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Autore: Lady Of The Flowers    07/11/2010    11 recensioni
“Vuoi andare a New York, vero?”
Un viaggio, Matt e Dom (con la partecipazione della famiglia Wolstenholme) e la scoperta del loro amore.
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Christopher Wolstenholme, Dominic Howard, Matthew Bellamy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Penultimo capitolo! Il prossimo sarà un piccolo epilogo, credo.
Non finirò mai di ringraziarvi, ragazze! *sparge amore per tutto il fanDOM*
Questo capitolo è dedicato alla mia Lilla e alla mia Stellina.

Ah! Il tour non è iniziato così tardi e soprattutto non a Parigi.

Adesso i ringraziamenti:


Glitter Princess:
Sono contentissima che tu mi abbia lasciato una recensione, ma davvero segui dal primo capitolo? Oh che bello, e poi sapere che ti piace è fantastico.
Ah, non preoccuparti, niente Rose! Grazie mille! Un bacio. 

barbydowney: Perdonami se ti ho lasciato senza scena lemon, ma tu davvero non puoi immagine la fatica che faccio per scriverle. Mi ci sarebbero voluti altri quattro giorni come minimo. Ho lasciato spazio alla vostra immaginazione così! Grazie infinite, come sempre. Bacioni 

CheNeSo_: Ma ciao! Che bello ho trovato una persona pigra come me, non immagini quanto io possa esserlo in certe cose!…comunque, ti ringrazio tantissimo. La tua recensione è stata splendida e supergradita. Sono contenta di essere riuscita a farti ridere, non immagini neanche quanto! E riguardo a Dom, non sei l’unica ad amarlo qui! <3
Se avrai voglia, lasciami pure un commentino, sarei felice. Grazie ancora. Baci! 

BJgirl: Si, hai ragione è stupendo descriverli come una coppietta felice, sono così belli! *-*
Spero ti piacerà questo capito, fammi sapere. Un bacione <3

MusicAddicted: Che bellezza! Sono contenta che ti sia piaciuto! Vedrò di farti recapitare il video che Matt ha fatto a Dom, sisi! U.U Grazie mille! A presto <3 

aleale00: Sono felice che tu mi abbia fatto sapere cosa ne pensavi. Ti ringrazio tantissimo! Baci 

Lilla Wright: Oddio! Amore finalmente ci siamo conosciute! Sono così contenta che non puoi nemmeno immaginare! Sei una persona splendida.
Anche se dici di non aver potuto dare il meglio di te nell’ultima recensione è stata stupenda comunque, l’ho adorata come tutte le altre. In particolare lo sclero con quel mix di canzoni, che era superlativo! Direi che oltre a fargli il cartellone potremmo registrargli anche quella canzone lì. Chissà come sarebbero contenti! Beh, GRAZIE Di TUTTO, sei un’amica fantastica. Ti amo <3 

_DyingAtheist: Ma salve a te, dolcezza! Grazie per la bella recensione, spero ti piacerà anche questo capitolo, sono contenta di sapere che sei curiosa. Un bacio 

dolcettina: Uuuuh, Dommeh attizza anche me! Grazie mille dei complimenti, baci. 

Stellina: Amore mio. Ripetitiva? Ma io adoro le tue recensioni! Non preoccuparti comunque, si sistemerà anche quello che succederà in questo capitolo, e già…perché qualcosa succede. I love you. <3

 

Capitolo 10.

Pioggia.
Pioggia.
E ancora pioggia.
“Che tempo del cazzo!” Disse Dominic a bassa voce, lamentandosi.
Stava parlando da solo, appoggiato al davanzale della finestra con una sigaretta fumante tra le dita. Era mattina presto, saranno state le sei e mezza circa. Matt infatti dormiva ancora e il traffico non era del tutto formato, non c’erano ancora code infinite di macchine e persone che correvano da una parte all’altra della strada rischiando di farsi tirare sotto solamente perché erano in ritardo per il lavoro. Faceva freddo, come di consuetudine ormai. Ma nonostante questo, Dom se ne stava tranquillo davanti alla finestra spalancata, vestendo solamente un paio di boxer e una maglietta intima leggera. Aveva dormito poco e niente quella notte. Sebbene avesse fatto l’amore con Matthew fino a tardi e tutte le sue forze erano andate a farsi benedire, non riuscì a chiudere occhio, anche se senza un buon motivo. Presentimenti, forse?
Chiuse le labbra intorno al filtro arancione della sigaretta. Inspirò. Il fumo gli invase la bocca, la gola, lo buttò fuori dalle narici, lasciando che si dissolvesse nell’aria umida di quella mattina, annoiata e stanca, come lui.
Prese un’ultima boccata di fumo dalla sigaretta e poi la spense, schiacciandola nel posacenere che aveva appoggiato al davanzale. Si voltò verso il letto. Un piede di Matt sbucava da sotto i montoni di coperte e sul cuscino si intravedevano i suoi capelli neri scompigliati. Si avvicinò lentamente, ma non fece in tempo a sedersi sul materasso che Matt gli si parò davanti tipo film dell’orrore, occhiaie e capelli davanti al viso. “Chiudi quella cazzo di finestra, per favore?! O vuoi farmi congelare?!” Ringhiò con la voce ancora rauca a causa del sonno e gli occhi mezzi socchiusi.
Il biondo lo guardò con aria contrariata. “Non possiamo cambiare un po’ l’aria? C’è puzza qui dentro…” Disse con tono pacato.
“Ma io sto dormendo, Dom, se non te sei accorto! Ho freddo! Non è colpa mia se tu ti svegli alle cinque di mattina! Non devo soffrire io perché tu senti puzza! O sbaglio?!” Urlò isterico Matthew.
Dominic fece un mezzo sorriso, si alzò e chiuse la finestra poi tornò a sedersi, facendo il tutto sotto lo sguardo omicida del cantante, che sembrava veramente un pazzo furioso.
“Comunque sono le sei e mezza…” Commentò Dom lanciando un’occhiata divertita all’amico che era più irritato che mai.
“Ma chi se ne frega di che ore sono! Dio!” Imprecò Matt mentre si riaccucciava sotto le coperte calde. “Buonanotte!” Aggiunse secco dopo essersi rimesso comodo.
“Ma scusa, adesso mi lasci qui sveglio ad annoiarmi tutto solo?” Chiese Dom avvicinandosi con il viso a quello del moro, che riaprì gli occhi di scatto facendo sobbalzare l’amico.
“Tu vuoi veramente morire questa mattina.” Constatò afferrando con un gesto fulmineo la maglia di Dom. Lo tirò verso di sé, ritrovandosi così occhi negli occhi a pochi centimetri l’uno dall’altro.
“Lo sai che odio essere svegliato presto, Dom.” Continuò con il tono di sfida precedente.
“Come sei antipatico…” Rispose l’altro facendo una smorfia.
Matt gli lanciò un’occhiata di fuoco e in un attimo lo atterrò sovrastandolo. “Sono antipatico?!”
“E già caro mio, sei intrattabile” Disse Dominic tirandogli un pizzicotto alla pelle bianca della pancia che fuoriusciva dalla t-shirt troppo larga del pigiama.
“Ma avrei voluto vedere te a quest’ora del mattino se ti avessi svegliato, come saresti stato simpatico!” Si difese il chitarrista dopo aver tirato uno schiaffo alla mano con cui Dom l’aveva pizzicato.
“E dai, non vorrai passare questi ultimi due giorni dormendo fino alle undici! Perdiamo solo prezioso tempo che potremmo impegnare facendo altro...” Articolò il biondo con un sorrisetto.
Matthew si tranquillizzò per un attimo e ricambiò il sorriso. “Tipo?” Chiese poi con aria maliziosa.
“Umh…non so…tipo…” Cominciò a dire Dom mentre insinuava una mano sotto la maglietta del moro accarezzandolo. “…potremmo…”
Matt stava andando in estasi. La mano di Dominic scivolava su e giù per la sua schiena e quel sorriso sensuale che aveva stampato sulla faccia lo stava facendo impazzire. “Dio, Dom, abbiamo appena finito di farlo…” Cercò di lamentarsi pur sapendo che se avesse continuato non si sarebbe fatto problemi ad assecondarlo.
“E’ stato circa quattro ore fa…” Si giustificò il batterista sollevando il viso fino ad incontrare quello del moro sopra di lui. Gli leccò un labbro, glielo morse.
“Dom…” Sussurrò contrariato Matt.
“…Dom, cazzo…” Gemette, questa volta, sentendo il bacino del biondo spingere contro il suo.
Dominic lo guardava soddisfatto, con ancora quel sorriso tentatore sul viso.
Poi lo fece di nuovo, mosse il bacino sotto il suo. A quel punto Matt non poté più opporre resistenza, l’eccitazione scorreva nel suo corpo, giù per la sua schiena.
“Sei uno stronzo…” Disse a bassa voce, mentre si avvicinava per baciarlo.
Dom ridacchiò sulle labbra di Matt e si fece trasportare da quel bacio perfetto.
Poi lo aiutò a sfilarsi la maglia, ormai diventata un inutile ostacolo. Lasciò che Matt facesse lo stesso con lui, mentre assaporava la carne che veniva poco a poco scoperta.
La mano di Dom scese lentamente, attraversando il corpo di Matt, fino ai suoi boxer, dove l’eccitazione iniziava a farsi sentire. Incominciò a massaggiare quel rigonfiamento, prima piano poi sempre più veloce mentre il moro lo baciava appassionatamente, con foga.
Improvvisamente Matt lo fermò. Non perché non gli piacesse, anzi, proprio tutto il contrario, solamente perché non vedeva l’ora di ricambiare il trattamento, anche se in modo diverso. Infatti, senza pensarci due volte abbassò i boxer del biondo, e aiutato da quest’ultimo sfilò anche i suoi. Strusciò più volte il suo ventre contro quello di Dom, tra un gemito soffocato e un altro. Piano iniziò a spingere con delicatezza e assecondato dai movimenti di Dominic, in poco tempo, entrò dentro di lui.
L’iniziale dolcezza fu presto sostituita da una naturale aggressività che prendeva possesso dei loro corpi ansimanti, sudati e vogliosi.
Matthew sentiva Dom, lo vedeva, sussurrare il suo nome, adorava vedere quelle labbra che si dischiudevano lasciando che quella parola, quel nome uscisse caldo e sensuale, quasi in un orgasmo. Lo faceva impazzire. Si, era pazzo, completamente pazzo di lui.
In seguito aumentò le spinte, sempre di più, e sentì le unghie di Dom conficcarsi nella sua schiena, lo graffiava ed era doloroso, ma nonostante questo lo trovava estremamente eccitante. Quando arrivarono all’apice del piacere, quasi nello stesso momento, le spinte diminuirono, finché non si trovarono accasciati uno sopra l’altro, ancora ansimanti.
Matt respirava pesantemente con la testa nell’incavo del collo di Dominic, che odorava di un profumo dolce, di miele, che faceva venire un’irrefrenabile voglia di leccarlo, di mangiarlo quasi. E Matthew non poté resistere oltre. Lo addentò, facendo scappare al biondo un grido soffocato di piacere inaspettato misto a dolore. Caldo lo leccò, lo morse e lo baciò, fino a consumare quella pelle liscia e profumata che pareva desiderarne ancora.
Dom lo avvolse tra le sue braccia, lo strinse forte. “Pensa come sarebbe se non ci dovessimo nascondere…” Disse quasi in un sussurro.
“Un sogno, è solo un sogno, Dom.” Rispose Matt.
“Un sogno?”
“Tu sei un sogno” Disse leggero, avvicinando il viso a quello del biondo che lo guardava sorridente. “Uno stramaledetto, stupendo sogno.” Ripeté posando le labbra sulle sue e mantenendo lo sguardo fisso in quello di Dom, azzurro nel verde, cielo nella terra, ancora una volta. 

                                                                    *

                                                                                                     Un mese dopo, tour bus.
 

“Matt!” Gridò Chris, ormai isterico, per circa la decima volta in pochi minuti. “Adesso vengo dentro e ti uccido!”
Dominic se ne stava comodamente sdraiato sul divanetto nero di pelle del bus, vicino al finestrino, e si godeva la scena in tranquillità e a debita distanza.
Chris continuava a bussare a quella dannata porta del bagno da un tempo indefinito.
Matthew era lì dentro, perciò, da un tempo indefinito. Probabilmente un’ora, ma nessuno ne era davvero sicuro. Forse le ore erano due.
Dom accennò una leggera risata quando sentì la voce di Matt provenire da dentro lo stanzino e dire di nuovo quello che aveva avuto il coraggio di rispondere per troppo volte in quell’ultima mezz’ora. “Un attimo, Chris!”
Il bassista si voltò verso l’amico, lo fulminò e poi tornò a battere contro la porta. “Giuro che adesso la sfondo!” Minacciò subito dopo.
Dom riprese a ridere. “Ma cosa vuoi sfondare!” Disse lanciandogli un’occhiata divertita che fu immediatamente interrotta da quella estremamente indiavolata del diretto interessato.
“Quanto cazzo di tempo è che sta lì dentro?!” Esordì Chris in un grido di disperazione.
Dominic fece spallucce. “E che ne so, chiedilo a lui!” Rispose. “Scusa, Chris, ma non puoi andare a pisciare fuori?”
“Fuori!? Ma sei pazzo? Con tutte le macchine che passano!” Replicò esterrefatto il bassista.
“Certo, perché sono tutti lì ad aspettare di vedere l’uccello di Christopher Wolstenholme!” Esclamò il batterista facendo una smorfia di compatimento.
E subito dopo quell’affermazione si alzò e si sporse dal finestrino. “Ehi! Si, dico a voi! Volete vedere l’uccello di Chris Wolstenholme?” Cominciò ad urlare a squarcia gola rivolto alle macchine che passavano in autostrada.
Erano ormai quasi due ore che aspettavano nell’area di sosta dell’autostrada, il bus era andato in panne e attendevano che il carro attrezzi e l’altro bus arrivassero a prenderli per riuscire ad arrivare in tempo al concerto di inizio tour che si sarebbe svolto quella sera a Milano.
Le persone che passavano in macchina e vedevano Dominic affacciato al finestrino, sbracciarsi come un dannato, indicarli e fargli segno di seguirlo, lo prendevano solamente per pazzo e forse, non avevano proprio così torto.
Chris si precipitò verso Dom e lo tirò all’interno del bus, sputando contro di lui insulti di ogni tipo. Il biondo invece era in preda ad un attacco di ridarola, sembravano quasi degli spasmi epilettici.
“Che cazzo ridi?! Ma ti pare il caso di urlarlo al mondo?!” Gridò Chris afferrandolo per la camicia attillata.
“Dai, Chris, qualsiasi persona normale non si farebbe problemi a fare pipì in autostrada! Soprattutto se te la stai facendo addosso perché c’è qualcuno che occupa il bagno del tuo bus!” Disse ridacchiando ed enfatizzando l’ultima frase, facendo sì che Matt sentisse e che rispondesse per l’ennesima volta: “Un attimo!”
Il bassista a quel punto, dopo aver udito quella frase che ormai gli usciva dalle orecchie, ritornò davanti alla porta del bagno dove riprese a picchiare più forte che poteva. “Cazzo, Matt, quando esci ti uccido!”
Finalmente la porta si aprì lentamente e la testa di Matt sbucò. “Ho finito, se vuoi puoi entrare…” Bisbigliò quasi per paura che Chris lo uccidesse davvero.
“Muoviti!” Gli gridò in faccia l’altro facendolo sgattaiolare fuori di corsa.
Quando il bassista entrò si sentì un altro urlo. “Che merda è?! Che puzza, Cristo!”
Matt ridacchiò lanciando un’occhiata a Dom che ancora rideva per conto suo.
Improvvisamente Chris uscì con un paio di pantaloni di Matt tra indice e pollice, reggendoli come se avessero la lebbra. “Ti prego, dimmi che non sei stato un’ora e mezza in bagno per fare questa minchiata! Dimmi di no.” Disse Chris implorando Matt.
Dom si alzò ed andò in contro al bassista che gli porse il pantaloni di Matt per lasciare che vedesse come gli aveva conciati. Dom li prese in mano e li stese per poterli guardare meglio.
Erano stati completamente ricoperti da uno spray argento, causa della puzza in bagno, e la parte finale era stata tagliuzzata fino a formare delle striscioline penzolanti.
Dominic squadrò quei pantaloni più e più volte, poi passò lo sguardo sul cantante che fissava i suoi amici sorridente e tutto orgoglioso, come un bimbo di quattro anni che dopo aver consegnato il suo disegno tra le mani dei genitori aspetta il verdetto, convinto di aver appena dato vita ad un’opera d’arte. “Ma…ma sono stupendi!” Disse Dom lasciando Chris di stucco.
“Ti piacciono?” Rispose orgoglioso il moro avvicinandosi tutto contento ai due amici.
Dom cambiò completamente espressione e lo guardò di sbieco un attimo, nonostante fosse divertito dalla situazione. “No.” Aggiunse poi serio facendo tornare il sorriso al bassista che credeva di essere rimasto l’unico sano di mente in quel bus, anche se consapevole di aver pure lui le sue piccole pazzie.
Matt ci rimase malissimo e impostò il broncio, lanciando occhiatacce a tutti e due i suoi compagni. “Sono belli…” Disse secco.
“Stai scherzando, vero? Come cazzo si fa a conciare un paio di pantaloni così?! Costassero poco almeno!” Sbottò Chris.
Matt incrociò le braccia e fece una smorfia. “I soldi non ci mancano.”
“Che cosa vuol dire? Non è un buon motivo per conciare dei pantaloni in questo modo!” Replicò di nuovo il bassista, innervosito.
“Ma tu non dovevi pisciare?” Intervenne Dom vedendo che l’aria che tirava non era delle migliori. “Dai vai, prima che te la fai addosso.”
“Ma-” Cercò di controbattere Chris.
“Ma niente! Hai rotto le palle fino adesso ed ora stai zitto e vai in bagno, che non mi sembra il caso di fare un dramma per un fottutissimo paio di pantaloni, che oltretutto non sono nemmeno tuoi, sono di Matt e lui è grande e vaccinato ed è libero di fare quel cazzo che gli pare! Anzi, se li vuole mettere stasera, nessuno glielo impedirà! Ok?” Rispose Dom tutto d’un fiato mettendo fine a quella stupida ed inutile discussione, guadagnandosi un’occhiata storta da Chris e un sorrisone da Matt.
Il bassista sbuffò e si rinchiuse, finalmente, in bagno.
Dom posò i pantaloni sbrindellati su un tavolino e si mise al fianco di Matt che si era andato a sedere sul divanetto di pelle. Gli mise un braccio attorno alle spalle e gli schioccò un bacio sulla testa.
“Grazie” Disse Matt a bassa voce.
“Ma grazie per cosa? Sai che Chris quando tiene troppo la pipì diventa isterico.” Ridacchiò Dom. “Poi se scopre pure che ha dovuto tenerla per due ore perché tu hai occupato il bagno per personalizzare un paio di pantaloni, è ovvio che va fuori di testa.”
Il moro scoppiò a ridere. “Quindi ho rischiato la vita.” Constatò.
“Forse…” Rispose l’altro divertito. “Beh, però un piccolo premio me lo merito comunque.”
Matt si voltò verso di lui. “Un premio? Tipo?” Chiese.
“A volte penso che tu sia ritardato…sai?”
Matt sorrise. “Vuoi un bacio?” Domandò avvicinandosi pericolosamente.
“Anche.” Disse Dom leccandosi un labbro.
“Come sei esigente…” Sussurrò il moro mettendosi a cavalcioni sul batterista che subito infilò le mani sotto alla sua maglietta. “E’ un po’ che non ci divertiamo…”
Dom sorrise, poi affondò le labbra sul collo di Matt cominciando a baciarlo, a morderlo mentre le mani accarezzavano la sua schiena scarna. Lentamente la bocca salì verso il viso, dove si posò su quella del moro che sembrava avere una calamita per attirarlo verso di sé.
Erano diversi giorni che non si concedevano un po’ di tempo, che non si baciavano. Avevano sempre tra i piedi Chris, Tom e i tecnici. Era diventata una cosa un po’ opprimente, anche se la maggior parte di loro era a conoscenza della relazione tra Matt e Dom.
Le mani di Matt scesero sulla camicia del biondo e cominciarono a slacciare i bottoni, lentamente, mentre le loro lingue si intrecciavano.
Improvvisamente la porta del bagno si aprì e un urletto da donnetta schizzinosa rimbombò nel bus, facendo scattare in piedi Matt. “Ragazzi! Per favore! Ok che siete in astinenza, però non esagerate!” Si lamentò Chris con una faccia disgustata.
Dominic sbuffò, si sistemò la camicia mezza sbottonata e dopo aver fato l’occhiolino a Matt, che lo guardava insoddisfatto, uscì nell’area di sosta raggiungendo così Tom. Si accese una sigaretta e si sedette sul guardrail a chiacchierare con l’amico.
Chris fissava ancora esterrefatto il cantante che si era accomodato sul divano e si era messo a cazzeggiare con l’iPhone, senza degnare nemmeno di uno sguardo il bassista.
A quel punto Chris, sentendosi escluso, si mise al fianco di Matt che gli lanciò un’occhiataccia di sbieco. “Che vuoi?” Chiese cattivo.
“Ehi! Volevo solo farti un po’ di compagni, scusami!” Replicò Chris offeso.
“Basta che non rompi…” Disse Matt storcendo la bocca.
“Cosa dovrei rompere?”
“I coglioni.”
“E dai Matt, sei ancora arrabbiato?” Chiese Chris dandogli un buffetto sulla spalla.
“Si! Oltre alla storia dei pantaloni, che sappi che non li metterò stasera solo per non far fare una figura di merda a Dom; anche perché…” Iniziò a dire interrompendosi di colpo.
“Perché?” Lo incitò Chris. “Non dirmi perché vi ho interrotto!”
Matt annuì. “Si, è proprio quello il motivo, caro mio.” Rispose secco.
“Bells, cerca di capire!” Disse Chris. “Se tu non fossi…” Si bloccò sul nascere della parola che stava per dire.
“Gay?” Chiese Matt. “Non mi offendo se lo dici.” Aggiunse ricambiando il timido sorriso che si era disegnato sul viso del bassista, che subito dopo riprese a parlare più sicuro.
“…beh, se tu non fossi gay…e io lo fossi, ti piacerebbe vedere me e Dom sbaciucchiarci e fra un po’ fare anche sesso davanti a te?”
Matt scosse la testa. “No, ascolta…Dom è mio, cambia partner.” Disse, ingelosendosi come una ragazzina.
“Non fare il cretino, Matt! Sai cosa importa a me di Dom, in quel senso…dico…” Rispose Chris. “Comunque, visto che proprio non ti riesce di pensare Dom con me, pensa a…che so…Tom! Ti piacerebbe?” Aggiunse dopo con un ghigno sul viso.
Matt rimase in silenzio per qualche secondo. Probabilmente cercava di immaginare Chris e Tom insieme. Anzi, senza probabilmente. Dio mio, che cosa orripilante. Pensò lasciando che la sua espressione tranquilla si tramutasse in una di disgusto, sotto lo sguardo divertito di Chris.
“Si, forse mi darebbe fastidio, anzi, più che altro mi farebbe schifo.” Sghignazzò. “…però, cerca di capirmi, è difficile stargli lontano.” Continuò sorridendo.
Chris assunse un’espressione leggermente contrariata. “Difficile? Io ce la faccio benissimo!” Esclamò.
Matthew alzò un sopracciglio. “Lo vuoi capire o no che adesso per me è diverso?” Chiese irritato.
“L’ho capito benissimo, Matt.” Rispose Chris. “Sto solo scherzando…è che, davvero, faccio fatica a farci l’abitudine. Mi dispiace, vedrai che fra un po’ di tempo non sarà più così.” Si scusò subito dopo. “…anzi, vi farò i filmini se vorrete!” Aggiunse ridacchiando.
Matt scoppiò in una fragorosa risata. “No, quelli li farà Tom! Tu invece…tu cosa potresti fare?”
“Umh…se non posso riprendervi allora…mi aggiungerò a voi e faremo una cosa a tre!” Rispose serio, fin troppo.
“Stai scherzando, vero?” Chiese Matt preoccupato per quel cambiamento.
“No.”
“Chris?”
“Si che sto scherzando, scemo! Ti pare?” Disse il bassista divertito.
“Ah menomale, non si può mai sapere…” Sospirò il cantante.
Mentre i due amici stavano ridendo insieme come non facevano da tempo, la porta del bus si aprì di colpo. Entrarono Dominic e Tom completamente agitati, attirando l’attenzione dei due che smisero immediatamente di ridere, volgendo la loro attenzione ai nuovi arrivati.
Dom si avvicinò a loro seguito da Tom.
“Matt…” Sussurrò il biondo con la voce spezzata e un velo di preoccupazione negli occhi.
Il chitarrista si alzò di scatto parandosi di fronte a lui, mentre Chris lanciava occhiate a Tom cercando qualcosa, un cenno che gli facesse capire. Ma Tom aspettava fosse Dominic a rivelare il problema.
“Che c’è, Dom?” Chiese Matt ormai invaso dallo stesso sentimento che aveva preso possesso dell’amico di fronte a lui.
“…E’ successo un casino…” Continuò il batterista.
“Che tipo di casino?”
“Cerca di capire, Matt”
Matthew sgranò gli occhi. “Non dirmi che…” Sussurrò con il cuore in gola.
Dom annuì. Matt aveva capito, se lo sentiva.
“Chi cazzo è stato?!” Sbottò il moro, con un grido isterico, sbattendo a terra l’iPhone che teneva ancora in mano, spaventando i compagni.
“Ha appena chiamato la ragazza di Tom…” Balbettò Dominic. “…su un giornale…”
“Cosa?!” Urlò Matt. “Cosa cazzo c’era su quel fottuto giornale? Cosa?!”
Noi…” Disse in un soffio Dom.
“E?”
“Un bacio.” Continuò. “Il ristorante, la mia mano nella tua…Cristo, Matt!” Gridò Dominic mettendosi le mani nei capelli.
“Merda!”
Chris e Tom si sentirono di troppo e uscirono, molto più preoccupati di quello che potevano apparire, lasciando i diretti interessati discutere da soli.
Matt si lasciò scivolare contro la parete del bus con la testa fra le mani. Non piangeva anche se avrebbe voluto farlo. Non aveva mai pensato, nemmeno Dominic l’aveva mai fatto, a cosa sarebbe potuto accadere se per caso un fottutissimo paparazzo fosse stato nel posto giusto al momento giusto.
Dom si sedette affianco a lui, gli passò un braccio dietro le spalle e lo strinse a sé.
“Cosa facciamo, Dom?” Chiese Matthew con voce spezzata, lasciandosi coccolare dal calore di Dominic.
“Non lo so…” Rispose il biondo in un sussurro.
“Ma com’erano quelle foto? Si vedeva bene?”
“Sono andato a vederle su Internet…e si, si vedeva bene, Matt.”
“Ma come cazzo hanno fatto!?” Urlò il chitarrista. “Ormai lo saprà tutto il mondo.”
“Appunto.” Disse Dominic.
“Appunto cosa?”
“Se lo sa tutto il mondo, tutti si staranno chiedendo se è vero…” Rispose il biondo dando un piccolo bacio sui capelli a Matt.
Rimasero in silenzio per qualche minuto, così, senza dire niente, soli coi propri pensieri, le proprie preoccupazioni.
“…tanto vale dargli la conferma.” Disse Matt rompendo il silenzio e lasciando di stucco Dom che non si aspettava prendesse quella decisione.
Allora, l’avrebbero davvero rivelato al mondo, quel grande sentimento che li legava?

 

   
 
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