Capitolo 1: cannette …
-Rikku, ma che cavolo hai trovato stavolta!
-fratello Fratello, che ti devo dire! Pensavo che fosse un merluzzo …
-biondo?
Uffa, che scatole! Sempre a ridire. Io credevo davvero che fosse un pesce, se lui facesse le canne un po’ più leggere non avrei bisogno di stare in immersione quattro ore per riprendermi; comunque, ho preso in prestito un paio di bombole, scendo, mi infilo in un tempio mezzo distrutto convinta di poter trovare qualcosina, e ci trovo questa strana creatura, stremata.
Saranno state le visioni, ma giuro sembrava che avesse due bocche e le pinne, mi allunga una mano e mi fa- ciao bomboniera … mangiami …- e così gli ho morso un dito, quello ruggisce e corre lontano.
-dai, torna qui! Cucci cucci cucci … -è allucinato quel pesce! E io devo pur trovare qualcosa in questo cavolo di tempio! – ti prego torna qui! Ho un marito e cinque figli da sfamare!- quello sale su una colonna e mi urla –Annibale!
-no, Rikku. Annibale è il padre di mio cognato acquisito dal matrimonio gay di mio fratello Compagno! Lo conosci?- quello resta lì aggrappato, non scende.
Allora gli tiro la prima cosa che mi capita e sviene. Dopo aver trovato delle cosine carucce qua e là abbandonate chissà da quanto, dopo averle prese in prestito mi carico in spalla il pesce biondo e lo porto sulla nave; sarà l’arietta fresca, ma effettivamente guardandolo adesso sembra un bocconcino di un altro tipo.
Apre gli occhi, e tenta di ributtarsi a mare- aaaah! La cannibale!
-ma che cannibale e cannibale! Sono Rikku, un’albhed.- niente non si calma. Lo stordisco di nuovo. Ma che razza di voci girano di recente a Spira su di noi? -che facciamo?
-lo butteremo da qualche parte. Oh guarda, c’è Sin! –sono ancora tutti sotto l’effetto delle droghe, e gli fanno ciao con la manina; fortuna che ci sono io! Butto a mare il merluzzo come esca, viro con la nave e accendo i motori al massimo.
Ce l’ho fatta!
Adesso, vado a godermi un film che ho preso in prestito
dalla sferoteca di Luka quattro anni fa e una ciotolona di pop corn…
La verità
Gli albhed non prendono in prestito proprio niente. Lo
rubano e basta. Chiunque vi dica il contrario è un’albhed.
Tidus non è un merluzzo, ma questo lo sapevamo già, come il
fatto che non esistono albhed normali a questo mondo. E il poveraccio non ha
mai detto –ciao bomboniera mangiami- ma bensì- ciao bambolina aiutami- visto
che era a terra senza forze.
Rikku non è sposata e non ha cinque figli, sta solo tentando
di fare pena al pesce che non è un pesce.
Tidus non conosce Annibale, anche se è vero che Compagno è
sposato con un tale Amichetto, figlio di Annibale. Ha solo urlato –cannibale! –
mentre tentava la fuga disperata.
E si, Fratello ha cominciato a mettere erbette troppo pesanti nelle canne, per mettersi tutti a fare ciao a Sin.