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Autore: Spuffy93    19/11/2010    3 recensioni
Alla fine della puntati ci sono Cal e Gillian che si stanno avvicinando lentamente e quando si arriva sul più bello la scena si chiude e l'episodio finisce. Io non ci sto. Ecco la mia personale idea di quello che è successo dopo. [Callian]
Genere: Generale, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
- Questa storia fa parte della serie 'Ci vediamo domani Gil.'
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Questione di fiducia

 

 

Autrice: Spuffy93/Sara

Personaggi: Cal / Gillian / Emily / Torres (solo come comparsa)

Paring: Cal & Gillian

Timeline: Alla fine della puntata 3x05 Il titolo mi sembra "The canary song" o qualcosa del genere.

Spoiler: Sì. Ce ne sono un paio. Della seconda e della terza stagione.

Genere: One-shot / Missing moments

Rating: Per tutti

Summury: Alla fine della puntati ci sono Cal e Gillian che si stanno avvicinando lentamente e quando si arriva sul più bello la scena si chiude e l'episodio finisce. Io non ci sto. Ecco la mia personale idea di quello che è successo dopo.

N.d.A. Il racconto e quasi tutto in Gillian POV (point of view) solo sul finale abbiamo un piccolo intervento di Emily

 

"Grazie per aver sistemato i miei casini... Gillian."

Non ci posso credere, mi ha davvero ringraziato. Non lo aveva mai fatto prima... beh, almeno non con così tante parole. Barcollo leggermente.

"Non vedo l'ora che sia domani." dico con un leggero sorriso.

"Perché che succede domani?" sa già la risposta.

"Miglioro di giorno in giorno." criptica, senza senso o con molti.... dipende.

Non riesco a guardarlo dritto negl'occhi, quella dannata lucina da minatore mi sta accecando così decido che è proprio ora di spegnerla. Appena formulo questo pensiero la mia mano parte e sicura la spegne.

Mi sta guardando in un modo che mi fa venire i brividi. Un sorriso appena accennato, gli occhi che gli brillano... ci stiamo avvicinando. Le sue labbra sono ormai a pochi millimetri dalle mie. Sento il suo respiro sulla mia bocca e mille scariche elettriche partono da lì e mi arrivano dritte al cuore.

"Non sei ubriaca." in un primo momento non riesco ad afferrare le sue parole ma poi arrivano dritte al mio cervello. Accidenti, mi ha beccata. Dopotutto non si può mentire al grande Cal Lightman.

"Come l'hai scoperto?" chiedo arrendendomi subito. Recupero una postura più stabile e abbandono la mia recita.

"Ti sei fregata tesoro. Dalla bottiglia manca troppo poco whisky perché tu e Torres foste completamente ubriache. E siccome la bambina di là è in un sonno post-sbronza tu non puoi aver bevuto più di due bicchieri." il suo sorriso si allarga. Lo sento allontanarsi leggermente, quel tanto che mi basta per tornare presente a me stessa. "Ma soprattutto hai spento la lucina al primo colpo. Avresti dovuto impiegarci un paio di tentativi se tu fossi stata realmente ubriaca." La sua mano si poggia dolcemente sul mio avambraccio. Forse non avrò bevuto abbastanza per essere ubriaca ma sono certa che se continua a fare così tutte le mie inibizioni andranno a quel paese e gli salterò addosso sfogando tutti i miei sentimenti repressi da ormai molto tempo.

Sorrido. A lui non si può nascondere proprio niente, l'unica cosa che non riesce a vedere sono i miei sentimenti per il resto... ma forse...

"Volevi fregarmi, ammettilo." ecco, ha capito tutto. Ci ho sperato fino all'ultimo che non capisse le mie intenzioni. "Volevi che io pensassi che essendo ubriaca domani non ti saresti ricordata di nulla vero tesoro?" sorride anche lui.

"Beh, ci sono riuscita. Mi hai detto grazie." ribatto felice di questa mia piccola vittoria.

"Non dovresti approfittartene in questo modo del fatto che non riesco a leggerti bene." sorride ancora, non è arrabbiato, forse solo un po' frustrato da questa sua limitazione che stranamente ha solo con me. Tutti gli altri per lui sono libri aperti, a parte casi eccezionali come quello psicopatico che lo aveva rapito, anche sua moglie non riusciva a nascondergli niente invece con me... riesco a mentirgli se voglio e questo a volte può essere divertente, come adesso, altre invece è solo frustrante. E' un anno che gli nascondo i miei sentimenti e ancora non se ne è accorto. Anche lui è perso nei suoi pensieri, lo noto dal suo sguardo, sembra volermi passare attraverso. Metto una mano sopra la sua e lo riporto con i piedi per terra.

"Un penny per i tuoi pensieri." frase fatta, ma lui sorride.

"Sto cercando di capire perché Torres e Loker riescano a leggerti e io no. Mi sembra di essere cieco..."

"Non saprei Cal, io mi ritengo semplicemente fortunata." la sua mano scivola lungo il mio braccio. Io la lascio andare con un po' di tristezza. "Ma dopotutto non ne ho quasi mai approfittato no? Uso il mio potere solo per il bene." ora sorride apertamente. La sua mano si ferma sulla mia e le nostre dita si intrecciano dolcemente. Lui solleva le mani e le studia come se si trattasse di un qualche strano caso scientifico.

"Emily mi ha detto una cosa una volta..." inizia lui.

"Cosa?" chiedo assecondandolo. A che gioco stai giocando Cal?

"Mi disse che non aveva funzionato con Zoe perché non mi sono mai fidato di lei. Inconsciamente cercavo le bugie sul suo volto e questo mio comportamento l'ha allontanata."

"E tu cosa credi?"

"Forse ha ragione. Io cercavo di non leggere le sue espressioni ma le informazioni arrivavano in automatico. Non l'amavo veramente. L'amore è questione di fiducia tesoro e io non ne avevo in Zoe." gli sorrido dolcemente, so quanto abbia sofferto per via di Zoe, per Cal, abituato a convivere con le bugie di tutti, la fiducia è la base di un rapporto e lei, dopo anni di collaborazione condivideva la sua idea. "Vieni, ti ero venuta a prendere perché Em mi ha consigliato, anzi ordinato, di ringraziarti con una cena visto che non volevo farlo a voce..." annuisco e mi rimetto i tacchi.

Tenendomi sempre la mano mi trascina all'interno passiamo davanti al divano con Torres e io mi fermo facendo fermare anche lui.

"La lasciamo qui?"

Cal tira fuori il cellulare e continuando a camminare compone un numero.

"Ehi, Loker, c'è Torres addormentata in ufficio. Vieni a prenderla e portala a casa. Non voglio che stia male." senza dare tempo a Eli di ribattere chiude la chiamata. Ormai siamo al parcheggio, saliamo in macchina e ci avviamo verso casa sua.

 

"Papà sei tu?" chiede Emily sentendoci entrare.

"Ehi, Em. Siamo noi. L'ho convinta a venire. Tu hai preparato tutto?" la ragazza ci raggiunge.

Ciao Gil. Certo che ho preparato tutto, non mi capita spesso di organizzare una cena per ringraziare qualcuno da parte tua.” gli risponde stando ben attenta a sottolineare la parte sul ringraziarmi.

E' inutile che lo specifichi, Gil mi ha già scoperto. Si è finta ubriaca e io credendomi al sicuro l'ho ringraziata. Mi ha fregato tesoro..” dice Cal prendendo i cappotti e portandoli a posto.

Lo sguardo di Emily si fissa su di me. Mi guarda in modo strano e quasi penso di avere una macchia sul vestito ma poi mi si avvicina e mi abbraccia stretta. Sono stupita, non me lo aspettavo. Non che non mi abbia mai abbracciato ma di solito c'è un motivo... ricambio l'abbraccio, in fondo non mi importa veramente sapere il perché. Emily è ciò che ho di più simile ad una figlia.. beh, anche Cal a volte si comporta come un bambino e mi costringe a fargli da madre.

Cos'è tutto quest'amore?” domanda tornando nella stanza. Emily si allontana come se l'avesse beccata con le mani nel baratto di nutella.

Niente!” esclama. Non devo essere Cal Lightman per capire che sta mentendo, ma sia io che lui lasciamo correre.

Su andiamo a tavola.” ci dice ancora agitata guidandoci in cucina dove c'è una tavola apparecchiata per tre. Ci sediamo e iniziamo a mangiare. Per tutta la cena Emily mi guarda e sorride e non so perché mi viene da pensare che sia io il motivo del suo buon umore.

 

Sono sul divano, Cal ha ben pensato che visto che il suo whisky non mi aveva messo KO poteva pensarci lui con il vino. Stiamo chiacchierando allegramente da ormai un ora. Parliamo un po' di tutto. Lui mi sta spiegando com'ha conosciuto Rotelle e anche se lo so già lo lascio fare. Quando arriva a dire del fatto che il ragazzo voleva suicidarsi il suo sguardo si rattrista. So quanto soffre ancora oggi per il suicidio di sua madre, è per questo che un po' di tempo fa a voluto indagare a forza su quel caso delle sorelle suicide indiane. Cerca di redimersi. Mi avvicino e gli stringo la mano per farlo tornare da me.

Sai, l'ho raccontato ad Em...” mi dice all'improvviso. Io capisco al volo che parla di sua madre.

E lei che ti ha detto?”

Ha pianto ma è stata lei a consolarmi. Ha capito che mi sentivo in colpa per la sua morte... mi è sembrato come se... se lei fosse il genitore e io il figlio.” mi spiega dolcemente.

Sta crescendo Cal. E sicuramente è più matura di te in certi momenti.” gli sorrido per fargli capire che sto scherzando.

Ehi, sono così tesoro.” ribatte allargando le braccia. Già e sei perfetto.

Cal guarda l'orologio e si accorge che è piuttosto tardi.

Ti chiamo un taxi, non voglio rischiare di uccidere qualcuno. Abbiamo bevuto un po' troppo.”

Si alza e così facendo le nostre mani si separano. Sospiro mentre lo osservo chiamare.

Si risiede e continuiamo a parlare ancora un po'. Un clacson ci avverte che il taxi è arrivato. Mi accompagna alla porta molto gentilmente.

Mi sono proprio divertita... dovrò tirarti fuori dai casini più spesso se queste sono le conseguenze.”

Per carità! Chi sopporta un'altra serata del genere con te e Emily?” sta sorridendo e capisco che è uno scherzo. Lo abbraccio e mi avvio verso il taxi. Sento il suo sguardo su di me e la cosa mi provoca dei brividi non indifferenti.

Sto per salire quando sento la sua mano sulla spalla. Mi gira. Sta sorridendo. Senza nemmeno darmi il tempo di pensare accosta le sue labbra alle mie in un tenero bacio. Mille sensazioni mi attraversano. Ricambio il bacio con passione ma poi lui si allontana sempre con quel suo adorabile sorriso sfrontato. Non riesco a dire niente, lui mi fa salire sul taxi e dice al tassista dove portarmi.

Ci vediamo domani Gil.”

La macchina parte e solo allora mi risveglio. Mi giro e lo vedo, sta guardando la macchina allontanarsi. Mi tocco le labbra e risento il calore di quel bacio, così simile a quello che gli avevo dato non molto tempo fa mentre eravamo sotto copertura ma allo stesso tempo così diverso. Questa volta non dovevamo farlo.

Ci vediamo domani... una speranza nasce dentro di me. Forse non sono l'unica che è brava a nascondere i propri sentimenti.

 

Non riesco a credere che mio padre ci è cascato. Io? Dormire? Ma per favore, molto meglio spiarli. Aveva appena assistito alla scena tra loro. Finalmente era arrivata. Lo avevo sempre sospettato che fosse lei, Gillian.

L'unica che riusciva a sopportarlo sempre, l'unica che lui non riesce a leggere, l'unica che riesce a mentirgli ma lo fa solo per il suo bene. Lui si fida totalmente di lei.

Suo padre stava rientrando. I loro occhi si incontrano per un secondo, c'era qualcosa di diverso nei suoi, una nuova scintilla. Gli sorride. Io so la verità. E finalmente la sai anche tu.

Lo guardo rientrare sapendo che da domani tutto sarà diverso, lui sarebbe stato diverso. Perché Cal Lightman si era riscoperto innamorato.

 

The End

 

 

 

   
 
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