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Autore: DeathBat    21/10/2010    8 recensioni
(Continuo delle fan fictions "I brought you my bullets, you brought me your love" e "Our lady of sorrows: lips of deceit", e conclusione della per così dire "trilogia").
"Alzo gli occhi al cielo, vedendo un vago bagliore dietro le nuvole: ti vedo, Jim, so che sei lì. Ti amo. Ti amo. Ti amo. Non dimenticarlo mai…"
Genere: Drammatico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Avenged Sevenfold, My Chemical Romance
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ebbene si. Con questa si conclude questo piccolo ciclo di Fan Fiction, che spero siano piaciute... quest'ultimo capitolo è stato scritto nella notte tra il 29 e il 30 Dicembre 2009, a sostituzione di quella che sarebbe dovuta essere la vera conclusione, cioè una visione delle loro vite quindici anni dopo. Spero che vi piaccia, aspetto commenti (: buona lettura...


Dear God: I hope you'll find your own way when I'm not with you tonight



Apro gli occhi. Li richiudo, sperando di risvegliarmi all’improvviso. Li riapro, ma sono ancora qui. Nella mia stanza.
Mi annodo la cravatta, sistemandola nella camicia del mio smoking. Sorrido: non mi è mai stato bene, lo smoking, stava molto meglio a te. Volto lo sguardo all’indietro, sperando di trovarti sdraiato sul letto, ma c’è solo la tua impronta sul cuscino. Come odiavi che ti rimanessero i segni, la mattina… ti avvicinavi allo specchio e sbuffando ti chiedevi perché a me non rimanessero mai…
Mi alzo, guardandomi allo specchio: sento ancora il tuo profumo in questa stanza, le tue risate, la tua voce che mi parlava, che mi diceva ti amo… quella voce sonante, allegra, possente, che riecheggia ancora in queste mura e che non se ne andrà mai…
Apro le ante dell’armadio, ci sono ancora i tuoi vestiti in ordine sulle grucce. Quanto ti arrabbiavi per il mio disordine. Te ne ho fatte veramente tante… ogni volta iniziavi a lamentarti di quanto fossi casinista, ma nonostante tutto mi volevi bene. Mi sei rimasto sempre accanto… e poi te ne sei andato. Così, all’improvviso, mi hai lasciato solo. Senza nemmeno un avviso… so che non dovrei darti la colpa, ma non ci riesco… non riesco a pensare che non ci sei più… è come se andandotene ti fossi preso un pezzo di me. Mi manchi, Jimmy… mi manchi terribilmente…
Sento bussare alla porta; mi asciugo le lacrime con la manica della giacca. “Ehi, John… è ora… te la senti?”
“Si, Gee solo… solo un secondo…”
Prima di uscire mi volto a guardare la stanza dove ti ho trovato, quella sera di ormai una settimana fa… non riuscivo a crederci… i tuoi occhi, così belli e profondi, ormai erano diventati solo lo specchio di quelli che erano prima… e il tuo corpo, così caldo quando facevamo l’amore, era freddo come ghiaccio, e immobile…
Esco di casa, e con Gerard e gli altri mi avvio verso il cimitero, dove si celebra il tuo funerale… siamo tutti qui per te, Jimmy, guardaci… Gerard e Matt, Syn con Zacky, Mikey e Lyn, Bob, Ray, Frank… siamo tutti qui per te.
Mentre il prete inizia a parlare, alcune gocce di pioggia incominciano a scendere, facendosi sempre più frequenti e diventando un vero e proprio scroscio d’acqua… anche il cielo piange per te, amore… dopo la preghiera, ognuno di noi si alza per dire qualcosa in tuo ricordo… prima Zack, poi Gerard, poi Syn… che fa fatica a parlare, le parole gli si spezzano in gola… poi è il turno di Frank, di Bob, di Ray, di Matt… e infine mio fratello e Lyn… sono tutti disperati, Jim. Non ce n’è uno che non ti ricorda con affetto, nemmeno Lyn, sebbene tu l’abbia conosciuta molto poco…
Quando tocca a me, Gerard mi mette una mano sulla spalla, come incoraggiamento… le lacrime sono mascherate dalla pioggia che continua a scendere…
Tiro fuori dalla tasca il discorso che mi ero scritto, lo so che è stupido, Jim, ma non voglio fare brutta figura con te… anche se ormai ne abbiamo passate talmente tante che una figura in più non cambierebbe la tua opinione su di me, non è vero amore?
Mi schiarisco la voce, questo è per te tesoro mio… spero davvero che tu riesca a sentirmi…
“Ho conosciuto James al liceo. All’inizio nemmeno ci guardavamo in faccia, lui e il suo carattere scorbutico non erano certo interessati a me e alla mia timidezza. Ogni volta che lo guardavo sorridere, però, mi immaginavo come sarebbe stato sapere che quell’espressione, quella dolce espressione era dedicata a me. Me lo domandavo sempre, ma poi scacciavo dalla mia testa quei pensieri, certo che non si sarebbero mai avverati. Poi forse per caso, forse per destino, siamo finiti insieme, proprio grazie al suo migliore amico. Grazie a una stupida scommessa che era certo di vincere, io e lui abbiamo costruito un nostro presente… e, come mi ha detto poi, in fondo ha vinto lo stesso.
Non dimenticherò mai le parole che mi ha detto la prima volta che ci siamo tenuti per mano davanti a tutti… ‘vanne fiero’ mi disse ‘vai fiero di stare con un ragazzo che ti ama.’ È stata la prima volta che mi hai detto ti amo, amore mio. Ed è stato il giorno più bello della mia vita. Insieme abbiamo vissuto moltissime esperienze… e ci immaginavamo come sarebbe stato il nostro futuro… ma tu non hai avuto la possibilità di averlo. Ti sei spento prima di quanto meritassi, mi hai lasciato qui volando libero nel cielo, diventando un soffio d’aria che mi accarezza ogni giorno, ogni istante, facendomi capire che mi ami… ma io ho bisogno di te, Jim.
Andandotene, mi hai spezzato a metà, lasciando un vuoto che nessuno riuscirà più a riempire… vorrei che tu fossi qui ora, a prendere per il culo tutti con le tue battute sarcastiche, a dare consigli ironici a destra e a manca, consigli che poi si rivelano essere i più giusti… quando penso a te mi manca l’aria, ma non posso fare a meno di rivolgerti i miei pensieri, perché se non lo facessi so che starei peggio. Casa nostra non è più la stessa senza le tue fragorose risate e i tuoi scleri mattutini, ma io so che ci sei ancora tu lì dentro. Ogni singolo mattone di quella casa porta il tuo nome, così come ogni mobile, ogni pianta, ogni quadro; ce l’abbiamo inciso insieme, e non se ne andrà mai.”
Inizia a piovere più forte… come se fosse Jim a piangere alle mie parole…
“Ti amo, amore mio, ti amo e non ti dimenticherò mai. Tu mi hai reso un uomo migliore, più forte, più sicuro, senza di te io non sarei quello che sono. E per questo ti ringrazio, ti ringrazio di cuore. Io non so se sono mai stato alla tua altezza, ma tu mi hai sempre accettato per come sono, e questa è la cosa più bella che un uomo possa fare. Mi hai regalato splendidi momenti che terrò per sempre con me, saranno il nostro piccolo tesoro. Io ti ricorderò sempre come la persona migliore della mia vita, Jim.
Ti ricorderò come l’unica vera ragione di vita che io abbia mai avuto. Io spero solo che ora, ovunque tu sia, tu sia felice.”
Le lacrime sgorgano copiose dai miei occhi, vorrei continuare ma i singhiozzi me lo impediscono. “Caro… caro…”
Gerard viene in mio aiuto, abbracciandomi forte e lasciandomi sfogare sulla sua spalla. Mi prende di mano il foglio del discorso e, sull’orlo delle lacrime, finisce ciò che avrei dovuto dire io:
“Caro Dio, l’unica cosa che ti chiedo è di abbracciarlo quando io non sarò lì, quando sarò troppo lontano per farlo. Ti prego, accendi la tua luce per lui, lascialo brillare nel cielo, facendo cantare al suo splendore la sua ultima canzone. Amore mio, spero che tu riuscirai a trovare la tua strada, anche se non mi avrai al tuo fianco. Ma sono sicuro che ci riuscirai, sei sempre stato bravissimo amore mio, in ogni cosa. Stai bene, amore mio… ora sei libero…”
Gerard smette di leggere, stringendomi ancora più forte. Poi mi riaccompagna al mio posto, tenendomi stretta la mano.
Il prete sta finendo di dire le sue preghiere, ma io non riesco ad ascoltarlo. Alzo gli occhi al cielo, vedendo un vago bagliore dietro le nuvole: ti vedo, Jim, so che sei lì. Ti amo. Ti amo. Ti amo.
Non dimenticarlo mai…

You think is over but it’s just begun,
but baby don’t cry, you had my heart, at least for the most part,
‘cause everybody’s gotta die sometimes, we fell apart,
let’s make a new start,
‘cause everybody’s gotta die sometimes,
but baby don’t cry.
I love you.
From Jimmy, to John.
   
 
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