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Autore: Trilla    24/10/2010    8 recensioni
Prima classificata al contest The Graveyard di Forgotten Stories Durante la notte di Halloween un'anima tormentata si reca al cimitero in cerca di conforto.
Genere: Dark, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Lenore Larouge

Mentre il pendolo dorato oscilla ticchettando e risuona undici volte, prendo deciso la vanga ed esco finalmente da casa Larouge, la mia mente un groviglio di fatali pensieri che mai dovrebbero sfiorare l'intelletto umano.
Le strade affollate di persone riccamente abbigliate e sorridenti non danno sollievo alla mia anima tormentata, né possono le risate di divertimento che odo provenire dai fanciulli in maschera. La città, come ogni anno durante le festività, è illuminata da zucche e lanterne, ma -ahimè!- quelle sbiadite luci non rallegrano il mio cuore, oramai freddo e indurito come la pietra su cui cammino.
Borbottando preghiere sconsacrate, trascinando la vanga ai miei piedi, arrivo alle porte arrugginite del cimitero, posto nel quale bramo di entrare da giorni ormai, dalla scomparsa della mia amata Lenore.
Oh, Lenore, ragazza selvaggia dai lunghi capelli di fuoco e gli occhi neri, la mia signora! Con la tua sola presenza allietavi le mura Larouge, come facevi con il mio austero cuore di filosofo che mai aveva provato -e mai più proverà- i piaceri dei sentimenti illogici che ti possedevano, Lenore.
“Lenore, Lenore...”. Sussurro tra le labbra il tuo nome camminando con occhi spenti fino al tuo giaciglio e mi maledico. “Lenore, Lenore...”
Vagabondo tra le tombe di chi non c'è più e, come te, ha smesso di soffrire; so che ognuno di loro ha avuto amori, pensieri e una storia, ma io non gli bado perché nelle mie oscure congetture c'è solo un sepolcro di cui m'importa.
Ed eccomi infine davanti alla familiare croce di marmo adornata di gigli e, mentre inizio a vangare sul soffice terreno che divide me e la mia amata, penso che mai un'immagine mi fu più cara come la nuova casa della mia Lenore.
Sollevo zolla su zolla, fino a che non incontro la bara d'ebano che scelse il padre Larouge e che così poco si addice alla virtù candida e innocente del mio tesoro. Con mani tremanti elimino l'unica barriera che ancora separa me e il mio amore, scacciando dalla mia mente gli orribili pensieri di trovare un corpo mutato troppo.
Finalmente la vedo.
Morbidamente adagiata sulla fredda terra cimiteriale c'è la mia Lenore che muore ogni istante di più; la sua pelle, prima rosea e profumata come i petali delle ninfee d'acqua, ora ha il color della carta di un vecchio testo impolverato, come quelli delle librerie di casa Larouge in cui amavo perdermi durante gli equinozi d'autunno. Tendo una mano e le accarezzo le labbra pallide con dolcezza, ma è troppo delicata, troppo morta perché io possa baciarla senza deturpare il bel viso.
Alle mie orecchie arrivano risate di ragazzini, probabilmente venuti a giocare nel cimitero per spaventarsi a vicenda.
Ho preso la mia decisione. Alzo la testa alla luna, nient'altro che un disco pallido in mezzo a nubi nere come i miei incubi, perfetta per una serata romantica tra me e la mia sposa.
Mi calo nella fossa e a fatica sollevo il guscio che racchiudeva l'angelo Lenore sopra di me, mi sdraio nella bara e la depongo sul mio corpo, con la testa appoggiata al mio petto; non posso fare a meno di sorridere mentre l'ombra del coperchio che richiudo si posa su di me.
Sento i ragazzini che si avvicinano alla tomba, gridano divertiti e uno di loro chiede chi abbia scavato questa fossa.
Odo altri tipi di grida quando una risata agghiacciante e folle arriva alle loro orecchie; stringo forte il braccio di Lenore nel buio. Rido più forte e sento i bambini che scappano impauriti da quel posto sfortunato.
Mi porto il braccio staccato di Lenore alle labbra e sorrido pensando che dalla tomba di amore e morte in cui giacciamo non ci separeremo mai più.

Fanfiction arrivata prima al contest "The Graveyard" indetto da Forgotten Stories.
In tema di Halloween non potevo non pubblicare questa storia in un tempo migliore!
Lo ammetto, mi sono ispirata ad Edgar Alla Poe, più precisamente al poemetto "Il corvo" che mi ha totalmente stregato. Tuttavia il nome l'ho scelto non per la protagonista del poema (che si chiama Lenora),  ma perchè Lenore è la protagonista di una serie di fumetti creata da  Roman Dirge (Lenore: piccole ossa o Lenore: the cute little dead girl) che mi faceva molto ridere.
Spero l'apprezziate. :)
   
 
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