20/10/2010
4 recensioniTitolo: Predictable
Personaggi: Heiwajima Shizuo; Orihara Izaya
Avvertimenti: One Shot
Prompt: Fronte
Rating: Verde
Word Count: 524
Disclaimers: Orihara Izaya e Heiwajima Shizuo appartengono a Ryohgo Narita
Note: Scritta per la community Dieci&Lode di Livejournal
E' la mia prima fic su Durarara!!, siate clementi~! Era una vita che volevo scrivere qualcosa, speriamo sia venuta almeno accettabile~
Predictable
Non lo capiva.
Un tempo la cosa lo aveva irritato parecchio, adesso ci aveva fatto quasi l'abitudine.
Orihara Izaya non riusciva a capire Heiwajima Shizuo.
Era un pensiero davvero semplice, quasi elementare, eppure anni addietro, ai tempi del liceo, aveva fatto di tutto pur di distruggerlo. Aveva mandato in galera Shizuo, per neutralizzarlo – non che gli fosse dispiaciuto troppo, comunque, quel ragazzo era l'unico essere vivente che proprio non riusciva ad amare. E, se normalmente sarebbe stato in grado di spedire alla forca un essere umano qualunque, uno tra quelli che davvero amava, senza alcun rimpianto, figurarsi quanto gli potesse essere interessato l'aver procurato una notte di galera ad un tipo che nemmeno sopportava.
Però, adesso, mentre scappava lungo le strade di Ikebukuro urlando al vento vani tentativi di false scuse, quasi iniziava a trovarla stimolante, quell'idea.
Orihara Izaya non capiva Heiwajima Shizuo. E per questo, ogni giorno, scopriva di lui qualcosa di nuovo.
Il primo che aveva notato, quello che gli era rimasto più impresso, era il fatto della fronte. Ancora non aveva smesso un attimo di ricordarglielo.
- Shizu-chan, la fronte, la fronte! Così sai quante rughe prima dei trent'anni?
Le teneva sempre aggrottate, le sopracciglia. O, almeno, così era quando si trovavano faccia a faccia.
Ma, in fondo, Izaya lo preferiva in quel modo. Perché, per qualche strano motivo, far sì che la sua espressione mutasse non appena lo vedesse – in meglio o in peggio, poco importava – era qualcosa di particolarmente gratificante.
Quando glielo faceva notare, quando, correndo tra ponti e vie laterali, si girava e gli urlava di rilassare i muscoli del volto, le due rughe al centro della fronte si accentuavano in maniera esponenziale; avrebbe continuato a ripeterglielo all'infinito, potendo.
L'adorava, poi, perché quella reazione riusciva a prevederla perfettamente. Ed avere quella piccola certezza, sapere che persino Shizuo rispondeva a schemi comportamentali fissi, faceva sì che il suo intero modo di vedere il mondo non venisse meno: l'uomo opera in base alla legge di azione e reazione, nessuno – nessuno – può sottrarsene.
Non si può agire a casaccio, ci sono regole fisse da rispettare. Diverse per ognuno, ovvio, ma ci sono.
Izaya non riusciva a capire Shizuo. Non ancora. Un giorno avrebbe scoperto il sistema in base al quale ragionava ed operava.
Lo sapeva, era la sua certezza. Perché Orihara Izaya riesce a comprendere il comportamento di ogni singolo essere umano esistente sul pianeta.
Fino ad allora si sarebbe accontentato di riuscire a prevedere ed evitare i distributori che puntualmente gli venivano lanciati contro ogni qualvolta si recasse ad Ikebukuro, predire la traiettoria dei segnali stradali sradicati dal cemento ed utilizzati come arma impropria, trovare il momento perfetto per una battuta idiota, un sorriso irritante ed il dileguarsi improvvisamente.
Oh, e la fronte. Sino al giorno in cui avesse scoperto lo schema d'azione di Shizuo avrebbe continuato a ripetere anche quello.
Perché quel semplice gesto faceva da collante a molto più di quanto si potesse immaginare, ed era necessario.
- I~za~ya~!
- La fronte, Shizu-chan, la fronte!
Era una reazione fissa e rendeva Shizuo, seppur solo in minima parte, prevedibile.
Izaya non chiedeva davvero null'altro.