, lo sfiderò a bey se sarò costretta, ma non lascerò che suo nonno lo sfrutti o faccia esperimenti su di lui

Gli occhi di Yuri sembrano una patina di cristallo opaca, triste e vuota; non è più il freddo Lupo della Steppa, è cambiato come tutti. Ma lei non ci sta, lei vuole riavere Kai e ridonare il sorriso a tutti i suoi amici…E a se stessa.

- Avevi detto che avrebbe dovuto capire da solo il suo sbaglio -

Hilary china il capo afflitta. E’ vero, vuole che capisca da solo…Ma non riesce a sopportare la vista in televisione di quegli occhi cattivi e privi di luce. Sente che si trova in uno stadio da cui non può uscire da solo, suo nonno non gli permetterà mai di lasciare la società…No, tocca a lei salvarlo questa volta.

- Voglio parlare con lui un’altra volta. Non fermarmi Yuri – lo supplica portandosi alla porta del dojo e aprendola in silenzio.

- Sta attenta – Due parole e poi la notte, la Luna sotto di lei e la sua grande corsa verso l’edificio della Hito S.p.a e la sua Morte.

Cerca di parlare con lui, ma non la fanno neanche avvicinare. La freddano con tre colpi di pistola e la legano così da far sembrare il tutto un atto di giustizia tipico di una delle tante sette estremiste che popolano queste zone.

Ma io ho visto tutto, ho sentito il suo dolore ed ho urlato la mia disperazione quando quell’esile corpo si accasciò a terra privo di vita, stringendo fra le dita ciò che un tempo era stato l’essere più caro del suo Kai…Me, Dranzer.

 

 

 

 

Siamo arrivati alla fine^^ Non so se alla fine si sia capito molto della trama…Ma spero di sì xD

E’ la prima volta che provo questo tipo di narrazione, perché a differenza delle altre storie musicate non ho reso come narratore interno Kai o un altro personaggio “umano” ma la nostra cara Dranzer. Esperimento curioso che ho voluto provare in questo regalo per voi carissimi lettori ed EFP, un regno, un mondo, una famiglia che mi ha donato tanto e che continua a farlo.

Spero di ricevere i vostri pareri, mi piacerebbe molto sapere cosa ne pensate!

Grazie di tutto

 

Only for you my Friends,

Avly

 

  
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