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Autore: Mendori    13/11/2005    9 recensioni
Posso chiuderti gli occhi? Posso...?
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Rin, Sesshoumaru
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Fantasie di rugiada

*

 

…Buio.
Mani calde mi regalano all'oscurità col loro tepore.
Risa fresche e infantili la dipingono con colori vivaci e brillanti.

Donato al buio, mentre l'odore pungente dell'erba aleggia nell'aria e il frinire delle cicale si desta timidamente. Venti mattutini iniziano a tessere le loro spire, mentre tutto arriva a me più lentamente, come in un propagarsi di onde sul pelo dell'acqua. L'aria, conserva ancora la lenta compostezza della notte.

La bambina, è sempre accanto a me. Con la sua discreta presenza, partecipa ad ogni momento.
Avverto sul collo il suo respiro caldo e i sottili nastri che le adornano i capelli mi sfiorano leggermente, dondolanti e capricciosi.

E la sento ridere divertita, limpida e trasparente, quando nel sbattere le palpebre, le mie ciglia le solleticano appena i palmi delle minute mani.
Mi rapisce al mondo e ride con vivido frusciare di capelli. Seguono movimenti alle mie spalle e silenziose domande.

Posso chiuderti gli occhi? Posso?

Un cenno del capo; e subito la luce, rosee sfumature nel cielo limpido e scalpicci gioiosi accompagnati dal lieve tintinnare dei campanellini.
Eccola davanti a me, sorridente, le guance colorite leggermente impolverate, le mani tese nuovamente verso il mio volto.

Allunga la mano, tende le dita sfiorando dolcemente le mie palpebre che, con delicata lentezza abbassa, riconducendomi per mano nel buio.
E lei ama accompagnarmi nel buio.

Perché è lì che gli odori si fanno più intensi, ed i suoni più vividi.
E i battiti del cuore di una ragazzina innamorata che gioca con piume di passeri, diventano musica di vita e emblema di trasparente gioia.
E odore di pesce cotto e crepitare di focolare ricordano dolci profumi di bambina, e piccole filastrocche dimenticate.

Ed allora si riscalda, il buio.
Al rievocare di sensazioni tanto preziose e semplici, effimere, assume un tinta dorata e particolare, accogliente e affettuosa.
Morbido buio, sospeso fra attimi dalla consistenza di nuvole e fremere di fantasie leggere.

E le piccole dita che, curiose, si fanno strada sul mio volto, guadagnano un valore più ampio e indefinito, infinitamente più dolce e candido, nel buio, ricco di profumi di terra e fiori. Abitato da crisalidi pronte a schiudersi e desiderose di godere dei bianchi raggi del Sole, di immergersi in bagni di luce nel loro piccolo universo, retto da leggi universali.

Il calore delle sue mani, sulla mia pelle, quel tepore flebile e inafferrabile.
Labbra tese in sorrisi invisibili.

Quasi contrariato, avverto d'un tratto le sue mani abbandonare il mio volto, ponendosi sulle mie spalle e, con la loro misera forza, spingermi verso terra.
Mi scopro a non opporre resistenza e a scivolare, dalla mia posizione seduta, fino a giacere, con un fruscio, steso nell'erba.

Rivivo la sensazione ormai dimenticata degli steli d'erba a solleticarmi il capo, nel buio, dove l'odore del muschio umido è ancora più penetrante e l'erba più fresca e morbida.

E dove pensieri d'infanzia si accavallano frivoli, con i loro pesante carico di odori, sapori e suoni.
Si scontrano dolcemente, come nuvole, fondendosi con i nuovi ricordi regalati dalla piccola e muta creatura, ora sdraiata al mio fianco.

Un suo tocco mi permette nuovamente di abbandonare il buio, trovandomi ad osservare un cielo ormai azzurrino, ricco di voluminose nuvole bianche.
I rami degli alberi formano una graziosa cornice di sfumature verdi, attraverso la quale mosaici di luce illuminano l'erba attorno a me.

Mi giro quanto basta per osservare la bambina, che sdraiata sul terreno a imitare la mia posizione, punta il dito in alto verso le chiome degli alberi, scossi da leggeri venti e sorride ancora.
Là, tra i possenti rami, illuminata dai raggi solari, una grande ragnatela costellata di gocce di rugiada, scintillanti come pietre preziose, crea sottili piogge di piccoli riflessi bianchi e tremanti.
Attorno a noi, fiori che assaporano i primi presagi dell'estate, si risvegliano, colpiti dal quella pioggia lucente. Stiracchiando pigramente i piccoli petali, sospirano quieti, elogiando il Sole, comparso ad annunciare il giorno, nella volta celeste.

Immobili nell'erba, ci uniamo agli elogi, ammirando la ragnatela e aspettando l'Estate.


 

 

 

…::::::…

Senza un significato preciso.
Avevo voglia di fantasticare un attimo, senza scrivere nulla di impegnativo, tutto qui ^^

Aspettando l'estate ...

   
 
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