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Autore: lady lina 77    03/11/2010    3 recensioni
Storia alternativa a 'Slayers Love Story'.
E se Lina, morta, non avesse proprio proprio sistemato ogni conto lasciato in sospeso sulla terra? E se le fosse dato un pò di tempo per rimediarvi?
Storia nata da una delirante conversazione msn fra me e SonLinaChan (che mi ha dato gli spunti e le idee principali per realizzarla e che ringrazio). E messa on-line grazie a Elise, senza la quale questa storia sarebbe rimasta fra me e pochi altri. Grazie per avermi spronato perchè di coraggio per metterla on-line non ne avevo! Storia quindi scritta da me, ideata da SonLina e pubblicata grazie a Elise. Lavoro a tre!
Spero vi piaccia!
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Gourry Gabriev, Lina Inverse
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Una nuova vita



Gourry camminava solo, a testa bassa, sulla strada sterrata che portava al villaggio di Malè.

Il sole era alto nel cielo azzurro di tarda primavera e l'aria era pulita e cristallina. Intorno a lui i campi coltivati, pullulavano di granoturco che cresceva forte e rigoglioso e le rondini cinguettavano felici, svolazzando qua e la alla ricerca di cibo per i loro piccoli.

Ma tutto ciò, quel fiorire di vita e quel paesaggio che trasmetteva serenità e tranquillità, sembrava non toccare minimamente l'animo spento dello spadaccino.

Da un anno e mezzo nulla sembrava svegliarlo da quel torpore apatico in cui era caduto...

Da quell'autunno in cui aveva dovuto dirle addio...

Nonostante la promessa di essere felice...

Nonostante la promessa di vivere anche per lei...

Di sorridere anche per lei...

Di godersi la vita anche per lei...

Gourry era un codardo, lo sapeva...

Ma vivere senza Lina era la tortura più grossa che avrebbe mai dovuto sopportare.

Lina era stata tutto, il senso del suo svegliarsi al mattino, il suo girovagare per il mondo, la gioia di viaggiare e di scoprire sempre cose nuove, il ridere, il correre dei grandi pericoli, ma con la consapevolezza che comunque stava andando tutto bene perchè quel pericolo l'avrebbe condiviso con lei...

L'avrebbe difesa da tutto la sua Lina...

Solo da una cosa, il suo limite umano non avrebbe potuto salvarla...

La morte...

Vederla morire, aiutarla ad andarsene nel modo più sereno possibile...

Quel giorno era stato forte, aveva cercato di esserlo per lei...

Ma da quando anche il più tenue battito del cuore aveva cessato di percorrere il corpo della maga, era come se una voragine nera si fosse impossessata di lui...

Una voragine che, nonostante le tante promesse fatte, aveva portato via la voglia di vivere dello spadaccino...

Perchè, che senso aveva una vita senza Lina?

Nessuno perchè Lina era la sua vita.

Era tutto ingiusto, troppo ingiusto. Lina amava vivere e gli era stato precluso... Lui si trovava costretto a vivere e non lo voleva...

Che razza di logica c'era in tutto ciò?

Signore?”

E'?”. Gourry sollevò lo sguardo, richiamato da quella vocina infantile che lo chiamava.

Davanti a lui c'erano due monelli di circa otto anni, probabilmente i figli di qualche contadino della zona, tutti sporchi, trasandati e spettinati. E una bambina di circa cinque anni, morettina, con il viso furbo e monello. Probabilmente la sorellina di uno dei due...

Ditemi, cosa volete?” - chiese Gourry.

La bambina sollevò il ditino, ad indicargli un albero fra le cui foglie, si era conficcato un aquilone. “E' mio, si è impigliato e questi due somari non riescono a prendermelo! Mi aituate signore? Siete tanto alto...”.

La voce della bambina tradiva una forte ammirazione per lui, che probabilmente ai suoi occhi appariva come un principe azzurro venuto da chissà dove per aiutarla. Una volta avrebbe sorriso in una situazione del genere... Già, una volta...

Ora di sorridere, di essere coridale, anche se solo verso dei bambini, gli appariva una seccatura...

Non aveva voglia di rapportarsi a quei mocciosi! Avevano dei genitori, che ci pensassero loro a recuperare i giochi dei figli...

Per favoooooreeeeee!!!” - insistette la bambina, stringendogli con una mano il bordo della camicia e facedogli lo sguardo languido.

Gourry sbuffò vistosamente. A quando pare le donne imparano ad essere ruffiane fin da piccole... 'Ma sì, in fondo è questione di un attimo!'. Se ci fosse stata Lina, probabilmente la maga lo avrebbe rimproverato di perdere tempo, sarebbe volata fin sulla cima della pianta e in tre secondi avrebbe risolto la faccenda!

Ma Lina non c'era più...

E non sarebbe volata fino all'albero per prendere l'aquilone...

Si avvicinò di mala voglia alla quercia, con un balzo salì di qualche decina di centimetri sulla corteccia e afferrò la corda dell'aquilone con la mano, forzando per riprenderlo.

Quando l'operazione fu terminata, con un balzo ridiscese a terra, riconsegnando il giocattolo alla bambina.

La piccola sorrise, mentre i due maschietti lo guardavano ammirati.

Grazie cavaliere!” - sussurrò la bimba arrossendo e fissandolo negli occhi, prima di correre via nei campi, inseguita dagli altri due piccoli.

Gourry si fece serio. “Di nulla” - rispose in tono piatto - “ma la prossima volta stai più attenta!” - concluse rimproverandola.

Ma probabilmente la bambina, già corsa lontano, neanche lo aveva sentito...

Gourry sospirò. Una volta avrebbe sorriso della gioiosa allegria di quei bambini spensierati. Ora trovava irritanti quegli episodi occasionali in cui doveva sforzarsi di rapportarsi a qualcuno...

Come era tutto cambiato da... Lina...

A testa bassa riprese il suo cammino. Giunse in una locanda al paese, affittò una stanza e si gettò sul letto, immerso in quel pesante silenzio che aveva imparato ad amare e che gli permetteva di isolarsi da tutto...



.....



Sarebbe stato bello riposare serena, lontana dal dolore, dalle lacrime, dai ricordi tristi...

Eppure, nemmeno in quella condizione, nemmeno in quella dimensione ci riusciva...

Lina!”...

'Ma... Non doveva essere un sonno eterno???' A fatica, emergendo da uno strano torpore, la maga aprì gli occhi. Quella strana coscienza di essere cosciente era quanto meno bizzarra... Come quella voce che l'aveva appena chiamata. Una voce metallica, strana, così poco umana...

Si guardò in giro...

Galleggiava...

In uno sconfinato blu...

Sembrava quel blu 'galleggiante' che aveva visto nel mare del Caos...

Si sentiva un pò confusa... Ma non era tornata dal mare del caos?

'E SI CHE SONO TORNATA!!!'.

Ma non aveva vissuto dopo il mare del caos?

'E SI CHE SONO VISSUTA!!!”.

Finché realizzò, tirando su di scatto la testa.

UNMOMENTOUNMOMENTOUNMOMENTOUNMOMENTO!!! NON DOVREI ESSERE MORTA???”.

Appunto...

E se era morta, teoricamente non avrebbe dovuto starsene con gli occhi chiusi, rigida rigida, senza respirare e secca come uno stoccafisso? Il suo corpo almeno...

La sua anima teoricamente avrebbe dovuto essere impegnata a correre felice nei verdi prati celesti...

E invece...

Perchè galleggiava in quel blu-mare del caos?

Perchè sentiva la voce di qualcuno che la stava chiamando?

Perchè SENTIVA???

Nella sua mente decise che doveva mettersi in contatto con qualche medium per spifferarle che quanto si pensava sulla terra della vita ultra terrena era errato, che non era come tutti immaginavano... La medium avrebbe rivelato al mondo la notizia bomba e avrebbe guadagnato miliardi. E si sarebbero divise il guadagno!!! L'idea già la stuzzicava...

Lina!”.

Ok, forse era il caso di capire chi cavolo la stesse chiamando con tanta insistenza. Guardò davanti a lei...

Una luce indefinita la fronteggiava, accecandola quasi... E quella voce sembrava provenire da lì. Una voce estemporanea, impersonale, femminile forse, ma non avrebbe saputo definirla. “Chi sei? E dove sono? E perchè mi trovo quì? Poi... Come fai a conoscere il mio nome?” - chiese Lina con un filo di voce.

Mi chiamo LON!” - rispose con semplicità la voce.

Lina sbuffò. “Certo, e io sono la fata turchina e questo è il paese dei balocchi!” - esclamò con sarcasmo.

Anche l'entità luminosa sbuffò. “Certo Lina, fai pure la spiritosa... Ma mi spieghi chi, a parte me, può trascinarti dal regno dei morti al mare del caos e permetterti di parlare, di essere sveglia, di interagire?”.

Il tono di quell'essere era piatto, calmo, indifferente quasi. TROPPO indifferente. E diceva cose assolutamente sensate. “Cavolo, sei davvero LON!!! E allora ci avevo visto giusto, questo è il mare del caos!!!”. Con un balzo Lina si mise a sedere lì, per aria, galleggiando nel nulla. Che diavolo stava succedendo?

Ti stai chiedendo un sacco di cose, vero?” - chiese LON.

Lina annuì. “E VORREI BEN VEDERE!!!”.

LON 'sorrise'. Quell'essere umano la divertiva da impazzire... O a Lina parve che sorridesse... “Fino a pochi minuti fa non ti trovavi quì ma eri nel mondo della 'pace celeste', come la chiamate voi umani. Il mondo bello, eterno, dove siete tutti felici e dimentichi della vita terrena e delle sue vicissitudini in pratica. Ma ti ho richiamata io quì, perchè avvertivo che tu, benché inconsciamente, non eri del tutto serena come avresti dovuto essere. E nemmeno qualcun altro sulla terra”.

Lina chiuse gli occhi, concentrandosi. “Io prima di essere quì ero in un luogo bellissimo quindi?... Non lo ricordo però!”.

LON sorrise di nuovo. “E' ovvio, finché stai quì o da qualunque altra parte che non sia QUEL luogo, tu non puoi ricordare come esso sia. Fa parte delle regole del gioco!”.

Oh, capito...”. Si, insomma, più o meno... In realtà Lina si sentiva la Gourry della situazione in quel contesto...

Un momento!

Un momento!!

Un momento!!!

GOURRY!!!!!!

Lina rifissò LON. “Hai detto che io non ero del tutto serena! E qualcun altro sulla terra nemmeno”. Il pensiero dello spadaccino, del loro addio sotto quell'albero, in autunno, fra le sue braccia che la tenevano stretta mentre moriva la colsero come uno schiaffo in viso...

LON annuì. “Vedo che hai già capito. Degno della tua fama Lina, sei una persona molto acuta!”.

Ok, bando alle smancerie e alle melensaggini. In un altro momento i complimenti di LON l'avrebbero lusingata ma... “Gourry sta soffrendo? Da quanto sono morta?”. Il pensiero dello spadaccino, di cosa potesse essergli successo da quando lei non era più con lui la terrorizzava.

Sei morta da un anno e mezzo Lina! E sì, lui sta ancora soffrendo, molto! E tu, anche se lontanissima da lui, avvertivi la sua sofferenza. E questo non è bene per un morto, la vita terrena non dovrebbe più toccarti. E invece in qualche modo tu l'avverti”.

Gourry... Lina richiuse gli occhi per fissare nella sua mente il viso del suo compagno. Che per lui non sarebbe stato facile l'aveva sempre saputo, che sarebbe stato disperato anche... Per questo gli aveva fatto promettere di fare del suo meglio per vivere anche per lei, per dargli la spinta per continuare, uno scopo... Evidentemente Gourry era stato un disastro su tutta la linea in quell'asso di tempo. “LON, cosa...”.

Cosa voglio da te Lina, è questo che vuoi chiedermi, vero?” - domandò LON.

Lina ridacchiò nervosamente. “Si... Nonostante la mia grandissima perspicacia, io non riesco a capire perchè sono quì, perchè tu stia parlando con me, cosa posso fare io per colmare il vuoto che ho lasciato in Gourry. Ora che me ne hai parlato mi sento male, in colpa. Perchè me l'hai detto???!!! Non posso fare nulla per lui, non posso fare nulla per me... Mi hai chiamata quì per dirmi che la mia condanna per aver invocato il potere di DarkStar è avvertire per l'eternità il dolore di chi ho amato?”.

LON sorrise di nuovo. “No, non sono tanto crudele! In realtà, io sono in debito con te. Mi hai aiutata molte volte! Certo, non in maniera lecita, diciamo che come essere umano sei una che ha osato molto! Ma il fine era sempre buono. E sei stata una persona fuori dal comune, un essere umano molto interessante! E voglio aiutare te e il tuo compagno che tanto vi siete battuti per me. Sono in debito con voi, così facendo spero di estinguerlo. Ti do una settimana di tempo Lina. Per sistemare le cose!”.

E'???”. Ora la maga era veramente confusa.

Voglio dire” - rettificò LON – “Che come fantasma, vista e udita solo da Gourry, ti do la possibilità di tornare sulla terra per aiutare il tuo compagno – e te stessa – ad accettare ciò che è successo. Sta a te decidere quando vuoi andare, quanto vuoi restare con lui, cosa dirgli. Se stare con lui tutto il giorno, sette giorni su sette o qualche ora, intendo! Quando vorrai tornare quì, il tuo desiderio basterà a farti tornare, quando vorrai raggiungerlo, ti basterà volerlo e sarai da lui in un batter di ciglia”.

Lina sussultò. Tornare da Gourry per una settimana, aiutarlo a essere felice, aiutare se stessa a liberarsi del dolore altrui... Una bellissima proposta... Forse... “Ma... E se questo peggiorasse le cose? Se Gourry, rivedendomi, dovesse rivivere fra una settimana lo stesso addio che mi ha dato un anno e mezzo fa? Non credi che sia peggio, che sia infinitamente più crudele di come stanno le cose ora?”.

LON scosse la testa. “Lui vuole rivederti Lina! E tu vuoi rivedere lui! Vedendoti avrà la conferma che una parte di te ancora esiste, che sta bene, che un giorno sarai lì ad attenderlo e che nel frattempo deve solo vivere al meglio la sua vita. Tu, solo tu che tanto bene lo conosci, potrai aiutarlo, solo tu Lina sai come fare. E così facendo, aiuterai anche te stessa. Accetti il mio dono?”.

Lina chiuse gli occhi e si mise a riflettere. Il ragionamento di LON non faceva una piega e la sua proposta era talmente dolce e desiderata... “Accetto!” - sussurrò sotto voce.


..


Gourry dormiva nella penombra della stanza, sotto alle coperte.

Lina era rimasta ad osservarlo in silenzio per lunghissimi e silenziosissimi minuti, indecisa sul da farsi...

Come LON le aveva detto, era bastato desiderarlo e in un batter di ciglia si era trovata al fianco di Gourry. In effetti quella era stata la parte più facile, ora arrivava il difficile. Cosa fare, cosa dirgli, come comportarsi? Le remore avute poco prima con LON si stavano facendo pesantemente strada nella sua coscienza. Stava facendo la cosa giusta, l'avrebbe davvero aiutato tornando, seppur per poco tempo? Oppure gli avrebbe inflitto un nuovo dolore?

Guardò il suo compagno. Apparentemente era uguale a un anno e mezzo prima. Se non fosse stato per la sua espressione che, anche nel sonno, appariva turbata, triste, spenta. Così diversa dal Gourry che ricordava lei, solare, sempre sorridente ed ottimista...

Fuori dalla finestra il sole sembrava splendere rigoglioso, era una giornata primaverile stupenda. I raggi filtravano dalle imposte chiuse, riuscendo a dare un pò di calore a quella fredda e spoglia stanza d'albergo. Se fosse stata viva, in quel momento avrebbe goduto di quel clima, all'aria aperta...

Provò un pò di rabbia verso Gourry. Lui che POTEVA gorderne, cosa ci faceva a letto?

Guarda che il sole non starà ad aspettare i tuoi comodi, ad una certa ora andrà via!”. Quella frase le venne fuori d'istinto, a voce alta, senza che ne avesse davvero avuto desiderio di pronunciarla. Si mise le mani davanti alla bocca... Gourry poteva sentirla, LON era stata chiara, lui avrebbe potuto vederla, parlarle, udirla...

E infatti...

Al suono di quella voce che non sentiva da tanto, che tanto voleva sentir risuonare di nuovo, Gourry si svegliò di scatto, con un sussulto. Volse la testa verso di lei e i suoi occhi si sgranarono per un lungo istante. Per poi tornare inespressivi poco dopo, senza che lui reagisse in nessun altro modo. “O è un sogno... O io sono pazzo...” - sussurrò sotto voce, senza sentimento, non muovendosi di un millimetro.Vedeva Lina lì, davanti a lui. E le spiegazioni non potevano essere che quelle, perchè scaldarsi, perchè agitarsi, perchè essere felice? Quella visione bellissima sarebbe sparita in un attimo...

Lina rimase basita. Quell'apatia non apparteneva a Gourry, non era da lui... Una volta se ne sarebbe fregato di ogni logica e vedendola, sarebbe stato solo contento, non si sarebbe posto domande, non sarebbe rimasto impassibile... Ok, era il caso che lei rimettesse le cose nel loro giusto ordine. “Sei sveglissimo e non sei pazzo! Almeno credo, almeno NON in questo momento!” - rispose con il solito tono acido che a volte gli riservava, scherzosamente, quando lui non capiva le sue CHIARISSIME spiegazioni.

E a quel tono di voce che da tanto non sentiva, Gourry si rizzò a sedere sul letto. Che diavolo...? Ma in fondo, chi se ne fregava del perchè, del come... Lina... Non poteva che essere lei, nemmeno la sua migliore fantasia avrebbe potuto riprodurla tanto bene... “Lina?”.

La maga sorrise. Finalmente una reazione! “Si, Lina... O meglio, Lina versione fantasma, ma fa lo stesso, sempre Lina sono!” - rispose col suo solito tono pratico.

Gourry, incredulo, si alzò dal letto avvicinandosi, tentando di sfiorarle il viso con la mano. E fallendo miseramente. Lina era... aria fina... La vedeva, ma materialmente, lei... non era lì.

La maga sospirò, capendo appieno la sua condizione. Fantasma in piena regola, spirito ma non materia. Gourry non poteva toccarla, lei non poteva toccare lui. “Non si può Gourry, mi spiace... Puoi vedermi, parlarmi, ma nient'altro!”.

Il viso dello spadaccino divenne triste. Era una visione a cui non doveva affezionarsi, un parto malato della sua mente probabilmente... “Allora, non sei tornata davvero?” - sussurrò, deluso.

Lina sorrise dolcemente. “Sai benissimo che non si può, che non posso essere la Lina di prima...”.

Gourry tentò nuovamente, disperatamente di abbracciarla, finendo per stringere l'aria. Se LEI era lì, doveva riuscirsi, a dispetto di tutto. E fallì di nuovo, miseramente. “Ma... Ma perchè?” - sibilò inginocchiandosi e dando un forte pugno al pavimento.

Lina si accovacciò davanti a lui. “Te l'ho detto, non si può zuccone! Ma sono quì davvero! E sono quì perché... sei un disastro... E LON non ti sopportava più! Mi ha mandata a consolarti un pò, per vedere se da te si riesce ancora a ricavare qualcosa di buono. E a quanto pare, da quello che vedo non sei capace di mantenere le promesse. Dire che sei un disastro è come farti un complimento!”

Gourry alzò lo sguardo su di lei. La promessa di vivere anche per lei... Promessa che lui non aveva mantenuto... Allora era vero... Era Lina, era lì, davanti a lui, bellissima come la ricordava, con gli stessi capelli rossi e lunghi, gli occhioni grandi, profondi e vivaci... Era lì... Non poteva toccarla ma c'era, poteva udire di nuovo la sua voce. Era un dono, un grande dono inaspettato e non doveva sprecarlo a piangersi addosso. Non sapeva perchè e come, ma lei era lì e lui non era tipo da farsi troppe domande. “LON? Tu stai con LON?” - chiese semplicemente. Se LON c'entrava, allora era reale davvero quella visione, LON poteva tutto!

No, non esattamente con lui, io sto in un altro posto bellissimo, LON mi ha chiamata e mandata quì a rimettere insieme i cocci!” - rispose lei. Già, un posto bellissimo che non ricordava...

Il viso dello spadaccino si illuminò. “Starai con me allora, come una volta!!! Per sempre? Potrò vederti, parlarti?”.

Lina sussultò. Gourry sembrava così felice davanti a quella nuovo opportunità, come dirgli che il tempo era limitato, che dopo una sola settimana avrebbero dovuto dirsi addio per sempre, di nuovo? Decise per una mezza verità... “Niente è per sempre Gourry, lo sai... 'Per sempre' è un'espressione che non appartiene al mondo dei vivi... Ma ora sono quì, questo è l'importante, no?” - gli strizzò l'occhio.

Gourry annuì, mentre sul suo viso un'ombra di tristezza tornò a far capolino. Quando Lina voleva omettergli qualcosa, difficilmente ci riusciva senza farsi beccare da lui. Ma lei aveva ragione, in quel momento era lì, con lui, che altro importava? “Non sono pazzo allora? Anche se, se lo fossi, vorrei essere pazzo per sempre se posso vederti!”.

Lina sorrise di nuovo. “Non sei pazzo! Sono quì davvero, sono quì per te! Non posso stare tutto il giorno in tua compagnia, ma verrò da te quando sarai solo, di notte, quando nessuno c'è nei paraggi. Solo tu puoi vedermi e sentirmi e se in mezzo ad un mercato pieno di persone di mettessi a parlare con un fantasma, ti prenderebbero davvero per pazzo da legare!”.

Ma non m'importa!” - rispose Gourry con semplicità.

Lina scosse la testa. “A te no, ma a me SI!!! Tu hai ancora una vita sociale da vivere, ricordatelo! Queste sono le mie regole, prendere o lasciare!”.

Gourry, a dispetto di tutto, sorrise, non riuscì a impedirselo. Come sempre, era Lina a condurre il gioco... “Accetto, accetto!”.

BRAVO!”. La maga si rialzò in piedi. “E ora, alzati, esci e goditi questa bellissima giornata! C'è il sole, non si sta chiusi in una locanda con un tempo tanto bello!!! Non ti ho insegnato nulla durante la nostra convivenza???”.

Gourry ridacchiò. “Hai ragione, hai ragione! Esco... Ma poi stasera... tornerai davvero?”.

Certo!” - promise Lina.

Gourry annuì. Si avvicinò alla porta per uscire a prendere un pò d'aria fresca. Si voltò ancora un attimo. “Sei davvero tu?”.

Si!”.

Era l'unica risposta che lui voleva. Uscì dalla porta e poi dalla locanda, all'aria aperta. Da tanto tempo il sole non gli appariva tanto caldo, bello e rilassante...


..


Era ormai mezzanotte passata.

Lina – o il suo fantasma – stava stesa sul letto, a fianco di Gourry che non riusciva a dormire, ancora troppo incredulo per realizzare bene cosa stesse succedendo.

Te lo ricordi? Quando ero malata stavi sul mio letto, al mio fianco... E non mi lasciavi mai” - sussurrò la maga fissando il soffitto, persa in quei ricordi dolorosi e lontani.

Gourry annuì. “Si, lo ricordo...”. Non era un ricordo piacevole, le ultime settimane di vita di Lina erano una specie di incubo ricorrente per lui, nell'ultimo anno e mezzo. La sofferenza nel vederla spegnersi, quel senso di impotenza per non essere riuscito a salvarla... Quei sentimenti e quei ricordi erano diventati parte integrante del suo essere dalla morte di Lina.

La maga avvertì la sua sofferenza e sentì l'esigenza di confortarlo. “Sei stato la mia forza allora... Non credo nemmeno di essere riuscita a ringraziarti...”. La Lina viva avrebbe faticato a dire quelle parole, alla Lina fantasma invece sembravano uscire quasi spontaneamente... Un effetto del suo stato di puro spirito probabilmente... Niente più remore, tentennamenti, imbarazzi... In un certo senso era tutto più semplice!

Si che mi hai ringraziato. In tanti modi... A parole, prima che...” - Gourry deglutì - “te ne andassi per sempre... E con tanti gesti... A noi bastavano quelli per capirci, vero?”.

Lina sorrise dolcemente. Come avrebbe voluto abbracciarlo in quel momento, come avrebbe voluto sentire sulla sua guancia il calore della sua mano che la accarezzava piano. Le sarebbe bastato poco, una manciata di secondi... Ma dubitava fortemente che LON le avrebbe concesso un tale desiderio...

Gourry, forse dovresti dormire, è tardi...”.

Lo spadaccino scosse la testa. “Non voglio, se mi addormento magari svanisci...”.

Domattina sarò quì, tranquillo! Posso andare e venire quando e come voglio. Finché sei solo, lontano da occhi indiscreti, io sarò con te!”.

Gourry ridacchiò. “Allora resterò chiuso in questa stanza per sempre!!!”.

Anche la maga rispose alla risata. “Scordatelo! Tu domani ti alzi, ti vesti, ti lavi, ti rimetti in sesto e ti cerchi qualche incarico!!!”.

Ma...”.

Niente MA!!!” - lo bloccò lei - “Chi comanda quì???”.

Gourry scoppiò a ridere di gusto, come da tantissimo tempo non gli capitava più di fare. “Tu, tu... Che domande!”. Si accomodò sul cuscino, avrebbe fatto tutto quello che lei voleva, purchè non scomparisse. “Forse allora è meglio che dorma...”.

Ottima scelta!” - sussurrò Lina nella semi-oscurità.

E il silenzio cadde nella stanza.


..


Era un radioso pomeriggio di primavera, caldo e luminoso.

Gourry si stese nell'erba. Da qualche giorno a quella parte la vita era tornata a sorridergli. Vederla comparire all'improvviso, parlare con lei, ridere con lei... Perchè SI', lui riusciva di nuovo a ridere! Non gli sembrava vero che a loro fosse concessa un'opportunità del genere. Era come se il buio che aveva avvolto la sua vita nell'ultimo anno e mezzo si fosse dissolto. Non importava che lei fosse un fantasma, Lina era Lina e basta. Ed era tornata da lui! Solo quello gli bastava!

Aveva accettato un incarico con allegria, come da lei richiesto. Nulla di trascendentale, ovvio, solo il fare da scorta ad una contessa in un breve tratto di viaggio. Era filato tutto liscio, di giorno lavorava e di sera, nella solitudine delle locande dove alloggiava, ad aspettarlo c'era Lina. Non era come una volta certo, ma vederla, anche solo la notte, era semplicemente bellissimo...

Gourry si rotolò nell'erba a pancia in giù. Il suo incarico era finito, la contessa era giunta a destinazione sana e salva e poteva rilassarsi nel silenzio di quel prato appartato da solo, in beatitudine. Mancavano ancora diverse ore alla notte e all'arrivo di Lina ma quell'attesa sembrava non pesargli...

Guardò il cielo azzurro sopra di lui. Chissà se Lina, quando non erano insieme, stava lassù, fra quelle nuvolette bianche?

Se ti chiedi se svolazzo con le ali nel cielo quando non siamo insieme, stai volando di fantasia, ti avverto!”.

La voce scherzosa della maga, giunta all'improvviso alle sue spalle, lo fece sobbalzare. Non era sera, perchè era lì? E perchè riusciva sempre a leggergli nel pensiero??? Ma in fondo, di che si stupiva...? “Che ci fai quì?” - le chiese voltandosi verso di lei.

Lina si sedette al suo fianco. “Mica sta scritto da nessuna parte che devo venire solo di notte! Io ho detto che sarei stata con te nei momenti in cui eri solo. E in questo prato, in questa foresta, non c'è anima viva a parte te per un raggio di chilometri. Puoi parlarmi tranquillamente senza rischiare di essere preso per pazzo!”.

Il viso di Gourry si illuminò e scoppiò in una fragorosa risata. Quella era davvero una bella giornata! “Sono felice che tu sia quì!”.

Lina sorrise. “E io sono felice che hai guadagnato un pò di soldi. E che tu riesca a ridere! Credevo non ne fossi più capace!”.

Il viso di Gourry si addolcì. “E' merito tuo se sono felice”.

Lina sorrise dolcemente. Ciò che le aveva detto Gourry era bellissimo, ma NON andava bene. Lei non ci sarebbe stata per sempre! “Forse! Però... io vorrei che tu sia felice per quello che ti circonda, che riesci a vedere e... toccare. Che tu sia felice per questa splendida aria fresca, per il sole, per le opportunità che la vita ti offre. Che tu sappia trarre il meglio da ciò che ti circonda, che tu sappia trovare cosa ti rende felice! Questo renderebbe felice anche me!”.

Gourry si guardò intorno. Era vero, il paesaggio che li circondava era splendido. “Ma io... riesco solo ad apprezzare tutto questo se ci sei tu. E ora ci sei, quindi va bene, no?”.

Lina si morse il labbro. Ancora due giorni e poi lei non ci sarebbe più stata. Come doveva prepararlo? In quei giorni trascorsi insieme Gourry sembrava rinato, ma dopo? Sarebbe sprofondato nuovamente nel suo dolore o avrebbe trovato la strada giusta per andare avanti. “Prima che io morissi... mi hai fatto una promessa... Ricordi? Vorrei che la mantenessi!”. Stavolta il suo tono era serio.

Gourry parve turbato da quelle ultime parole. Perchè le diceva quelle cose? O forse la sua mente aveva già capito ma si rifiutava di accettare la realtà. “Io ora la sto mantenendo la mia promessa!”.

Lina sospirò. Nei due giorni successivi, gli ultimi che le restavano, doveva inventarsi qualcosa per prepararlo all'inevitabile. Ma in quel momento, in quel prato, non se la sentì di turbarlo... Sapeva di sbagliare ma... vederlo di nuovo triste... Doveva prepararsi prima, non era pronta! E nemmeno Gourry ancora! “Si, la stai mantenendo! Sai però che sforzo, io sono quì!” - gli rispose col suo tipico tono canzonatorio, forzatamente allegro.

Gourry stette al gioco, gli mancava il coraggio di continuare quel discorso di cui forse aveva capito il senso. “E allora va tutto bene!” - disse, forse con troppa poca convinzione.


..


LON era stata chiara. Una settimana per risolvere la situazione e stop, lei sarebbe dovuta tornare nel regno dei morti.

E la settimana scadeva quella sera.

Era andata da lui, come al solito. E come al solito avevano riso e scherzato come matti. Ma Lina sapeva che quella sarebbe stata una sera diversa, che quell'atmosfera rilassata sarebbe finita presto. Non aveva trovato un modo di prepararlo alla fine, negli ultimi due giorni si era scervellata ma... era giunta alla conculsione che un modo per dirlgi addio in maniera allegra non c'era. Sperava solo, in cuor suo, che quella settimana regalata loro da LON servisse allo spadaccino come carica per tutta la sua vita. DOVEVA essere così, altrimenti sarebbe stato tutto inutile.

Erano lì, seduti sul letto, come sempre nell'ultima settimana. L'alba sarebbe arrivata presto, insieme a quel momento che Lina tanto temeva. Doveva dirglielo, doveva spiegargli che non sarebbero più stati insieme.

Gourry, ti devo dire una cosa!” - disse improvvisamente, risoluta.

Lo spadaccino assunse un'aria improvvisamente seria e guardò il vuoto davanti a lui. “Dimmi...”. Si sentiva che Lina gli avrebbe detto qualcosa che NON voleva sentire.

Lina piegò le gambe, appoggiando le ginocchia sotto al mento. “Ecco... questa settimana... sei stato contento?”. La sua voce era stentata...

Gourry la fissò confuso. “Si, ovvio! Più che contento, FELICE!”.

Lina sorrise, fissandolo negli occhi. “Lo sono stata anche io! E spero che farai tesoro di questi giorni passati insieme in futuro, nei momenti bui...”.

L'espressione di Gourry si incrinò a quelle parole. “Perchè mi dici una cosa del genere? Sei quì, non avrò momenti bui!”.

La maga sospirò mentre la sua espressione diventava triste. “Gourry, io devo andare, non posso stare quì per sempre. Mi è stata data una settimana di tempo per aiutarti, ma è finita. In cuor tuo l'hai sempre saputo anche tu, giusto? Questo mondo non mi appartiene più, non sono reale, non ne faccio più parte. Devo andare adesso... E tu dovrai imparare ad accettarlo, a farti la tua vita, a voltare pagina. Questo non vuol dire che devi dimenticarmi, vuol dire che devi saper cogliere ciò che di bello – e di cose ce ne sono tante – il mondo può offrirti. E devi imparare a saper dare un'opportunità alle persone che incontri, farle avvicinare, lasciarti voler bene. Non devi allontanare tutto, non devi allontanarti da tutti! E' la tua vita, hai ANCORA una vita, VIVILA! E non gettarla, non ti sarà ridata indietro!”.

NO!”. Con le mani Gourry si tappò le orecchie, stendendosi a pancia in giù e nascondendo la testa sotto al cuscino. No, no, no, no e ancora NO!!! Non voleva sentire quel discorso, non voleva sentirla dirgli nuovamente addio!

Gourry, non fare il bambino e ascoltami!!!”. Il tono di Lina era severo ora.

Lo spadaccino nascose ancora più sotto al cuscino la testa. Il tono duro di Lina stavolta non l'avrebbe scosso, NON voleva affrontare quell'argomento, NON voleva sentire quello che lei doveva dirgli. E non l'avrebbe fatto!!!

Lina sospirò, sconfitta... Non poteva toccarlo, non poteva scuoterlo, non poteva fargli niente di dannatamente FISICO... Era frustrante... Solo con le parole poteva convincerlo ad ascoltarla. E lei non era mai stata brava a parole!!! “Gourry ascolta... Non... Non farmi questo! Non farmi andare via con te in queste condizioni! Ti prego, tu staresti male e io anche! Per l'eternità! Vorrei... con te... trovare un qualcosa di positivo in questi sette giorni vissuti insieme, vorrei trovare qualcosa di positivo nel futuro che ti aspetta! Vorrei...”.

Gourry si scostò lentamente da sotto al cuscino, prendendo a fissarla, con gli occhi rossi. “E lo sai io cosa voglio?” - le chiese serio, interrompendola - “Io voglio che tu non te ne vada, io voglio allungare la mano e accarezzarti il viso, voglio allungarla la mia mano, per tenere stretta la tua, io voglio scompigliarti i capelli come un tempo, io voglio abbracciarti, io voglio baciarti, io voglio fare l'amore con te, ogni notte, per il resto della mia vita!”.

Se fosse stata 'viva', probabilmente Lina sarebbe arrossita fino alla punta dei capelli a quelle parole, avrebbe dato in escandescenze, gli avrebbe tirato un cartone in pieno viso per l'imbarazzo. Anche se, quelle parole sincere le avrebbero fatto piacere anche allora... Ricordava bene infatti la dolcezza dei baci di Gourry, quanto l'avevano resa felice quando era malata, quanto l'avevano sorretta e le avevano dato forza... Ci aveva sempre pensato con un pò di imbarazzo, finché era stata viva, a quei momenti silenziosi di intimità fra loro due... Ma in quel momento, forse a causa della sua condizione di creatura ultraterrena, l'imbarazzo, la smania di negare ciò che provava... Tutto era lontano, tutto gli appariva più facile...

'Essere fantasmi vuol dire forse imparare ad essere sinceri con se stessi? Essere fantasmi vuol dire imparare ad accettare i propri sentimenti e quelli degli altri, senza paura, vergogna o altre costrizioni mentali tipiche del mondo dei vivi?'.

Lina sorrise, un sorriso sincero e gentile. “Lo vorrei anche io...”. Da viva, quella frase le sarebbe costata vent'anni di vita... “E siamo stati stupidi a non dircelo, a non viverlo, a pensare che avremmo avuto tutto il tempo che volevamo a disposizione. E' questo che vorrei farti capire, che anche se non l'hai vissuto con me, tu sei ancora in tempo per essere felice, per gustare ogni cosa bella che la vita, da quì in avanti, può offrirti. Gourry, NON buttare via la tua vita inseguendo un qualcosa che non può tornare più indietro ma impara a guardare avanti. E ad essere felice! Non sono io il tuo tesoro, il tuo tesoro sei TU e te stesso è la cosa più importante che hai!!!”.

Gourry aveva ascoltato in silenzio quelle parole, ad occhi chiusi, senza ribattere. “Non posso Lina, mi dispiace... Io non posso essere felice perchè la mia felicità sei tu... E se tu non ci sei, niente riuscirà a farmi sorridere, ridere come facevo con te... Puoi dirmi qualsiasi cosa di dannatamente intelligente, ma questo non cambierà le cose, quindi rinuncia... E ora dimmi, perchè sei tornata? Hai detto che LON ti ha inviata per consolarmi... LON è un essere superiore, avrebbe dovuto sapere che nulla può risollevarmi, nulla che lei può fare, nulla che TU puoi fare!!! LON è stata crudele a farmi riassaporare la tua presenza... E tu sei stata... crudele... ad accettare... Sarebbe stato meglio che io continuassi a vivere nella mia solitudine... Prima o poi mi ci sarei abituato, avrei potuto cominciare a considerarla una... compagnia piacevole... E ora, dovrò ricominciare tutto da capo!”.

Il cuore di Lina sembrò lacerarsi a quelle parole. Il suo peggior timore, tornare e farlo stare peggio invece che meglio. Era tornata, aveva tentato di farlo stare bene ma ora, sentire che nulla poteva ridargli il sorriso... Si sentiva in colpa, in cuor suo sapeva che sarebbe successo, lei Gourry lo conosceva bene, molto meglio di LON... Si sentiva in colpa perchè forse, oltre che per Gourry, lei era tornata per se stessa. Per rivedere lui, per rivedere quel mondo, quella vita che le era stata tolta e che tanto le mancava. Era stata egoista, proprio come tante volte lo era stata in vita... Questa era la verità! “Mi... Mi dispiace...”.

Gourry riaffondò il volto sotto al cuscino, voltandole le spalle. “Vattene via! Non era mica scaduto il tuo tempo quì?”.

Gourry...”.

VATTENE!!! MI HAI SENTITO??? ORA NON VOGLIO PIU' PARLARE!!! E NON VOGLIO PIU' SENTIRTI!!!” - urlò il giovane, singhiozzando.

Calde lacrime presero a scendere dalle guancie di Lina. No, non poteva finire così! “Vuoi davvero che ci salutiamo a questo modo Gourry?”.

Lo spadaccino non rispose, non spostò la testa da sotto al cuscino, non la guardò, non reagì in nessun modo... Rimase solo perfettamente immobile, come se lei non avesse parlato, come se lei non fosse stata lì.

E Lina si arrese. Forse insistere, restare ancora un pò, non avrebbe fatto altro che peggiorare la situazione... “Come vuoi tu... Ma ricordati quello che ti ho detto, almeno questo... Vivi e goditi la tua vita...” - concluse con un soffio di voce, scomparendo pian piano da quella stanza e tornando nel Mare del Caos, da LON.

E lasciando Gourry solo, con la sua disperazione...


..


Lina era furibonda. “LON, dove cavolo sei, fatti vedere!!! Io e te dobbiamo parlare, ora, subito, ADESSO!!!” - gridò nell'azzurro del Mare del Caos.

E LON comparve. “Lina, che piacere! Vacanza finita a quanto pare...”.

La vena della testa le si gonfiò in fronte. Come osava, come si permetteva LON di scherzare in un momento del genere??? Furente, Lina si tolse lo stivale e glielo scaraventò dietro, contro a quella luce dalle fattezze umane che la fronteggiava.

E LON, di rimando, glielo rigettò fra le mani. “Lina, si deve usare educazione con gli essere superiori, non lo sai? Comunque, ti vedo nervosetta, a quanto pare la tua settimana sulla terra è stata infruttuosa!”.

Lina si morse il labbro, faticando a non urlare. “Già! E tu lo sapevi dall'inizio, no??? Perchè mi hai mandata, nonostante io non fossi convinta? Gourry sta peggio di prima ora...”.

LON parve sorridere. “Nessuno ti ha puntato una pistola alla testa per andare Lina, lo hai scelto da sola. Hai fallito TU e solo TU! Io non c'entro!”.

I pugni di Lina si strinsero dolorosamente. LON in fondo aveva ragione... Ed era infantile prendersela con lei... “E se gli rimanessi accanto come fantasma, per tutta la sua vita?” - chiese titubante e piena di sensi di colpa.

No, non se ne parla, tu sei morta e quello non è più il tuo mondo!”. LON era categorica.

Lina si morse il labbro. Doveva aiutare Gourry, in qualsiasi modo! Per essere felice lui aveva bisogno di lei, lo aveva detto chiaramente, quindi perchè non tentare con qualsiasi richiesta, anche la più assurda? Almeno, non avrebbe avuto rimorsi e in fondo era con LON che lei stava parlando... “E se tornassi a vivere allora, se tu mi ridassi indietro la mia vita? Sei un essere superiore, dovresti esserne capace!”.

La voce di Lina era sibillina e furba, LON sorrise per quella sfacciataggine. “Non si può! Punto!”.

Lina alzò le spalle. “Ti facevo più potente, sai?”.

Oh Lina, io potrei, sai... Ma non credo che ti converrebbe... E non sono sicura di volerlo fare. Tu avevi una vita e l'hai gettata, non si torna indietro!”.

Lina divenne più determinata. “Ma se tu volessi? Io potrei tornare?”.

LON annuì. “Si! Ma come ti ho detto, non ti converrebbe!”.

Perchè?” - chiese Lina curiosa.

LON rimase alcuni istanti in silenzio, a fissarla assorta. Poi... “Va bene Lina, diciamo che ti do l'opportunità di scegliere cosa fare, in nome dei favori che mi hai reso da viva! Se vorrai tornare sulla terra, a vivere la tua vita, io te lo concederò. Ma...”.

Ma?”. Il voltò di Lina si illuminò. Aveva sentito bene, poteva tornare???

LON divenne seria. “Ma... Niente magia, tu non potrai usarla! Il tuo fisico non potrebbe sopportarla dopo quello che è successo e anche se ci riuscisse, non è il caso che tu la riabbia indietro, visto quello che hai combinato. E questo vuol dire che saresti un essere umano esattamente come gli altri! Cosa che, conoscendoti, credo ti darebbe molto fastidio... E poi... Vuoi tornare, ma hai pensato a tutti i contro?”.

Lina sbatté le ciglia. Che contro potevano esserci? Ok, non avere più la magia le pesava, ma nemmeno negli ultimi tempi della sua vita poteva usarla, a causa della malattia, e in fondo la cosa non le era pesata particolarmente. C'era Gourry con lei allora e ci sarebbe ancora stato se fosse tornata. Tornare a vivere... Sarebbe stato bellissimo, non chiedeva altro! “Che vuoi dire?”.

Tornare a vivere significherebbe ritrovare tante cose e persone che amavi... Certo, un sogno per te e per chi ti rimpiange. Potrai crescere, sposarti, vivere mille esperienze... Ma... significherebbe anche invecchiare, affrontare malattie, riaffrontare la morte! Non è stata un'esperienza bella, vero? Sicura che vuoi riviverla?”.

Lina sussultò a quelle parole. Non ci aveva pensato... Tornare a vivere, a essere umana, avrebbe significato andare di nuovo incontro a tutti i limiti e le tribolazioni degli esseri mortali... Morire di nuovo? Quell'evenienza la terrorizzava, ora che ci pensava... Non era stato piacevole, lo ricordava! E ora, riviverlo? Lo voleva davvero? Nel suo stato attuale era libera da ogni dolore e tribolazione, tornare avrebbe significato perdere quello stato di beatitudine che provava da morta... Guardò LON atterrita, forse in cerca di una risposta, di un consiglio... Non ci aveva pensato, accanto ai pro c'erano dei contro che non aveva considerato... Glielo dicevano sempre che era una ragazza avventata, dopotutto...

LON sorrise. “Te l'avevo detto che non sarebbero state tutte rose e fiori... Sei confusa, vero?”.

La voce di Lina tremava. Ciò che le era sembrato tanto semplice e bello fino a un minuto prima, si era trasformato in una delle decisioni più difficili che avesse mai dovuto prendere. “Si” - ammise sconfitta.

Torna da Gourry ancora una volta allora, osservalo dormire, ragiona su cosa provi per lui. E poi decidi. Io accetterò ogni cosa tu vorrai, come promesso” - sentenziò LON.

Lina abbassò il capo. “Ok” - sussurrò per nulla convinta, prima di scomparire dal Mare del Caos e ripiombare nella stanza di Gourry.


..


La stanza era quasi al buio, immersa in un silenzio pesante e cupo. Gourry si era addormentato, vinto dai singhizzi e dalle lacrime, e ora dormiva a pancia all'ingiù, col viso piegato di lato e si vedeva una lacrima non ancora asciugata rigargli la guancia...

Lina rimase a guardarlo per lunghi minuti, indecisa sul da farsi. Non le era mai capitato di dover fare una scelta del genere, una scelta che fino a poco prima le era sembrata tanto semplice...

Da un lato voleva tornare, con tutte le sue forze. A vivere, a gustare il sapore dei cibi, l'ebrezza dell'aria fresca sul viso, la dolcezza di una carezza, di un abbraccio... La vita poteva offrirle ancora tanto...

Ma dall'altro... Era atterrita all'idea di una nuova sofferenza, di dover morire di nuovo, di tornare umana e viva, perchè esserlo avrebbe significato sottostare senza poter far nulla alla forza della natura che assoggetta gli esseri umani e al logorio dello scorrere del tempo.

Gourry era lì, davanti a lei, disperato, che dormiva di un sonno inquieto e affollato da incubi... Per lui, per vederlo di nuovo sorridere avrebbe fatto qualsiasi cosa.

Ma aveva paura!!!

Tutto d'un tratto sentì una presenza dietro di se, arrivata leggere come il volo di una farfalla. Lina si voltò di scatto, colta di sorpresa e si trovò davanti una vecchietta sconosciuta, sicuramente un fantasma come lei, non c'erano altre spiegazioni alla sua presenza lì, che potesse vederla visto che la fissava e al fatto che fosse giunta senza aprire una porta o una finestra.

Era una donna sull'ottantina, dall'aspetto altero ed elegante. Alta, coi capelli bianchissimi finemente raccolti in una crocchia, magra e dall'espressione intelligente ma allo stesso tempo gentile.

Ma voi chi siete?” - chiese Lina incredula dal vedere quella donna.

La vecchietta fissò dolcemente Gourry che dormiva. “Una persona che gli vuole molto bene. Sono sua nonna!”.

Gli occhi della maga si spalancarono. La nonna di Gourry, quella di cui sempre parlava, quella dolce, intelligente, gentile che l'aveva cresciuto e di cui sempre lui parlava? Dai racconti che gli aveva fatto in passato lo spadaccino, Lina si era fatta una buona idea di quella signora... Se Gourry era come era, lo doveva a lei...

La signora si avvicinò al letto del nipote. “E' difficile, vero Lina? Scegliere, intendo...”.

Già!” - rispose la maga, ancora incredula dall'avere davanti quella donna e per questo incapace di formulare domande. Non ci stava capendo un accidente!!!

La vecchietta sorrise. “Io, se fossi in te, non mi lascerei scappare dalle mani l'opportunità che ti ha dato LON. So che hai paura, so benissimo i pro e i contro ad un tuo ritorno alla vita. Ma Lina...” - guardò suo nipote - “Ne vale la pena! Tu sei in gamba, una vincente! E poi, non sarai sola ad affrontare le avversità che il destino porrà sul tuo cammino, avrai accanto un uomo che ti adora, che vive per te e che per te e la tua felicità, si getterebbe nel fuoco. Non capita spesso di vivere un rapporto tanto forte come è successo a te e Gourry. Sono così felice, da quando ci sei tu accanto a lui. Quando stavo morendo, ero tanto preoccupata per mio nipote... Lui non ha mai ricevuto molto amore, solo io lo amavo con tutto il cuore. Ed ero angosciata quando ho capito che stavo per andarmene, che sarebbe rimasto solo. Ma poi sei arrivata tu e gli hai ridato il sorriso e hai dato un senso alla sua vita”.

Lina abbassò il capo a quelle parole. Ciò che quella donna diceva era vero, sapeva quanto fosse forte il legame fra lei e Gourry. Ma il loro ultimo colloquio, poco prima... L'aveva deluso! “Ma io credo che ora mi odi!”.

La donna scosse la testa. “No Lina, lui ti ama! Per tutta l'ultima settimana l'hai spronato a vivere, gli hai fatto capire a parole e fatti quanto sia bello il mondo, quanto sia splendido vivere sempre esperienze nuove. E ora io faccio lo stesso con te! Non avere paura Lina, torna da lui... Sei tanto giovane, tante cose devi ancora vivere... Cosa vorresti di più in questo momento, ora? E' questo l'importante, il nodo di tutto! Scoprilo e poi scegliere sarà una passeggiata!”.

La maga si voltò verso l'anziana donna, sorridendogli. Quella signora era davvero speciale, con poche e semplici parole le stava facendo apparire tutto tanto roseo, dopo che solo pochi minuti prima le era sembrato un labirinto indistricabile. “Io in questo momento vorrei... allungare la mano e potergli asciugare con le dita la lacrima che gli riga il viso! Avete ragione, io voglio vivere! Perchè solo da viva posso farlo! Come fate a sapere cosa dire, i giusti consigli da dare, trovare le giuste parole?”. In fondo, era tanto semplice, elementare... I desideri e la determinazione nel realizzarli erano più forti di ogni paura! Come aveva fatto a non pensarci prima???

La nonna sorrise. “Sai, l'età mi ha reso esperta!” - commentò ridacchiando. “Comunque Lina, credo che ora tu possa decidere da sola, giusto!”.

Lina annuì. “Si... Solo una cosa! Come fate ad essere quì anche voi?”.

La donna rise. “Sai Lina, Gourry è una persona fortunata, è amato da due donne eccezionali come me e te. E due donne eccezionali riescono dove le altre falliscono! Per questo io e te possiamo andare e venire da questo all'altro mondo. Ma ora, se sarai con lui, credo che potrò andarmene per sempre e lasciare mio nipote con te. Se la caverà, non ha più bisogno di me. E io ho diritto al mio riposo e alla vita eterna nell'altro mondo, nel regno dei morti. E' ora che lasci spazio ai giovani”.

La maga rispose al sorriso. “E allora, buona fortuna! E grazie di tutto!”.

La nonna di Gourry prese a scomparire piano piano, gettando un ultimo sguardo pieno d'affetto al nipote. “Buona fortuna anche a te Lina! Buona fortuna a tutti e due! Mi raccomando però, acqua in bocca con lui, sul nostro colloquio... Meno sa dell'altro mondo, meglio è!”. E scomparve, non smettendo di sorriderle...

D'accordo!” - rispose la maga.

Rimasta sola, Lina si voltò ad osservare Gourry. Aveva deciso... Al diavolo i momenti negativi che avrebbe incontrato, quelli positivi sarebbero stati sicuramente di più!!! E poi, con un incitamento come quello della nonna di Gourry, come poteva avere ancora paura? “LON, voglio tornare per dirti cos'ho deciso!” - sussurrò.

E non successe nulla, rimase in quella stanza, come se quel desiderio non fosse mai stato espresso. Beh, forse LON era occupata!

Si avvicinò a Gourry e si stese accanto a lui, come aveva fatto sempre nell'ultima settimana. LON sarebbe arrivata presto e voleva godere accanto a lui gli ultimi momenti sereni della sua vita da fantasma...


Io voglio fare l'amore con te, ogni notte, per il resto della mia vita!”.


Le parole disperate di Gourry le tornarono alla mente. Dolcemente gli diede un bacio sulla fronte. Ora avrebbe potuto realizzare tutti i sogni del suo spadaccino. “Mi auguro per te che ne valga la pena!” - gli sussurrò in tono scherzoso, mentre uno strano sonno si impadroniva di lei.

Beh, poteva anche dormire qualche minuto, LON sarebbe arrivata comunque a chiederle cosa avesse scelto...

Non fu però LON a svegliarla, bensì il chiarore del sole mattutino che inondava la stanza...

Lina si sentì gli occhi dolere a quella luce e ci mise un attimo a capire che...

Provava sensazioni umane!!!

Fastidio agli occhi, sonnolenza e... avvertiva il calore delle coperte e del corpo dello spadaccino che dormiva al suo fianco!!!

Aprì gli occhi di scatto, nonostante la luce. E si guardò intorno smarrita. Prese poi a fissare le sue mani. Tremavano come se avessero capito, indipendentemente dal suo cervello, il grande cambiamento che era appena avvenuto in lei.

Era viva!!!

Sentiva il suo cuore battere!!!

Fu colta da un attimo di panico, seguito da una grande, inondante gioia. LON aveva mantenuto la promessa a quanto sembrava, non c'era stato bisogno di altri colloqui fra loro.

Era viva, era viva, era vivaaaaaaaaaaaaa!!! Si sentiva euforica!!!

Guardò Gourry accanto a lei. Dormiva ancora, cullato dal suo dolore...

Poi il suo sguardo ricadde sul comodino accanto al letto. Sopra, piegato, ci stava un biglietto che la sera prima era sicura non ci fosse.

Lo prese in mano, incuriosita. C'era scritto davanti 'Per Lina'. E lo lesse sotto voce, incuriosita.


Come promesso, ho rispettato i patti e ho esaudito il tuo desiderio.

Meglio così, come fantasma eri decisamente troppo ingestibile e isterica, meglio che te ne stia con l'UNICO essere vivente che, a quanto pare, riesce a sopportarti!

Sono stata costretta a mandarti una settimana da lui, più che per Gourry (ti ho mentito all'inizio, sulle mie intenzioni), perchè il Signore del regno dei morti si era lamentato ripetutamente con me del tuo comportamento.

Eri talmente arrabbiata per la tua morte che non la smettevi di tormentare le altre anime, per dispetto!

E quelle persone meritano la loro serenità eterna!!!

Eri un problema per noi, quindi, meglio tu abbia scelto la vita!

Ti auguro buona fortuna e soprattutto,

MI AUSPICO DI NON RIVEDERE PER MOLTO TEMPO DA QUESTE PARTI NE TE NE IL TUO COMPAGNO!!!

LON”


Un gocciolone di sudore scese lungo la tempia di Lina. Eheheh, anche come fantasma, si era 'distinta', a quanto sembrava...

Altro che debito morale nei confronti suoi e di Gourry, LON non vedeva l'ora di liberarsi di lei!!!

Sorrise...

Beh, tanto meglio...

Era viva!

Era di nuovo insieme a Gourry!!!

Con delicatezza lo scosse, per svegliarlo, pregando che allo spadaccino non venisse un infarto. “Gourry!”.

Lo spadaccino aprì gli occhi piano, restando a fissarla a bocca aperta, confuso, spaesato... “Lina?” - chiese quasi con timore, con la paura che stesse sognando.

Lina sorrise. “Si... Sono io, sono quì. E sono... viva!”.

Gourry continuò a fissarla senza reagire in alcun modo, facendo fatica a capire se fosse realtà quella che gli si parava davanti o il semplice frutto della sua mente disperata. Lina, la sera prima, mica gli aveva detto che doveva andarsene per sempre? E allora? Con timore allungò una mano. E finalmente riuscì a sfiorarla, a sentire il contatto della sua pelle contro la guancia della maga. Poteva toccarla, avvertirne il calore, il respiro caldo. “Co... Com'è possibile? E' uno scherzo? Come puoi essere...?”.

Lo sguardo di Lina divenne serio. Non aveva voglia di parlare, di spiegare. Dopo un anno e mezzo di non-vita, dopo averlo abbandonato voleva solo abbracciarlo, sentire il calore di Gourry avvolgerla, come un tempo... Si sporse in avanti e scivoltò fra le sue braccia, stringendolo talmente forte che per un attimo temette di fargli male.

Ma Gourry non si lamentò, rispose all'abbraccio, sprofondando il viso fra i capelli rossi della sua compagna. Non capiva, Lina gli avrebbe spiegato poi, ma in quel momento non voleva porsi domande. Voleva solo abbracciarla... Solo di questo aveva bisogno...

E per lunghi attimi il silenzio regnò in quella stanza.

Finchè...

Lina... non sei quì a tempo, vero? Sei quì per... restare? Non andrai via fra una settimana...?” - chiese Gourry quasi con timore, fra i capelli rossi della sua compagna che accarezzava dolcemente, quasi come fosse ipnotizzato da essi.

Lina scostò il viso per guardarlo negli occhi. “Sono tornata per restare. Per sempre! Ho scelto, ho deciso che questa vita è meglio della non-vita... Tutto quì!”.

Gourry apparve perplesso. “Oh, è così che funziona? Uno può scegliere...?”.

A quella domanda ingenua che tanto bene rappresentava Gourry, il Gourry che tanto le era mancato, Lina scoppiò a ridere. “No, non funziona così! Ma sai che io sono fuori da ogni schema e standard e riesco dove gli altri non possono nulla!”.

Lo sguardo di Gourry si addolcì. Si chinò a baciarle la fronte. “Già...” - replicò semplicemente. Quel giorno che avrebbe dovuto essere fra i più brutti della sua vita, si era trasformato in un nuovo inizio. Lina era lì, contro ogni logica e ogni legge della fisica. E stranamente, proprio perchè era di lei che si trattava, questo gli sembrava assolutamente naturale. La riabbracciò di nuovo, ne aveva infinitamente bisogno dopo quell'anno e mezzo infernale, dopo la terribile sera che aveva appena passato, dopo quella frustrante certezza che Lina non sarebbe potuta mai tornare. “Quindi... ora è tutto come prima?” - le chiese.

Lina si morse il labbro. “Quasi... Non sono più una maga, non potrò più usare la magia. Era una delle condizioni al mio ritorno. Il mio fisico non potrebbe più reggerla dopo quello che è successo... Quindi, ora credo di essere un essere umano come tutti gli altri. E tu dovrai prenderti cura di me!” - concluse arrossendo. Anche se, stranamente, il fatto di essere VIVA faceva passare in secondo piano tutto il resto. Ritrovare Gourry era più importante di qualsiasi potere...

E dentro di se ringraziò la nonna del suo compagno, per averla aiutata a sceglire, per averle indicato la strada per la felicità, per averla aiutata a superare le sue paure.

Lo spadaccino le accarezzò la guancia. “Con o senza magia, tu non sarai mai un essere umano come gli altri. E non hai bisogno che io mi prenda cura di te, sai benissimo farlo da sola! Ma ti giuro che da oggi in poi veglierò e sempre lotterò per la tua felicità. Solo questo posso fare per te. Sei la mia ragione di vita, se sarai felice tu, lo sarò anch'io!”.

Gourry sapeva infonderle coraggio, farla sentire così speciale... Solo lui lo sapeva fare, solo lui sapeva rendere tutto possibile. Davanti alle parole di Gourry, al suo sguardo, ogni timore avuto prima di prendere quella decisione svanì. Tutto sarebbe andato bene per sempre perchè per sempre loro due sarebbero stati insieme.

Quasi leggendole nel pensiero, Gourry la richiamò. “Lina, insieme per sempre?”.

Pochi giorni prima gli aveva spiegato che 'per sempre' è un modo di dire errato per gli esseri viventi. Ma ora, davanti a Gourry, pur nella loro condizione di semplici esseri viventi, le sembrava possibile. “Si, per sempre!” - sussurrò. Prima di appoggiare le labbra a quelle di lui in lungo, agognato, sospirato bacio.

Il silenzio ripiombò in quella stanza. Un silenzio fatto di promesse, gioia, serenità. E in quel momento Lina e Gourry non avevano bisogno d'altro.


..


Tre anni e mezzo dopo...


Era un pomeriggio d'autunno ricco di colori caldi, dal rosso fuoco al giallo acceso e le foglie ammucchiate a terra davano tonalità degne del miglior quadro di stagione.

Lina se ne stava a letto, appoggiata al cuscino.

Da poche ore era diventata mamma e ora sua figlia se ne stava tutta tranquilla fra le sue braccia, a guardarsi attorno incuriosita. “Gourry, sai che giorno è oggi?” - chiese al marito seduto accanto a lei nel letto, intento ad accarezzarle i capelli e a guardare rapito sua figlia.

Lo spadaccino sorrise. “Si... Fino a tre anni fa, oggi era una ricorrenza terribile...”. La sua voce si spense al ricordo che Lina, in quel giorno di cinque anni prima era morta, l'aveva abbandonato. Per sempre, lui credeva...

E ora, ironia della sorte o forse semplice destino, quella data avrebbe ricordato negli anni a venire non una morte ma la nascita di una vita... “E' stupendo che nostra figlia sia nata proprio oggi, non è vero Lina? E' come se avessimo cancellato tutti i brutti ricordi, tutto quel dolore, quell'esperienza così devastante... Mia nonna lo diceva sempre che la vita trionfa su tutto. Ora so cosa voleva dire...”.

Al ricordo di quell'anziana donna, sul viso di Lina comparve un sorriso furbo. A lei doveva OGNI battito del suo cuore, a lei doveva la felicità degli ultimi tre anni, a lei doveva il suo matrimonio, a lei doveva quella dolce bimba che le stava in braccio. “Tua nonna... era una donna molto saggia!” - esclamò strizzandogli l'occhio.

Gourry annuì. “Oh, lo era! Aveva doppiamente ragione! Prima di tutto perchè tu sei quì, viva! E poi perchè, non solo sei fra noi, ma hai dato la vita ad un altro essere umano. Aveva davvero ragione, la vita trionfa su qualsiasi cosa!”.

Già!”. Lina si chinò a baciare la fronte di sua figlia e poi attirò lo spadaccino sul letto, facendolo stendere accanto a loro. “Che ne dici se il suo primo riposino, se lo fa nel lettone, fra la sua mamma e il suo papà?” - esclamò osservando la bimba sbadigliare e strofinarsi gli occhi - “Lei ha sonno e io sono stanca, ho appena partorito. E a giudicare dalla tua faccia... semnbra che abbia partorito anche tu!” - concluse ridacchiando, osservando le enormi occhiaie sotto gli occhi del marito. Gourry le era stato accanto in ogni momento, aiutandola e confortandola. Proprio come le aveva promesso tre anni prima, non l'aveva lasciata sola. Mai, da quando si erano ritrovati...

Gourry annuì e poi abbracciò le sue due donne. E rimase ad osservarle addormentarsi.

Sapeva che dopo quel sonno ristoratore, sarebbe cominciata una nuova vita a tre per loro.

  
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