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Autore: LadyRobyne    26/10/2010    0 recensioni
Adoro "Tutti pazzi per amore" ma non mi do pace per la morte di Michele e visto che almeno nella fantasia posso rifarmi, ho deciso di riscrivermi un finale più gradito.
Tutti i personaggi citati sono di proprietà della pubblispei, io li ho solo presi un po' in prestito. Li tratterò bene e li metterò a posto appena finito. Grazie.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Non escludo il ritorno.

Nei  giorni a seguire la situazione non cambiò, Monica era sempre nelle stesse condizioni, nemmeno i dottori si spiegavano come mai Monica ancora non si fosse ripresa. L’operazione era superata ma lei era sempre senza conoscenza furono consentite le visite nella speranza che magari una voce o una sensazione potesse farla riprendere. Uno alla volta entravano nella stanza. Le parlavano cercando di farla reagire, speravano che magari sentendo ancora il contatto con la realtà lei avrebbe trovato la forza di continuare a vivere, le parlavano di tutto, dal tempo , allo sport, ai vestiti, al nuovo film “polpettone” che le sarebbe piaciuto tanto, ma non sembrava sortisse l’effetto voluto.

Poi finalmente…………..

- Monica? Monica? Amore svegliati su fai uno sforzo, ti prego, apri gli occhi, Amore mio prova dai!

Sentendosi chiamare Monica tentò di fare come chiesto, come sempre. Ma sembrava che i suoi muscoli non volessero ubbidirle, poi però quella voce, così implorante, quel tono così disperato, finalmente riuscirono nell’impresa di farla svegliare.

Riuscì finalmente ad aprire gli occhi, ma non riconobbe subito dove si trovava, poi realizzò di essere in ospedale, ma non si ricordava come e quando ci fosse arrivata, soprattutto aveva un gran mal di testa. Sentì il calore di una mano che stringeva la sua, una stretta familiare ma molto “AMATA”, tentò di girare la testa, ma il dolore la costrinse a farlo molto, molto lentamente. Quando finalmente riuscì lo vide, era lì accanto a lei e a giudicare dalla barba non si era mosso da molto tempo, poi però si ricordò che lui in realtà non c’era, o si? Che stava succedendo?

- Monica, amore finalmente ti sei svegliata! Grazie al cielo!

- Michele???? MICHELE?!?!?!?! Oddio se ci sei tu vuol dire che sono morta! Non è possibile!

- No tesoro non sei morta, hai avuto un incidente.

- Ma incidente di che? No Michele tu sei morto otto mesi fa! Che ci fai qui ora?

-  Ah io morto? Amore sei stata quasi tre mesi in coma, per poco non te andavi nel paradiso delle giornaliste e vieni a dire a me che sono morto? Che ti hanno messo nella flebo?

-         Eh? Michele ma che cavolo dici?

-         Monica! Hai avuto un incidente d’auto mentre andavi a casa di Laura per la festa di addio al nubilato.

Monica era sempre più confusa. D’improvviso sobbalzò.

- il bambino!!! Dov’è il bambino?

Michele le sorrise e le mise la mano sul rigonfiamento della sua pancia.

- Tranquilla è qui con te. E sta bene.

Monica chiuse gli occhi cercando di capirci qualcosa mormorando.

- NON E’ NORMALE!

Ma non poté far altre domande a Michele perché entrarono i dottori per visitarla.

Alla fine della visita decisero che la giornalista e il bambino erano fuori pericolo e sarebbero stati dimessi presto, ma come precauzione dato il trauma subito, sarebbe dovuta rimanere a riposo per il resto della gravidanza. Monica era confusa e disse ai dottori di non ricordare niente di quello che le era successo, ma la tranquillizzarono che delle piccole amnesie erano normali. Il fatto però era che lei non aveva amnesie, lei pensava proprio ad un’altra vita. I medici uscirono e Michele entrò nella stanza e in meno di due secondi si ritrovò abbracciata al lui.

- Amore mio!

Le disse con voce tremante.

- Non mi fare più uno scherzo del genere.

Monica si staccò dall’abbraccio tanto da guardarlo negli occhi visibilmente commossi.

- Michele ascolta…

- No senti, da quando mi hanno avvisato che avevi avuto l’incidente non sai quanto è stata dura! Ho seriamente pensato di perderti. Ogni volta che tornavo a casa nostra, vedevo come sarebbe potuta essere la nostra vita insieme, e non potevo sopportare che stavo rischiando di perderti per sempre.

Monica guardò Michele sempre più allibita, era convinta di aver fatto lei a Laura quel discorso… NON E’ NORMALE!

- Monica? Stai bene??

Monica però era presa dai suoi pensieri molto, molto confusi.

- Tesoro mi fai preoccupare così! Mi guardi come se fossi un fantasma!

- No, no non sei un fantasma, questo lo so, lo so.

- Ah bene, andiamo meglio.

- Sei una specie di angelo, e hai visto già il bamb… oddio il bambino, devo ripartorire??? Da capo?!?!! Ancora il TPLDS! 

- Monica adesso mi sto preoccupando sul serio. Ma di che parli? Basta vado a chiamare i medici, mi sa che la botta in testa è stata più forte di quello che pensavano e non ti hanno rimesso proprio tutta in ordine in sala operatoria.

Michele fece per alzarsi ma Monica lo bloccò li.

- No! Non mi lasciare, non di nuovo Michele.

Bisognava cambiare atteggiamento sennò se ne riandava.

- Va bene, va bene. Mi metto giù tranquilla e sarò buona, ma tu non ti azzardare a lasciarmi, un’altra volta.

- Oh! Finalmente iniziamo a ragionare! Brava.

Monica si sdraiò di nuovo sul letto ma lasciò lo spazio libero per Michele che si sdraiò accanto a lei e l’avvolse con il suo abbraccio.

- Ora rilassati e cerca di riposare. Per oggi hai avuto fin troppe emozioni.

- Non sai quante!!!!

-Michele?

- Si amore?

- Da quando sono in ospedale?

- Te l’ho detto quasi tre mesi.

- Raccontami cosa è successo……..

- Ti faccio solo un breve riassunto, devi riposare, avremo modo di parlare poi, allora.. la tua macchina è distrutta, un pirata è passato col rosso mentre tu stavi guidando verso casa di Laura e ti ha preso in pieno. Ovviamente il matrimonio è stato rimandato, don Luigi ci ucciderà prima o poi, Stefania ce l’ha fatta! Cinque chili e mezzo di gemelle…

- Aspetta, Rebecca e Rachele, come le protagoniste di un film horror…..

- e tu come lo sai?

Rise Michele e poi aggiunse

- Beh forse te lo ha detto Laura. Sai è stata qui notte e giorno, proprio oggi non c’è perché è a Sorrento a proporre il libro ai francesi, sai il libro è un successone e vogliono tradurlo in altre lingue.

Monica ebbe un brivido al ricordo degli avvenimenti successivi al viaggio di Laura a Sorrento.

- E Paolo?

- ah Paolo! No è che Laura non voleva assolutamente partire perché era troppo preoccupata per te, solo che l’incontro era troppo importante, così Paolo ha deciso di accompagnarla per darle il suo appoggio, ti mandano un bacio, li ho chiamati mentre ero fuori e sono già in viaggio per venirti a trovare, Laura era euforica.

- Ah bene!

Beh almeno una catastrofe epocale era stata evitata!

 

Passarono le ore successive a parlare, Monica aveva talmente paura che se si fosse addormentata avrebbe di nuovo perso Michele che gli faceva domande per tutto e per tutti.

Così seppe inoltre che Adriano era ripartito per andare appresso ai suoi pennuti, le ragazze stavano mandando avanti il giornale e che quando ha saputo che lei era in ospedale Elio ha lasciato il giornale dove era andato a lavorare e si era ripreso il posto di grafico a “TU DONNA” per aiutare la baracca, in attesa del suo ritorno.

Parlarono anche del loro bambino.

- Ah appunto Monica, il bambino! Cara! Da quanto lo sapevi? Perché non me lo hai detto prima? Per fortuna che almeno Laura lo sapeva e ha informato i dottori

- Avevo intenzione di dirtelo il giorno del matrimonio. Subito dopo la cerimonia, era il mio regalo.

- Amore mio. Dovevi vedere la mia faccia quando Laura ce l’ha detto; per poco non ho avuto un infarto, mi hanno addirittura fatto stendere e dato l’ossigeno.

Monica pensò seriamente che tutto ciò NON E’ NORMALE!

- Ma ti dispiace?

Gli chiese a bruciapelo

- Di cosa mi dispiace?

- Del bambino no? Non avevamo mai parlato prima di avere figli. Magari tu volevi aspettare o non ne volevi proprio.

- Shhhh!

Michele la zittì con un bacio appassionato e dolcissimo, prima che scattassero altre idee strane in quella testa riccioluta.

- Monica ascoltami bene!!! Sono l’uomo più felice del mondo. E non vedo l’ora di iniziare finalmente la nostra vita insieme, e se tu non ti metti giù e riposi un po’ passeremo tutto il resto della tua gravidanza in ospedale e invece io voglio portarti presto a casa. A casa nostra.

- A casa nostra ripeté Monica.

Anche se controvoglia Monica dovette ammettere di essere stanca, ormai non riusciva più a tenere gli occhi aperti, così si arrese e non tentò più di combattere contro il sonno che incombeva su di lei, ma non prima di aver dato quello che per lei sicuramente era l’ultimo bacio a Michele.

Era sicura infatti che al suo risveglio avrebbe scoperto che era stato tutto un bel sogno. Si consolava al pensiero che almeno aveva avuto il privilegio di passare un po’ di tempo con il suo amore.

  
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