Videogiochi > Tekken
Ricorda la storia  |      
Autore: alister_    16/11/2010    4 recensioni
Sì, era questo che facevano gli uomini come lui, uomini di potere, spietati, senza scrupoli, uomini che gettano il padre in un burrone e tentano di fare altrettanto con il figlio. Uomini così non badano a sciocchezze come i sentimenti. Se cercano una donna, è solo perché vogliono fare sesso.
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kazuya Mishima
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Non servivano inviti con lei. Uno sguardo, una parola, e le sue belle labbra scarlatte assumevano una piega sensuale, mentre gli si avvicinava a passi lenti.

Lui le andava incontro, e si trovavano a metà strada, in una delle stanze della G Corporation dove trascorrevano ore a progettare la prossima mossa.

Nei suoi occhi brillava una luce compiaciuta. Era bella, e lo sapeva.

Conscia del potere che ogni suo minimo gesto aveva, si stringeva a lui sinuosamente, e lui rispondeva liberandola dai suoi abiti ricercati e provocanti, lasciandoli cadere a terra.

 


Anche allora gli abiti erano scivolati sul pavimento, ma quella volta non si trattava di costosi chimoni di seta rossa o appariscenti cappotti leopardati: era un semplice vestito bianco, sottile, leggero, di cui si sarebbe potuto liberare un istante. E invece, quella volta, aveva indugiato, aveva aspettato, titubante, passando minuti, ore, a baciarla. Cercava di ritrovare una delicatezza dimenticata da anni per rendere giustizia a quella pelle liscia, levigata, perfetta. Le accarezzava il viso e la baciava, lentamente. Il suo sapore era così dolce- come il miele, come il nettare più pregiato- che non riusciva a smettere di gustarlo, e restava lì, in piedi di fronte a lei, a baciarla e ad accarezzarle il viso, mentre fuori dalla porta finestra il sole si eclissava.

 


Non c’erano indugi con lei. Né baci, né carezze, né sussurri.

C’era solo l’istinto che prendeva il sopravvento e lo guidava sul suo corpo per appagare quel desiderio apparentemente inappagabile.

Era la fretta di ottenere ciò che voleva, l’ansia di mettere a tacere un impulso troppo forte, la smania irrefrenabile di annullare la ridicola distanza che correva tra di loro.

Non c’era attesa, non c’era aspettativa: c’erano solo due corpi smaniosi di incontrarsi e di ottenere ciò che volevano.

 


La voleva, sì, la voleva più di qualsiasi altra cosa al mondo. La desiderava più della rivalsa, più della vendetta. Eppure ancora aspettava, si tratteneva.

Faceva leva sugli avambracci per tenersi sospeso sopra di lei, i muscoli tesi per lo sforzo, lo sguardo attento a catturare ogni particolare del suo corpo, candido come il lenzuolo che l’avvolgeva.

Era lì, ad un passo dall’andare oltre, dal farla sua, dopo tutti quei baci e quella lenta danza di abiti che, esitanti, cadevano finalmente a terra, ma si frenava; ancora, indugiava.

Aveva paura di sbagliare qualcosa. Anzi, era quasi certo che lo avrebbe fatto. Quel momento era troppo perfetto per essere vero, per essere suo. Lui distruggeva tutto.

E lei, lei era così bella, così perfetta, così pura che si chiedeva come potesse interessarsi a lui. Soprattutto, si chiedeva come facesse a guardarlo come se fosse una persona normale: era l’unica a farlo ed era l’unica che desiderasse e che avesse mai desiderato.

 


Ed era l’unica che aveva desiderato in tutti quegli anni, e l’unica che avrebbe desiderato in quel momento. Era stata l’unica ad inibire il diavolo che era in lui- il diavolo che era.

Anna era bella, provocante, assai più sensuale ed eccitante, ma non la desiderava realmente. Ciò che voleva non era lei, ma quello che gli dava. Sì, era questo che facevano gli uomini come lui, uomini di potere, spietati, senza scrupoli, uomini che gettano il padre in un burrone e tentano di fare altrettanto con il figlio. Uomini così non badano a sciocchezze come i sentimenti. Se cercano una donna, è solo perché vogliono fare sesso.

Eppure, anche mentre si avvinghiava al corpo di Anna, non riusciva a non tornare a quel meriggio di ventidue anni prima, a fare paragoni. E non poteva fare a meno di pensare a lei, l'altra. L'unica.

 

 

 

 


Note dell'autrice:

 

Alloooora, innanzitutto grazie alle tre amabili fanciulle che hanno apprezzato “Silly”. Sì, sto parlando dell'anima di questo meraviglioso fandom: Miss Trent, Evilcassy e DevilJinNina. Grazie, ragazze, davvero! Le vostre recensioni mi hanno fatto felice!

 

Per quanto riguarda questa brevissima one-shot, l'idea mi è venuta mentre mio padre rigiocava la modalità Campagna e si trovava a fronteggiare Anna e Kazuya. Be', mi pare che ci sia del feeling tra questi due, considerando che erano alleati anche ai tempi di Tekken 2... Poi, visto che la coppia JunxKazuya mi è sempre piaciuta la mia testa è partita e... questo è il risultato. Non è niente di significativo, ma spero che non vi dispiaccia!

Ah, il rating è arancione, ovviamente. Non c'è nulla che non avrei potuto leggere due mesi fa.

 

Alla prossima! <3

 

   
 
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Tekken / Vai alla pagina dell'autore: alister_