Mi butto sul letto, sfinito. Ho la testa che gira, gli occhi pesanti, e i brividi di freddo. Mi infilo sotto le coperte calde dell’albergo, e comincio a tremare violentemente. Anche se ho i brividi, sento un caldo infernale.
La sento avvicinarsi, con quei suoi passi cadenzati che la
contraddistinguono, e poi avverto il materasso piegarsi un poco sotto
il suo
peso. È seduta vicino a me ora, e la sua mano fredda sulla
fronte è confortevole.
“Te lo dico sempre di coprirti. Non siamo abituati al clima
di Londra,
non puoi andare in giro solo con la maglietta a mezze maniche a
ottobre.”
Da quando siamo arrivati qui cerco di essere il più dolce
possibile con lei,
cerco di tenerla su; ho come l’impressione che lei sappia. Di noi. Di me e Jude.
Si possono amare due persone contemporaneamente?
Ormai sono giunto alla conclusione che sì, si possono amare
due persone
contemporaneamente.
Chi è?
“Ma chi è?” Susan si alza e si avvicina
alla porta. “Sì?”
“Sono Jude.”
“Sì certo, entra.”
Stronza!
Io abbasso lo sguardo. Sono nel più totale imbarazzo, sia
perché sono
nella stessa stanza con le due persone che amo, e tutti e tre lo
sappiamo, sia perché,
ripeto, non voglio che Jude mi veda così; tuttavia non lo
ammetterei mai,
nemmeno sotto tortura, di essere imbarazzato.
Jude si precipita su di me e mi abbraccia forte. Rispondo al suo
abbraccio, anche se sono talmente stanco che non so da dove abbia
tirato fuori
le forze.
“Niente, volevo vederti.” Soffia lui sul mio collo.
“Beh, non è che io sia un bello spettacolo. Anzi,
allontanati, che
ancora ti prendi la febbre anche tu.”
Si stacca da me e mi sorride. “Ma va, che dici! Anzi, devo
dire che ho
fatto bene a venire.”
Dio quanto mi da fastidio, sono io quello forte della coppia cavolo!
Si
alza e si precipita in bagno. Sento il rumore di un mobile che viene
aperto e poi richiuso, e l’acqua che scorre. Poi Jude rientra
nella mia
visuale, con un pezzo di stoffa bagnato in mano.
Sono ancora imbarazzato, ma devo dire che vederlo mi ha fatto davvero
tanto piacere…e anche il fatto che si preoccupa per me.
Sento
improvvisamente caldo, anche se questo è un caldo diverso.
Oddio, ma perché penso anche a certe cose in un momento
così? Ho a mala pena la forza per alzarmi dal letto,
figuriamoci per fare quello.
Un
sorriso gli increspa le labbra, che poi si posano delicate sulle
mie.
“Dormi.”
La sua voce calda mi fa chiudere gli occhi. “Non voglio
dormire.”
“Devi. Anche perché devi rimetterti in forze. Hai
del lavoro da fare.”
“Già…ci sono delle scene da
girare.”
Un altro sorriso gli spunta sulle labbra. “Anche. Ma
più che altro hai
del lavoro da fare con me.”
NOTE:
Niente, è davvero una bazzecola nata durante l’ora
di Tecnologie
digitali di stamattina, anche se in realtà il prof stava
tipo facendo una
tirata su quanto sia scarsa l’università
italiana…
Come naturalmente tutte saprete, Robert la scorsa settimana
è stato
male, ha avuto la febbre povero!! E da qui, questa one-shot!
Non so quando riuscirò a postare i capitoli di Love dancing
e The man
next door, ma state tranquille, non abbandonerò nulla! ^^
Baci!