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Autore: rospina    25/11/2010    7 recensioni
E se Delfina fosse realmente incinta?E se Federico decidesse di lanciare Flor fra le braccia di un altro? e se Matias non riuscisse a smettere di pensare a Maya e non trovasse il coraggio di dichiararsi? e infine se la piccola Robertina non fosse più una bambina, ma una giovane donna? beh leggete e fatemi sapere che ne pensate Kiss
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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I lunghi capelli neri erano sciolti, il peso della stretta cosa di cavallo non c'era più. Da sopra l'immensa scala, Delfina guardava Federico seduto sul divano e le mani sul volto. Stava sicuramente pensando a Flor, e la cosa, la fece soffrire. Un senso di malessere la invase, senza capirne la ragione. Si passò una mano sulla sua pancia, ancora piatta, ma sapeva bene che molto presto sarebbe cresciuta. Si sentì spingere in avanti. Così all'improvviso perse l'equilibrio e ruzzolò sulla scala. Guardò su e c'era Flor che con un ghigno le diceva:

“muori Strega”.

Si svegliò di soprassalto madida di sudore. Corse in camera di sua madre , le raccontò il sogno appena fatto e questa rispose:

“Stupida! Sei una stupida, questa finta gravidanza ti sta danneggiando tesoro”.

La voce di Malala era sempre la stessa, stridula e penetrante.

“mamma quello che tu non vuoi capire è che io sono davvero incinta!”

lo sguardo di Malala si fermò per un istante e esclamò:

“Ma è meraviglioso” e rise.

Flor era seduta in cucina. Stava finendo di fare la colazione mentre sognava, quanti baci, col suo freezer, ma non erano durati che il  tempo di un cerino, perché tutto era già svanita nel nulla, in quel momento non si sentiva cenerentola, ma la piccola fiammiferaia.

Federico aveva appena raggiunto il suo studio, non sopportava di stare accanto a Flor, senza poterla stringere, e li trovò Matias, il suo amico di sempre e avvocato di famiglia, lo stava aspettando, con alcuni fascicoli aperti. Pareva che le leggesse quello che vi era scritto, ma la sua mente era lontana, anche non molto. Era al piano di sopra, pensava ad una piccola ragazzina dai grandi occhi neri e l'animo ribelle. Il solo pensarla lo faceva stare male, era combattuto, lei era troppo piccola per lui. Ma nonostante tutto non poteva fare a meno di chiedersi se anche lei lo stesso pensando.

Il capanello ruppe la finta pace di casa Fritenwalden.

Robertina corse ad aprire, non era più una bambina, i suoi lunghi capelli neri erano ormai un manto, e i lineamenti erano quelli di una donna, solo il sorriso era sempre il suo. Meraviglioso e scanzonato.

Insieme a lei arrivò Franco, insieme poggiarono le mani sulla maniglia. Si guardarono per un attimo. Nuovamente il capanello trillò e li distolse dai loro pensieri.

Come la porta si aprì, un giovane magro con ricci capelli neri si presento:

“Sono Evaristo De la Hoya, conte del Krigoragan,e lui è il mio maggiordomo Massimo Augusto.

   
 
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