L’amore perduto
Nell’oscurità del mare
di Spira un ragazzo si risveglia da un sonno incantato. I suoi occhi, limpidi
come l’acqua che lo circonda, vagano confusi e increduli cercando di
abbracciare la vastità dell’oceano e di scorgervi qualcosa, ma trovando solo il
nulla, mentre i capelli biondi fluttuano intorno al suo volto. Capendo di
trovarsi sott’acqua, per paura di affogare il ragazzo inizia a nuotare
velocemente verso la superficie. Non appena la raggiunge, prende una grande
boccata d’aria, ma si accorge con stupore che non ne ha bisogno: ha ancora
molta aria nei polmoni, nonostante sia rimasto in acqua a lungo. Ancora confuso
esamina il paesaggio che lo circonda: davanti ai suoi occhi si estende una
grande città, piena di palazzi e monumenti, di voci allegre e di divertimenti.
A poca distanza da lui navi dalle vele variopinte sono attraccate a quattro
grandi banchine. Una folla immensa di gente riempie le vie di vita, illuminata
dalla luce di un caldo sole d’estate.
In poche bracciate il
giovane raggiunge una piccola scaletta che sale su una delle banchine.
Finalmente all’asciutto, tenta di mettere ordine nei suoi pensieri. Cerca di
ricordare come sia finito in mare, ma per quanto si sforzi non ci riesce: non
ha nessun ricordo di cosa gli sia accaduto prima di ritrovarsi addormentato
qualche metro sott’acqua. Sconvolto, si incammina lungo la banchina verso il
centro della città. Mentre avanza si guarda attorno e di fronte a sé nota
qualcosa di familiare: una grande sfera d’acqua sospesa a metri da terra, posta
nel centro di un edificio simile ad un grande stadio, sovrasta gli altri
palazzi. Dietro lo stadio vede un’aeronave rossa alzarsi in volo e partire a
tutta velocità. Mentre la osserva incuriosito non si accorge di avere una persona
davanti a sé e la urta cadendo a terra e trascinandola con sé. Si ritrovano
intrecciati in un groviglio di braccia e gambe dal quale riescono a districarsi
a fatica. Quando finalmente riescono a rialzarsi, il giovane la guarda: è una
ragazza. Capelli lunghi fino alle spalle e scuri come la notte incorniciano un
volto giovane e roseo; un paio di occhi azzurri, tanto chiari che risulta quasi
impossibile definirne il contorno dell’iride, lo guardano innocentemente,
mentre una bocca morbida e piccola si schiude in un timido sorriso di
imbarazzo. Non dimostra più di diciannove anni. Il ragazzo la guarda per
qualche istante, impressionato dalla sua fresca bellezza, poi si riscuote: “Scusami,
ero distratto. Spero non ti sia fatta male!”. Lei gli sorride.
“Tranquillo, non è
nulla. Può capitare a chiunque!”
Rimangono per un attimo
in silenzio, leggermente imbarazzati, senza sapere cosa fare, poi la ragazza
prende in mano la situazione: “Mi chiamo Kelly. E tu?” chiede, tendendo la mano
al ragazzo. Lui la stringe, ma non risponde: non riesce a ricordarsi il proprio
nome!
Rimane ancora un attimo
in silenzio, poi accade un fatto strano, inspiegabile: vede la gente attorno a
sé bloccarsi di colpo, immobilizzarsi, come se il tempo si fosse fermato,
tranne che per lui, che si guarda intorno stupito. Quando volta le spalle a
Kelly, anche lei immobile, si trova di fronte un bambino avvolto in uno strano
abito viola, con un cappuccio che gli oscura il volto. Sembra fluttuare nell’aria,
ed è il solo a non aver subito l’effetto dello strano fenomeno. Lui lo guarda
confuso, e il bambino gli parla con voce lontana, come un’eco: “Bentornato,
Tidus.”. Dette queste parole, scompare, lasciando il ragazzo sbalordito e un po’
intimorito. È vero ciò che ha visto, o è uno scherzo della sua mente? Il
bambino è davvero scomparso? Si è rivolto a lui? E il tempo si è veramente
fermato? Ma come è successo?
I suoi pensieri vengono
interrotti da Kelly, che sfoggia un altro sorriso e chiede, divertita: “Cosa c’è,
un fantasma ti ha tagliato la lingua?”. Lui si riscuote e si ricorda della
domanda che gli aveva posto la ragazza. Senza pensarci, risponde: “No, scusa.
Io sono Tidus.”
aha
Nel cielo limpido del
pomeriggio un’aeronave rossa sorvola il mare che separa la grande città di Luka
dall’isola di Besaid. Sul ponte di coperta, tre ragazze si lasciano accarezzare
dal vento.
“Dovevamo proprio
andarcene così? Ci stiamo perdendo la festa!” grida Rikku alle amiche. Paine,
accanto a lei, le risponde: “Ce la spassiamo già abbastanza!”.
Davanti a loro, Yuna
assapora l’emozione di quel volo, mentre il vento fa ondeggiare i suoi capelli
imprigionati in una lunga treccia. Ripensa a ciò che le ha detto l’Intercessore
nell’Oltremondo dopo che ha terminato la sua ultima missione: farà il possibile
per farle vedere di nuovo Tidus. Questo è l’unico pensiero che riecheggia nella
sua mente: potrà finalmente riabbracciare il ragazzo che ha cercato tanto a
lungo. Il sorriso non le si spegne dal volto per tutto il viaggio di ritorno
verso il suo villaggio, ma continua a far risplendere i suoi occhi di una luce
pura, brillante: quella dell’amore, che in più di due anni non si è mai spenta
in lei.
Quando atterrano sulla
costa dell’Isola di Besaid, Yuna e le sue amiche scendono allegre dalla
Celsius. L’ex Invocatrice si guarda attorno, mentre il cuore le batte a mille,
con la dolce speranza di scorgere un paio di occhi cristallini restituirle un
tenero sguardo, una bocca perfetta sorriderle rassicurante … ma il suo
desiderio non viene esaudito, e mentre un cenno di delusione compare sul suo
volto, si avvia con Rikku e Paine verso l’entrata del villaggio.
Quella sera a Besaid si
festeggia la distruzione di Vegnagun e si brinda all’unione dello spirito di
Shuyin con quello della sua amata Lenne. Ripensando al ragazzo, Yuna rivede
Tidus nella sua mente: durante la battaglia con Shuyin, il suo aspetto, il suo
stile di combattimento, tutto in lui le aveva ricordato il suo guardiano. La
tristezza per non averlo ancora accanto la assale di nuovo.
“Ehi, Yuna, cos’hai?
Dai, vieni!” la ragazza sente la voce di Rikku raggiungerla, sovrastando appena
il forte crepitio del grande falò acceso nella piazza del villaggio. L’amica ha
cambiato i suoi abiti indossando il costume da soubrette e si è lanciata in un
buffo balletto che diverte tutti gli spettatori. Yuna scuote la testa e le
rivolge un debole sorriso: “È meglio di no, devo aver bevuto troppo e non sto
molto bene” mente. Rikku alza le spalle e ritorna al suo balletto, lasciando l’amica
a rincorrere ancora per un po’ i suoi pensieri. Passa qualche minuto, poi Yuna
sente una mano poggiarsi sulla sua spalla. Trasale e si volta: Paine è in piedi
dietro di lei.
“Stai pensando a lui,
vero?”
Yuna non si stupisce
che se ne sia accorta: deve essere più che evidente! E poi la sua amica è
sempre stata in grado di intuire i suoi stati d’animo anche senza il bisogno
che le venissero tradotti in parole; quindi si limita ad annuire. Paine riesce
a sollevarle il morale: “L’Intercessore ha detto che avrebbe fatto il possibile
per far tornare Tidus, ma non che sarebbe accaduto entro questa sera! Stai
tranquilla e pensa a divertirti.”
Yuna sente una nuova
carica di vita pervaderla.
“Hai ragione! Grazie,
Paine!” esclama, e un minuto dopo anche lei indossa l’abito da soubrette e
affianca Rikku in un piccolo spettacolo.
aha
“Buongiorno!” esclama
Kelly entrando nel soggiorno del suo appartamento. Da un divano, la faccia di
Tidus spunta assonnata da sotto una coperta. Il ragazzo risponde al saluto con
un brontolio e ricaccia la testa nel
cuscino. Cerca di riaddormentarsi, ma il rumore di stoviglie provocato da Kelly
glielo impedisce, così si vede costretto ad alzarsi.
“Non sei molto
mattiniero, vero?” chiede con un sorriso la ragazza. Tidus non riesce a
trattenere un grande sbadiglio, poi le risponde: “Be’, dormo finché posso.”
Fanno colazione
insieme, e il ragazzo finalmente si sveglia del tutto.
“Non ti ho ancora
ringraziato abbastanza per avermi ospitato a casa tua. Sai, non avrei proprio
saputo dove andare.” dice.
“Figurati! Dal momento
che il mio appartamento è abbastanza grande per entrambi e che il mio divano è
piuttosto comodo, sono felice di poterti aiutare. Puoi stare qui finché vuoi,
non c’è problema.” risponde lei. Si scambiano un sorriso, dopodichè Kelly termina
la colazione e si alza da tavola. Prende una borsetta, ne estrae un mazzo di
chiavi, ne stacca una e la lancia a Tidus, che la prende al volo.
“Tieni, esci pure
quando vuoi. Io tornerò questa sera. Fa come se fossi a casa tua.” gli dice,
poi si volta ed esce.
Tidus finisce di bere
il suo caffé, poi prova di nuovo a ricordare qualcosa del suo passato … niente,
vuoto; ci rinuncia. Per fortuna il caffé ha fatto effetto e la stanchezza è
scomparsa, così decide di uscire a visitare la città … come l’aveva chiamata
Kelly? … ah, sì: Luka.
Il sole del mattino gli
regala un po’ di energia, e Tidus la sfrutta per attraversare l’intera città.
Quando esce dalla casa di Kelly, si ritrova nella piazza principale: alla sua
sinistra una strada conduce verso lo stadio che aveva intravisto il giorno
prima; la imbocca e si trova a percorrere un ponte che collega l’edifico con il
resto della città. Mentre avanza, sente una strana sensazione, come se la sua
mente cercasse di dirgli qualcosa, ma non ci riuscisse. C’è qualcosa in quel
posto che dovrebbe, che vorrebbe, ricordare, ma per quanto si sforzi, non
riesce a capire cosa sia. Poi, improvvisamente, quando raggiunge il centro del
ponte dove si trova un piccolo spiazzo circolare, un lungo fischio risuona nell’aria.
Prima ancora che il ragazzo possa rendersene conto, il suo corpo si volta verso
la direzione da cui proveniva il suono e inizia a correre. Quando si accorge di
ciò che sta facendo, però, Tidus si ferma cercando di capire cosa gli sia
successo, mentre un cane lo supera e si lancia tra le braccia di un bambino
poco distante che ha appena il tempo di fischiare una seconda volta prima che
il suo cucciolo gli salti addosso facendogli le feste. Tidus rimane immobile,
confuso, quasi intimorito da ciò che è accaduto: che cosa gli è preso? Perché
al suono di quel fischio si è messo a correre in quel modo? È come se avesse
ricevuto un segnale, un richiamo. Ma la cosa peggiore è che non riesce a dare
una risposta a tutte queste domande, non riesce a ricordare niente del suo passato,
e quindi non è in grado di collegare nulla di ciò che gli succede ad esso.
Cercando di distrarsi,
decide di continuare la visita della città. Prosegue lungo il ponte e giunge
finalmente all’ingresso dello stadio. Nella piazza di fronte ad esso un gruppo
di ragazzini sta giocando a pallone, mentre alcune persone passeggiano
tranquillamente, dirette al porto o verso l’interno della città. Spinto da un
calcio troppo potente, il pallone azzurro e bianco dei ragazzi vola oltre di
loro fino a raggiungere Tidus. Lui lo guarda rotolare verso di sé, lo ferma con
un piede, poi lo prende in mano … e allora immagini confuse gli attraversano la
mente: si vede da piccolo, con un pallone bianco e azzurro davanti a sé,
provare a calciarlo senza successo. Poi è
un po’ più grande, e sta giocando con alcuni amici nel mare, effettuando
passaggi precisi e tiri in porta perfetti. Nell’immagine successiva è ormai un
diciassettenne e circondato da un’immensa folla che acclama il suo nome cerca
di farsi largo verso l’entrata di uno stadio. Infine si vede nuotare in una
grande piscina circolare sospesa tra gli spalti gremiti di tifosi, indossando
una divisa uguale a quella di altri cinque giocatori, mentre si lancia fuori
dalla sfero-piscina pronto a ricevere il preciso passaggio di un suo compagno e
segnare il punto della vittoria. Durante il confuso flashback una sola parola
risuona nella sua testa: blitzball! Invaso da una nuova energia, calcia
il pallone con forza; quello sbatte contro un muro, poi torna indietro, Tidus
lo colpisce con un pugno e il pallone segue di nuovo la stessa traiettoria, per
poi salire nell’aria sopra il ragazzo. Prima che scenda di nuovo, lui piega le
gambe e con un grande slancio salta in alto, salendo verso il pallone e
iniziando a roteare su se stesso, mentre l’adrenalina cresce in lui come se
stesse giocando una partita importante. Quando infine avverte il pallone
davanti a sé, Tidus allunga la gamba destra e lo colpisce con forza con il
piede. Il pallone schizza via come un proiettile, finché la sua corsa non viene
fermata da un muro, contro il quale ribalza e viene respinto di qualche metro
prima di cadere a terra e rotolare al centro della piazza. Sotto lo sguardo
sbalordito dei passanti e quello meravigliato dei ragazzini, che lo guardano a
bocca aperta come se fosse un idolo, Tidus torna a terra, stupendosi lui stesso
di ciò che ha appena fatto. Improvvisamente un folla di curiosi si accalca
nella piazza scrutando il ragazzo, che si guarda attorno imbarazzato, senza
sapere cosa dire o fare. Poi qualcuno grida tra la calca di fare largo e a
fatica riesce a raggiungere Tidus: è un ragazzo di circa ventidue anni e
indossa una strana divisa viola e gialla.
“Ehi! Ehi, tu, ragazzo!”
gli esclama mentre si districa dalla folla. Tidus si volta verso di lui, ancora
perplesso.
“Quel tiro … come si
chiama? … Era fortissimo! Come hai fatto?!” gli chiede entusiasta.
Tidus è confuso e non
sa cosa rispondere: “Ehm … veramente non ha un nome … non so … io …”
Ma il ragazzo lo
interrompe: “Senti, ti va di entrare nella mia squadra? Siamo i più forti di
Spira, ma un giocatore come te fa sempre comodo! Non appartieni già ad un altro
team, vero?! I Luka Goers sarebbero felici di accoglierti, basta che tu dica di
sì!”
Detto ciò, il ragazzo
si blocca per prendere fiato, dopodichè guarda Tidus speranzoso, mentre i suoi
occhi brillano di speranza. Lui, ancora frastornato dalla velocità con cui si
sono svolti gli ultimi avvenimenti, lo guarda per un attimo confuso, poi sposta
lo sguardo sul pallone abbandonato a terra. Una strana sensazione lo pervade,
la stessa che ha provato poco prima effettuano quel tiro: è stato come se
avesse finalmente trovato il suo elemento, come se quel gioco fosse sempre
stato parte della sua vita. Senza più esitare, annuisce: “Sì. Ci sto!”
aha
Quel mattino Yuna si
sveglia tardi: il sole è già alto quando esce dalla sua tenda e attraversa il
villaggio di Besaid in cerca di un posto tranquillo dove passare il tempo.
Sceglie il tempio dell’isola e vi si avvia lentamente. Quando entra nella Gran
Sala, il sacerdote, che ormai è solo più un guardiano dell’ingresso del
chiostro da quando il culto di Yevon è crollato e i templi sono stati chiusi in
seguito alla scomparsa degli Intercessori, le si fa incontro, si inchina
profondamente e bisbiglia: “Benvenuta, Lady Yuna. Il tempio è onorato di
riceverla.”. Lei abbozza un sorriso, poi chiede: “Potrei entrare nel chiostro,
per favore?”.
Il sacerdote si inchina
di nuovo: “Ma certo, Lady Yuna, per lei è sempre accessibile, in qualsiasi
momento. Prego.” e con l’ennesimo inchino si sposta di lato lasciandola
passare. Yuna, esasperata da tutte quelle moine, si affretta a salire le scale
e a sparire oltre la soglia del chiostro.
Una volta giunta alla
fine di esso, si ferma a guardare la scalinata che porta all’entrata del naos.
Niente è più come due anni fa: le fiaccole sono spente, solo la torcia che
tiene in mano Yuna rischiara l’ambiente; la pietra fredda delle pareti è
coperta di polvere, come il tappeto rosso consunto che ricopre i gradini. Alla
vista di quell’abbandono le si stringe li cuore, mentre ricorda quel giorno,
due anni prima, quando era uscita dal naos muovendo i suoi primi, incerti,
passi da Invocatrice. Mentre un mare di ricordi la assale, si siede su uno dei
gradini. È qui che ci siamo incontrati. Rivede la scena come se si
stesse compiendo davanti ai suoi occhi: lei, stanca e affaticata, esce dal naos
barcollante, felice che le sue preghiere siano state ascoltate. E quando alza
gli occhi, lo vede … Tidus … non sa chi sia, che cosa ci faccia nel tempio dal
momento che non è un guardiano, ma non si pone nemmeno quelle domande:
semplicemente lo guarda, mentre qualcosa di strano avviene dentro di lei,
mentre uno splendido sentimento, mai provato prima, si insedia nel suo cuore,
intento a non abbandonarla mai più.
Un senso di angoscia la
pervade, opprimendola come non mai: ormai sono passate settimane da quando l’Intercessore
le ha promesso di fare tutto il possibile per farle incontrare di nuovo il
ragazzo, ma ancora non lo ha visto, e la speranza di poterlo riabbracciare si
affievolisce ogni giorno di più, lasciandola sola nel buio della disperazione
che scende su di lei. Una fredda lacrima si spinge fuori dai suoi occhi,
divertendosi per un attimo a dondolare appesa ad una ciglia, per poi saltare giù
e lasciarsi scivolare lungo una guancia, fino a morire sulle labbra che la
accolgono stringendosi su di essa, mentre Yuna lotta per impedire che altre
gocce seguano la prima, ma è una battaglia persa in partenza.
“Yunie …” sussurra
piano Rikku, mentre nascosta dietro un angolo dell’ingresso guarda l’amica
piangere silenziosamente. Paine, alle sue spalle, non dice nulla. La giovane
Albhed si gira verso di lei: “Dobbiamo fare qualcosa! Non possiamo lasciare che
continui a torturarsi in questo modo! Dobbiamo aiutarla!”
L’amica annuisce, poi
si immerge nei propri pensieri cercando una soluzione, ma ancora una volta è
Rikku a parlare: “Ehi, ci sono!” bisbiglia, “Da qualche giorno a Luka è
iniziata la Lega del Blitzball. Possiamo portare Yunie a vedere la finale, oggi,
così si distrarrà. Lei adora il blitz!”
“Uhm … Ok. Ora usciamo,
glielo diremo più tardi.” concorda Paine. Si voltano e fanno per uscire dalla
sala, ma il buio le tradisce e Rikku inciampa. Yuna la sente, e immediatamente
si alza, si asciuga le lacrime, e cercando di assumere un tono di voce normale
per nascondere di aver pianto, chiede: “Chi c’è?”. Rikku e Paine non
rispondono, per non far credere a Yuna che l’abbiano seguita, ma quando vedono
la luce della torcia avvicinarsi si decidono a uscire allo scoperto.
“Siamo noi!” esclama
Rikku nascondendo il nervosismo dietro un sorriso. “Abbiamo saputo che eri qui
e siamo venute per proporti una cosa.”
Paine annuisce, vedendo
con piacere che l’amica se la cava e che Yuna non ha sospettato nulla, poi
continua al posto di Rikku: “Oggi pomeriggio ci sono le finali della Lega del
Blitzball, pensavamo di andare a Luka ad assistervi. Che ne pensi?”
Le due amiche
incrociano le dita dietro la schiena, mentre Yuna riflette prima di rispondere.
Non ho
nessuna voglia di andare a vedere la finale … ma non posso deludere Rikku e
Paine: loro lo stanno facendo per me, lo so. Devo assecondarle. Pensa, quindi sorride alle amiche e comunica loro la sua decisione.
aha
Gli spalti sono gremiti
di gente, i tifosi urlano a squarciagola i nomi delle proprie squadre, mentre
il cronista accoglie gli spettatori nello stadio introducendoli alla Finale
della Lega del Blitzball.
Yuna, Rikku e Paine,
appena sbarcate dalla Celsius, si sistemano nella tribuna d’onore che gli
organizzatori hanno riservato alla «Grande
Invocatrice Lady Yuna». Rikku si siede al
suo posto con un ampio sorriso disegnato sul viso.
“Sapete, a volte fa
comodo essere la cugina di una Grande Invocatrice: guardate che visuale!!! Da
qui non ci perderemo neanche un’azione!” esclama entusiasta, guardando verso la
sfero-piscina che si sta riempiendo davanti a loro. Paine alza gli occhi al
cielo prima di prendere posto sulla sedia all’altra estremità, mentre Yuna,
senza dire nulla, si siede al centro. In pochi secondi la sfero-piscina è piena
e pronta ad accogliere i giocatori.
“È ora di dare inizio
al Blitzball!” la voce del cronista si espande in tutto lo stadio. “Ecco che
entrano in campo le due squadre che si contendono il terzo posto: facciamo un
applauso agli Albhed Psyches, che hanno conquistato 19 punti …”
Rikku applaude con
forza, facendo il tifo per la sua squadra preferita.
“ … e ai Ronso Fangs,
che sono riusciti a guadagnare 21 punti! Sembrerebbero i favoriti, ma non
scommettiamoci! Gli Albhed Psyches potrebbero rivelarsi avversari temibili. Ma
ora basta con le parole e diamo spazio a loro … i blitzer! Inizi la partita e
che vinca il migliore!”
Tutto lo stadio esplode
in un applauso, poi c’è qualche istante di silenzio al quale segue il breve
fischio del blitz d’inizio. I centrocampisti avversari si lanciano
contemporaneamente verso il pallone, incitati dalle urla dei tifosi, mentre il
cronista si prepara a descrivere le azioni seguenti.
Nella tribuna d’onore
Rikku segue la partita con grande attenzione, senza perdersi nemmeno un’azione
della sua squadra, saltando in piedi ogni volta che segna un punto e agitando i
pugni quando un giocatore dei Ronso Fangs ostacola un avversario. Paine al
contrario sembra annoiata: osserva i giocatori con poco interesse, senza tifare
sfrenatamente come l’amica. Yuna, invece, guarda verso la sfero-piscina con
occhi spenti, mentre nella sua mente non scorrono le immagini dei giocatori che
le stanno di fronte, ma quelle dei suoi pensieri e dei suoi ricordi. Tra tutte,
spicca sempre l’immagine perfetta del suo amore perduto: Tidus è al centro dei
suoi pensieri, a sorriderle serenamente, a guardarla con dolcezza, ad
abbracciarla protettivo. Mentre nel mondo reale i blitzer si accaniscono contro
il pallone cercando di superare le barriere avversarie e di segnare un punto
che può portarli alla vittoria, in quello dei suoi sogni ci sono soltanto due
diciannovenni che vivono il loro amore, inseparabili.
Un amaro sorriso
affiora sulle sue labbra, mentre l’immagine di loro due sbiadisce lasciando il
posto alla realtà che la circonda, una realtà priva di quell’amore, una realtà
dura da accettare, alla quale ancora non vuole e non sente di appartenere.
“Siamo all’ultimo
minuto!” esclama il cronista dagli altoparlanti. “L’azione si fa più intensa:
entrambe le squadre cercano di cambiare la situazione di pareggio che le vede
due a due! Ecco che i Ronso Fangs conquistano la palla e si lanciano verso la
porta avversaria … ma vengono fermati dalla difesa degli Albhed, che si
accaniscono contro l’ala destra avversaria.”
“Forza, Albhed! Forza
Psyches! Avanti!” strilla Rikku emozionata. Ma la voce amplificata del cronista
e quella degli altri tifosi sovrasta la sua.
“Eeeee … sì, gli Albhed
hanno conquistato il pallone e ora si stanno dirigendo verso la porta
avversaria a tutta velocità. Continuano a passarsi la palla, eludendo la
difensiva dei Ronso Fangs che ormai sembrano smarriti! Attenzione, però:
mancano solo venti secondi alla fine della partita! Ma gli Albhed Psyches
sembra che abbiano ormai campo libero. E infatti eccoli avvicinarsi alla porta
avversaria, prepararsi al tiro eeeeeee … PUNTO!!!”
Un boato esplode nello
stadio, tra le grida di esultanza di Rikku e di altri tifosi e quelle di
disperazione di chi tifava per i Ronso Fangs. Intanto un lungo fischio segna la
fine della partita.
“Gli Albhed Psyches
hanno sbalordito il pubblico sbaragliando i loro avversari e aggiudicandosi il
terzo posto nella Lega di quest’anno! I miei complimenti a questa squadra, che
lascia la sfero-piscina da vincitrice! Ma non dimentichiamoci di applaudire la
squadra sconfitta, i Ronso Fangs!” grida il cronista.
Un educato applauso si
alza da ogni spettatore, mentre la squadra lascia la sfero-piscina un po’
delusa, poi il silenzio cala sullo stadio in attesa dell’evento più
emozionante: la finale tra le due squadre che giocano per il primo posto.
“Uao! Lo sapevo che ce
l’avrebbero fatta!” esulta Rikku saltando su e giù per la tribuna di onore, in
preda all’esuberanza. Yuna si sforza di sorriderle, mentre Paine la guarda
gelida e dopo un minuto buono le sibila di calmarsi e sedersi al suo posto.
Rikku continua ancora per un po’ a saltellare gioiosa, ma alla minaccia dell’amica:
“Se non ti siedi, ti rovino!”, si calma e prende posto, anche se ancora con un
ampio sorriso stampato in faccia.
Trascorrono venti
minuti di intervallo, durante i quali Rikku continua a commentare ogni azione
degli Albhed Psyches con entusiasmo. Paine l’ascolta distrattamente, mentre
osserva il volto di Yuna: un debole sorriso indugia sulle labbra della sua
amica, chiaramente forzato, mentre fissa con occhi vuoti un punto imprecisato
dello stadio e non sembra ascoltare i commenti della giovane Albhed. Rikku si
blocca e guarda entrambe le amiche con aria scocciata: “Ma allora, mi state a
sentire o no?!”
Paine le lancia un’occhiata
fulminante, ma Yuna si riscuote e sorride all’amica: “Oh … sì, scusa: ero distratta.”
In quel momento la voce
del cronista riprende ad uscire dagli altoparlanti, introducendo la finale.
“Senti, se non vuoi più
assistere possiamo andarcene.” dice Paine all’amica, cercando di aiutarla, ma
Yuna scuote la testa e le assicura: “No … no, rimaniamo. Voglio vedere la finale,
davvero!”. Dopodichè si costringe a seguire la partita e ad ascoltare i
commenti del cronista.
“Ecco il momento tanto
atteso: la finale della Lega del Blitzball di quest’anno! Ed ecco i giocatori
delle squadre avversarie entrare in campo!”
Un boato esplode
fortissimo nello stadio, riuscendo quasi a sovrastare la voce del cronista.
“Per primi arrivano i
Kilika Beats, con 25 punti. E poi … eccoli! Sono loro! La squadra che sembra
ormai la vincitrice … i Luka Goers!!!”
Le acclamazioni dei
tifosi si fanno sempre più intense.
“La nostra squadra non
ha perso nemmeno una partita finora, e il merito dei ben 27 punti conquistati
va anche al nuovo giocatore entrato nella squadra poche settimane fa! Un grande
applauso ai Luka Goers e al nuovo blitzer … Tidus!!!”
Improvvisamente il
cuore di Yuna smette di battere, il respiro le manca. Chiude gli occhi, mentre
il boato del pubblico si smorza nella sua testa e viene sovrastato dall’eco di
quel nome pronunciato dal cronista, quel nome che lei stessa ha ripetuto così
tante volte, nella realtà e nei suoi sogni. Il suo respiro si fa irregolare.
Lentamente riapre gli occhi, chiedendosi se si tratta della stessa persona a
cui pensa o se si è sbagliata, ma la vista di quei capelli biondi che fluttuano
nell’acqua, di quegli occhi azzurri che vagano per la sfero-piscina squadrando
gli avversari, di quel corpo perfetto che nuota a pochi metri da lei, cercando
la sua posizione di ala sinistra della squadra … tutto di quel ragazzo fa
riattivare il suo cuore che riprendere a battere sempre più velocemente,
impazzendo nel petto di Yuna che quasi inconsapevolmente si alza dal suo posto
e si avvicina al bordo della tribuna, lentamente, gli occhi luccicanti ancora
fissi su Tidus, sulla barriera d’acqua che li separa.
Nei dieci minuti che
seguono continua a fissare Tidus con occhi sognanti, lo guarda compiere ogni
azione di gioco con forza e precisione, ricevere i passaggi anche un po’
imperfetti, segnare ogni punto senza difficoltà. Non riesce a distogliere lo
sguardo da lui, è come incantata, attratta da una forza invisibile … l’amore
che li lega. Alle sue spalle Rikku e Paine non credono ai loro occhi, sono
anche loro felici per aver finalmente ritrovato l’amico, ma non dicono nulla,
chiudendosi in un rispettoso silenzio.
Dopo un tempo che a
Yuna non sembra trascorso, un lungo fischio si alza nello stadio, segnalando la
fine dell‘incontro. La ragazza non si accorge nemmeno che la squadra di Tidus
ha vinto, che è al primo posto nella Lega del Blitzball. Non sente le grida di
acclamazione dei tifosi, quasi non si ricorda delle sue due amiche che la
guardano in silenzio dai loro posti. Segue con lo sguardo Tidus, mentre esce
dalla sfero-piscina acclamato dai suoi compagni di squadra, poi, quando
scompare negli spogliatoi, si volta e dimenticandosi di tutto il resto esce di
corsa dalla tribuna e dallo stadio. Scende i gradini velocemente, mentre la
felicità cresce dentro di lei, così tanto che calde lacrime di gioia non
vogliono smettere di scenderle dagli occhi e il cuore sembra scoppiarle, carico
di amore.
aha
Dopo il lungo fischio
di fine partita, la squadra dei Luka Goers esce dalla sfero-piscina. Una volta
all’asciutto in uno dei sotterranei dello stadio, i compagni si complimentano
con Tidus per le varie azioni formidabili che è riuscito a compiere durante l’incontro.
“Ehi, sei stato grande!”
la voce di Kelly sovrasta quella dei blitzer. Tidus si volta e vede la ragazza
appoggiata ad un muro alle sue spalle. Le si avvicina e si abbracciano.
“Grazie. Sei venuta a
vedere la finale, allora.”
Kelly gli sorride
mentre risponde: “Non me la sarei persa per nulla al mondo! Credevi davvero che
sarei rimasta al lavoro invece che venire a vedere te che cercavi di colpire il
pallone?!”
“Ehi, ehi! Devo
ricordarti chi è che ha segnato il punto della vittoria? E che ha anche segnato
gli altri …” aggiunge abbassando la voce e rispondendo al sorriso. Si guadano
negli occhi per qualche istante, poi Tidus abbassa lo sguardo e con voce bassa
dice:
“Senti … ora che
abbiamo vinto la Lega, i Goers hanno deciso che mi vogliono in squadra
definitivamente, quindi potrò permettermi di affittare un alloggio … immagino
che potrai riavere il tuo divano!” scherza.
“Già.” riesce a dire
Kelly. Rimangono in silenzio, leggermente imbarazzati, poi è la ragazza a parlare,
anche se con qualche difficoltà.
“Senti, Tidus … io …
vorrei che rimanessi da me.”
Tidus la guarda
intensamente, mentre dentro di sé avviene qualcosa di strano: è come se gli
fosse stato regalato qualcosa che voleva da tempo, come se un suo desiderio fosse
stato inaspettatamente esaudito.
“Dici davvero?” le
chiede.
Anche Kelly alza lo
sguardo e lo posa su quello del ragazzo, perdendosi in quella limpidità. Riesce
solo ad annuire, mentre i loro visi si fanno sempre più vicini e le loro labbra
si sfiorano, si uniscono, si schiudono in un bacio.
aha
Yuna esce dallo stadio,
si ferma per riprendere fiato e si guarda intorno, mentre Rikku e Paine la
seguono di corsa. L’hanno quasi raggiunta, quando lei ricomincia a correre,
diretta verso uno dei sotterranei dello stadio. La voglia di riabbracciare
Tidus è sempre più forte, e con la consapevolezza di poterlo finalmente fare
scende gli ultimi gradini della scalinata con un balzo e si incammina a passo
svelto nel sotterraneo, sgusciando tra i giocatori appena rientrati e lanciando
sguardi in ogni direzione cercando quello azzurro del ragazzo. Ma
improvvisamente si blocca, così come il suo cuore e il suo respiro. Davanti a
lei, due ragazzi si scambiano il loro primo bacio: i capelli biondi di lui sono
i contrasto con quelli bruni di lei, le braccia forti del ragazzo stringono
dolcemente la vita dell’altra, mentre la sua bocca perfetta sfiora quella
piccola e morbida di lei e infine entrambe si dividono, schiudendosi in sorrisi,
e un paio di occhi cristallini fissa teneramente due iridi quasi trasparenti,
che ricambiano lo sguardo con gioia e un lieve nota di imbarazzo.
Tidus e Kelly si
prendono per mano e si avviano insieme verso l’uscita. Yuna non riesce a
muovere un passo, rimane ferma nel mezzo del corridoio, e inavvertitamente
Tidus le urta un braccio. Per un momento i loro sguardi si incrociano: quello
di Yuna è velato da lacrime di incredulità, di tristezza, di abbandono, mentre
quello di Tidus non è attraversato da alcuna emozione. Semplicemente mormora “Scusa”
distrattamente e si volta di nuovo verso la compagna, tornando a ridere con lei
e lasciando Yuna con il cuore a pezzi, trafitto dalla lama del tradimento.
Quando Rikku e Paine la
raggiungono, i due ragazzi sono ormai scomparsi. Le due amiche si precipitano
verso l’ex Invocatrice allegramente, ma i loro sorrisi si spengono alla vista
della ragazza che si accascia a terra e scoppia in un pianto incontenibile.
aha
La Celsius atterra
frettolosamente all’entrata del villaggio di Besaid. Yuna viene accompagnata
nella sua tenda da qualcuno, ma non riesce a capire da chi: la sua testa è
confusa, la vista annebbiata dalle lacrime versate, il cuore in tumulto. Si
sdraia sul letto, quasi senza accorgersene, e rimane lì, ferma, mentre le
persone attorno a lei decidono di lasciarla sola. Dopo qualche istante cade in
un sonno profondo e senza sogni che per qualche ora riesce a farle dimenticare
il suo dolore.
“Ma che diavolo è
successo?!” strilla Wakka irritato verso Rikku e Paine. “Perché è ridotta in
questo stato? Chi è stato?! Che cosa ha fatto a Yuna?! Non la vedo così da due
anni!”
Le due ragazze si
guardano per un momento, poi è Paine a rispondere: “Abbiamo ritrovato quel
ragazzo … Tidus … ma …”
“Che cosa?! Tidus! È su
Spira? Ma è meraviglioso! Mi ero affezionato a quel ragazzo, era come mio
fratello … ma Yuna dovrebbe esserne felice. Insomma, mi volete spiegare?!” la
interrompe Wakka.
Paine gli lancia un’occhiata
gelida.
“Ah … scusa … continua.”
mormora lui.
“Allora … lo abbiamo
visto a Luka, ma … non era solo.” continua la ragazza. Wakka rimane in
silenzio, con sguardo interrogativo.
“Uff! Era con un’altra
ragazza, zuccone!!” gli spiega Rikku spazientita. “E … credo che si stessero
baciando quando è arrivata Yuna.”
Il silenzio cala tra i
tre dopo la rivelazione. Poi Wakka lo spezza: “Ma … com’è possibile? Voglio
dire, abbiamo visto tutti quanto era legato a Yuna due anni fa. Avrebbe
sacrificato se stesso per salvarla in qualsiasi momento … la amava, no? E la
sua espressione quando ci ha lasciati dopo la battaglia con Sin … te la
ricordi, Rikku? … non avrebbe mai voluto separarsi da Yuna! Com’è possibile che
ora che è di nuovo qui non sia venuto a cercarla? E soprattutto come può essere
che stia con un’altra ragazza? Secondo me c’è qualcosa di strano!”
Tutti riflettono su
quelle parole, cercando di venire a capo del mistero. Poi è Rikku a esporre per
prima una teoria:
“Ehi! Aspettate un
attimo! Sì che c’è qualcosa di strano! Quando abbiamo visto Tidus stava
giocando alla finale della Lega del Blitzball …”
“E cosa c’è di strano?
Tidus era impareggiabile nel blitzball! Ed era il suo gioco preferito!” esclama
Wakka.
“Se la smettessi di
interromperci e ascoltassi tutto quello che ho da dire forse capiresti!!” lo
aggredisce la giovane Albhed, poi riprende: “Stavo dicendo che Tidus stava
partecipando alla finale … insieme ai Luka Goers!”
Wakka rimane a bocca
aperta a quella rivelazione, e si sente tradito, oltre che stupito.
“Con quei presuntuosi?!
Ma come ha potuto?! Li detestava! Non avrebbe mai giocato con loro!!” esclama.
“È proprio questo il
punto!” dice Rikku. “Secondo me gli è successo qualcosa.” Rimane in silenzio
per un po’, poi mormora: “E se … e se non si ricordasse più nulla? Se non
avesse più nessun ricordo del nostro viaggio, della sua vita con noi? Se non
ricordasse nemmeno Yuna?! E se i suoi sentimenti fossero stati dimenticati? Se
non sapesse di averli mai provati?”
Guarda Wakka e Paine
esultante, sperando che la sua idea venga presa in considerazione. Wakka la soddisfa:
“Uhm … è possibile. Questo spiegherebbe ogni cosa. Ma come facciamo ad esserne
certi?”
“Potreste chiederlo all’Intercessore.”
I tre si voltano e
vedono Lulu di fronte a loro. Immediatamente le chiedono come stia Yuna,
sapendo che fino a poco prima era con lei.
“Male, purtroppo. Il
suo cuore non vuole accettare ciò che ha visto, e continua a torturarsi.
Comunque ora si è addormentata.“ risponde Lulu, poi aggiunge: “Ho sentito la
tua teoria, Rikku, e mi sembra corretta, ma secondo me l’unico che può darvi
una risposta certa è l’Intercessore.”
Rikku e Paine accettano
il consiglio e decidono di andare a parlare con lui.
Il sole è ormai
scomparso dietro l’orizzonte e il cielo sta perdendo le sue sfumature rosate
mentre il buio della notte avanza, annunciato dal bagliore di alcune stelle che
si riflettono sulla superficie leggermente increspata del mare di Besaid. La
fresca brezza serale accarezza il viso di Rikku e Paine mentre fanno ritorno al
villaggio. Wakka le scorge e va loro incontro, avido di informazioni, ma le
ragazze lo anticipano chiedendogli della salute di Yuna.
“Sempre uguale” sospira
lui. “Non ha voluto mangiare nulla ed è rimasta nella sua tenda. Ora Lulu è con
lei: è l’unica con cui si confida, con cui riesce a sfogarsi. Ma ditemi com’è
andato l’incontro con l’Intercessore!”
“Be’, la brutta notizia
è che avevamo ragione: Tidus non ricorda più nulla, non sa di aver viaggiato
con noi, non ci conosce, non ricorda nemmeno i suoi sentimenti per Yuna.”
risponde Paine.
“Ma la buona notizia è
che quei sentimenti non sono scomparsi!” conclude Rikku. “Sono solo sepolti
sotto quelli che prova in questi giorni.”
“Bene, ma … possiamo
fare qualcosa per farglieli riscoprire?”
“Sì!” esclama la
giovane Albhed entusiasta.
“L’Intercessore ci ha
detto che l’unico modo per far riaffiorare quei sentimenti è far rivivere a
Tidus un momento speciale che ha trascorso con Yuna … qualcosa di tanto forte
da fargli tornare alla mente tutto ciò che ha provato due anni fa.” spiega l’altra.
“Bene!” esclama Wakka
sollevato. “Se questo farà stare meglio Yuna, diamoci da fare!”
“Esatto, ben detto! l’Intercessore
ha detto che si occuperà lui di Tidus, noi dobbiamo solo pensare a portare Yuna
a Macalania.”
“A Macalania? E perché?”
chiede Wakka.
“Beh, c’entra con il
momento speciale a cui ti abbiamo accennato” risponde Rikku enigmatica “Ma …
non posso svelarti i particolari, sappi solo che è il luogo giusto.”
Lui decide di non fare
altre domande: tanto sa bene che non otterrebbe risposte. Allora iniziano a
pensare a come convincere Yuna ad andare a Macalania, quando Lulu si
intromette: “Siete sicure di volerlo fare?”
Rikku e Paine la
guardano interrogative, stupite di vederla lì.
“Voglio dire … ora il
cuore di Tidus ha scelto di amare un’altra ragazza. Chi vi assicura che ormai
non sia quello che vuole per sé?”
Le due ragazze
rimangono per un attimo in silenzio, senza sapere cosa dire, poi Paine
risponde: “Be’, non penso che faremo nulla di sbagliato: semplicemente
ricorderemo a Tidus ciò che ha provato due anni fa, ma dopo la scelta sarà sua.”
“Giusto!” esclama
Rikku. Lulu sospira, poi dice: “Avete ragione, è giusto che conosca entrambi i
suoi sentimenti per prendere la decisione corretta. Parlerò io a Yuna.” e si
allontana in silenzio per raggiungere la tenda della ragazza.
aha
Quella sera, a Luka, la
squadra vincitrice della Lega del Blitzball festeggia nel bar della piazza
principale della città. Il soggetto dell’ennesimo brindisi circonda con un
braccio la vita della sua ragazza da poco conquistata sorridendo felice del suo
debutto come ala sinistra dei Luka Goers.
“A Tidus, nuova stella
del Blitzball!” esclamano i compagni, scontrando i bicchieri pieni fino all’orlo.
Il ragazzo sorride loro felice, alzando a sua volta il bicchiere, poi si volta
di nuovo verso Kelly.
“Sono molto fiera di
te, campione!” si congratula lei. Lui la ringrazia con un piccolo bacio, poi
beve un sorso della sua bibita, vuotando il bicchiere. Lei fa lo stesso, poi fa
per andare verso il bancone del bar per prenderne un altro, ma Tidus la ferma: “Ci
penso io, aspettami qui”.
“D’accordo.”
Tidus percorre tutta la
sala, facendosi largo tra i compagni di squadra e gli altri presenti, fino ad
arrivare al bancone, dove ordina altri due bicchieri. Dopo essere stato
servito, si volta per tornare da Kelly, ma improvvisamente si blocca,
spaventato, e i bicchieri gli sfuggono di mano: di fronte a lui c’è un bambino
che fluttua nell’aria a qualche piede da terra, con indosso uno strano abito
viola con un cappuccio che gli nasconde il viso … è lo stesso che ha visto il
giorno in cui è arrivato a Luka! E come in quel momento, anche ora il tempo
sembra essersi fermato tranne che per loro due: non si sentono più le grida
esuberanti dei blitzer, non si vede nessuno compiere il minimo movimento, anche
i bicchieri che Tidus ha lasciato cadere sono immobili davanti a lui, nessuno
oltre a loro sembra avere vita. Mentre Tidus si guarda intorno incredulo, il
bambino attira la sua attenzione parlandogli: “Ciao, Tidus.”
La sua voce è remota,
sembra quasi non appartenere a quel mondo. Il ragazzo lo guarda confuso e
spaventato, poi prende un po’ di coraggio e chiede: “Come sai il mio nome? Chi
sei? E che diavolo sta succedendo?!”
Il bambino mantiene il
suo tono calmo mentre gli risponde.
“Non preoccuparti. Sono
un Intercessore, ma non puoi ricordarti di me. In realtà, tu non ricordi nulla,
vero? Non sai niente del tuo passato.”
“Come lo sai? Cosa vuoi
da me?!”
“Voglio solo aiutarti,
e credo di essere l’unico in grado di farlo. Devi solo fidarti di me.”
Tidus rimane incredulo
a quelle parole, ma poi si riscuote: “Perchè dovrei darti ascolto? Chi mi dice
che non sei solo il frutto della mia immaginazione?”
“Nessuno. Te l’ho detto, devi solo fidarti di me.”
Tidus osserva l’Intercessore
ancora per un po’, senza replicare. Deve davvero credergli? Può fidarsi di uno
spirito? Dopotutto, però, cosa può perdere? Cosa rischia? Forse dovrebbe
sfruttare questa possibilità, potrebbe davvero ricordare qualcosa del suo
passato. Finalmente decide di rispondere all’Intercessore: “D’accordo, ti
credo. Come vorresti aiutarmi?”
“Devi solo trovarti al
Bosco di Macalania questa notte.”
Tidus vorrebbe
chiedergli spiegazioni, ma l’Intercessore svanisce senza dargliene l’opportunità.
Improvvisamente come si era fermato, il tempo ricomincia a scorrere e il
ragazzo riesce appena in tempo ad afferrare i due bicchieri prima che si
infrangano a terra.
aha
Protetta dall’oscurità
e dal silenzio della notte, nascosta nel chiostro del tempio di Besaid, Yuna
continua a rivivere nella sua mente quella scena che l’ha tanto sconvolta, quel
bacio scambiato tra il ragazzo che ama infinitamente e un’altra giovane; quel
bacio, così tenero e sincero, che solo lei avrebbe dovuto ricevere dal suo ex
guardiano, dall’unico che era stato in grado di far breccia nel suo cuore, un
cuore che con tanti sacrifici aveva deciso di chiudere all‘amore nel giorno in
cui era diventata Invocatrice, ma che si era arreso a quell’emozione profonda e
pura che le aveva fatto scoprire Tidus. Ora, più che mai, le sembra di aver
perso il ragazzo per sempre, ancora più di quando è scomparso sotto i suoi
occhi al termine della battaglia con Sin. Ora, più che mai, lo sente lontano …
si sente davvero sola. Le lacrime ormai non sono più in grado di esprimere il
suo stato d’animo, e sono scomparse dal suo viso. Ma la luce che ha acceso i
suoi occhi durante gli ultimi anni si è affievolita, lasciando spazio all’ombra
della tristezza.
Mentre Yuna ricorda per
l’ennesima volta il viso del ragazzo, un rumore di passi si avvicina
lentamente, e poco dopo Lulu si siede accanto a lei sui gradini della scalinata
che conducono al naos dell’Intercessore. “Come stai?”
Yuna non risponde, né
la guarda. Sa che le parole non basterebbero. Lulu la capisce, e non insiste.
“So che preferiresti
restare da sola, ma sono venuta a dirti una cosa importante. Rikku e Paine
hanno parlato con l’Intercessore e forse c’è un modo per far ricordare a Tidus
ciò che ha vissuto insieme a noi … insieme a te …”
Yuna alza lo sguardo da
terra e lo posa finalmente su Lulu, incredula.
“Dici davvero?” le
chiede con voce tremante, e Lulu le racconta il dialogo che le due amiche hanno
avuto con l’Intercessore. Ma quando termina, il viso di Yuna si oscura di
nuovo: “Forse … forse non dovrei farlo. Se il cuore di Tidus ha deciso di amare
un’altra ragazza, non ho il diritto di impedirlo.” dice, seppure con un grande
sforzo.
“Immaginavo che lo
avresti detto. Il tuo animo generoso pensa sempre più agli altri che a te
stessa. Ma non credi che lui abbia il diritto di conoscere entrambe le
possibilità e che possa quindi fare una scelta?”
Yuna riflette per un
attimo sulle parole dell’amica, poi accenna un sorriso: “Sì, hai ragione. Poi
starà a lui prendere la sua decisione, qualunque essa sia.” Così si alza insieme
a Lulu e la segue fuori dal tempio, pronta a far rotta con la Celsius verso il
Bosco di Macalania.
aha
Tidus posa i bicchieri
sul bancone del bar e raggiunge in fretta Kelly.
“Ehi, e le bibite?” gli
chiede lei, ma il ragazzo la interrompe: “Scusami, ma devo andare! Sai dirmi
dove si trova il Bosco di Macalania? Devo raggiungerlo immediatamente!” le dice
con foga. Kelly lo guarda stupita.
“A Macalania? Ma di
cosa parli? E vorresti arrivarci questa notte?! Ci vogliono almeno tre giorni
di cammino! Tidus, cosa succede?” gli domanda preoccupata. Lui cerca di
spiegarle: “Forse … forse ho trovato un modo per riacquistare la memoria, ma
devo trovarmi al Bosco di Macalania questa notte! Ti prego, devi aiutarmi!”
Kelly è incredula, ma
decide di assecondarlo: ci pensa per un attimo, poi il suo volto si illumina
mentre trova la soluzione: “Ehi, forse ci sono! Da qualche mese gli Hypello
organizzano visite al Bosco per i turisti, che trasportano a bordo di una
piccola aeronave. Forse sei ancora in tempo per l’ultimo giro. C‘è una stazione
proprio qui vicino, nella piazza dello stadio.”
Tidus trae un sospiro
di sollievo, poi si riscuote e inizia a correre verso l’uscita del bar.
“Presto, devo andare!”
esclama.
“Aspettami, vengo con
te!” gli grida Kelly.
“Ehi, non avete ancora
pagato le bibite!!” urla loro dietro il barista, ma ormai sono già troppo
lontani.
“Presto!” Tidus esorta
la compagna quando vede l’aeronave degli Hypello accostarsi allo stadio. Con un
ultimo sforzo riescono a raggiungerla prima che chiuda il portellone e riparta.
Tidus salta immediatamente a bordo, ma quando anche Kelly fa per salire, un
Hypello la ferma:
“Mi dishpiace, ma l’aeronave è al completo, non posshiamo portare altri
turishti.”
Allora Kelly si fa da
parte mentre il portellone si alza e prima che si sia chiuso augura con un
sorriso buona fortuna a Tidus, che la ringrazia muovendo le labbra, prima di
sparire dietro il freddo metallo dell’aeronave. Poi questa si alza in volo e
scompare nel cielo già scuro di Spira, diretta verso il Bosco di Macalania.
aha
Il paesaggio familiare
di Macalania avvolge Yuna, dandole il benvenuto con il luccicare delle foglie e
il suono magico del vento che spira tra gli alberi. L’aspetto del Bosco,
purtroppo, non è più quello sereno e rigoglioso di due anni prima, ma è spento,
triste, malinconico; tuttavia fa tornare l’ex Invocatrice indietro nel tempo,
facendo riaffiorare come non mai i ricordi legati a quel luogo, che la
assalgono in un turbine di emozioni. Con passo lento si dirige verso la Fonte
Sacra, il luogo a lei più caro, pronta ad affrontare quell’ultima prova.
aha
La piccola aeronave
degli Hypello viaggia tranquilla attraverso Spira, mentre il cielo inizia ad
accendersi di timide stelle, che man mano acquistano fiducia, brillando sempre
di più, quasi facendo a gara per essere ognuna la più luminosa. Mentre la notte
avanza, Tidus, a bordo dell’aeronave, freme d’impazienza, incitando il veicolo
con il pensiero a volare più velocemente. Man mano che si avvicina a Macalania
sente una strana sensazione crescere sempre di più, come se qualcosa … o
qualcuno … da quel posto lo stia chiamando; qualcosa lo attrae, sempre
maggiormente.
Quando finalmente l’aeronave
atterra all’ingresso del Bosco, lui è il primo a scendere, guardandosi intorno,
meravigliato: l’atmosfera fatata di quel luogo lo colpisce, conquistandolo con
il suo fascino immortale. Ma ciò che più lo stupisce è la familiarità che gli
suscita quel posto: si sente come se avesse ritrovato un pezzo di se stesso, un
pezzo importante, come se un tassello fosse stato messo al suo posto, iniziando
a ricostruire qualcosa che aveva perso. Mentre la folla segue la guida Hypello,
che si sposta verso la parte nord del Bosco, Tidus si muove verso destra,
guidato dalla forza misteriosa che già sull’aeronave sembrava attirarlo,
passando fortunatamente inosservato. La sensazione di essere chiamato aumenta
man mano che si avvicina al cuore del Bosco. Ad un certo punto giunge ad un
bivio, ma la forza invisibile lo induce a proseguire dritto, finché non si
ritrova ad un incrocio. Questa volta sente di dover girare a destra, ma prima
di proseguire si ferma qualche istante: qualcosa gli dice che, poco più in là,
troverà ciò che lo ha guidato fino a quel punto, la fonte della forza che lo
attira, la riposta a tutti i suoi interrogativi. Solo qualche passo lo separa
dallo scoprire il suo passato, perché sente che sta per farlo, che sta per
riacquistare la parte di sé che fino a quel momento ha perso. Con questa
consapevolezza, lentamente, inizia ad avanzare verso la Fonte Sacra.
aha
La vista della fonte
risveglia in Yuna sentimenti meravigliosi, nel suo cuore confuso scende
finalmente la pace, donatale da quel luogo a cui sono legati i suoi ricordi
migliori, i più belli di tutta la sua vita. L’acqua limpida sembra invitarla ad
entrarvi, e lei non la delude. Avanza lentamente, immergendosi piano piano fino
alla vita, sentendo l’acqua accarezzarla dolcemente … proprio come quella sera,
poco più di due anni prima. Le immagini scorrono ancora una volta nella sua
mente: le lacrime calde che scivolavano sulle sue guance, il tocco rassicurante
di Tidus sulle sue spalle, il suono dolce della sua voce chiamarla, e poi le
labbra del ragazzo posarsi sulle sue, il primo bacio.
Lacrime salate si
spingono fuori dai suoi occhi, rigandole il volto come già avevano fatto in
quello stesso luogo anni prima. Le sembra quasi di sentire i passi di Tidus
entrare nell’acqua, avvicinarsi. Si volta … e il suo cuore si ferma …
aha
La bellezza incantevole
del luogo che ha raggiunto affascina Tidus, che osserva a bocca aperta gli
alberi e il piccolo specchio d’acqua, circondati da un’atmosfera tranquilla,
magica, armoniosa. Nell’immobilità del posto si sente un leggero tintinnio,
dolce e melodioso. La sua attenzione viene attirata da una figura, immersa fino
alla vita nel centro del lago. Improvvisamente un’immagine attraversa la sua
mente: il viso di una ragazza. Riesce a distinguere il colore dei suoi occhi:
sono bellissimi, uno verde smeraldo e l’altro blu come il mare. Poco dopo
assiste ad un altro flash: si vede impugnare un’arma, una grande spada azzurra,
e affrontare un gruppo di mostri. Poi le immagini si susseguono velocemente,
confusamente: partite di Blitzball, combattimenti, templi, enigmi, sfere,
creature maestose, un mostro enorme e spietato, un gruppo di amici che viaggia
attraverso terre diverse, le rovine di una città; molte altre immagini scorrono
dentro di lui. Infine vede la ragazza piangere, immersa nell’acqua fino alla
vita, e in un attimo rivive tutto ciò che è successo quella notte di due anni e
mezzo fa, nello stesso luogo. Al termine del flashback tutto gli è più chiaro,
ogni ricordo è stato ritrovato, la sua storia è stata ricostruita. Così avanza,
sicuro, e inizia ad immergersi nell’acqua …
aha
Nonostante le lacrime
offuschino la vista di Yuna, lei è sicura di non sbagliarsi: riconoscerebbe
ovunque la figura che sta avanzando verso di lei, saprebbe sempre riconoscere
quei capelli biondi, quegli occhi cristallini, quel corpo perfetto … quel tocco
caldo che sfiora le sue spalle … quella voce che improvvisamente sussurra il
suo nome: “Yuna”. Quella parola è come un soffio di vita nuova per lei, che
vorrebbe dire qualcosa, ma dalle sue labbra escono soltanto singhiozzi. Poi le
braccia forti di Tidus l’attirano a sé, facendo aderire i loro corpi, mentre i
loro visi si fanno sempre più vicini, fino ad unirsi in un bacio.
Il cuore di Yuna batte
sempre più forte, sembra impazzire, seguendo il ritmo di quello di Tidus, molto
vicino. Finalmente il suo sogno si sta realizzando: si sente di nuovo al
sicuro, protetta dall’abbraccio del ragazzo; risponde al bacio, cercandovi la
pace che ha inseguito per quasi un anno.
Infine Tidus la guarda
negli occhi: quanto gli è mancato quello sguardo intenso, spensierato! Quegli
occhi che lo hanno fatto innamorare! Abbraccia di nuovo Yuna, tenendola stretta
come se potesse perderla di nuovo, improvvisamente, e le sussurra ad un
orecchio: “Sono tornato da te, Yuna, e non ti lascerò più. Lo prometto.”
Felice della scelta di
Tidus, la ragazza ricambia la stretta, mentre altre lacrime di gioia scorrono
sulle sue guance, unendosi all’acqua del lago di Macalania, silenzioso
testimone, per la seconda volta, della loro unione.
THE
END - Daisy
Voglio ringraziare la mia
amica marty potter per questa fan fiction, perché è stata lei a darmi l‘idea
centrale della storia, come anche i vari consigli e suggerimenti. Grazie mille,
Marty! Spero che sia soddisfatta di come ho sviluppato la tua idea, e spero lo
siate stati anche voi! Recensite, e perdonatemi se c‘è qualche errore,
imprecisione o altro! By Daisy ( detta anche Yunie’90 ^_^)