When four become five, could
it be magic.
Le luci del palco sono spente.
Il silenzio è epocale, eppure loro sanno bene che in
realtà sono circondati da
cori di voci che gridano i loro nomi. Sanno di avere le orecchie
tappate da una
bolla invisibile. E’ quasi diventato normale, dopo tutti
questi anni. Sali sul
palco, sei emozionato come la prima volta e finisci per non sentire
più niente
dal nervosismo.
E fu proprio come la prima volta.
L’RWM era finito. Una sfilza di immagini del passato e del
presente. Adesso
erano lì per scrivere un nuovo foturo.
La prima nota di quella melodia e il cuore comincia a perdere battiti.
Si
accende una sola luce, per illuminare il primo a sinistra. Battiti di
un cuore
che vanno man mano sempre più ad affievolirsi,
finchè non vengono coperti dalle
loro voci.
Oh, sì, era magico. Per loro, per chi li osservava. Per chi
ci vedeva amicizia,
per chi ipocrisia. Pregiudizi crollati da quella perfetta sintonia che
li univa
tutti. Almeno per un momento, non sembrava che ci fosse qualcuno in
più.
Erano un impasto perfetto. Le voci si univano meravigliosamente tra di
loro.
Scambi di sguardi. Passi in avanti, movimenti di spalle, battiti di
piedi,
sorrisi complici, di chi sa che sta andando bene, solo e soltato
perché è
giusto così.
Il pubblico che applaude, felice e quasi commosso di vedere quei cinque
ragazzi
di nuovo insieme.
E’ un clima già vissuto, ma completamente diverso.
Basato su fondamenta più
solide, su rimpianti, su perdoni.
E’ nuovo. E’ diverso.
E’ il progresso.
Si abbracciarono, alla fine, e non ci fu attimo più bello.
Almeno per un momento, non importava più cosa ci fosse
davvero dietro: per
quella sera, i quattro tornavano ad essere cinque.
Ok, non so neanch'io cosa sia.
Succede quando un video su youtube rimane impresso nel cuore.
( http://www.youtube.com/watch?v=os1J-L_PMPk )