Le
due grandi piaghe delle metropoli, in ordine di problemi
causati nel corso degli anni, sono acquazzoni torrenziali che mandano
in TILT
il traffico e i mezzi di trasporto per giorni interi e la neve.
Ovviamente seguendo la scaletta si capisce che la neve è la
peggiore delle due condizioni atmosferiche soprindicate. Tutto diventa
bellissimo, sembra che il mondo sia stato purificato dal male che si
nasconde
un po’ ovunque e ogni cosa viene ricoperta ad una morbida
coperta bianca.
In pratica sembra di stare in paradiso! Ma nemmeno l’aiuto
del paradiso fa muovere le macchine in coda più velocemente
e, almeno dagli
ultimi suggerimenti che mi sono arrivati dalla regia, la neve non
scalda, anzi!
La neve è la cosa più lontana dal calore che si
possa immaginare, quando nevica
nessuno pensa ‘Oh vado a farmi un giro in costume da bagno
tanto fa caldo’,
piovesse cioccolata calda lo capirei. Ecco voglio che si metta a
piovere
cioccolata calda!
‘VOGLIO ANDARE A CASA!’
Tiro una testata al volante in preda alla
disperazione, non
è possibile una cosa del genere! Non la pioggia di
cioccolato, ma che ci
vogliano 20 minuti solo per riuscire ad uscire da un parcheggio: di
questo passo
arriverò a casa all’alba della settimana prossima.
Sfrego con forza le mani guantante sui pantaloni per
scaldarmi un pochino: tanto per completare il quadretto apocalittico
proprio
ora che inizia a fare un freddo artico mi si è guastato il
riscaldamento della
macchina. Devo essere la persona più sfortunata della terra
per meritarmi una
cosa del genere… Avanti ditemi chi devo ringraziare per un
regalo del genere! Guidare
con i guanti e la sciarpa tirata fino a sopra il naso non è
proprio la fine del
mondo ma se li tolgo mi sa che congelo. Dai sul serio chi devo
ringraziare?
‘VOGLIO ANDARE A CASA!’
Perché diavolo ci vuole così tanto per uscire da questo buco interrato? Speriamo solo che uno spazzaneve non abbia bloccato l’uscita con un montone di neve: sarebbe proprio il colmo.
‘PER L’AMOR DEGLI DEI, FINALMENTE SI SALE!’
Ingrano la prima e inizio piano piano a
salire lo scivolo
coperto di ghiaccio e neve pressata, forse avrei dovuto montare le
catene alle
ruote ma nella mia infinita ingenuità pensavo che la
situazione fosse meno
tragica. Quanto sono ottimista!
Quando arrivo in cima alla salita una personcina imbacuccata
fino a sotto gli occhi e con un’enorme maschera da snowboard
per proteggerli,
si mette a bussarmi sul vetro della portiera. Il povero è
affondato fino al
ginocchio in un mucchio di neve e trema come una foglia in autunno.
‘Aijiiiii-ji-ji…’
E chi mai poteva essere un coglione che si
mette a chiedere
passaggi per casa, fuori da un parcheggio, con una neve esagerata se
non Maya?
Lo faccio salire in fretta al posto del passeggero e gli
passo la coperta che tengo sul sedile posteriore per evitare che si
rovini, per
permettergli di scaldarsi un pochino.
‘Cosa ci facevi li ?
Insomma dove hai infilato la tua
macchina ?’
‘Non-no-non vuole p-più p-partire, ha freddo p-ure
lei’
‘Se tu continui a parcheggiarla all’esterno e ovvio
che prima
o poi finisce per guastarsi, poi con questo tempo non oso immaginare in
che
stato sarà.’
Incomincia a togliersi gli strati
più esterni del suo
ingombrante vestiario: i guanti con due sole dita, la sciarpa, il
cappellino,
il paraorecchie… è più vestito lui di
un eschimese, non oso immaginare cosa
abbia addosso sotto al bomber nero e lucido. Posso però
immaginarlo dato che è
molto più ciccioso del solito: sembra un krapfen
eccessivamente pieno di crema.
Con le dita intorpidite, nonostante i guanti oserei far
notare, si solleva la maschera fino alla fronte e tira un sospiro di
sollievo
mentre si infogna soddisfatto sotto la mia coperta.
‘Aiji qui dentro fa
freddissimo.’
‘Purtroppo il riscaldamento è morto.’
‘E poi sono io che tratto male la mia macchina!’
‘La cosa è diversa io la mia macchina non la
matratto!’
Per la serie ‘le ultime parole
famose di uno stupido’ e ‘la
rivincita delle macchine eschimesi’ non faccio in tempo a
percorrere
‘Cosa avevi detto
?’
‘Maya, ti consiglio di tacere che è sicuramente
meglio.’
Scarico le borse che tengo nel baule e poi chiudo la macchina attivando due antifurti, non uno, DUE! Passerò domani con un carro attrezzi a riprenderla, speriamo solo di ritrovarla; forse mi conviene accendere anche il terzo antifurto e mettere una tagliola vicino ogni portiera. In questo caso la neve servirebbe a qualcosa, sapete come nasconde bene ?
‘Torni
a piedi ?’
‘Nooo
pensavo di farmi spuntare le ali e volare via’
Faccio in segno di un aereo che decolla con la mano.
‘Non fare il simpaticone.’
Maya si mette a saltellarmi dietro come un cagnolino mentre si rimbacucca tutto e torna ad assomigliare ad un pupazzo di neve scuro e con i capelli. Che bisogno ha di vestirsi così tanto, io ho solo uno spolverino nero, la sciarpa e i guanti di lana eppure mica muoio di freddo… Ok forse un tantinino i brividi li ho ma che ci si può fare, qui sembra di stare al polo sud.
‘Mi accompagni a casa Aiji-kun ?’
Per quale assurdo motivo dovrei farlo, questo qui non avrà mica paura di perdersi in una tormenta di neve: al massimo gli chiamo un cane da soccorso!
‘Ma ti sembra. Non se abbastanza grande da andare da solo ?’
Con una zampa bidita mi afferra la sciarpa e per poco non mi fa cappottare per terra di spalle: quando mai ho detto che è grande, questo è un bambinetto carino che ora ha messo il muso. Oddio il muso no! Non posso contraddirlo quando mette il muso in quel modo!
‘Ma camminare sotto
la neve in due è molto più bello !’
‘Ecco cammina con la tua ombra. Ciao a domani’
Non faccio nemmeno in tempo a pensare di
fare due passi e
mezzo che mi ritrovo Maya accozzato a un braccio tutto sorridente e con
un aria
fin troppo furbetta: probabilmente l’antifona non
è stata recepita come
speravo.
Sono proprio ottimista, questo ha il cervello foderato
d’acciaio,
quando decide che vuole fare qualcosa la fa. Fosse anche saltare
dall’ultimo
piano di un palazzo e pretendere di separarsi dalla gravità
terrestre per
arrivare sulla luna in volo!
Cosa credete tutti quei buchi sulla superficie lunare non
sono mica stati causati da asteroidi piombata giù dal cielo,
ma dagli
atterraggi delicati di Maya.
E’ sempre stato uno che lavora con i guanti di velluto.
‘Quanto sei stupido!’
Ah, giusto ora sono lo stupido vero? Non
questo coso che mi
devo trascinare nella neve alta
‘Quando io dico che
camminare in due è più bello, intendo
dire che è più Ro-man-ti-co. Stupido!’
‘Romanche ?’
Mai sottovalutare la mente perversa di
Maya, mai mai, MAI!
Incomincio ad arrossire come un peperone e mi tiro su la
sciarpa per nascondermi il più possibile dallo sguardo dei
passanti e
soprattutto dal suo che pare sufficientemente curioso: quando ha quella
faccia
iniziano i veri guai, perché mette in moto i neuroni e
può farsi stranissimi
viaggioni mentali.
‘Che fai mi diventi
rosso? Non ti vergognerai mica ?’
‘Macchè fa freddo è ovvio che mi si
arrossi la pelle.’
‘PALLE… tante groooosse ed enormi palle.’
‘E tu che ne sai marmocchietto ?’
Quella specie di brioches imbottita mi
guarda malissimo,
probabilmente si è arrabbiato di brutto per la mia risposta:
andiamo non volevo
farlo arrabbiare è stat una risposta così in una
qualche maniera per chiudere l’argomento
e non pensarci più.
Speravo di essermi salvato ma mi sa che mi sono cacciato in
guai ben peggiori: non sembra nemmeno il mio Maya quando si
arrabbia…
Mio? PERCHè HO DETTO MIO!?
‘Mettiti questa hai gli occhi tutti rossi’
Mi piazza in mano la sua maschera da snowboard con le lenti arancioni fluorescenti e si allontana velocemente, per quando la neve infame lo permetta ovviamente.
‘Aspetta! Dove vai
?’
‘A casa sono arrivato.’
Addita vagamente un palazzo strapieno di neve e con i primi accenni di lucette natalizie, fa per salire le scale che portano all’ingresso.
‘Ci vediamo
domani’
‘Aspetta!’
Devo inventarmi qualcosa di clamoroso sul
momento, qualcosa
che gli possa far dimenticare la mai rispostaccia e il mio
caratteraccio: devo
smetterla di pensare come me, devo pensare alla Maya! Non avrei mai
immaginato
di poter arrivare a dovermi calare nei panni di quel pazzo sclerotico
per poter
sopravvivere.
Gli salto praticamente addosso e gli schiocco un bacio su
una guancia fredda.
‘Grazie mille della maschera. A domani !’
Sorrido come un ebete, ovvero come farebbe lui, mentre mi infilo la maschera e mi allontano strisciano i piedi verso casa mia.
‘Aiji-kun!’
Mi giro verso la brioche con le gambe che si sta sbracciando nella mia direzione per salutarmi.
‘Ti sta bene la
maschera!’
‘Grazie mille’
Spero non sia un effetto delle lenti colorate della maschera e di non essermelo immaginato, vista la distanza alla quale mi trovo, ma credo con poco margine di errore, ripeto Credo di aver visto Maya sorridere come un bambino e arrossire.
---X---
Angolino autrcie ^w^!
Ciaooooo carissime e carissimi, darky è tornata ancora non si sa con quali risultati ma è tornata!
Sto accrescendo le mie capacità in questo particolare tipo di Fanfiction spero che questa lettura vi abbia soddisfatto e anche un po' divertito... io personalmente rido per da sola quando mi immagino maya appeso a testa in giù sulla luna che saltella tutto allegro xD.
Ma facciamo le persone serie che mi pare la cosa migliore... Ovviamente aspetto l'approvazione della grande Neky-sama colei che tutto può e tutto sa! ^3^ Ciao nonnina mia! Chiyo, Denki, Guren, Ren spero di avervi soddisfatto ed essere ancora all'altezza dei vostri fin troppo magnianimi commenti
P.S.
Ringraziamo tutti insieme i ragazzi che passano in metropolitana e danno l'inspirazione, poveretto chissà chi era xD
Ciao Ciao
Darky