Crossover
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Autore: Macross    21/11/2010    0 recensioni
Salve a tutti! Dopo un bel periodo di tempo mi sono deciso a completare la Trilogia iniziata con "Lo Sconosciuto". Spero che questa nuova storia, la conclusiva della saga, sia di vostro gradimento.
E' una storia che parla di guerra, di coraggio e di lealtà, con un pizzico di romanticismo che sicuramente non guasta. Crossover GaoGaiGar/G.T.O
Genere: Azione, Guerra, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anime/Manga
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 2 -  Recover Intitiated





"Dovunque fossi, sapevo che stavi pensando a me,
e che se mi fossi trovato alle strette saresti arrivato...
sempre se eri vivo..."
William Tecunceh Sherman in una lettera a Ulysses S. Grant


La metropolitana era affollata come al solito. Il solito coktail di lavoratori, studenti, semplici viaggiatori e vecchi maniaci. Ormai aveva una certa dimestichezza nell'evitarli, non era più una ragazzina e le pene per le molestie si erano fatte più severe. Certo, le donne si vergognavano sempre a denunciarli, ma la rete interna di telecamere all'interno dei vagoni dava una grossa mano nell'arginamento del fenomeno.

Scese due fermate dopo quella prevista per poi tornare indietro a piedi, una scelta motivata dalla necessità di depistare eventuali inseguitori.. La serata sembrava tranquilla, il marciapiede bene illuminato e non troppo affollato. Era stata una giornata particolarmente calda, anche se per ora non si avvertiva quell'umidità pressante che attanagliava l'arcipelago durante l'estate. Ormai prossima al luogo dell'appuntamento camminava con sicurezza, quando vide un signore di mezza età seduto su una panchina davanti ad un auto sportiva di colore nero, una Ferrari.

Vestito in maniera assolutamente anonima , non prestava attenzione a quello che lo circondava. Urumi si mise a sedere accanto a lui senza salutare. Attimi di silenzio, e poi:

- Buonasera.
- Salve.

L'uomo si girò e solamente lei notò un piccolo sfarfallio riflesso sul volto dell'uomo, mentre si alzava in piedi.

- Sali, dobbiamo parlare.

Con un movimento misurato i due salirono in auto, che lentamente si  immise nel flusso stradale. L'uomo guidava con prudenza, guardando la strada e apparentemente senza prestare attenzione alla passeggera.

- Che novità è? Voglio dire...questo.

Urumi allungò una mano verso il braccio del guidatore, penetrandolo senza sforzo, come se fosse fatto d'aria.

- Uno dei regali di addio di Whitesaber. Lo abbiamo chiamato Sistema Olografico di Mimetizzazione. Crea un immagine olografica del guidatore, utile per mantenere la copertura in questi casi. 

-  Ah. Utile, senza dubbio. Mi vuoi dire perchè mi hai convocato qui? Non sarebbe bastata una telefonata? 

- No. Troppo rischioso. 

- E' successo qualcosa?

- Affermativo.Il capitano è assente dalla base da due giorni. Non siamo stati in grado di ritracciarlo.

Il volto di Urumi perse ogni traccia di colore. Volfogg riprese a parlare.

- Sembra che si sia volatilizzato. Sparito. Non ci sono tracce di scasso nè di violenza. Abbiamo iniziato subito le ricerche ma non si trova da nessuna parte. Il suo transponder è fuori uso.

- Ma...ma...chi? Perchè?!

La ragazza era chiaramente sotto shock, ma nonostante questo Volfogg continuò a snocciolare tutte le informazioni in suo possesso.

- Fino ad ieri non avevamo la minima idea. Poi, oggi pomeriggio, ci è arrivato questo messaggio, la cui autenticità è fuori da ogni ragionevole dubbio.

Sul cruscotto si aprì un piccolo pannello, mostrando uno schermo di 12 pollici. Il video partì, caturando completamente l'attenzione di Urumi.

"Sono John Kilmister. Sapete chi sono e per chi lavoro."

L'uomo nel video aveva capelli neri tagliati corti, occhi scuri e la barba perfettamente rasata, sulla quarantina. Parlava un buon giapponese, anche se fortemente accentato.

"So dove si trova Guy Shishioh. Viene tenuto prigioniero nella  Valles Calchaquíes, in Argentina, dal gruppo terroristico internazionale chiamato Hydra. Le motivazioni del rapimento sono ignote. Le coordinate sono indicate nella mappa al termine della cassetta".

Pausa. L'uomo guardò alla sua sinistra, in basso, tradendo per un attimo una profonda preoccupazione.

"Lo tirerò fuori da lì, fosse l'ultima cosa che faccio. Ogni forma di assistenza, non ufficiale, sarà molto apprezzata. Sto rischiando molto ad inviarvi questo messaggio, ma confido nella vostra discrezione.  Quando riceverete questo messaggio, sarò già in volo. Raggiungerò l'obiettivo domani alle 2.30am ora locale. L'operazione avrà inizio alle 2.45. Chiudo"

La trasmissione sii interruppe e il monitor sparì all'interno del cruscotto

Urumi si mise le mani tra i capelli, lottando disperatamente contro il turbinio di emozioni che minacciavano di uscire fragorosamente da un momento all'altro. Volfogg sembrava impassibile, l'ologramma continuava a far finta di guidare senza un cenno di preoccupazione sul volto
Di punto in bianco la ragazza alzò la testa. Nonostante gli occhi lucidi, al voce esprimeva una determinazione incrollabile.

- Dobbiamo tirarlo fuori di lì.
- Affermativo. 

I sedili posteriori si aprirono, con uno scatto, rivelando alcuni indumenti ed apparecchiature dall'aspetto fantascientifico.

- Vedo che hai pensato a tutto...ma domani come farò con la scuola?
- Prego?
- Domani ho lezione, non posso sparire da un momento all'altro! Mia madre, i compagni di classe, si farebbero troppe domande...
- Non devi preoccuparti di questo. Un Dummy ha già preso il tuo posto mentre stiamo parlando.
- Un che?
- Un umanoide meccanico che riprende le fattezze dell'individuo scelto. Un'invenzione recente di Entouji.
- Ah, bene...senti, ma...come ci regoliamo con Onizuka?
- Ho avvertito anche lui. Ci sta aspettando all'aereoporto.

"Come ai vecchi tempi", pensò Urumi. Durante  l'invasione degli Yithiani, i tre avevano fatto gruppo fisso,  compiendo un sacco di missioni di quel genere, anche se spesso e volentieri si trattava di azioni di guerriglia urbana. Nonostante l'evento fosse stato rimosso dalla mente di tutti, lei ancora ricordava l'addestramento alla perfezione. Fece un sorriso tirato, prima di rilassarsi sul sedile del apsseggero.

- Volfogg? Chi è questo John Kilmister? E come mai conosce così bene Guy-kun? E come mai siete spariti dalla circolazione, senza nemmeno farvi sentire?

Stavolta, l'ologramma fece una faccia disgustata.

- Il presidente Taiga ha deciso di trasferire la basa in Antartide a seguito di una richiesta formale di investigazione da parte delle Nazioni Unite, o meglio, da parte di una parte considerevole dell'organizzazione. Temiamo che l'Hydra abbbia infiltrato i suoi tentacoli nel centro del potere governativo mondiale. Per evitare ripercussioni sui civili, abbiamo optato per una soluzione temporanea di trasferimento. L'inchiesta è stata motivata con "studio approfondito delle potenzialità inumane dell'Evoluder Shishioh e delle capacità  di intervento della GGG".

"Allora era vero, non era una scusa!". Volfogg riprese a parlare. Urumi notò che l'ologramma rifletteva la luce dei fari delle auto che incrociavano in maniera anomala. Sembrava quasi un personaggio di un film in bianco e nero. "Devono lavorarci ancora molto".

- Tuttavia, scoprimmo che avevamo questi sospetti  non solamente noi. In particolar modo, le agenzie investigative di una quindicina di governi esprimevano perplessità sull'operato dell'ONU. Così, un giorno qualcuno ha bussato alla nostra porta con un'interessante proposta di collaborazione.

- Siete diventati un'agenzia di spionaggio anche voi?

- Il compito della nostra agenzia rimane il solito: Difesa, Sviluppo, Miglioramento della qualità della vita. Tuttavia, in cambio di tecnologia, abbiamo infiltrato qualcuno dei nostri in punti chiave del Palazzo di Vetro.

Urumi rimase in silenzio per un po', rimuginando quello che le era stato riferito piuttosto attentamente. Nel mentre, avevano preso una deviazione verso l'areoporto.

- Arrivo previsto entro 12 min.
- Ah. Sai, non capisco perchè il vostro presidente non si è ribellato a questa decisione del trasferimento. Mi sarei aspettato una reazione molto più incazzosa da parte sua.
- Di questo ne potrai parlare direttamente con lui: sarà presente all'aereoporto.
- Comunque, non mi hai ancora detto in che rapporti è Guychan con questo John Kilmister...
-  Nel tempo che il sig. Kilminster è stato nostro ospite, ha avuto modo di passare molto tempo con il capitano. Il sig Kilmister oltre ad essere un agente segreto, è diplomato in psicologia ed ha seguito un corso in Psicoterapia Ericksoniana, a quanto ne so quando non lavora alle cosidette estrazioni compila le schede  dei profili criminali nella Sezione Archivio.
- Non è che gli ha fatto un "lavaggio del cervello"?
- Al contrario, sembra che la sua presenza lo abbia aiutato a fuoriuscire dal disturbo da stress post-traumatico in cui era incappato dopo...dopo i fatti che sai anche tu.

"Evidentemente, essendo un AI estremamente avanzata, anche Volfogg soffre di certe cose, come noi", pensò Urumi, notando l'incertezza nella voce del mecha, per la prima volta da quando si eranoincontrati nuovamente.

Anche lei era stata male, ma aveva reagito meglio, inaspettatamente secondo la logica comune. D'altra parte il DPTS non colpiva le persone deboli più di quelle forti, anche se in questo caso si poteva parlare di personalità forti, "almeno per quanto riguarda il nostro gruppo di venti sopravvissuti", pensò la ragazza..
Se ciò dipendesse dalla sua particolare origine o da altri fattori, lei non poteva dirlo.

- In che modo?
- Prego?
- In che modo l'ha aiutato?
- Non ho avuto modo di assistere, ma mi hanno riferito che ci sono state delle sedute.

Pausa, pregna di significato, come se Volfogg stesse tentando di trovare le parole giuste.

- Lunghe chiaccherate tra i due, fatte davanti ad un tavolo in una stanza chiusa. Non abbiamo registrazione di queste, forse lui le ha. Cosa ti turba?

Vofogg era stranamente percettivo per essere un automa. Pensandoci meglio, questo dipendeva sicuramente dalla sua funzione primaria di Spionaggio: un "ninja" non poteva durare molto in combattimento se non si rendeva conto di quello che accadeva intorno a lui.

- Se vale l'etica professionale in questi casi non ne sono certa, la mia paura è che lui possa aver passato le registrazioni all'MI6.
- Improbabile, avremmo avuto modo di tracciare un eventuale trasmissione di dati in uscita.

La  Ferrari entrò in aereoporto, in silenzio. Non c'era molto traffico sulla pista, anche se tre figure stavano aspettando davanti ad un grosso jet di colore nero, la cui sagoma si stagliava come un ombra nera sullo sfondo.

   
 
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