16/11/2010
2 recensioniPersonaggi: Canada, Cuba
Rating: Verde
Generi: Fluff
Avvisi: Sonen-Ai, Flashfiction
Note: scritta per il "Fanfiction Music Challenge" con il prompt: "Sale e Sabbia".
Sì, non ho fantasia.
Sale e
Sabbia.
L'odore del mare lo penetrava, si impossessava di lui in una maniera che non credeva possibile.
Da quanto tempo aveva cominciato ad amare il sale e la sabbia?
Insomma... lui non amava la spiaggia, non amava il salino che gli si appiccicava addosso dopo aver fatto il bagno.
Quando si vestiva per tornare in hotel trovava sempre fastidioso il contatto della pelle con i suoi vestiti, il leggero mal di testa che lo accompagnava sino alla doccia, l'incessante calore che gli si propagava sul viso, che quando volgeva allo specchio ritrovava più rosso di un peperone.
E dire che lui non riusciva nemmeno ad abbronzarsi, probabilmente era sprovvisto di melanina; ma in fondo, a cosa poteva servire la melanina ad un uomo del nord, le cui nudità non si scoprivano se non davanti ad un bel focolare in una casa calda ed accogliente?
Rimpiangeva i suoi pancakes e il suo sciroppo d'acero, seduto all'ombra di quell'ombrellone, quando ormai la sera era avanzata.
Guardava il riflesso del mare e con lo sguardo cercava in lungo e in largo la sua figura.
Gli aveva detto: "Una nuotatina e sono da te!", e invece era passata più di mezzora.
Non capiva il perché del suo ritardo, ma in fondo si autocommiserava da solo.
Certo: stare insieme ad una persona monotona, che non spicca per originalità né per estrosità poteva risultare noioso per qualcuno che invece viveva alla giornata, che non riusciva mai a stare fermo per più di cinque minuti e che rideva, rideva, rideva.
Cuba rideva tutto il giorno.
Era questo che Canada amava di più in lui.
Sospirò e chiuse gli occhi, nascondendo la testa tra le gambe, aspettando qualche secondo.
Poi qualcuno gli fece una leggera pressione sulla testa, che lo fece quasi spaventare.
"Ohi! Estás bien? Scusami per il ritardo, non sono riuscito a trovare il gusto che cercavo da nessuna parte..."
Cuba, con la sua enorme figura, troneggiava sull'esile Canada con in mano due coni gelato e un leggero sorriso stampato in volto.
Da quanto tempo aveva cominciato ad amare il sale e la sabbia?
Da quando, con essi, aveva preso il brutto vizio di sorridere anche per ogni piccolo gesto.
