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Autore: AvevoSolo14Anni    17/10/2010    0 recensioni
Quindici anni, tanta voglia di divertirsi con le amiche e una vacanza in una delle città più belle del mondo: la grande Londra. Ma per Giulia, questa non sarà una vacanza come tante altre...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Robert Pattinson
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Purtroppo a casa


   Ed eccomi già all’aeroporto di Genova. Se il viaggio di andata era stato tremendamente lungo, con tutta l’ansia che avevo e la voglia di atterrare, questo fu l’esatto contrario. Il tempo scorse alla velocità della luce e io avrei preferito di molto non atterrare e tornare indietro.
   Era passato meno di un giorno e già ero in astinenza. Avevo fretta di arrivare a casa solo per poter accendere quel mini computer che per me era così prezioso.
   Quando atterrammo lo presi stretto tra le mani per non farlo scontrare con nessuno.
   Ad aspettarci c’erano i nostri genitori, che non sentivamo da una settimana. Già, perché al college pensavano che dovessimo crescere e distaccarci dai nostri genitori e quindi meno li sentivamo meglio era. Era direttamente il college a chiamarli ogni due giorni per comunicare come andavano gli studi e come stavamo.
    La Vale e la Giu salutarono i propri genitori e io i miei. Non dissi granché, era troppo presa dal computer.
   Arrivati a casa finalmente mia madre se ne accorse.
   “Giulia, ma cos’hai in mano?” chiese vedendo la scatola che stringevo al petto con forza.
   “Un mini portatile” dissi come se niente fosse.
   “Cosa?! Hai comprato un computer? Esigo spiegazioni!” appena arrivata e già urlava, ma non era esattamente come pensava. A meno che non pensasse che io avessi incontrato la mia star preferita, ci avessi parlato, fossi svenuta per un suo bacio sulla guancia, che lui mi avesse soccorso e che dopo due giorni insieme io gli fossi stata così simpatica da regalarmi un PC per tenerci in contatto. Ma era da escludere che pensasse questo.
   “È una lunga storia, se vi mettete comodi vi spiego” dissi.
   Loro si sedettero e io gli dissi tutto. Non nei dettagli, ma gli dissi tutta la verità. Anche di quando ero svenuta. Non fiatarono per tutto il racconto. Quando ebbi finito, come mi aspettavo, non li vidi molto convinti. Allora tirai fuori le prove materiali.
   Ovviamente avevo fatto delle foto. Gli autografi. Ma soprattutto le varie foto di me e Robert insieme. E a quello dovettero credere a ciò che avevo detto.
   “Non ci posso credere. È magnifico, scommetto che neanche nelle tue più belle fantasie ti saresti mai sognata di vivere una storia come questa!” disse giustamente mia madre.
   Annuii.
   Mio padre sembrava più sconvolto per il fatto che lui volesse a tutti i costi restare in contatto con me. E fissava il PC che io avevo ancora tra le mani.
   “Beh, è davvero incredibile. Finirai sui giornali. Un computer dopo soli due giorni, wow” è esattamente quello di cui anche io mi continuavo a stupire.
   “Se per ora è tutto, io ho un computer da accendere” sorrisi.
   “Ok” dissero i miei.
   Scappai in camera mia e chiusi la porta.
   Posai delicatamente il PC sulla scrivania e lo collegai alla presa elettrica.
   Accesi, lo connettei a internet ed aprii quella strana chat. Lui mi aveva detto che era una cosa così complicata che tu inserivi la lingua che parlavi e ti traduceva tutto da solo. Misi italiano.
   Ed eccolo in linea.
   Ciao, scrissi.
   Ciao, sei arrivata sana e salva?, mi venne scritto in risposta. Eh si, traduceva.
   Sì, tutto bene, ci abbiamo messo poco, gli risposi.
   Non tanto poco, iniziavo a preoccuparmi.
   Veramente l’ultima mezz’ora l’ho passata a dare spiegazioni a miei genitori, faccina triste.
   Uh, giusto! I tuoi genitori! Che hanno detto?, cercavo di immaginare la faccia che avrebbe fatto se ci fossimo parlati a voce anzi che in chat.
   Mah, non hanno detto nulla di che, gli ho spiegato tutto; subito – come me – non ci credevano, ma poi gli ho fatto vedere le foto, faccina sorridente.
   Continuammo a chattare per tutto il giorno.
 
   I mesi passarono…
 
   Gli anni passarono…
   Tutto procedeva bene, ci vedevamo attraverso le webcam e ci parlavamo nella chat o in videochiamata sempre sul computer.
 
   Una mattina mi svegliai, avevo diciassette anni.
   Era una domenica, niente scuola. Spesso lasciavo il computer acceso anche la notte, soprattutto quando lui era in America, così mi poteva parlare anche quando qui era notte. Spesso mi svegliava, ma anzi che arrabbiarmi ne ero sempre felice. Ovvio.
   Guardai se mi aveva scritto qualcosa. No, niente, ma era in linea. Probabilmente sapeva che stavo dormendo.
   Buongiorno, Rob, tutto bene?, scrissi.
   Si, cara Giulietta, te?,mi chiamava spesso così. Era ovvio che fosse una cosa amichevole, ma tutte le volte il cuore mi andava a mille.
   Si, grazie. Novità?, gli chiesi.
   Mentre aspettavo una risposta, riflettei. In quegli anni era cambiata una cosa. Non era una cosa da niente, anzi era una gran cambiamento. All’inizio, Robert mi piaceva ovviamente, ma solo come aspetto esteriore. Era bellissimo, il più bello al mondo per me. Invece col passare del tempo, tutto ciò era cambiato. Ora ero totalmente, incondizionatamente innamorata di lui, tanto per usare frasi note.
   Lui era perfetto anche dentro. E tutto ciò aveva dell’incredibile. Un bellissimo carattere. Che ragazzo meraviglioso. Dopo due anni ancora non potevo capacitarmi di tutta la fortuna che avevo.
   Sì, ho una grandissima novità tutta per te in esclusiva. Sono certo che farai salti di gioia! E tutto questo grazie a me!, scrisse interrompendo le mie riflessioni.
   Wow, che succede?, chiesi stupita dal fatto che mi stava per succedere qualcosa di piacevole, almeno secondo lui.
   È successo che si discuteva sul luogo dove fare la conferenza stampa quest’anno. Sai che in Twilight era stata fatta in Giappone, eccetera eccetera… bene io ho proposto questa volta di farla in Italia! Dato che abbiamo girato lì, sono stati subito tutti d’accordo con me. A Montepulciano. Giulia, ci potremmo rivedere!, tirai un urlo per la gioia.
   Saltellai un po’ per la camera e poi gli risposi. Grande idea! Fantastico è da tanto che non ci vediamo!, scrissi. L’ultima volta era il 14 agosto 2009, e contando oggi erano esattamente due anni, dieci mesi e cinque giorni. Si, forse ero pazza, ma tenevo il conto.
   Beh, se non si conta la webcam sì. Sono sicuro che dal vivo ti vedrò diversissima. Chissà quanto sei cresciuta., sarei stata all’altezza delle sue aspettative?
   Penso di essere un po’ più alta e un po’ diversa. Ma anche tu sarai cambiato un po’, no?, ma io lo vedevo ogni giorno su internet, lo tenevo d’occhio come se non potessi semplicemente chiedergli che aveva fatto quel giorno. Non so bene perché.
   Non so. Non mi pare. Spero che tu sia cresciuta un po’ così da non dovermi abbassare per parlarti., come me, anche a lui piaceva essere alto. Ma sapevo che mi prendeva in giro. E per me andava benissimo.
   Di sicuro non sono un metro e novanta! Ma dodici centimetri di meno sì., gli scrissi.
   Bene allora non mi dovrò abbassare. Un mio amico è trenta alto centimetri meno di me… ed è un po’ scomodo., eh sì.
   Già, lo avrei rivisto presto.Evviva. Quando venite qui?, chiesi.
   Il 16 giugno., mi rispose.
   Bene, ora avevo un’altra data da cui fare il conto, però alla rovescia.
   Non vedo l’ora., dire così era molto riduttivo.
 
   I giorni passavano, e io attendevo quel giorno con ansia.
 
   Poi finalmente arrivò la fine della scuola, mancava più poco.
 
   Ed eccomi partire, seguita sempre dalla Giulia, dalla Valentina e questa volta anche da mia madre.
   Nel viaggio per me stare ferma ed attendere era una tortura. Ma ecco i miei occhi illuminarsi quando scorsi da lontano quel paesino che avevo già visitato a vuoto. Eccoci a Montepulciano.
 

Grazie ai lettori!!! Continuate a leggere e please recensite!!!

  
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