Premetto che è la prima fan-fic
che scrivo.
Ho deciso di iniziare da una
One-Shot principalmente su Nana e Ren, dato che sono la coppia che in assoluto,
credo di aver amato di più per quanto riguarda i manga.
Probabilmente, molto influenzata
dal mio amore per Sid Vicious.
Spero vi piaccia. Buona Lettura.
*
Sei un bastardo,
Ren.
Un bastardo figlio di puttana,
chiunque sia la stronza che ti ha partorito.
Credi di essere divertente
vero?
Sei nato e sei stato abbandonato
da tutti e alla fine sei stato tu ad abbandonarci; ad abbandonarmi.
L'hai fatto di nuovo, stavolta
senza neanche salutarmi. Senza neanche dirmi addio.
Scommetto che è perché sapevi
che questa volta non ti avrei lasciato andar via da solo.
Sei uno
stronzo.
Se fossi qui, rideresti di me. Faresti uno di quei
tuoi sorrisi che ho dannatamente amato, ogni singolo istante da quando ti ho
visto su quel palco. Rideresti dicendomi che questo è il tuo regalo di
compleanno.
Che mi hai regalato la libertà
da un'idiota come te.
Ma
io non volevo essere libera. Non volevo essere libera da te.
Come sempre non capisci niente,
fai di testa tua e sbagli.
E
questo è il peggiore che potevi fare.
Ti odio, Ren.
Non mi hai mai fatto incazzare
tanto. Non mi hai mai fatto tanto male, perché questa volta, non mi hai neanche
lasciato scelta. Se seguirti o meno. Te ne sei andato e basta.
Me
lo avevi promesso. Te lo ricordi, brutto idiota?
Avevi promesso, giurato, che saresti morto
con me.
Sei un bugiardo. Un bastardo,
stupido, egoista e bugiardo.
E mi manchi da morire.
Premo il pedale
sull'acceleratore. Ho bisogno di aver paura per sentirmi viva. Perché da quando
non ci sei, io non
sono viva. Non so più neanche cosa vuol dire. Cosa
si prova ad essere vivi.
Il vento mi scompiglia i
capelli e consuma il mozzicone che tengo in mano.
Cristo Ren, ma come facevi a
farti di questa roba?
Quante cose mi hai nascosto?
Quante cose non mi hai detto...
Che stupida che mi sento se ripenso
a quanto ti ho aspettato quel giorno. Quanto ho sperato di vederti arrivare, di
festeggiare il mio compleanno con te.
Perché oggi
è il mio
compleanno, proprio come allora. Ma ho finito col dimenticarlo. Ho finito col
sostituirlo e pensarlo solo come al giorno in cui tu te ne sei
andato.
Ero lì, sola. A chiedermi se te
ne saresti ricordato, se saresti venuto.
Volevo solo
te.
Così come oggi, così come ogni –
dannatissimo – giorno.
Niente è più la stessa cosa. Se
credi di avermi liberata da un peso ti sbagli, cretino.
Mi hai solo condannata a
qualcosa che non posso affrontare né tanto meno vincere. Non c'è modo e forse
neanche mi interessa cercarlo. Non mi interessa svegliarmi domani se non ci sei
tu a dormire accanto a me. Non mi interessa tornare a casa la sera e rilassarmi
in un bagno caldo se non ci sei tu a coccolarmi dentro, ad abbracciarmi, a fare
l'amore con me.
Credo di avere solo un rimpianto
in fondo sai?
Uno o due “marmocchi”, come li
chiamavi tu.
Non ho dimenticato le tue
parole, quella notte, prima che distruggessi il mio mondo dicendomi che te ne
saresti andato.
Dicesti che se fossi rimasta
incinta, avresti voluto far nascere quel bambino; che ce ne saremmo occupati. Lo
avremmo amato e coccolato. Gli avremmo dato quell'infanzia che a noi non è stata
concessa e a cui ogni bambino avrebbe diritto.
Saremmo stati felici. Lo
so.
Ma che senso ha adesso tutto
questo se tu non ci sei a condividerlo con me?
Te l'ho detto tante volte Ren e
te lo ripeto ancora.
Sei uno stronzo egoista... e io ti
amo, più di qualsiasi altra cosa al mondo.
La strada davanti a me si snoda
in una curva. C'è il mare oltre quel guard-rail ed è davvero splendido al
tramonto.
Sai Ren, sono davvero stanca di
seguire una strada che non voglio. Una strada che non potrebbe mai portarmi alla
felicità. Non è questa la vita che immaginavo.
Mi sento sola, rinchiusa in un
percorso che non mi appartiene, obbligata come quest'auto a seguire una via già
prestabilita da qualcuno. Io invece vorrei cambiare, vorrei andare
fuori.
Volare via, come
te.
E per questo ho deciso. Ho
deciso che se tu non mi hai dato una scelta, allora me la prendo da
sola.
Che tu voglia o no, io vengo con
te.
Lascio cadere il mozzicone fuori
dal finestrino e affondo ancora sul pedale.
Osservo quel mare così bello,
libero e ripenso a quante volte siamo stati insieme al porto, ore ed ore a
fissarlo.
Lascio le mani scivolare giù,
abbandonando il volante.
Poi un tonfo.
Il guard rail si piega e si
arrende all'auto, lasciandola passare. Il mio destino si arrende a
me.
Sento una forza spingermi giù;
davanti a me c'è solo il blu del mare adesso che si avvicina.
E' assurdo, ma non ho
paura.
Percepisco uno strano calore
sulla guancia, come una mano che mi sfiora, che mi accarezza
dolcemente.
Sei tu, Ren?
Per un attimo mi sembra di
vederti. Sei qui, vicino a me, e sorridi.
Ci sei sempre stato, ma non me
ne sono mai accorta. Eri sempre con me.
<< Ti amo, Ren. >> sussurro.
Il tuo sorriso si allarga, bellissimo come sempre, poi la tua voce. Quella splendida voce calda che ho sperato di sentire ancora, ogni giorno: << Mi sei mancata tanto. >>
*
E' una splendida giornata di
sole oggi, sai? Ottima per venire a farti visita.
Non ho portato i bambini, siamo
solo io e Nobu.
Neanche Shin e Yasu sono potuti
venire, ma mi hanno detto di salutarti anche da parte loro.
Sai, Yasu è sempre impegnato con
il lavoro, Shin invece chissà che combina, ne inventa sempre
una.
E' un po' come avere tre figli
con lui intorno.
Tolgo la carta dai fiori e lì
sistemo nel vaso. Sono splendidi.
<< Nana, vado a prendere
l'acqua. >> Nobu mi sorride e si avvia verso la fontana.
Non ti ringrazierò mai
abbastanza per avermelo fatto incontrare. Non so che farei senza di
lui.
Soprattutto da quando tu non ci
sei.
Sfioro con una mano la fredda
lapide, nel tentativo di lasciare una dolce carezza.
Un impercettibile sorriso
attraversa il mio volto quando poso gli occhi sulla foto.
Ricordo perfettamente il giorno
in cui l'abbiamo scattata. Eravamo a casa nostra a giocare a Mahjong. Ci
divertivamo così tanto insieme. Eri così felice vicino a lui.
Tu e Ren eravate davvero una
cosa sola.
Ren, alla fine l'hai portata via
con te. Non è servito a niente pregarti di non farlo. Ti ho odiato un po' per
questo, perché anch'io avevo bisogno di lei.
Adesso però, mi rendo davvero
conto di come sarebbe stato impossibile, per entrambi, vivere separati. Nessun
posto al mondo sarebbe stato adatto per uno se l'altro non fosse stato al suo
fianco.
La casa è ancora come l'abbiamo
lasciata, è tutto esattamente come allora. Non riesco più a viverci, ma non
posso neanche permettere che qualcuno ci entri e contamini tutti quei
bellissimi ricordi.
Continueremo a pagare l'affitto.
Ce lo dividiamo, perché anche gli altri sono d'accordo con me.
Quel posto sei tu, Nana. E' Ren.
E' tutti noi.
Nobu torna con l'acqua e mi
aiuta a metterla nel vaso. Anche lui sfiora la lapide e sorride guardando la
foto.
Mi accompagna sempre, ogni
domenica. Non c'è mai stato giorno in cui sia mancato. E' forse la persona che
capisce meglio come mi sento.
Vi amava e vi ama anche lui,
almeno quanto vi amo io.
Afferra la mia mano e la
stringe. << E' ora di andare. >> dice lui, posandomi un bacio sulla
fronte.
Poso nuovamente la mano sulla
pietra fredda. Vorrei tanto abbracciarti.
Mi manchi Nana, e mi manchi
anche tu Ren. Tanto.
Ci avviamo verso l'uscita, mano
nella mano, come due ragazzini.
Mi volto ancora una volta verso
la lapide, e sei lì.
T'immagino lì, con Ren che ti
abbraccia da dietro e ti stringe forte, e mi sorridi felice.
Ti sorrido a mia volta e poso
un bacio nell'aria, perché ti possa raggiungere.
<< Ciao Nana, Ciao Ren. >>
FINE.
*
Non so se molti di voi
l'apprezzeranno ma, per quel che mi riguarda, era l'unico finale possibile per
una storia d'amore come quella tra Nana e Ren, dato che, PURTROPPO, la nostra Ai
ha deciso di far passare a miglior vita il ragazzo.
Ho voluto così fare un tributo
anche al mio adorato Sid Vicious e alla sua tanto tormentata storia con Nancy.
Come sapranno, chi di voi lo conosce, Sid ha raggiunto la sua Nancy, per questo
ho deciso che anche Nana avrebbe fatto la stessa cosa.
CHEERS.
..__SidRevo.