Lenore Larouge
Mentre il
pendolo dorato oscilla
ticchettando e risuona undici volte, prendo deciso la vanga ed esco
finalmente da casa Larouge, la mia mente un groviglio di fatali
pensieri che mai dovrebbero sfiorare l'intelletto umano.
Le strade affollate di persone
riccamente abbigliate e sorridenti non danno sollievo alla mia anima
tormentata, né possono le risate di divertimento che odo
provenire
dai fanciulli in maschera. La città, come ogni anno durante
le
festività, è illuminata da zucche e lanterne, ma
-ahimè!- quelle
sbiadite luci non rallegrano il mio cuore, oramai freddo e indurito
come la pietra su cui cammino.
Borbottando preghiere sconsacrate,
trascinando la vanga ai miei piedi, arrivo alle porte arrugginite del
cimitero, posto nel quale bramo di entrare da giorni ormai, dalla
scomparsa della mia amata Lenore.
Oh, Lenore, ragazza selvaggia dai
lunghi capelli di fuoco e gli occhi neri, la mia signora! Con la tua
sola presenza allietavi le mura Larouge, come facevi con il mio
austero cuore di filosofo che mai aveva provato -e mai più
proverà-
i piaceri dei sentimenti illogici che ti possedevano, Lenore.
“Lenore, Lenore...”. Sussurro tra
le labbra il tuo nome camminando con occhi spenti fino al tuo
giaciglio e mi maledico. “Lenore, Lenore...”
Vagabondo tra le tombe di chi non c'è
più e, come te, ha smesso di soffrire; so che ognuno di loro
ha
avuto amori, pensieri e una storia, ma io non gli bado
perché nelle
mie oscure congetture c'è solo un sepolcro di cui m'importa.
Ed eccomi infine davanti alla familiare
croce di marmo adornata di gigli e, mentre inizio a vangare sul
soffice terreno che divide me e la mia amata, penso che mai
un'immagine mi fu più cara come la nuova casa della mia
Lenore.
Sollevo zolla su zolla, fino a che non
incontro la bara d'ebano che scelse il padre Larouge e che
così poco
si addice alla virtù candida e innocente del mio tesoro. Con
mani
tremanti elimino l'unica barriera che ancora separa me e il mio
amore, scacciando dalla mia mente gli orribili pensieri di trovare un
corpo mutato troppo.
Finalmente la vedo.
Morbidamente adagiata sulla fredda
terra cimiteriale c'è la mia Lenore che muore ogni istante
di più;
la sua pelle, prima rosea e profumata come i petali delle ninfee
d'acqua, ora ha il color della carta di un vecchio testo impolverato,
come quelli delle librerie di casa Larouge in cui amavo perdermi
durante gli equinozi d'autunno. Tendo una mano e le accarezzo le
labbra pallide con dolcezza, ma è troppo delicata, troppo
morta
perché io possa baciarla senza deturpare il bel viso.
Alle mie orecchie arrivano risate di
ragazzini, probabilmente venuti a giocare nel cimitero per
spaventarsi a vicenda.
Ho preso la mia decisione. Alzo la
testa alla luna, nient'altro che un disco pallido in mezzo a nubi
nere come i miei incubi, perfetta per una serata romantica tra me e
la mia sposa.
Mi calo nella fossa e a fatica sollevo
il guscio che racchiudeva l'angelo Lenore sopra di me, mi sdraio
nella bara e la depongo sul mio corpo, con la testa appoggiata al mio
petto; non posso fare a meno di sorridere mentre l'ombra del
coperchio che richiudo si posa su di me.
Sento i ragazzini che si avvicinano
alla tomba, gridano divertiti e uno di loro chiede chi abbia scavato
questa fossa.
Odo altri tipi di grida quando una
risata agghiacciante e folle arriva alle loro orecchie; stringo forte
il braccio di Lenore nel buio. Rido più forte e sento i
bambini che
scappano impauriti da quel posto sfortunato.
Mi porto il braccio staccato di Lenore
alle labbra e sorrido pensando che dalla tomba di amore e morte in
cui giacciamo non ci separeremo mai più.
In tema di Halloween non potevo non pubblicare questa storia in un tempo migliore!
Lo ammetto, mi sono ispirata ad Edgar Alla Poe, più precisamente al poemetto "Il corvo" che mi ha totalmente stregato. Tuttavia il nome l'ho scelto non per la protagonista del poema (che si chiama Lenora), ma perchè Lenore è la protagonista di una serie di fumetti creata da Roman Dirge (Lenore: piccole ossa o Lenore: the cute little dead girl) che mi faceva molto ridere.
Spero l'apprezziate. :)