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Autore: AyakoChan    03/11/2010    5 recensioni
Misaki si imbatte in un ragazzo che calpesta crudelmente i sentimenti della sua amica Sakura... e ne farà i conti. Usui, sempre con il suo modo scontato di fare le cose, come l' aiuterà? [Ovvi riferimenti all'episodio dell'Anime]
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Sakura… Come aveva fatto a cadere nella sua trappola?

[Quella ragazza così ingenua…]

Quel cantante da quattro soldi l’aveva solamente usata! Per arrivare a lei!

Quel bastardo non aveva nemmeno idea di quanto l’amica stesse aspettando il momento di incontrarlo. Ricordava i due pomeriggi precedenti: l’aveva accompagnata dall’estetista, dal parrucchiere e a fare shopping per poter apparire ai suoi occhi qualcosa di vagamente decente. E lui?! Che reazione aveva avuto?! Ne era completamente rimasto indifferente.

“Mi fai schifo…” sussurrò Misaki a bassissima voce, ormai dell’idea di controllarsi non ne era rimasto che di un vago ricordo. Ma non ne valeva assolutamente la pena picchiare un tale stolto, non si meritava nemmeno ti tornare a casa con un occhio nero e un naso colante di sangue. E –cosa ancora più assurda – era sicura che picchiarlo avrebbe reso Sakura ancora più triste. Così serrò i pugni, così forte da far sbiancare le nocche ed affondare le unghie leggermente lunghe nel palmo della mano.

 “Non ho mai visto una persona comportarsi peggio di te! Come puoi calpestare così i suoi sentimenti? Mi fai veramente schifo!” ogni parola detta con un tono che diventava man mano più alto. Non riusciva più a controllarsi: la rabbia stava lentamente prendendo il sopravvento sulla ragione.

‘Che facesse pure!’ pensò e così cambiò idea: probabilmente la furia avrebbe reso ancora più potenti i suoi colpi e nemmeno la pena e il disgusto per quel ragazzo avrebbero annebbiato il desiderio di fargli patire almeno un po’ sofferenza. Almeno una parte di quella che stava provando l’amica.

“Che ti succede, Misaki? Ora anche tu mi detesti?” domandò, con un espressione derisoria in volto e con un’aria divertita, da presa in giro.

La  voglia matta di picchiarlo a sangue aumentava, aveva voglia di fargli pentire del suo comportamento da signorotto. Ma come si permetteva?!

Nessuno poteva trattare come una bambola Sakura, quella ragazza così gentile, allegra e solare. Non se lo meritava affatto!

“No, io non ti odio sciocco. Io ti disprezzo totalmente!” Urlò la presidentessa, afferrando l’estremità della sua cravatta con foga e tirandola verso di se.

I ragazzi seduti al tavolo, compresa Sakura e Shizuko, rimasero immobili osservando sorpresi la scena.

Nessuno osava fiatare o difendere il cantante, né tantomeno andare contro Misaki. In quel momento sembrava uno dei tanti mostri che albergavano nei boschi e nei regni delle storielle giapponesi che si raccontavano ai bambini per convincerli di comportarsi bene.

Con gli occhi quasi rossi per l’ira – in quel momento  poteva essere scambiata tranquillamente per un qualsiasi demone - tirò ancora di più la cravatta, portando il suo viso a livello di quello della ragazza  e subito dopo gli urlò ancora una volta contro: “Non ti permetterò mai di avere Sakura!”

 

Giunta la sera Misaki e Sakura furono sgridate da Shizuko per il loro comportamento sconsiderato: “Ma siete forse impazzite?! Urlare così in un Caffè? Non avete pensato al disagio che avreste potuto creato alle altre persone?! Misaki, devi avere più pazienza e soprattutto devi cercare di contenerti!”

“Mi dispiace tantissimo Shizuko, non sono proprio riuscita a trattenermi…”

La ragazza continuò a sgridarle, proprio come una mamma che rimproverava i suoi bambini per aver combinato una marachella: “E poi tu, Sakura: ti sei dimenticata cosa ti dissi? Sei ingenua, facile da ingannare. Dovresti scegliere i ragazzi con più criterio!”

Non si era mai visto una Shizuko così infuriata prima d’ora… sicuramente si era preoccupata anche lei per Sakura.

“Shizuko non è affatto gentileeeeee!” urlò istericamente l’interpellata dai capelli rosa, piangendo. Poi corse verso Misaki, chiedendo il suo aiuto e abbracciandola in cerca di protezione.

Vedendola piangere all’amica gli si strinse il cuore,e perciò iniziò ad accarezzarle dolcemente la testa, con fare materno.

Lei allora alzò lo sguardo verso Misaki, fissandola stupita negli occhi.

“La prossima volta ne sceglierò uno che possa accarezzarmi così… in questo modo così gentile come stai facendo tu, Misaki” disse, stringendo con maggior vigore l’amica.

Le due amiche scoppiarono a ridere in un’allegra risata, coinvolgendo poco dopo anche lei.

“Misaki noi andiamo, ci vediamo domani a scuola!”

Dopo averle salutate la ragazza si avviò  verso casa, aveva un sacco di faccende da sbrigare! Per esempio doveva ancora compilare tutti i fogli del festival e nonostante questo fare anche i compiti…

Essere la presidentessa del consiglio studentesco non era certo una passeggiata come pensavano tutti.

Tutti tranne Usui… già…

Neanche l’avessi chiamato, dopo essere arrivata alla stazione lo vide. L’aspettava seduto in una sedia, nella sua posizione da ragazzo figo e irraggiungibile.  Quando la vide le rivolse uno dei suoi soliti sorrisi sghembi. Il cuore della ragazza cominciò a battere all’impazzata. Non accennava proprio a rallentare la sua corsa sfrenata.

“Eccoti finalmente” mormorò con la sua solita voce roca “Te la sei presa comoda, presidente…”

Avvicinò la mano, così lattea e con le dita affusolate alla sua guancia e cominciò a carezzarla dolcemente. Misaki rimase imbambolata a fissarlo,sorpresa del suo gesto così gentile.

“Perché mi stavi aspettando?” borbottò, cercando di alleviare l’imbarazzo e di far diminuire il rossore delle sue guancie. Non riusciva proprio a rispondersi a quel quesito.

“Non farci caso, sono solo il tuo Stalker, ricordi?” le disse, come se fosse la cosa più ovvia del mondo. Con quel suo modo così naturale di fare le cose, capace solo di stupirti.

“M-ma…”

“E per questo  magari, ti seguirò fino a casa…”

“Non ci provare nemmeno, pervertito!”

In quel momento alla presidentessa tornarono in mente le parole di Sakura:  “La prossima volta ne sceglierò uno che possa accarezzarmi così..” 

Sperò in quel momento per Sakura di riuscire a trovare presto una brava persona, come quella che aveva incontrato lei adesso davanti alla stazione…

“Presidentessa… posso saltarti addosso?” Mi chiese improvvisamente, con occhi sognanti.

Misaki si diede mentalmente della stupida per aver pensato delle cose così gentili su quel maniaco.

Sperò vivamente per l’amica affinché non incontrasse un pervertito del genere!

“Guarda che chiamo la polizia se continui!”

 

                                                                      Fine

Modificata il 26/11/11

  
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