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Autore: SmartyPants    03/11/2010    1 recensioni
Una fiction su Juliet e James ai tempi della Dharma.
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Juliet, Sawyer
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Fandom: LOST
Personaggi:  James&Juliet
Disclaimer:  Lost è di proprietà dell'ABC e il titolo è di proprietà dei Coldplay.
Author's Note:  Come sempre, questa è la traduzione della mia stessa fic scritta in inglese. La dedico a Lallina, che ha tanto voluto che traducessi e pubblicassi questa fic pure qui <3


 

Erano le 6 del mattino e Juliet sentì James alzarsi e prepararsi per andare a lavoro;  usciva di casa sempre alle 7 ma Juliet, solitamente, restava nel letto almeno fino alle 8. Juliet non lavorava tanto quanto James, infatti il suo era un impiego soltanto pomeridiano. Quel giorno, però, le cose andarono diversamente. Non appena James lasciò la casa, Juliet si alzò e si preparò velocemente per uscire.


Quella mattina, alle 8.30, era previsto l’arrivo di un sottomarino proveniente dalla terra ferma e lei doveva essere al molo per quell’ora. Juliet stava aspettando un pacchetto che aveva ordinato una settimana fa: era molto ansiosa e desiderosa di riceverlo, soprattutto perché lo stava facendo alle spalle di James.  Non lo facevano mai, prima di prendere una decisione o di fare qualcosa di importante James e Juliet si consultavano sempre  ma questa volta Juliet sentiva il bisogno di fare le cose per conto suo. Era insieme a James da quasi un anno e lo amava moltissimo ma voleva fare questa cosa da sola. Non si sentiva ancora pronta a condividere questa cosa con James.


Nonostante fosse mattino presto, il sole stava già splendendo alto nel cielo e la temperatura era piuttosto elevata. Juliet arrivò al molo in perfetto orario. Ogni volta che Juliet si trovava al molo, non poteva fare a meno di sorridere: proprio lì James le chiese di restare e lei acconsentì anche se non aveva nessuna buona ragione per restare su quella maledetta isola. Ora, un anno dopo, sapeva di aver fatto la scelta giusta.


Juliet vide emergere il sottomarino dall’acqua e diventò ancora più nervosa. Avrebbe avuto tra le mani quel tanto atteso pacchetto in pochi minuti e sapeva che il suo contenuto le avrebbe cambiato la vita per sempre. Un operaio della Dharma le si avvicinò e le consegnò il pacchetto; Juliet lo ringraziò, nascose il piccolo pacchetto blu nella borsa e si avviò a passo spedito verso casa.


Arrivata a casa, Juliet sedette sul divano con il pacchettino sulle ginocchia. Doveva aprirlo ma non voleva faro perché, una volta aperto, tutto sarebbe diventato reale e lei avrebbe dovuto usarlo. Continuò a fissarlo, rimandando il momento decisivo dell’apertura, poi si alzò e camminò in tutte le direzioni nel soggiorno, bevette un bicchiere di acqua, mangiò alcuni biscotti Dharma e dopo più di un’ora si sentì pronta ad aprire il piccolo pacchetto di cartone blu scuro.


La biondina aprì il pacchetto e andò in bagno. Tenne il bastoncino nelle sue mani, guardandolo nervosa; sapeva che la risposta al test avrebbe cambiato la sua vita, sia in un caso che nell’altro. Le ci volle molto coraggio per convincersi a fare la pipì su quel piccolo bastoncino bianco e l’attesa del risultato le sembrò eterna.


Chiuse gli occhi e si sciacquò il viso mentre aspettava il risultato. Juliet era un medico, aveva reso possibile la gravidanza di sua sorella e sapeva che non avrebbe dovuto essere così preoccupata della propria possibile gravidanza. Il fatto era che stava con James da quasi un anno e non sapeva se egli volesse un figlio e, soprattutto, non sapeva se lei stessa si sentiva pronta per averne uno. L’isola non era certamente il giusto posto dove crescere un bambino.


Juliet riaprì gli occhi e prese il bastoncino, senza guardarlo. Fece un respiro profondo e poi lo scrutò. Positivo. Juliet Burke era incinta. “Oh mio Dio” sussurrò, sorridendo e piangendo allo stesso tempo. Le lacrime cominciarono a rigarle il volto, gli occhi blu brillavano ancora più del solito. In quel momento, Juliet era al settimo cielo ma anche nervosa perché doveva parlarne con James.


Il pomeriggio a lavoro passò velocemente anche se Juliet non riuscì a concentrarsi molto perché la sua mente era altrove. Non riusciva a smettere di pensare al fatto che lei e James sarebbero diventati genitori.


Quando arrivò a casa, James era già tornato.


 “Ehi Biondina” la salutò.


“Ma che buon odorino!” disse lei, allegramente.


 “Ti ho preparato il tuo piatto preferito” le disse James, abbracciandola.


 “E questo a cosa lo devo?” scherzò lei. Gli scoccò un bacio sulla guancia.


“Al fatto che ti amo.” Le rispose, sorridendole.


James e Juliet si scambiarono un lungo bacio appassionato e poi si sedettero a cenare, raccontandosi come erano andate le rispettive giornate, proprio come facevano ogni sera da quasi un anno.


Subito dopo cena, mentre James stava leggendo il suo libro preferito, Juliet andò in bagno a controllare il test di gravidanza per l’ultima volta. Voleva essere sicura al 100%. Positivo.


 “James” sussurrò lei, sedendosi accanto a lui sul divano.


“Sì?” rispose lui distrattamente, continuando a leggere.


Juliet provò a parlare ma invece delle parole, la sua bocca emise solo suoni rochi e confusi. La sue mani tremavano leggermente e Juliet sembrava incapace di pronunciare parole sensate. Era molto nervosa e preoccupata e semplicemente non riusciva a nasconderlo all’uomo che amava.


“D… De… Devo dirti una cosa molto importante” balbettò Juliet.


 “Tesoro, cosa succede?” James mise via il libro e la guardò preoccupato. “E’ tutto ok?”


 “E’ che… Non so bene come dirtelo” Juliet guardò la fodera beige del divano, piccole lacrime cristalline le bagnavano il viso e lei non voleva che James la vedesse in quelle condizioni.


 “Dillo e basta” la tranquillizzò James, stringendola forte tra le sue braccia.


Stretta tra le sue braccia, Juliet si sentiva protetta, sicura, amata. Sapeva che James sarebbe stato un ottimo compagno per la vita e un padre eccellente, così fece un respiro profondo, si asciugò le lacrime e lo guardò dritto negli occhi, abbozzando un sorriso: “Sono incinta, James”


Le labbra di Juliet si aprirono in un sorriso bellissimo, i suoi occhi, resi ancora più luminosi dalle lacrime, erano di un blu intenso, lucente; i capelli biondi, un po’ scompigliati e disordinati, le regalavano un’aura leggiadra, quasi divina. Sembrava emanare un’aura angelica.


“Tu … Cosa?!”  le domandò James, piacevolmente sorpreso


“Oh mio Dio, Juliet!” esclamò, abbracciandola forte.


“Aspetto tuo figlio, James. L’ho scoperto stamattina e …”


James la baciò, interrompendola. Le sue mani scivolarono sul viso di Juliet, sui suoi capelli, tranquillizzandola. Tutta la paura, la preoccupazione, svanì.


 “Suppongo che diventerò papa” James le sorrise, gli occhi lucidi dalla commozione “Diventeremo una famiglia”.


Le parole di James rimbalzarono nella testa di Juliet lasciandola stupefatta, felice, emozionata: non si aspettava tutto quell’entusiasmo da parte di James. Sapeva che James l’amava ma non sapeva ancora che era pronto ad avere una famiglia con lei.

Juliet prese le mani di James tra le sue e gli disse “Avevo paura, sai? Non è tanto che stiamo insieme e avevo paura che tu non volessi avere un bambino insieme a me. Ecco perché non ti ho mai parlato del test di gravidanza. Mi dispiace”


 “Amore, io voglio fare tutto con te. Voglio sposarti, voglio avere una famiglia con te, voglio essere il padre dei tuoi figli e voglio trascorrere il resto della mia vita con te. Io, te e un sacco di piccoli bambini biondi!”


Iniziarono a ridere entrambi, abbracciandosi e coccolandosi.


 “Ti amo, James” sussurrò Juliet.


“Ti amo anch’io” le sussurrò James.


James la portò nella loro camera da letto e in quel momento, Juliet, sapendo che James era pronto ad avere un figlio con lei, si sentì completa e realizzata. Sapeva che tutto sarebbe andato per il verso giusto; nonostante si trovasse su quell’isola che aveva tanto odiato in passato, ora era una donna felice che aveva trovato l’amore della sua vita. Quella maledetta isola le aveva regalato la sua anima gemella. 
 

  
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